Grande partecipazione di residenti e commercianti all’iniziativa del 25 ottobre organizzata delle opposizioni. Basta l’uomo solo al comando, invertire la rotta e ridare voce a chi in centro vive e lavora

COMUNICATO STAMPA di Partito Democratico Civicix Todi Civica Sinistra per Todi Per Todi con Ruspolini

La grande partecipazione all’iniziativa di mercoledì 25 ottobre organizzata dai gruppi di opposizione tuderte testimonia le forti preoccupazioni dei residenti e dei commercianti del centro.

Tutti gli interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria, dei comitati e di singoli cittadini hanno denunciato la fallace gestione del sindaco, della giunta e della maggioranza che li sostiene: tagli al trasporto pubblico, modifiche alla viabilità senza senso, opere pubbliche inutili quanto costose. A questo si aggiunge l’assoluta mancanza di un confronto con i soggetti che vivono sulla loro pelle i danni causati dalle scelte scellerate di Ruggiano e “compagnia cantante”.

Ma veramente l’amministrazione pensa di risolvere i problemi di accesso al centro storico con un ascensore che in portata se la gioca con quello di un grande condominio? Perché si tagliano le corse dei mezzi pubblici quando si spendono centinaia di migliaia di euro per eventi che dovrebbero promuovere la città e poi siamo fermi al palo sul fronte degli arrivi e delle presenze turistiche? È lecito domandarsi se è normale pavoneggiarsi con il rifacimento della principale via d’accesso alla città per poi scoprire che la nuova pavimentazione non tollera mezzi del peso superiore ai 35 quintali?

Le forze di opposizione, che ormai, con otto consiglieri, rappresentano la metà dei componenti della massima assise cittadina, ritengono prioritario individuare tutti gli strumenti istituzionali offerti da Statuto e Regolamento per mettere intorno ad un tavolo amministrazione, forze politiche e cittadini con tre obiettivi principali: effettuare una seria analisi delle scelte fatte sotto il profilo dei costi e dei benefici, avviare una ricognizione delle opere programmate per apportare tutti i correttivi necessari e istituire un percorso partecipativo reale rispetto alla gestione da qui ai prossimi anni del centro storico tuderte. È ormai giunto il tempo di cambiare rotta prima che sia troppo tardi, rispetto alla pessima amministrazione di questi ultimi anni, ma per fare ciò occorre abbandonare il modello dell’uomo solo al comando e ridare voce e ruolo a chi in centro vive e lavora.

Partito Democratico

Civicix

Todi Civica

Sinistra per Todi

Per Todi con Ruspolini

TENNERONI SU ORDINE DI RUGGIANO BLOCCA IL CONSIGLIO SUL FOTOVOLTAICO!!

Comunicato stampa dei partiti di opposizione.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Todi Giorgio Tenneroni, su ordine del Sindaco e della Giunta nega la convocazione di un Consiglio comunale aperto sul delicato e urgente tema della collocazione degli impianti fotovoltaici sul nostro territorio. Un fatto gravissimo che il Presidente del Consiglio Comunale ha provato a giustificare in otto pagine di raffazzonati e contrastanti richiami legislativi, dove confonde le mele con le pere e con cui vuol mascherare la volontà politica della maggioranza di evitare il confronto pubblico su una questione evidentemente, per loro, “scottante”. La richiesta avanzata da otto consiglieri comunali (cioè la metà dell’intera assise tuderte) era volta ad aprire un dibattito serio e costruttivo con i cittadini, le forze sociali, imprenditoriali e professionali, sulla fondamentale necessità di valutare e prevedere come far coesistere lo sviluppo degli impianti di energia alternativa con l’esigenza di tutela e rispetto dell’ambiente e del paesaggio.
Un dibattito che a pieno titolo riteniamo si possa affrontare in un Consiglio comunale aperto, con la
partecipazione dei cittadini, dei tecnici e dei soggetti interessati. Purtroppo, il Presidente Tenneroni, fresco di elezione, interpretando i regolamenti in maniera soggettiva e respingendo la richiesta, ha dimostrato di non aver alcuna autonomia istituzionale, di non garantire le prerogative di un’ opposizione che numericamente equipara la maggioranza, di gestire il consiglio comunale secondo le indicazioni di Sindaco e Giunta (che, invece non dovrebbero in alcun modo interferire e condizionare l’autonomia del Consiglio Comunale) e di essere pertanto totalmente inadeguato alla gestione del delicato ruolo che ricopre. Ci troviamo costretti pertanto ad informare il Prefetto, cui faremo presente la gravità di un comportamento che rischia di creare un grave precedente per la vita democratica della nostra città. Ancora una volta l’inadeguatezza amministrativa di questa giunta e della classe politica del centro destra rischia di penalizzare Todi e il suo futuro.
I gruppi Consiliari:
Todi Civica,
Civici X,
Per Todi con Ruspolini,
Partito Democratico,
Sinistra per Todi

