“FIGURACCIA EPOCALE SU “TODI CAPITALE DELLA CULTURA”: RUGGIANO, MARTA E RANCHICCHIO RASSEGNINO LE DIMISSIONI

PER TODI CON RUSPOLINI – PD –  TODI CIVICA – SINISTRA PER TODI – CIVICI X “

Siamo, purtroppo, abituati allo stile di governo fanfarone e gradasso della giunta Ruggiano, tanto attenta alla comunicazione e ai social quanto poco avvezza alle fatiche amministrative e ai risultati concreti.
Tuttavia, non possiamo non evidenziare come sulla vicenda della candidatura della nostra città a “Capitale della Cultura 2026” si sia passato ogni limite. Annunci su annunci, tonnellate di inchiostro e vagonate di ridondanti post sui social per poi venire a scoprire che, al termine limite del 27 Settembre, tra i 16 dossier delle città e delle Unioni di Comuni candidati per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026 pervenuti al Ministero della Cultura non risulta quello della nostra città, nonostante il Comune di Todi avesse presentato la relativa manifestazione d’interesse.
Un vero e proprio schiaffo alla cittadinanza e a tutte le energie della società, dell’imprenditoria e della cultura – chiamate in causa dall’amministrazione comunale per sostenere la causa – che nelle scorse settimane si sono spese pubblicamente difronte ai cittadini e alle istituzioni umbre. 
La virata fuori tempo della giunta che prova a recuperare la pessima figura aprendo il progetto alla partecipazione della Città nelle sue diverse espressioni altro non è che il goffo tentativo di giustificare un evidente fallimento. 
Tale posizione infatti si sarebbe dovuta assumere prima della scadenza del bando, anche a fronte della collaborazione che, con senso di responsabilità, era stata offerta dalle forze di opposizione. 
Ma nel nostro Comune, più che gli atti amministrativi, sembra che ormai contino solo  i post della pagina Facebook dell’ente e gli spin passati ai quotidiani locali. Un vero e proprio commissariamento della politica e dell’amministrazione da parte della comunicazione (fatta, peraltro, in malo modo), a scapito di una visione di lungo periodo tesa a conseguire risultati solidi per il bene comune.
Una pessima figura che danneggia la nostra città, che le fa perdere una importante opportunità e che dimostra l’inadeguatezza della giunta, a fronte del quale il Sindaco, l’Assessore Marta e l’assessore Ranchicchio dovrebbero immediatamente rassegnare le proprie dimissioni.
PER TODI CON RUSPOLINI
PD 
TODI CIVICA
SINISTRA PER TODI
CIVICI X “

Senso unico in via Ciuffelli: amministrazione si interessa del carico della strada solo a fine lavori. Giunta Ruggiano: poche opere e fatte coi “piedi”

GRUPPO CONSILIARE “SINISTRA PER TODI”

Il comune di Todi, in occasione della ripavimentazione dell’unica via di accesso al centro storico della città, si è interessato al problema del transito dei mezzi pesanti su Via Ciuffelli e Via Mazzini solamente a conclusione dei lavori.

L’amministrazione comunale si è posta il problema solo il 23 maggio scorso, inviando una richiesta di parere tecnico alla quale è stato risposto testualmente: “Si ritiene che la pavimentazione sia idonea ad un traffico veicolare mediamente pesante con massa non superiore a 3,5 tonnellate”. Complimenti!

Praticamente nessuno dei nostri lungimiranti amministratori ha pensato al trasporto pubblico per il centro storico né in fase di progettazione, né in fase di affidamento, né in fase di esecuzione dei lavori, ennesima prova di sciatteria e superficialità di sindaco e giunta.

Intanto continua ad essere prorogata l’assurda ordinanza che vieta il doppio senso in via Ciuffelli, con gli autisti dei mezzi pubblici ostretti ad una pericolosa manovra all’altezza dei giardini Oberdan in spregio alle più elementari norme del Codice della strada.

