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DOPO LA DENUNCIA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI CIVICI PER TODI – FABIOCATTERINI, IL COMUNE DI TODI, RIMASTO INERTE PER ANNI, DELIBERA IL RICORSO AL TAR PER RECUPERARE DAL COMUNE DI MARSCIANO, OSSIA IL CAPOFILA DELLA …
Parte terza Dopo l’elezioni politiche del febbraio 2013 con risultati che, pur con il sistema maggioritario vigente, non consentivano la formazione di una maggioranza di Governo omogenea nelle due Camere e con il rinnovo, per …
Il violinista Simon Zhu e la pianista Sophie Pacini. Introduzione al Concerto di Lucia Mencaroni che ha organizzato l’evento. Uno strabiliante concerto si è tenuto ieri sera a Todi, nell’Aula magna del Liceo “Jacopone da …
La parte seconda dello studio del dott. Alfonso Gentili. A seguito delle elezioni politiche del 18 e 19 aprile 1948 vinte dal partito della Democrazia Cristiana (DC) con oltre il 48% dei voti, la Repubblica …
Lunedì sera, grazie all’iniziativa del gruppo consiliare del Partito Democratico, si è riunito il Consiglio comunale per discutere del futuro dell’Ospedale di Pantalla e, segnatamente, della necessità che non sia più utilizzato come presidio Covid.
Giova ricordare che Ruggiano & Company hanno impedito che la questione venisse discussa quando si era in tempo a far pervenire questa indicazione alla Giunta regionale alla fine di dicembre, cioè prima che l’area Covid fosse riaperta sottraendo, per la quarta volta in due anni, servizi sanitari fondamentali ai cittadini della MVT.
Il Partito Democratico ha comunque ottenuto, lunedì, due risultati:
il dispositivo dell’odg chiede che il Sindaco e la Giunta comunale si adoperino affinché la Giunta regionale adotti un atto che preveda che l’Ospedale di Pantalla non sia più centro Covid e che sia valorizzato partendo dai servizi preesistenti alla pandemia, con la possibilità di prevedere nuove e ulteriori prestazioni sanitarie in grado di rendere pienamente funzionante il presidio sanitario in un’ottica di crescita e coordinamento dei servizi tra i territori;
l’odg appena menzionato è passato all’unanimità. È la seconda volta, peraltro, che ciò avviene, visto che la prima unità di intenti si raggiunse a maggio del 2020 con l’approvazione di un documento simile, purtroppo completamente disatteso dal duo disastro Ruggiano-Peppucci. Duo disastro che, qualche settimana dopo, recepiva senza alcuna opposizione l’atto di programmazione approvato in Consiglio regionale che inseriva l’Ospedale di Pantalla ancora una volta nella rete dell’emergenza Covid permettendo la chiusura della Medicina.
Vedremo, dunque, se l’impegno assunto si tradurrà in fatti. Ad oggi sappiamo che Ruggiano e Peppucci sono stati sordi a tutte le richieste di riattivazione dell’ospedale com’era, venute da cittadini, comitati e sindacati, oltre a non ascoltare le stesse istanze portate in Consiglio comunale dall’opposizione. Trincerandosi dietro la necessità del rispetto delle regole della pandemia, infatti, hanno accettato supinamente tutte le decisioni dei sodali di partito che (mal)governano l’Umbria. Temiamo, quindi, che anche stavolta l’adesione della destra alla nostra proposta sia di facciata, ma continueremo a sostenere le ragioni dei cittadini che chiedono di avere un ospedale e non un poliambulatorio e servizi che rispondano ai reali bisogni dei cittadini della MVT.
Nella giornata di ieri sono stati installati venti nuovi cestini porta
rifiuti nel centro storico della Città, che vanno ad integrare il progetto di
arredo urbano dell’acropoli.
Si tratta di contenitori in ghisa, con posacenere per le sigarette ed i
mozziconi, abbelliti con il logo del nostro Comune in rilievo.
È un altro piccolo passo verso una Città più pulita, più elegante e più
sostenibile ed è il frutto del lavoro di squadra dell’intera Giunta comunale
che, guidata dal Sindaco Ruggiano, ha creduto e sostenuto il progetto.