L’ADDIO DI UN AMICO AD ANTONIO CARLO PONTI

Ponti è stato un grande amico, da molti conosciuto a Todi. Anche Massimo Mattoli gli ha dedicato un bel necrologio, perché è sato un grande personaggio della cultura, del giornalismo e dell’arte. Noi crediamo giusto dedicare all’amico scomparso un articolo di Massimo Duranti.

Col suo linguaggio digitale ermetico, una settimana fa mi scrivevi su Wa, in risposta all’invito per l’inaugurazione della mostra di Cambellotti che ho curato con Andrea Baffoni a San Gemini : “spero complimenti”, che tradotto significa: “Spero di venire e comunque  complimenti!. 

Mi hai – ci hai – colto di sorpresa col ricovero segreto di sabato, poche ore dopo aver abbracciato Vittorio Sgarbi alla Fondazione Perugia, che ti aveva dedicato, per una premonizione? un paginone su “Io donna”: un non scontato, ma doveroso riconoscimento “nazionale”, dopo quello sul Corrierone  di Milano del tuo spessore culturale.  Seppi che eri ospite della Geriatria, un reparto che funziona, a suo tempo diretto da Umberto Senin che ti era amico e dotto consigliere sanitario, ma mi dissero che non eri grave e che ti avrebbero rimesso in sesto. E allora non ti ho maledettamente disturbato privandomi e privandoti dell’ultimo saluto. E ti pare morire di Legionella! Ti farai grandi risate di disappunto: che c’entra da noi la Legionella? E invece si annida anche nelle tubature dell’acqua!

Ultimamente eri l’uomo della barba un po’ così  che per me ti invecchiava, ma eri preda di  un rinnovato, antico slancio: presentazioni di libri, premi (anche il tuo Baiocco d’oro del Comune che sono stato io il  responsabile promotore), mostre e quant’altro, rinvigorito da nuove, strette  amicizie appena velate da qualche amarezza che mi confidasti e che riuscii a lenirti con l’ausilio di amici del Diritto, la materia per la quale ti eri laureato, ma che conoscevi  meno di quelle strettamente umanistiche che all’Università di Perugia ancora non si studiava.

Da sempre tu eri quello del leggere, leggere, leggere, scrivere, scrivere, scrivere, organizzare, organizzare, organizzare…

Abbiamo cominciato a lavorare insieme nel lontano 1977 quando tu lavoravi nella mansarda di Palazzo Cesaroni, dove creavano arte Brajo e Bettina Fuso, a te molto cari, al servizio del CRUED e io a piano terra alla documentazione della Regione. Era morto Gerardo Dottori, che avevo la fortuna di frequentare da tempo e tu, d’impulso: “facciamo subito un libro su di lui” e così nacque “Intervista su Gerardo Dottori”  e da allora di cataloghi, libri e opuscoli ne abbiamo firmati insieme centinaia.

Ora è tempo di elogi, ma non di piaggerie e i passati prossimi del verbo essere di seguito raccontano di virtù (tante) e di difetti (pochi) per la cui pratica poi ti pentivi.

Sei stato anche direttore per caso del Corriere dell’Umbria. Per caso nel senso che ti hanno cercato e non hai cercato. Reggesti dignitosamente qualche mese e il quotidiano decollò bene.

Sei stato anche editorialista di un sito internet e le tue Schegge settimanali taglienti, fra cronaca e cultura, sempre dotte, verranno pubblicate. 

Sei stato fra gli intellettuali organici più fecondi, non certo solo a livello regionale, ma avevi scelto di rimanere in provincia, attaccato saldamente alle tue radici,  ma  quando uscivi dall’Umbria non sfiguravi certo a ogni livello. Ultimamente qualcuno si è accorto del tuo valore  – come Vittorio Sgarbi che ti conosceva da molti decenni fa –  e ti erano giunti attestati anche dai giornaloni e rivistone nazionali. 