Tutto questo senza considerare i disagi che cittadini e commercianti sono costretti a subire, disagi aumentati con l’apertura delle scuole e senza prospettive di soluzioni concrete, stante l’imminente realizzazione di un’opera, l’ascensore – ecomostro, brutta e impattante quanto costosa e inutile

Poche opere e fatte coi “piedi”: questo è l’avvilente bilancio di un’amministrazione comunale tutta social e propaganda, con buona pace di chi a Todi vive e lavora nonostante Ruggiano e la sua giunta.

Il Capogruppo

Andrea Caprini

CENTRO STORICO: È ORA DI TROVARE SOLUZIONI!

Todi Civica ha sempre affrontato le questioni legate alla gestione del centro storico intervenendo nel merito dei problemi e mai in maniera strumentale. Abbiamo assistito negli anni ad un dibattito teso sempre ad attribuire le responsabilità dei problemi irrisolti all’avversario politico, senza mai spostare il ragionamento sulle esigenze dei soggetti realmente interessati.
Le crescenti difficoltà che trovano i residenti per il posteggio della propria auto, le disposizioni sull’accesso dei mezzi superiori a 35 quintali, la soppressione delle linee di trasporto che servivano il centro storico, la proroga dell’ordinanza che sposta il capolinea dei minibus ai giardini Oberdan, la gestione e le implicazioni delle manifestazioni e degli eventi, la perenne indisponibilità dell’ascensore del parcheggio di porta orvietana, sono alcuni degli elementi su cui aprire il rapidamente il confronto.
Nel mese di Agosto il nostro gruppo consiliare ha depositato una mozione in Consiglio comunale per chiede l’istituzione di una commissione permanente che, coinvolgendo rappresentanti dei residenti, associazioni, comitati e commercianti, aprisse un dialogo organico e sistematico con l’amministrazione comunale, ritenendo che non ci possa essere una soluzione per tutto, ma che sia necessario trovare un punto di equilibrio che tenga conto delle esigenze di tutti. In attesa che il Consiglio Comunale discuta la nostra richiesta facciamo un appello a tutte le forze politiche di opposizione affinché si organizzi un incontro pubblico che faccia percepire l’urgenza delle questioni poste e affinché le tante persone che ogni giorno ci sollecitano trovino il modo di partecipare e manifestare con la propria presenza i disagi che ci rappresentano. 
Todi Civica

Il successo di Turandot: due spettacoli al Comunale con il tutto esaurito.

il grande pubblico presente al Teatro (complessivamente tra ottocento e novecento persone) non evidenzia solo la passione che ancora Todi ha per l’Opera ma anche che la scelta di spettacoli o rappresentazioni di alto livello e di qualità ottengono risultati che recite o esibizioni, anche un po’ improvvisate, non possono avere.

In effetti le due serate, nelle quali gli esordienti si sono alternati, sono state convincenti e decisamente gradevoli. E sono emersi contanti di buon livello e che certamente avranno un futuro nella lirica. Non siamo in grado di fare nomi ma certamente i due tenori nel Ruolo di Calaf merita una menzione così come la Liu della prima serata e la Turandot della seconda. Questo senza nulla togliere ai contanti ai bravi cantanti dell’altra serata con gli stessi ruoli.

L’orchestra è stata non solo ineccepibile ma di alto livello. A dirigere i cantanti, coro e orchestra il direttore Carlo Palleschi ben noto per le sue qualità al pubblico della Lirica.

Si ad un grande stile e senso civico e “no al mercato delle vacche” !!!