Desideriamo ringraziare il Servizio Nettezza Urbana ed i Servizi
Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Todi che si sono adoperati per
acquisire tutte le necessarie autorizzazioni e che hanno lavorato per la
corretta distribuzione dei cestini.
Un grazie particolare va, ancora una volta, a Gesenu che ha curato
l’ordine e l’installazione dei contenitori, fornendoci un ampio ed
irrinunciabile supporto.
Il progetto è ambizioso ed è solo all’inizio; stiamo lavorando affinchè,
nell’ immediato futuro, si possa procedere alla sostituzione ed
all’integrazione dei cestini anche in altre zone della Città.
Il volto della Città sta cambiando, grazie all’impegno ed al lavoro di
un’intera squadra, ed io non posso che
esserne immensamente fiera.
l sogno del percorso ciclo pedonale intorno alle mura urbiche della città di Todi diventa realtà secondo quanto riferito dall’Assessore ai LLPP Moreno Primieri. Infatti, è di questi giorni la comunicazione che la Giunta Regionale ha proceduto allo scorrimento della graduatoria delle domande di finanziamento dei progetti a valere sulla Misura 7.5.1 del PSR dell’Umbria 2014-2020, per gli investimenti in infrastrutture ricreative e turistiche. Questo significa che il progetto approvato dalla Giunta Comunale di Todi per la valorizzazione della passeggiata che si sviluppa intorno al colle di Todi potrà essere realizzato. Come noto il progetto riguarda la messa in opera del tragitto utilizzato dai cittadini e conosciuto come il “GIRO DI TODI” che si sviluppa intorno alla città, senza avere dislivelli e facendo godere panorami a 360° sul territorio circostante. Il progetto prevede la realizzazione di un tratto di circa 1 km dedicato al traffico pedonale e ciclabile che va da Porta Perugina fino al parcheggio di porta Orvietana e quindi la predisposizione di una carreggiata per pedoni e ciclisti della larghezza di m. 1,60 circa ed una dedicata alle auto. Sarà installato un sistema di segnaletica stradale verticale e orizzontale, che contraddistinguerà il percorso, dove saranno inserite delle staccionate in legno di protezione al margine della sede stradale e dei catarifrangenti stradali. Verrà mantenuto l’attuale marciapiede esistente e realizzato un tratto di marciapiede sul versante est di circa 100 m. Per una maggiore valorizzazione del percorso ciclabile sarà data la possibilità di noleggiare delle attrezzature di mobilità sostenibile, o bici elettriche. L’idea dell’Amministrazione è quella di completare il tragitto ciclo pedonale anche sul versante che da Porta Romana va a Porta Perugina.
Moreno Primieri Assessore LLPP, Urbanistica ed Edilizia
La politica, e la storia di Todi, della seconda metà del secolo trascorso, non ha lasciato, sino ad ora documenti, analisi e ricordi che, in qualche aspetto, ne salvaguardassero la memoria. Chi ha però vissuto quel periodo, anche facendo politica, ricorda perfettamente l’importanza che ha avuto in un periodo, che è stato fondamentale, nel quale si sono contrapposti partiti organizzati, come il Partito Comunista Italiano, la Democrazia Cristiana e il Movimento Sociale Italiano, e altri più piccoli ma di grande dignità e capacità politica ed elaborativa, come il Partito Repubblicano o il Partito Liberale Italiano. Cinquanta anni di storia che, come tanti altri eventi e vicende, pur cruciali per il nostro comune, rischiano di finire nel dimenticatoio. La politica, e la sua organizzazione, è certamente radicalmente cambiata, e cambiata è anche la modalità, e la capacità di amministrare, e insieme anche i partiti hanno cambiato struttura e volto. O sono semplicemente spariti. Per questo è giusto sottolineare l’importanza che riveste, non solo per la destra, il volume di Barberini e Quaglietti ‘Quando a Todi ardeva la fiamma’ edito da Eclettica, nel quale viene fatta una attenta, e documentata storia del Movimento Sociale di Todi dal 1947 al 1995. Il volume è stato scritto con la passione di chi ha vissuto direttamente quella storia, anche da protagonista, e che ha giustamente ritenuto che quel trascorso politico, personale