Sei stato il campione di citazioni dotte non tratte dall’Enciclopedia delle citazioni. Ne facevi anche troppo sfoggio, che una volta ti rimproverai di infarcirne eccessivamente anche i tuoi romanzi. E però te ne dedico una anch’io, di Erich Fromm, scelto dal dizionario : “Morire è tremendo ma l’ idea di dover morire senza aver vissuti è insopportabile”  e tu hai vissuto intensamente. 

Sei stato il maestro di molti, anche il mio, soprattutto di editoria.

Sei stato, talvolta, troppo generoso con presunti poeti, presunti scrittori, presunti artisti che numerosi bussavano alla tua porta per qualche riga di apprezzamento che non negavi a nessuno.

Sei stato tanto e tutto, anche un po’ narcisista – non a torto – , anche un po’ permaloso, il che causò un lungo silenzio fra noi e fra amici corcianesi, ma l’inimitabile e indimenticabile Nerina, compagna di una vita e faro della famiglia, risolse presto la diatriba e riconoscesti di aver esagerato nel prendertela con noi.

Sei stato anche uno sporadico gaffeur, come me del resto, quando pubblicasti un libro di biografie di umbri famosi e ne dimenticasti alcuni, in realtà era un modo per dichiarare che non ti garbavano!  

Sei stato il più accanito lettore di tutto, assimilando e ricordando tutto, con mia grande invidia, nonostante i trigliceridi abbondassero da tempo nella tua circolazione anche cerebrale, il che non ha compromesso la lucidità e la memoria acutissima che posso testimoniare lucidissima fino alla nostra ultima telefonata di pochi giorni fa.. 

Sei stato uno al quale le idee scoppiavano in testa: molte buone, alcune irrealizzabili, che io ti smontavo, anche se erano sempre geniali. 

Con tutto questo e molto altro, che non entra in un ricordo, hai lasciato un solco, non un segno, e quel solco molti percorreranno.   Le tue ceneri riposino in pace

A META’ NOVEMBRE INIZIANO I LAVORI DEI PROGETTI PNRR DI RIGENERAZIONE URBANA (FRA PERPLESSITA’ E PREOCCUPAZIONI)

L’OSSERVATORE TUDERTE

Venerdì 6 ottobre, in un incontro pubblico svoltosi nella sala Vetrata, il sindaco Ruggiano ha finalmente presentato alla cittadinanza i progetti del piano di Rigenerazione Urbana finanziati con i fondi del PNRR. Dico finalmente perché sulla natura degli interventi nei mesi scorsi si erano diffuse le più svariate voci, in un bailamme di ascensori e scale mobili a gogò. Quindi benissimo l’iniziativa.

Peccato però che il sindaco non abbia resistito alla tentazione di allargare la presentazione anche agli altri interventi di riqualificazione del centro storico già in corso di realizzazione con la conseguenza che l’ampia rassegna dei tanti temi trattati ha favorito una certa genericità dell’esposizione, non lasciando spazio adeguato all’approfondimento dei progetti inclusi nel piano di Rigenerazione Urbana. Sulla base delle informazioni comunicate nel corso dell’incontro ho sintetizzato i principali aspetti dei tre interventi finanziati con i fondi del PNRR, con l’aggiunta di alcune mie osservazioni. Il costo complessivo degli investimenti previsti è di 5,6 milioni, mentre non conosciamo quello dei singoli interventi perché non comunicato.

  1. Riqualificazione di Via Menecali

    È previsto il rifacimento dei servizi e della pavimentazione da Pozzo Beccaro al Tempio della Consolazione. In effetti la pavimentazione stradale è attualmente in pessimo stato, specialmente nel tratto davanti all’Istituto commerciale interessato dal movimento dei mezzi di trasporto pubblico che lì hanno il loro capolinea.

    2. Impianto di risalita da via Termoli ai Giardini Oberdan

      L’opera è strettamente connessa al nuovo ascensore verticale che collegherà il parcheggio di Porta Orvietana a via Termoli. Un progetto quest’ultimo che è stato oggetto di molte critiche, una delle quali riguardava proprio la necessità di percorrere, dopo lo sbarco in via Termoli, un ripido tratto in salita per arrivare in via Ciuffelli che costituisce un grosso ostacolo alla fruibilità da parte degli utenti, in particolare per i disabili ma anche per le tante persone anziane che ormai popolano il centro storico.