Comunicato di Todi Civica

I rumors sulla prossima elezione del Presidente della Consulta delle Associazioni di Todi non ci lasciano per niente tranquilli. La consulta dovrebbe essere un organo consultivo nato per garantire un rapporto costante e diretto con l’amministrazione comunale ed incontrare le esigenze e le proposte delle associazioni in un quadro organizzato ed organico. In questi giorni, dopo una prima riunione saltata per assenza del numero legale ( abbastanza scontata vista la data di convocazione in pieno agosto!) da più parti si ventila di guerriglie interne alla maggioranza per l’elezione di un Presidente piuttosto che un altro. Scaramucce fra correnti, correntine e consiglieri che penserebbero di “mettere il cappello” sull’elezione di questa figura. Addirittura si ipotizzano personaggi legati a consiglieri comunali da rapporti di parentela. Nulla di illegittimo, chiaramente, ma sull’opportunità si potrebbe discutere a lungo e saremmo lieti di essere smentiti dai fatti. Noi auspichiamo che il presidente della consulta delle associazioni sia invece una figura estranea quanto più possibile alla politica di destra, di sinistra, di centro e civica. Questo per evitare in futuro ogni tipodi polemica o speculazione sull’autonomia di un organismo che non può rischiare di essere tacciato di partigianeria, soprattutto nel rispetto della pluralità dei soggetti che lo compongono. Una ipotesi secondo noi utile anche agli amministratori comunali e alla maggioranza presente e futura, che potrà sentirsi libera di valutare le proposte che arrivano dalla consulta senza il timore di veder proiettate in chiave politica le proprie scelte. Ci auguriamo pertanto che le associazioni sappiano – sganciarsi dalle solite logiche finora esercitate dall’amministrazione comunale attraverso quel disgustoso MERCATO delle VACCHE, così a Loro caro _ per poi invece individuare un percorso chiaro e lineare che porti ad una figura (per noi ad esempio una donna sarebbe un bel segnale sotto molti aspetti) quanto più credibile possibile ed in grado di rappresentare tutte le associazioni, con l’obiettivo di dare loro il giusto peso che devono avere sulle scelte amministrative.

Todi Civica

Gina Lollobrigida a Todi in uno spettacolo del 1944. La locandina.

L’attrice interpreta il ruolo di Corinna-Prima donna

“Plinio, guida e mito delle scoperte geografiche. Il Parergon di Ortelio, coscienza geo-storica del mondo antico”.

A Civitella del Lago la mostra “Plinio, guida e mito delle scoperte geografiche”

In occasione del Bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio, Civitella del Lago propone una mostra di cartografia antica di elevato spessore culturale dal titolo “Plinio, guida e mito delle scoperte geografiche. Il Parergon di Ortelio, coscienza geo-storica del mondo antico”.

Tornano i grandi appuntamenti culturali di Civitella del Lago: sarà inaugurata il prossimo 22 settembre alle ore 18,00 presso la Sala Brizzi la mostra di cartografia antica dal titolo “Plinio, guida e mito delle scoperte geografiche. Il Parergon di Ortelio, coscienza geo-storica del mondo antico” che rimarrà visitabile fino all’8 ottobre 2023 per spostarsi poi a Roma, presso lo Stadio di Domiziano, dal 20 al 29 novembre prossimi.

L’evento è promosso e organizzato dall’Associazione Culturale “Roberto Almagià” Associazione Italiana di Cartografia Antica, il Comune di Baschi e dall’Associazione Culturale Civitellarte e gode del patrocinio del Comitato Nazionale per il Bimillenario di Plinio, la Deputazione di Storia Patria dell’Umbria aps, il Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici e la Rumsey Collection della Stanford University.

La mostra, che gode del contributo dell’Accademia Pliniana, intende celebrare i duemila anni dalla nascita del grande intellettuale dell’antichità, indagando l’influsso che la sua “Naturalis Historia” ha esercitato nelle epoche successive fino ai giorni nostri, tutt’ora prezioso strumento per le indagini archeologiche e storiografiche. Opera di carattere enciclopedico, la “Naturalis Historia” contiene anche ampie descrizioni geografiche dei luoghi visitati da Plinio, che viaggiò nell’Europa conquistata dai Romani, descrizioni alle quali si rifece il cartografo fiammingo Abramo Ortelio nel XVI secolo per il suo “Parergon”.

A Civitella del Lago prima e a Roma poi sarà possibile ammirare 31 splendide carte a colori di Ortelio, realizzate tra il 1579 e il 1598, tra le quali spicca il “planisfero antico” “Aevi veteris Typus Geographicus” dove sono illustrate le terre emerse conosciute nell’antichità all’interno di una proiezione ovale della terra suddivisa per fasce climatiche, sarà possibile ammirare inoltre la rappresentazione delle terre conquistate dall’Impero Romano, delle attuali nazioni centro europee Italia inclusa, alcune regioni italiane e parte del medio Oriente.