ma anche e soprattutto del Comune di Todi non andasse disperso. Per questo hanno giustamente scelto non la strada dei ricordi personali ma quella, più corretta, della narrazione documentata. Non memorie personali quindi, ma vera e propria storia di un periodo, lungo e importante, e di una componente politica che, pur non avendo mai amministrato direttamente il Comune, ha avuto un ruolo importante nella sua vita e in quella della città. Come giustamente ha scritto, nella introduzione, lo storico Giuseppe Parlato ‘’ si tratta di un volume nel quale memoria e storia si intrecciano in maniera persuasiva: la memoria è rappresentata dalle varie testimonianze che gli autori sono riusciti a reperire dai protagonisti, a cominciare dagli autori stessi; la storia è invece rappresentata dalle notizie sull’attività del partito tratta dai giornali, dagli atti ufficiali (verbali dei consigli comunali, provinciali e regionali), da diari privati nonché dalla documentazione archivistica locale, in genere di polizia, come dimostrano le ampie citazioni di avvenimenti desunte dall’archivio di stato perugino, soprattutto per quanto attiene la sezione di polizia.’’ Il libro, nel primo capitolo, dal titolo ‘Le origini, si sofferma sulle vicende nazionali che hanno portato alla creazione del Movimento Sociale Italiano e ne fa anche una puntuale narrazione a livello provinciale e regionale. Successivamente si dedica alle vicende tuderti iniziando dal secondo capitolo che si intitola ‘Fascisti a Todi ‘ pagine di grande interesse proprio perché fa scoprire al lettore pagine di storia che, dopo il 1945, la comunità ha preferito dimenticare. E si riscoprono nomi e volti (anche l’apporto fotografico è molto curato) che rimandano a memorie lontane sia per le persone citate, cognomi che fanno parte delle memorie cittadine (Bernardini, Bovelli, Rossi, Benigni, Tabarrini), sia anche per il ruolo, non secondario, che Todi ha avuto in quella fase, a partire dalla marcia su Roma. Seguono i capitoli con la storia e i protagonisti del MSI tuderte dal 1947 al 1995, anno della fine per il partito ma anche di quasi tutti i partiti del secondo dopoguerra: la Democrazia Cristiana, il Partito Liberale, il Partito Repubblicano. Con la storia delle attività, delle campagne elettorali con i relativi risultati, e le cronache dei consigli comunali, gli autori si soffermano su una serie di vicende che costituiscono elemento importante per la conoscenza di quegli anni, fondamentali per la storia di Todi. E per noi Tuderti sono importanti anche, e soprattutto, i personaggi riportati alla memoria e che meritano di essere ricordati. Questo perché la loro attività politica, o il loro attivismo, nasceva da forti convinzioni ideali e non contrastava minimamente con il loro comportamento nella comunità. Persone di forti ideali ma inserite correttamente nel tessuto sociale. E’ giusto dunque, con il ricordo, rendere omaggio a persone come Ivo Laghi, Aldo Chinea, Paolo Cialini, Domenico Mammoli, cittadini vivi nella memoria degli anziani e che, pur nella coerenza con gli ideali politici, hanno saputo ben meritare e di cui noi, anziani, conserviamo il ricordo. Credo che una piccola digressione meriti Mario Epifani che giustamente viene più volte richiamato nel volume: Epifani è il simbolo di una vita spesa per un ideale, condivisibile o non condivisibile, ma sicuramente coerente, con aspetti anche gridati che gli hanno procurato simpatie ma anche forti e decisi rifiuti. Oggi rappresenta egregiamente l’entusiasmo e la dedizione per un ideale e per la città. Non è certo questo il luogo per fare un discorso sui meriti o demerito: è solo il riconoscimento di una vita con un ideale, vissuto con forte passione. Bene hanno fatto gli autori dunque a soffermarsi anche sulle persone che hanno creduto e combattuto, nella correttezza istituzionale, per una filosofia e un progetto politico, senza altri scopi se non la convinzione di migliorare, con il loro agire, la qualità della vita comunitaria e delle persone. E Todi, nella seconda metà del secolo passato, ha