      Per ovviare almeno a questo problema l’amministrazione comunale ha deciso di realizzare un percorso pedonale che colleghi il punto di sbarco dell’ascensore di Porta Orvietana in Via Termoli ai Giardini pubblici “Oberdan”, prevedendo l’eliminazione delle fontane sottostanti al giardino degli “Amici dell’Orto” da cui partirebbe un sottopassaggio al termine del quale un secondo ascensore consentirebbe la risalita ai Giardinetti, a ridosso dell’inizio di Via Ciuffelli.  Il costo di questo investimento si aggiungerà quindi a quello previsto per la costruzione dell’ascensore di Porta Orvietana (pari a 2,6 milioni di euro). C’è solo da sperare che gli elevati costi complessivi del progetto dei due ascensori siano bilanciati da adeguati benefici, in termini di frequenza di utilizzo del servizio di collegamento. Infatti, il rischio è che il nuovo impianto di Porta Orvietana, per la sua collocazione a notevole distanza dall’area di parcheggio, alla fine svolga soprattutto una funzione di mezzo di risalita d’emergenza nei frequenti casi di mancato funzionamento dell’ascensore inclinato o in presenza di accessi di pubblico particolarmente numerosi.   

      3. Riqualificazione del Mercato Vecchio

      È prevista la pavimentazione e la valorizzazione dell’area dei Nicchioni Romani. In tale contesto verrà realizzata anche una rampa di accesso pedonale dalla sottostante Via Cesia di collegamento con il nuovo parcheggio nella zona di San Carlo e il restauro delle mura urbiche (la frase è criptica, ma così è scritto nel comunicato stampa del comune).

      L’intervento sul Mercato Vecchio è quello che suscita maggiori perplessità: per la durata dei lavori prevista (circa un anno); perché è elevato il rischio archeologico (quindi la possibilità di interventi sospensivi della Soprintendenza); perché non sono chiari i benefici per la città a fronte di costi presumibilmente elevati  in considerazione del tempo impegnato nei lavori; perché è nebulosa la destinazione finale della piazza riqualificata (se non abbiamo capito male, al termine dei lavori sarebbe restituita nella sua interezza a parcheggio e solo successivamente, quando sarà  pronto il nuovo parcheggio di San Carlo,  saranno introdotte limitazioni alla disponibilità dei posti macchina). Il Mercataccio, con i suoi circa 80 posti auto, di fatto è l’unico parcheggio del centro storico, destinato sia ai residenti (60 posti) sia ai non residenti (20 posti). Per questo motivo ci si sarebbe aspettati che nella fase progettuale fossero stati presi in considerazione solo gli interventi di riqualificazione indispensabili, quelli meno invasivi, con una soluzione light che minimizzasse i tempi di lavorazione e restituisse in tal modo alla cittadinanza il prima possibile la disponibilità del luogo. Ma così non è stato. Comunque, in fiduciosa attesa, i residenti aspettano di conoscere il luogo in cui poter parcheggiare la propria auto durante tutto l’anno sabbatico. Magari potessero avere la pozione rimpicciolente di Alice nel paese delle meraviglie! Utilizzandola per le loro auto risolverebbero in un baleno il problema del parcheggio e tutti vivrebbero felici e contenti. Ma questo avviene solo nelle fiabe.

      Il parcheggio di San Carlo (o Simoncino): lo stato dell’arte

      Sebbene non sia stato incluso fra gli interventi finanziati dal PNRR il tanto agognato parcheggio di San Carlo è strettamente collegato alla destinazione d’uso del Mercato Vecchio (parcheggio o piazza?). Nel corso della riunione il sindaco ha detto che il parcheggio di San Carlo si farà. Ma non si sa quando si farà. A tal proposito ricordiamo che in un’intervista del 15 marzo 2019 il primo cittadino aveva così annunciato: «contiamo di avere il parcheggio pronto e utilizzabile per il Natale del 2020». Peccato però che l’annuncio è rimasto tale.Ma torniamo a quanto dichiarato da Ruggiano venerdì scorso:entro l’anno sarà effettuato l’esproprio del terreno interessato qualora non si arrivi ad una soluzione consensuale con l’attuale proprietario; il parcheggio sarà simile a quello realizzato presso la Consolazione, quindi un area di sosta senza impianto meccanizzato di risalita; sono previsti 80 posti macchina; il costo preventivato è di 700 mila euro; per finanziare l’opera saranno utilizzati fondi propri del comune. È evidente che proprio quest’ultimo punto rappresenta l’aspetto più delicato del progetto perché sarebbe incauto dare per assolutamente certa la possibilità di trovare i fondi necessari nelle disponibilità nel bilancio comunale. Insomma, «del doman non c’è certezza».  