La mostra “Plinio, guida e mito delle scoperte geografiche. Il Parergon di Ortelio, coscienza geo-storica del mondo antico” è corredata da un catalogo stampato dall’Associazione Civitellarte con grafica curata da Barbara Bilancioni e Sergio Trippini. Il coordinamento scientifico delle 31 schede è di Simonetta Conti con saggi di Annalisa D’Ascenzo, Simonetta Conti e Francesco Trippini. La copertina del catalogo è stata realizzata in colore porpora, per i Romani simbolo di autorevolezza, in onore di Plinio il Vecchio, che dedicò parte dei suoi studi al murice comune, il piccolo mollusco dalle cui secrezioni si otteneva il prezioso pigmento, e per celebrare il suo immenso apporto alla cultura universale.

www.rainews.it › tgr › umbria Falsificati dati su studenti in convitto, maxi sequestro a due dirigenti del Ciuffelli

Provvedimento della Corte dei conti su oltre un milione di beni del dirigente scolastico e quello amministrativo. Chiusa anche indagine penale

18 set 2023 · Avrebbero falsificato i numeri aumentando gli ospiti del convitto femminile in modo da ottenere un aumento delle dotazioni organiche di educatori. Per questo, avrebbero causato un danno erariale di 1.167.408 euro al ministero dell’Istruzione. I finanzieri del Comando provinciale di Perugia hanno eseguito un sequestro conservativo sui beni immobili e disponibilità finanziarie del dirigente scolastico e del direttore dei servizi generali amministrativi pro tempore dell’Istituto agrario Ciuffelli di Todi, sequestro autorizzato dal presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l’Umbria, su conforme richiesta della Procura regionale. 

Nel dettaglio, il dirigente scolastico avrebbe falsificato i dati relativi agli ospiti dell’annesso convitto femminile e dei semi-convittori (coloro che usufruiscono del servizio mensa), e il dirigente amministrativo, omesso il controllo e la denuncia, al fine di ottenere un numero maggiore di educatori scolastici da impiegare nei servizi di “vigilanza” sugli studenti. Dalle indagini delegate dalla Procura regionale alla Tenenza della Guardia di finanza di Todi, è emerso che i due avrebbero indicato, nelle comunicazioni dirette all’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, un numero di ospiti del convitto femminile e di semiconvittori superiore a quello effettivo (50 ospiti in luogo di una media reale di 35) per gli anni scolastici dal 2016/2017 al 2021/2022, in modo da ottenere un aumento delle dotazioni organiche di educatori scolastici, pari complessivamente 38 educatori a tempo indeterminato e supplenti. 

Nell’udienza del 31 luglio scorso, il presidente della Sezione giurisdizionale, pronunciandosi sul ricorso presentato dalle parti, ha confermato il sequestro ante causam, ritenendo sussistenti i due presupposti di legge, cioè, il rischio effettivo che il presunto responsabile possa compiere atti di disposizione in grado di diminuire la garanzia patrimoniale e l’esistenza di elementi in grado di far ritenere motivata e fondata la pretesa erariale. Concluse anche le indagini a carico del solo dirigente scolastico, indagato per il reato di falso.

Quale destino per il parcheggio del Mercataccio?

L’OSSERVATORE TUDERTE

Momenti di gloria per i nostri amministratori. Infatti, nella vigilia di Ferragosto al nostro grande sindaco e al suo principale assessore (quello incaricato dei lavori pubblici) è stata concessa ancora una volta la possibilità di apparire sugli schermi della televisione nazionale.  Questa volta sono stati intervistati nella trasmissione Agorà Estate di Rai3 come rappresentanti di un comune che si è dimostrato particolarmente efficiente nell’utilizzo dei fondi del PNRR.

Per questo gloria al sindaco e al suo fedele assessore perché la loro gloria è anche gloria per la nostra città. Un successo questo che, per quanto ci riguarda, ha fatto salire al settimo cielo il nostro orgoglio tuderte. Peccato che la piacevole sensazione di orgogliosa felicità è bruscamente cessata quando l’ineffabile assessore, illustrando all’intervistatore i lavori previsti per il Mercataccio, ha testualmente dichiarato che l’area «oggi allestita a parcheggio si trasformerà in una piazza». Pazza idea mi son detto, se non addirittura manifestazione di profonda insipienza, dal momento che quello del Mercataccio è l’unico parcheggio del centro storico degno di questo nome e, nella situazione attuale, annullare dei posti macchina nell’acropoli è come avvelenare i pozzi d’acqua nel deserto, soprattutto perché il parcheggio di “Simoncino” resta solo un miraggio (tanto per rimanere nella metafora del deserto).