vissuto un periodo proficuo sotto il profilo della sua crescita e interessante sotto il profilo umano. Pur con la costante presenza maggioritaria del PCI, le persone che, vivendo in una piccola città, si conoscevano e si frequentavano continuamente, si sono spesso caratterizzate per un impegno che aveva alla base una forte convinzione ideale, con l’obiettivo comune di far crescere la città. Il volume di Barberini e Quaglietti ha dunque il grande merito non solo di averci restituito una parte importante della nostra storia ma anche quella di costituire un esempio perchè vengano recuperate anche le memorie e il percorso storico di altri soggetti politici con i loro protagonisti, dai sindaci, ai partiti allora presenti in consiglio comunale, il PCI, la DC, il PRI,il PSI. Non è una operazione inutile: è la nostra storia che la società di oggi tende a dimenticare. Ci auguriamo che qualcuno decida di riportare alla memoria personaggi come i sindaci Quadri, Antonini e Ferretti , o i DC Sistarelli, Mammoli, Chiavari e Bilancini o ancora l’indimenticabile prof. Brunelli. Vanno infine richiamate per la loro importanza non solo la già citata introduzione del prof. Parlato, ma anche le dirette testimonianze di Domenico Benedetti Valentini su Aldo Chinea, di Stefano Menicacci e di Bruno Bertini. Tutto lo scritto è ricco di testimonianze dirette, paziente recupero di documentazione, apparato fotografico ricco e anche coinvolgente. E’un testo scritto con grande puntualità, correttezza ma anche coinvolgimento emotivo. Basti ricordare che spesso il racconto passa improvvisamente dalla terza persona (come si conviene allo storico) alla prima persona plurale. (Noi eravamo.. noi abbiamo fatto..). Lo storiografo giustamente non può prescindere dal proprio vissuto e dalle proprie idee. Ed è giusto e corretto che sia così. E giustamente la prefazione del libro, scritta dagli autori Barberini e Quaglietti, si conclude con queste parole: ‘Abbiamo cercato di rifuggire dai nostalgismi, dai sentimentalismi e dalle facili indulgenze. Ma siccome è difficile chiedere l’oggettività distaccata dello spettatore a chi, invece, partecipò appassionatamente a quella storia, siamo sicuri di non esserci riusciti.’
Non resta che augurarci, per la tutela della storia di Todi che altri seguano il loro esempio e che anche la storia degli altri partiti trovi un posto nella nostra memoria.
Riprendiamo l’intervento, particolarmente efficace, pubblicato da Il TamTam con il titolo ‘Il salto della quaglia e il Generale Ruspolini.
Nonostante sia molto affezionato al
famoso insegnamento di San Bernardo (“vedere tutto, sopportare molto,
correggere una cosa alla volta”), mi corre l’obbligo di rispondere al gratuito
e sguaiato attacco rivoltomi sul piano personale dal vicesindaco generale
Ruspolini.
Onorato di essere
destinatario, io umile “operaio” della politica cittadina, di così tante
attenzioni da parte di uno statista siffatto, comprendo anche le motivazioni di
un’intemerata così scomposta. È palese, infatti, la difficoltà di Ruspolini
(come del sindaco) di affrontare serenamente gli appunti, le critiche e i
rilievi che gli vengono mossi, sempre in modo puntuale ed attingendo
esclusivamente profili di carattere amministrativo, dal Partito Democratico.
Probabilmente, essendo stato abituato troppo bene durante la gran parte del suo
mandato, non ha ancora ben compreso che le democrazie liberali funzionano in
base ad un principio molto semplice: la maggioranza governa, la minoranza
controlla.
Il mio percorso politico (di cui non
debbo vergognarmi né, tantomeno, rinnegare qualche parte) si è svolto, fin
dalla giovanissima età, in modo del tutto cristallino e trasparente, senza mai
occupare posti di potere e ricevere prebende o incarichi remunerati di sorta.
Le esperienze di vita, la crescita umana e e le letture hanno maturato in me
una convinzione: la cultura politica di socialista democratico di liberale, che
fin da piccolo è stata la mia casa, può svilupparsi fruttuosamente solo a
sinistra. Lì sono orgogliosamente, lì rimango e lì rimarrò.