      Ma, stando così le cose, non sarebbe stato preferibile utilizzare le risorse messe a disposizione dal PNRR per finanziare la realizzazione del parcheggio di San Carlo, dotandolo di un sistema di risalita meccanizzata? Tanto più che questa opzione sarebbe stata certamente più coerente con le finalità dello specifico finanziamento PNRR, cioè Interventi sulla viabilità, sui parcheggi, ai fini della mobilità sostenibile al centro storico di Todi. E ancora, non sarebbe stato più opportuno che le decisioni dell’amministrazione comunale fossero state precedute da una pubblica discussione per individuare le proposte più utili alla città?

      La realtà è che il sindaco interpreta il suo ruolo come fosse un signore rinascimentale che comunica graziosamente le sue decisioni ai propri sudditi.

      Il dibattito al termine della presentazione

      Alla presentazione del sindaco sono poi seguiti gli interventi di alcuni cittadini, residenti e commercianti, che non solo hanno espresso perplessità e preoccupazioni relative al piano dei lavori programmati, ma hanno riguardato anche le principali problematiche del centro storico (fra le quali quella della carenza di posti auto per la sosta e quella del trasporto urbano). Purtroppo, nelle risposte di Ruggiano ci è parso di cogliere un atteggiamento che, ad essere malevoli, fa trasparire un particolare disinteresse per le esigenze manifestate dai residenti del centro i quali, secondo il sindaco, sarebbero comunque dei privilegiati rispetto a quanti abitano, per esempio, a Torrececcona o a Casemasce, perché, a differenza di questi ultimi, possono fruire in città dei principali servizi (uffici comunali, banca, scuole, sede Inps, ufficio postale…). Avranno anche qualche disagio per il parcheggio, ma comunque hanno sempre un’alternativa: andare a piedi.

      LA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA IN UMBRIA E NELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE

      Post scriptum

      L’accorpamento dei 16 comuni del circondario del piccolo Tribunale di Orvieto (allora Sindaco Concina) a quello del Tribunale di Terni (allora Sindaco Di Girolamo I) operato dal d.lgs. n. 155 del settembre 2012 ha portato il circondario di quest’ultimo tribunale ad oltre 228 mila abitanti odierni.

       Lo scorporo dal circondario del Tribunale di Perugia dei sette comuni dell’ex Sezione distaccata di Todi (allora Sindaco Rossini) con oltre 53 mila abitanti odierni e la loro irrazionale aggregazione al circondario del Tribunale di Spoleto (allora Sindaco Benedetti) unitamente agli altri sette comuni dell’ex Sezione distaccata di Foligno (allora Sindaco Mismetti I)scorporati anch’essi dal circondario di Perugia, hanno portato il circondario del medio-piccolo tribunale di Spoleto da appena oltre 75 mila abitanti a quasi 209 mila odiernidi cui oltre 80 mila del Folignate.

      Occorre pertanto anche evidenziare che, senza lo scorporo dei comuni di Todi e della MVT, il circondario del Tribunale di Spoleto (attuale Sindaco Sisti) si troverebbe ad avere impropriamente un numero di abitanti (appunto i quasi 209 mila) addirittura superiore a quello (poco oltre i 175 mila) del nuovo circondario del Tribunale di Terni (comunecapoluogo di Provincia e con attuale Sindaco Bandecchi) una volta avvenuto lo scorporo dallo stesso dei comuni del circondario del Tribunale di Orvieto riattivato cosi come semplicemente proposto e già deliberato dall’Assemblea legislativa della Regione Umbria.