In questo modo gli investimenti del PNRR non servono, come dovrebbero, a migliorare la qualità della vita degli abitanti ma solo a perpetrare nel tempo la gloria imperitura degli amministratori (almeno così loro sperano).  

LA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA IN UMBRIA E NELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE -Parte seconda

Nei primi decenni del 2000 con la legge 14 settembre 2011, n. 148 (Governo Berlusconi IV di centrodestra- Guardasigilli Palma) all’art. 1, comma 2, è stata conferita al Governo la delega per la riorganizzazione entro 12 mesi della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari (c.d. geografia giudiziaria) al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza dettandone i principi e criteri direttivi e facendo salvi i tribunali ordinari esistenti nei circondari dei comuni capoluogo di Provincia. Il decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Governo Monti -governo tecnico con l’appoggio esterno di PdL, PD, UdC, FLI, PSI,  PLI, PRI e altri -Guardasigilli Severino) attuativo della delega, in vigore dal 13 settembre ’12,  ha quindi soppresso, con efficacia dal 14 settembre 2013, i Tribunali ordinari, le Sezioni distaccate e le Procure della Repubblica indicate nella Tabella A allegata allo stesso decreto e cioè ben 31 sedi di Tribunali e Procure (oltre la metà di quelli non nei capoluoghi provinciali) e tutte le 220 Sezioni distaccate dei Tribunali civili e penali italiani, disegnando appunto una nuova geografia giudiziaria nel Paese. Dei n. 165 Tribunali e relative Procure esistenti (di cui n. 110 con sede nei comuni capoluogo di Provincia e con permanenza garantita dalla legge delega) lo schema di decreto legislativo ne prevedeva la soppressione di n. 37, ridotti poi a n. 31. In particolare, per quanto riguarda il distretto regionale della Corte d’appello di Perugia, fu sancita (tab. A) la soppressione nel circondario di Orvieto (Sindaco Concina) del Tribunale civile e penale e della Procura della Repubblica e nel circondario di Perugia di tutte le cinque Sezioni territoriali (o distaccate) di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi. Quest’ultima comprendeva dal febbraio ’98 gli storici 5 comuni dell’ex Pretura di Todi e dal giugno ’99 ben 7 comuni della MVT (si erano aggiunti Marsciano e Deruta). 