Il tentativo, dunque, di
far passare il sottoscritto per un trasformista credo sia abbastanza ridicolo.
In subordine, non credo di poter prendere lezioni da chi, dopo averne parlato
male per un’intera campagna elettorale, si è apparentato con un candidato
a sindaco per diventarne il vice. Da chi, ulteriormente, dopo aver professato
in modo entusiastico il verbo leghista e salviniano, è uscito da quel
partito sbattendo la porta gridando agli ex colleghi “poltronari” solo per
tutelare meglio la propria “poltrona” (è una parola che aborro, ma che ho
riscontrato spesso nel vocabolario ruspoliniano). Da chi, infine, dopo aver
chiuso con la Lega, tenta di mimetizzarsi dietro un improbabile civismo che
nasconde, in realtà, il vecchio più vecchio. Non so se si possano fare paragoni
con Javier Sotomayor, ma almeno pacificamente constatare che Ruspolini conosca
bene il salto della quaglia sì.
Aggiungo anche,
ricollegandomi alle critiche mosse dal gruppo consiliare del Pd sul presunto
“modello Todi”, che non credo nemmeno di dover prendere lezioni di buona
amministrazione da chi si rapporta con le istituzioni in modo padronale.
Ribadisco, nonostante tutto ciò abbia provocato svariati avvertimenti e
denunce, che la gestione dell’emergenza a Todi è stata pessima, con una
confusione pericolosa tra politica ed amministrazione. La vicenda della
donazione dei ventilatori, che il vicesindaco ben conosce, lo dimostra
pienamente.
Vista poi la sua passione
per Junio Valerio Borghese, mi permetto sommessamente di suggerire a Ruspolini
la lettura degli scritti di Pietro Nenni, lui sì un vero patriota. Troverà una
frase che ben si attaglia al suo caso: “a fare a gara a
fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura”.
Qualche giorno fa, il
coordinamento dei CiviciXTodi è tornato di nuovo a riunirsi per tracciare il
percorso di avvicinamento alle prossime elezioni amministrative.
Todi merita una svolta decisiva
e rapida. Il pauroso calo demografico degli ultimi anni, la crisi economica che
coinvolge imprese e famiglie, il rilancio del
centro storico, la manutenzione e la valorizzazione del territorio e
delle sue frazioni, attendono soluzioni e rimedi ponderati ed efficaci non più
rimandabili pena il declino inevitabile di una città che, negli anni ‘80 e ’90
era il simbolo ed uno degli elementi trainanti per l’Umbria in Italia e nel
mondo.
I presenti alla riunione, alla
quale ha partecipato anche il consigliere regionale Andrea Fora, hanno
condiviso l’idea di un progetto di cambiamento civico che muova dalla volontà
di includere e non di dividere, di coinvolgere le migliori energie della città,
senza preclusioni se non quella della condivisione del programma di governo.
Laprima tappa è gia iniziata con il
coinvolgimento di diverse personalità che potrebbero mettersi al servizio del
bene comune come amministratori locali e continuerà per incontrare chiunque
condivide l’idea di un progetto civico per il rilancio della nostra città .
Si tratta ora di stringere i
tempi per dare un nome e un volto al candidato sindaco da condividere
successivamente con le altre forze civiche e riformiste locali.
A Todi l’alternativa all’amministrazione
uscente c’è e non potrà che essere
rappresentata da un candidato sindaco che raçcolga consensi trasversali ai
blocchi ideologici, che offra garanzie di buon governo e che sia il punto di
equilibrio fra le diverse sensibilità della coalizione civico/politica che
dovrà essere la più larga possibile fin dal primo turno
Il coordinamento di CiviciX ha
individuato alcune personalità a cui chiedere – in tempi brevi – la
disponibilita’ ad essere l’esecutore incarnare questo progetto, nella
consapevolezza di puntare alla migliore offerta possibile per i cittadini. Nei
giorni scorsi altre formazioni civiche hanno avanzato legittimamente una
candidatura certamente di valore che sara’ valuta insieme a loro e ad altre
proposte, animati dalla volontà di includere e non certamente da quella di
escludere: occorre unione e larga condivisione del progetto senza veti per
nessuno, ed un programma costruito insieme perchè sia davvero di tutti.