      Dott. Alfonso Gentili, già Segretario Generale del Comune di Todi

      Circolo Tuderte. Sabato 7 ottobre ore 18. Italo Carmignani, Caporedattore per l’Umbria de Il Messaggero

      RUGGIANO E L’INCENERITORE

      DA FOGLIE 2023

      Ultimo Concerto di Note d’estate

      Sabato 7 ore 18

      “FIGURACCIA EPOCALE SU “TODI CAPITALE DELLA CULTURA”: RUGGIANO, MARTA E RANCHICCHIO RASSEGNINO LE DIMISSIONI

      PER TODI CON RUSPOLINI – PD –  TODI CIVICA – SINISTRA PER TODI – CIVICI X “

      Siamo, purtroppo, abituati allo stile di governo fanfarone e gradasso della giunta Ruggiano, tanto attenta alla comunicazione e ai social quanto poco avvezza alle fatiche amministrative e ai risultati concreti.
      Tuttavia, non possiamo non evidenziare come sulla vicenda della candidatura della nostra città a “Capitale della Cultura 2026” si sia passato ogni limite. Annunci su annunci, tonnellate di inchiostro e vagonate di ridondanti post sui social per poi venire a scoprire che, al termine limite del 27 Settembre, tra i 16 dossier delle città e delle Unioni di Comuni candidati per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026 pervenuti al Ministero della Cultura non risulta quello della nostra città, nonostante il Comune di Todi avesse presentato la relativa manifestazione d’interesse.
      Un vero e proprio schiaffo alla cittadinanza e a tutte le energie della società, dell’imprenditoria e della cultura – chiamate in causa dall’amministrazione comunale per sostenere la causa – che nelle scorse settimane si sono spese pubblicamente difronte ai cittadini e alle istituzioni umbre. 
      La virata fuori tempo della giunta che prova a recuperare la pessima figura aprendo il progetto alla partecipazione della Città nelle sue diverse espressioni altro non è che il goffo tentativo di giustificare un evidente fallimento. 
      Tale posizione infatti si sarebbe dovuta assumere prima della scadenza del bando, anche a fronte della collaborazione che, con senso di responsabilità, era stata offerta dalle forze di opposizione. 
      Ma nel nostro Comune, più che gli atti amministrativi, sembra che ormai contino solo  i post della pagina Facebook dell’ente e gli spin passati ai quotidiani locali. Un vero e proprio commissariamento della politica e dell’amministrazione da parte della comunicazione (fatta, peraltro, in malo modo), a scapito di una visione di lungo periodo tesa a conseguire risultati solidi per il bene comune.
      Una pessima figura che danneggia la nostra città, che le fa perdere una importante opportunità e che dimostra l’inadeguatezza della giunta, a fronte del quale il Sindaco, l’Assessore Marta e l’assessore Ranchicchio dovrebbero immediatamente rassegnare le proprie dimissioni.
      PER TODI CON RUSPOLINI
      PD 
      TODI CIVICA
      SINISTRA PER TODI
      CIVICI X “

      Senso unico in via Ciuffelli: amministrazione si interessa del carico della strada solo a fine lavori. Giunta Ruggiano: poche opere e fatte coi “piedi”

      GRUPPO CONSILIARE “SINISTRA PER TODI”

      Il comune di Todi, in occasione della ripavimentazione dell’unica via di accesso al centro storico della città, si è interessato al problema del transito dei mezzi pesanti su Via Ciuffelli e Via Mazzini solamente a conclusione dei lavori.

      L’amministrazione comunale si è posta il problema solo il 23 maggio scorso, inviando una richiesta di parere tecnico alla quale è stato risposto testualmente: “Si ritiene che la pavimentazione sia idonea ad un traffico veicolare mediamente pesante con massa non superiore a 3,5 tonnellate”. Complimenti!

      Praticamente nessuno dei nostri lungimiranti amministratori ha pensato al trasporto pubblico per il centro storico né in fase di progettazione, né in fase di affidamento, né in fase di esecuzione dei lavori, ennesima prova di sciatteria e superficialità di sindaco e giunta.

      Intanto continua ad essere prorogata l’assurda ordinanza che vieta il doppio senso in via Ciuffelli, con gli autisti dei mezzi pubblici ostretti ad una pericolosa manovra all’altezza dei giardini Oberdan in spregio alle più elementari norme del Codice della strada.

      Tutto questo senza considerare i disagi che cittadini e commercianti sono costretti a subire, disagi aumentati con l’apertura delle scuole e senza prospettive di soluzioni concrete, stante l’imminente realizzazione di un’opera, l’ascensore – ecomostro, brutta e impattante quanto costosa e inutile

      Poche opere e fatte coi “piedi”: questo è l’avvilente bilancio di un’amministrazione comunale tutta social e propaganda, con buona pace di chi a Todi vive e lavora nonostante Ruggiano e la sua giunta.

      Il Capogruppo

      Andrea Caprini