Con lo stesso d.lgs. 155 sono stati anche disposti (alleg. 1) l’accorpamento del territorio dell’ex Tribunale di Orvieto a quello del Tribunale di Terni  e stranamente anche lo scorporo dal circondario del Tribunale di Perugia dei sette comuni della Sezione distaccata di Todi aggregandoli irrazionalmente al circondario del Tribunale di Spoleto (Sindaco Benedetti:2009-2014). Lo schema di decreto delegato governativo prevedeva inizialmente l’accorpamento al Tribunale di Terni dei comuni della Sezione distaccata di Todi unitamente a quelli del soppresso Tribunale di Orvieto e l’accorpamento al circondario del Tribunale di Spoleto dei comuni della sola Sezione distaccata di Foligno. Il parere espresso sullo schema di d.lgs. il 1° agosto 2012 dalla Commissione Giustizia della Camera (Presidente Buongiorno) conteneva, tra le altre, la condizione che la Sezione distaccata di Todi (Sindaco Rossini da fine maggio) “geograficamente deve essere accorpata a Perugia data la breve distanza e la facilità di comunicazione lungo la direttrice  nordsud (E45)” ma in sede di approvazione definitiva in CdM invece prevalse irragionevolmente la soluzione di accorpamento al Tribunale di Spoleto, cioè la  peggiore in assoluto per Todi e la MVT. Il successivo Governo Letta (di grande coalizione PD-PdL/NCD e altri-Guardasigilli Cancellieri), durato solo 10 mesi, adottò preliminarmente nel settembre ’13 uno schema di d.lgs. integrativo e correttivo del decreto delegato 155 e lo inviò al Parlamento per i prescritti pareri. La Commissione Giustizia della Camera (Presidente Ferranti) nel dicembre ’13 espresse un parere favorevole condizionato ad alcune modifiche tra cui quella “di accorpare a Perugia anziché a Spoleto il comune di Todi e tutti i comuni della Media Valle del Tevere”. Il testo del decreto proposto e inviato in CdM per l’approvazione definitivadalla Ministra della Giustizia Cancellieri era accompagnato da una relazione illustrativa che accoglieva le istanze di luglio ’13 del Sindaco di Todi Rossini e di quelli degli altri comuni della ex Sezione distaccata di Todi, tranne stranamente Collazzone (Sindaco Bennicelli I) e invece con l’aggiunta di San Venanzo (Sindaca Valentini II), tutte volte all’accorpamento dei loro territori al circondario del Tribunale di Perugia e quindi  accoglieva anche il parere condizionato della Commissione giustizia. Invece nel testo uscito dal CdM tale proposta di correzione è stata inspiegabilmente stralciata (si seppe ufficiosamente per una presa di posizione contraria di un semplice Ministro senza portafoglio) nonostante la proposta di correzione motivata e relazionata dalla Guardasigilli che di fatto apparve come sfiduciata dal Capo del Governo. La sconcertante notizia fu poi confermata dalla lettura in Gazzetta ufficiale del testo del d.lgs. 19 febbraio 2014, n. 14 recante disposizioni integrative e correttive delle norme  dei due decreti 155 e 156 del ’12 ed emanato appena tre giorni prima della cessazione (22 febbraio ’14) del travagliato Governo Letta, tra l’altro a fronte di una scadenza della delega legislativa al Governo per le disposizioni integrative e correttive che scadeva ben 7 mesi dopo.

In attuazione della medesima legge delega 148 con l’altro decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156 nella tab. A allegata al decreto vennero soppressi, nel circondario del Tribunale di Perugia i 7 uffici dei Giudici di pace di Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio e Todi, in quello di Orvieto l’ufficio di Città della Pieve, in quello di Spoleto i 2 uffici di Montefalco e Norcia e in quello di Terni i 2 uffici di Amelia e Narni, per un totale di 12 uffici giudiziari pari a tutti i GdP umbri, tranne i 4 delle città umbre sedi di Tribunale. Nella tab. B allegata al decreto le competenze territoriali degli uffici soppressi furono infatti attribuite ai 4 uffici dei Giudici di pace  di Perugia, di Orvieto, di Spoleto e di Terni.  Nell’alleg. 1 al decreto era contenuta la nuova tab. A della legge 374/1991 nella quale erano indicati i 4 Giudici di pace di cui sopra con l’elenco  di tutti i  comuni ricompresi nei rispettivi circondari e con le particolarità che il GdP di Spoleto andava acomprendere oltre i 5 comuni del soppresso GdP di Todi  anche quelli di Marsciano e Deruta che prima facevano parte della Pretura di Perugia e che il comune di Orvieto pur perdendo il Tribunale (con l’altro d.lgs. 155) si vedeva conservato l’ufficio del Giudice di pace, comprendente anche Città della Pieve, nell’ambito del circondario di Terni che era l’unico ad avere 2 uffici di GdP, quelli di Orvieto e Terni. L’art. 3 del d.lgs. 156 prevedeva comunque che gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, potevano richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di pace di cui era stata disposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi però integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che doveva essere messo a disposizione dagli enti medesimi. Rimaneva a carico dell’amministrazione giudiziaria unicamente la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria  (e relativi oneri) nonché la formazione del personale amministrativo. In Umbria il decreto ministeriale (Ministro Orlando-Governo Renzi) 7-3-2014 nell’alleg. 1 ha disposto, su richieste dei rispettivi Sindaci e previe deliberazioni dei Consigli comunali, il mantenimento di 8 Uffici del Giudice di pace e cioè di Castiglione del Lago, Città di Castello, Gualdo Tadino e Gubbio nel circondario di Perugia, di Foligno, Norcia e Todi nel circondario di Spoleto e di Città della Pieve nel circondario di Terni mentre  nell’alleg. 2 (nuova tab. A  del d. lgs. 156) rimanevano soppressi i 4 uffici del Giudice di pace di Assisi, Montefalco, Amelia e Narni (né risultano successivi d.m. di ripristino) e nell’alleg. 3 (nuova tab. B del d.lgs. 156) le competenze territoriali dei sopra citati 4 uffici soppressi passavano ai nuovi GdP rispettivamente di Perugia, Spoleto e Terni.