Per questo motivo e’ stato
costituito un gruppo di lavoro per l’elaborazione del programma da condividere
e partecipare con le altre liste, ed un gruppo organizzativo per le iniziative
politiche sul territorio.
Il primo incontro pubblico avrà
luogo il 18 febbraio ed avrà come tema “L’Ospedale di Pantalla, rilancio di un
presidio di valore per la salute e leva di sviluppo per la medicina di
territorio e prossimità”.
Per non dimenticare lo sterminio di un intera popolazione il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, che ha lo scopo di ricordare la Shoa, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito deportazione e morte, e coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite.
In questa occasione, il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano ha partecipato, in rappresentanza del Comune di Todi, presso la Prefettura di Perugia, alla cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica ad undici cittadini della provincia di Perugia quali “deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra”.
Fra i cittadini
onorati del riconoscimento c’è anche un cittadino di Todi, Oreste Tomassi, nato
nel 1922 a Montecastello di Vibio, ma residente nel nostro comune, nella
frazione di Pantalla.
A ricevere a
medaglia è stata la nipote, Camilla Todini, attuale Presidente della Sezione
tuderte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che ha voluto
ricordare il nonno con parole sentite e toccanti.
Nell’onorare il
nostro concittadino, il nostro pensiero va ai milioni e milioni di deportati,
che condivisero la tragedia del popolo ebraico, oggetto di un progetto di
sterminio che, ancora oggi, lascia attoniti, senza parole.
Contemporaneamente,
nella nostra sala del Consiglio Comunale si è tenuta una commovente
commemorazione, grazie ai contributi di Gianni Scipione Rossi (Vice presidente
Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Consigliere Istituto Abruzzese per la
Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea), di Marco Petrelli
(Giornalista e scrittore) e di Giovanni Pace, Presidente del Rotary Club Todi e
Docente di Storia.
La giornata di
oggi è anche la occasione, per la nostra amministrazione, di esser vicini al
popolo ebraico ed allo Stato di Israele, che, con tutti i problemi ancora
irrisolti che deve affrontare, rimane l’unico baluardo di democrazia compiuta
nel vicino medio oriente.
L’Associazione della Croce Rossa
Italiana considera il Servizio Civile
sia una valenza educativa /formativa che un’opportunità di crescita
personale e professionale per i giovani. Essere selezionato/a ad un Progetto di Servizio Civile significa
dedicare un anno della propria vita in favore di un progetto solidaristico ,
inteso come impegno per il bene della comunità.
Chi sceglie di impegnarsi nel
Servizio Civile, sceglie di aggiungere un’esperienza qualificante al proprio
bagaglio culturale, arricchendosi sia da un punto di vista professionale che
umano
Il Comitato di Todi della Croce
Rossa Italiana, anche quest’anno, da la
possibilità ai giovani della nostra
Comunità di poter fare questa esperienza educativa e formativa a Todi , attraverso il Progetto “La CRI per
l’assistenza di tutti in Umbria” assegnatoci dal Servizio Civile Nazionale.
Il Bando di partecipazione scade
il 10 febbraio 2022. E’ rivolto ai giovani dai 18 ai 28 anni di età. Il
servizio durerà 12 mesi ed i volontari percepiranno 444,30 euro mese come
rimborso spese.
Per eventuali informazioni potete
raggiungerci alla mail: todi@cri.it oppure ai recapiti telefonici: 0758944640 –
3356063621.
La comunità di Fratta Todina festeggia il secolo di vita della sua storica maestra. Il saluto di Luigi Ceccobelli.
E’ stata la maestra Elementare di numerosi alunni, residenti
nel Comune di Monte Castello di
Vibio e di Fratta Todina dove Ella, da sempre,
risiede.
La sua vita è tuttora,
“ il grande libro” che raccoglie le storie, la cultura, e la vita, gioiosa.
e a volte anche triste, dei singoli e di tutti i residenti
di Fratta Todina.
I suoi
insegnamenti sono stati le basi
per la vita adulta di numerosi giovani
alunni della comunità, un patrimonio educativo che diffonde tuttora educazione,
rispetto , bontà e generosità nei confronti degli altri.
E’ stata
l’insegnante che con grande passione ed
amore, si incamminava con i suoi alunni in
mezzo alla natura, facendo loro notare la bellezza di un fiore o di un prato con i suoi numerosi colori.
La comunità, causa Covid, vive il triste periodo del
distanziamento ed è rinviato ogni
“abbraccio” ma, a questa mia insegnante
a cui anche io devo molto per il suo insegnamento, voglio augurare, e voglio augurarmi, che al compimento dei
suoi centodieci anni, si possa festeggiare
tutti insieme, con il suo bellissimo sorriso da ricambiare.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico ha depositato
un’interrogazione sull’INTERFERENZA DEL
CONSIGLIERE BAIOCCO NELLE PRENOTAZIONI DELLE VACCINAZIONI e la PRASSI
PER LE VACCINAZIONI NEL COMUNE DI TODI.
In data sabato 15 Gennaio 2022 nel gruppo Facebook “SEI DI
PANTALLA SE”, il consigliere comunale di Fratelli D’Italia Daniele Baiocco
ha pubblicato un post di questo contenuto:“Chiunque avesse l’esigenza di anticipare la terza dose di vaccino o per
comodità volesse farla presso il centro vaccinale di Pantalla può contattarmi
in privato e si farà il possibile per venire incontro per rendere il tutto più
comodo e semplice. Ricordo, solo per le terze dosi.”
Tenuto conto che le prenotazione dei vaccini è gestita dal Cup
Regionale con criteri di pubblicità e trasparenza e per le vaccinazioni contro
il Covid-SARS 2 c’è un percorso ben preciso, riscontrabile sul sito della
Regione Umbria e non solo, per potersi prenotare con scadenze e calendari che,
oltre all’ordine di prenotazione, tengono conto dell’età e delle patologie di
cui si è afflitti. In particolare per le terze dosi è elemento fondamentale per
l’ordine di prenotazione le date in cui sono state inoculate la prima e seconda
dose e per spostare data e luogo di vaccinazioni già prenotate esiste una
prassi con l’obiettivo di fluidificare e velocizzare la campagna vaccinale. Ricordiamo
che i consiglieri comunali non hanno tra le loro funzioni quella di gestire le
liste di prenotazione di qualsivoglia vaccinazione, liste che devono essere
compilate secondo criteri oggettivi e trasparenti, non soggetti a valutazioni
discrezionali di soggetti estranei al servizio sanitario pubblico e che possono
agire secondo logiche di parte. Il diritto inalienabile alla salute deve
essere garantito secondo criteri di imparzialità e universalità e non debbono
crearsi disparità di trattamento dei cittadini in base al territorio in cui si
vive o al rappresentante di partito che si vota. Il personale sanitario e
volontario che è in prima fila nella lotta alla pandemia, dando il suo
contributo di lavoro e disponibilità nella campagna vaccinale, di certo non
merita di essere coinvolto nelle iniziative, quanto meno inopportune del
consigliere Daniele Baiocco. L’iniziativa del consigliere in questione,
avvalorerebbe le voci insistenti e molteplici che circolavano in città già
dalla prima campagna vaccinale, secondo le quali alcuni cittadini sarebbero
stati contattati “in privato”con l’indicazione che bastassasse tesserarsi con
una associazione presente a Todi, per avere l’inoculazione del vaccino evadendo
prassi e criteri per la prenotazione.
Abbiamo chiesto al sindaco Antonino Ruggiano:
_ se nel Comune di Todi è in atto una procedura di prenotazione
diversa da quella riscontrabile sul sito della Regione Umbria?
_ come avrebbe potuto, il consigliere Daniele Baiocco, contattato
in privato, spostare data e luogo della vaccinazione per le persone che si
fossero rivolte a lui;
_ se, in considerazione al comportamento, non consono al ruolo
ricoperto, siano opportune le dimissioni del consigliere comunale Daniele
Baiocco.
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