Gli Uffici del GdP mantenuti si erano poi ridotti a 6 con il d.m. 10-11-2014 per l’avvenuta esclusione degli uffici di Gualdo Tadino e Gubbio; quest’ultimo è stato però ripristinato dal d.m. 27-5-2016 (Governo Renzi-Ministro Orlando) con competenza anche su Gualdo Tadino e sommato al GdP di Orvieto di cui sopra formava un totale di 8 uffici in funzione, oltre gli altri 3 uffici di GdP di Perugia, Spoleto e Terni sedi anche di Tribunale. Con la legge 29 dicembre 2017, n. 222 (Governo Gentiloni Silveri- Guardasigilli Orlando)l’ufficio del  Giudice di pace di Città della Pieve è stato riportato nel circondario del Tribunale di Perugia e ha assunto la nuova denominazione di Giudice di pace di Città della Pieve, Paciano e Piegaro. Infine con d.m. 10-5-2018 (Governo Gentiloni Silveri- Ministro Orlando), proprio a fine legislatura, all’ufficio del Giudice di pace di Todi è stato accorpato il limitrofo territorio del comune di Marsciano (oltre 18mila abitanti) dopo ben 3 richieste dei due Comuni negli anni 2013, 2014, 2015 (Sindaci Rossini e Todini) e quella reiterata nel 2018 (Sindaci Ruggiano e Todini) con un bacino d’utenza ampliato a sei comuni della MVT e ad oggi circa 44 mila abitanti. Stranamente è mancata invece l’adesione del comune di Deruta (quasi 10 mila abitanti e con Sindaci Verbena II fino al giugno ’17 e poi Toniaccini I) che, seppur confinante con il comune Marsciano e vicino anche alla Città di Todi (solo 22 Km circa), ha inspiegabilmente preferito rimanere accorpato al ben più distante Ufficio del Giudice di Pace di Spoleto. Resta sempre auspicabile, nell’interesse soprattutto dei cittadini derutesi, un ripensamento del rieletto Sindaco Toniaccini che dal ’21 è anche Presidente di ANCI Umbria.

A dieci anni di distanza la questione delle sedi degli uffici giudiziari è tornata d’attualità in quanto varie Regioni italiane hanno esercitato il loro potere di iniziativa legislativa statale previsto dall’art. 121, secondo comma, della Costituzione, in base al quale il Consiglio regionale “può fare proposte di legge alle Camere”. Infatti vari Consigli regionali hanno presentato disegni di legge (ddl)con il medesimo oggetto “Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del  pubblico ministero, a norma dell’art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148”. Si tratta dei ddl dei Consigli regionali di Abruzzo, Lombardia, Toscana, Calabria, Campania, Umbria (DDL S. 710- XIX Legislatura)e Puglia, oltre quelli di Castello (M5S) e altri, Fina (PD), Mara Bizzotto (Lega) e altri, Rapani (FdI) per un totale di 11 ddl. Le proposte di legge prevedono il ripristino da parte del Ministero della Giustizia della funzione giudiziaria nelle rispettive sedi dei Tribunali ordinari e delle Procure della Repubblica soppressi dal d.lgs. 155/’12 in base a convenzioni con le regioni richiedenti per gli oneri di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza a carico delle regioni richiedenti o degli enti locali previa intesa con la Regione.I ddl sono attualmente all’esame della 2^ Commissione permanente Giustizia del Senato (Presidente Buongiorno) in sede referente nelle varie sedute dei mesi di giugno, luglio e 3 agosto ’23 in esame congiunto e con un Comitato ristretto che risulta aver elaborato una prima bozza di testo unificato che dovrà essere ulteriormente precisato in relazione alle osservazioni inviate da alcuni Gruppi. Dopo la pausa estiva la Commissione proporrà all’Ufficio di Presidenza lo svolgimento di una serie di audizioni sia di rappresentanti politici e tecnici del Ministero per acquisire informazioni sulla situazione della geografia giudiziaria e sugli effetti della riforma del 2012 sull’efficienza dell’attuale organizzazione giudiziaria sia degli enti territoriali che hanno richiesto il ripristino di alcune sedi soppresse.

In particolare l’Assemblea legislativa (Consiglio regionale) della Regione Umbria con deliberazione n. 313 del 16 maggio 2023 ha approvato all’unanimità la proposta di legge alle Camere (atto n. 1649) d’iniziativa dei consiglieri Pastorelli (Lega Umbria) e Nicchi (gruppo misto – ex Lega) sulle modifiche al decreto legislativo 155/2012 presentata il 7 febbraio ’23. La proposta di legge statale della Regione Umbria, approvata in I^ Commissione consiliare il 27 marzo ’23  e fondata sul principio di giustizia di prossimità di cui all’art. 10 del Trattato sull’Unione Europea (TUE) di Maastricht del ’92 come modificato dal Trattato di Lisbona del ’07, appare attenta e sensibile (e giustamente) ai pesanti spostamenti degli operatori e cittadini dell’Orvietano fino a Terni ma non si è fatta carico (forse anche per una mancata segnalazione dell’allora Consigliera regionale di Todi e degli stessi Sindaci dei comuni della MVT) degli altrettanto gravosi spostamenti di quelli della Media Valle del Tevere derivanti dall’irrazionale accorpamento nel 2012 al Tribunale di Spoleto che li costringe tuttora a dover addirittura superare la catena dei Monti Martani per arrivare alla lontana e scomoda Spoleto o in alternativa fare in superstrada il giro dell’Umbria.L’obiettivo dell’iniziativa legislativa dell’Assemblea Umbra avrebbe dovuto riguardare, in una visione generale, oltre alla condivisibile proposta diripristino dello storico (pur se piccolo) Tribunale di Orvieto, anche la necessariaproposta di rettifica del territorio di competenza del Tribunale di Spoleto per scorporare tutti i comuni della Media Valle del Tevere, compresi Marsciano e Deruta, e riaggregarli al loro naturale  circondario del Tribunale di Perugia. La proposta di legge statale già approvata dalla Regione inoltre non affronta l’argomento delle ex 5 Sezioni distaccate del solo Tribunale di Perugia (e quando giudica in composizione monocratica) soppresse per legge nel 2012 ma in realtà, essendo state allora soppresse tutte le 220 Sezioni distaccate dei Tribunali civili e penali dell’intero territorio italiano, la questione della loro riattivazione ha una rilevanza di carattere nazionale che per avere concrete possibilità di riuscita dovrebbe essere posta a livello non di una o alcune Regioni ma dell’intero territorio Italiano mediante apposite iniziative legislative del Governo o dei membri delle Camere. Per la Città di Todi e i comuni della MVT però, ove non venissero prima riaggregati al Tribunale di Perugia, potrebbe sussistere anche il rischio di non riuscire ad ottenere l’attivazione di una nuova Sezione distaccata se ancora ricompresi inun tribunale non grandeo quello di doversela ora(diversamente dal ’98) contendere con la terza città dell’Umbria. Occorrerebbe pertanto, su istanza ben motivata dei Sindaci dei comuni di Todi e della MVT dietro mandato dei rispettivi Consigli, un’ulteriore proposta di legge statale di modifica del d.lgs. 155/2012 dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria per la tuttora indispensabile rettifica dei circondari dei Tribunali di Spoleto e Perugia da inviare, a quel punto, alla Camera dei Deputati e chepotrà avere corso anche come uno degli emendamenti che la Camera formulerà al testo di legge che sarà stato approvato dal Senato o, in mancanza della proposta regionale, almeno con una specifica proposta di emendamento da parte di uno o più Deputati umbri.

(Fine seconda e ultima  parte)

Dott. Alfonso Gentili, già Segretario Generale del Comune di Todi