Italia Viva Todi; il programma per le elezioni amministrative.

CENTRO STORICO E CINTURA VIARIA PERIMETRALE AD ESSO Realizzazione di interventi mirati che puntino al recupero ed alla valorizzazione di alcuni immobili, delle piazze, delle strade e del verde nel rispetto delle peculiarità storiche ed architettoniche, al fine di considerare il centro storico come un grande spazio nel quale programmare iniziative concrete tra istituzioni locali, cittadini e imprenditori commerciali. Proposte operative: • Avviare un percorso partecipato con la cittadinanza, in particolare con gli abitanti ivi residenti e gli esercenti per l’ideazione condivisa di un progetto di riqualificazione, in vista di un pieno recupero estetico, strutturale e funzionale del centro storico, a fini commerciali, turistici e di maggiore vivibilità del luogo per l’intera comunità. • Istituire una Commissione apposita competente a valutare ed approvare il piano di arredo urbano. Un piano preposto anche a recepire ed obbligare, nel rispetto del Regolamento e delle leggi, possibili manutenzioni, sistemazioni, cambiamenti e ristrutturazioni nel nucleo storico con l’indicazione di ciò che è possibile o non possibile fare, dei materiali di arredo e degli stessi per l’urgente ripavimentazione stradale. • Riconsiderare alcune autorizzazioni per occupazione “temporanea” di suolo pubblico dal momento che tali concessioni sembrerebbero essersi dimostrate piuttosto sconvenienti sia per il decoro urbano di una delle più belle piazze d’Italia sia perché causa di disagi per i residenti del centro storico, scomodità dovute al cambiamento della circolazione veicolare. Per non parlare dell’’aspetto finanziario, indirettamente sopportato dalla cittadinanza, per l’acquisto e la installazione di un macchinario con annesso impianto semaforico comandato che ne impedisse il loro libero accesso. • Installare, in collaborazione con ARPA, una centralina di rilevamento degli inquinanti atmosferici ed acustici alimentati e provocati dagli scarichi dei motori. • Concedere incentivi per l’apertura e/o lo spostamento, per una migliore visibilità, delle attività artigianali in determinate aree del centro storico individuate attraverso uno studio di fattibilità. • Mappare tutte le strutture, di proprietà del Comune, presenti all’interno del Centro Storico, per allestire manifestazioni o eventi artistici, culturali o musicali, organizzati su iniziativa del Comune stesso o di privati o associazioni.

2 ASSESSORATO AL BILANCIO E AL PATRIMONIO

Il bilancio del Comune è l’atto più importante perché presenta le risorse finanziarie che l’Ente ha a disposizione e che mediamente ammontano a 37 milioni di euro l’anno. E’ il documento che mostra da dove provengono i soldi disponibili e come l’Amministrazione intenda impiegarli per il bene della comunità. Purtroppo, però, il bilancio rimane sempre quel documento di non facile comprensione per i cittadini perché utilizza un linguaggio tecnico che implica specifiche competenze. Tuttavia, anche se la struttura contabile non è modificabile, in ossequio alle direttive europee, che prevedono forme uguali per tutti gli enti della pubblica amministrazione, si può e si deve facilitarne la lettura e la comprensione con una dettagliata, esplicativa ed esaustiva relazione di accompagnamento al bilancio che indichi ciò che si vuole realizzare e la relativa necessaria spesa. • La politica tributaria di competenza comunale ( addizionale IRPEF, IMU, TARI, TOSAP, ICP ) dovrà essere coraggiosa in tutte le forme di utilizzo e che tenga conto delle diverse realtà familiari, commerciali, alberghiere e produttive momentaneamente in difficoltà. • Tutela e agevolazioni tributarie per tutte le esistenti attività commerciali di qualità in grado di connotare al meglio il centro storico. • Esenzione quinquennale dalla TARI per le piccole attività commerciali e artigianali che nasceranno nel territorio comunale. • Altra questione di non poco conto è quella relativa alla gestione e valorizzazione dell’importante patrimonio comunale, un patrimonio edilizio di elevato valore storico e paesaggistico, in massima parte frutto di lasciti, come quello gestito dagli Enti di assistenza e beneficenza Veralli Cortesi ed ETAB, e costituito da svariate proprietà destinate a sedi per l’istruzione di ogni ordine e grado, a sedi di uffici per i servizi sociali e per la sicurezza, oltre che terreni, castelli, palazzetti, appartamenti e negozi. Sarebbe interessante portare a conoscenza della collettività il valore complessivo di tali proprietà e proporre eventuali possibili progetti di sviluppo. Rimane ferma in noi la contrarietà a eventuali alienazioni di tali beni. • Volendo poi esprimere un concreto atto di fiducia verso i nostri concittadini, il Comune costituirà un “fondo di garanzia comunale” ponendosi come garante per finanziamenti fino a 10.000 euro per iniziative imprenditoriali che andranno nella direzione della sostenibilità economica e concederà ai giovani (15-34anni) un contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 5.000 euro, per progetti ritenuti innovativi, rispettosi dell’ambiente e che valorizzano il territorio. Al riguardo, verrà istituito un apposito capitolo di bilancio denominato “start up” debitamente rimpinguato all’approvazione di ogni bilancio di previsione.

3 EFFICIENZA ed EFFICACIA AMMINISTRATIVA Istituzione dell’Assessorato per il Futuro. Il futuro è ciò che non siamo o ciò che siamo riusciti a fare oggi. • Per costruire lo sviluppo di un Comune e del suo territorio serve una visione lungimirante: parità di genere, coesione sociale, conciliazione famiglia-lavoro, fiducia negli altri e nelle istituzioni, innovazione delle tecnologie, digitalizzazione, sono tutti fattori che contribuiscono a costruire il futuro. • I prossimi 5 anni non saranno 5 anni qualsiasi. L’Assessorato dovrà essere a servizio della ripresa economica ed occupazionale con una struttura qualificata e dedicata all’intercettazione di fondi regionali nazionali e comunitari oltre quelli previsti con il PNRR che dovrà investire le risorse del Recovery Fund, il cui orizzonte temporale si conclude nel 2026 coinvolgendo un periodo di tempo quasi coincidente con la durata della prossima consiliatura (2022 – 2027). Dice il Presidente del Consiglio Draghi: I Sindaci saranno i veri protagonisti del Recovery plan. Una sfida da raccogliere. • Nel periodo, presteremo molta accortezza allo sviluppo e all’uso sempre più frequente dello Sportello Unico Digitale del Cittadino in appoggio a quello cartaceo. • Particolare attenzione va posta ai dati ISTAT che presentano il quadro di una città che, solo negli ultimi cinque anni è scesa da 16.841 a circa 15.163 presenze con un saldo negativo di 1.678 unità. Una situazione talmente grave che senza la componente di cittadini stranieri (1.601) si troverebbe già oggi sotto l’importante soglia dei 15.000 abitanti, con un forte calo e squilibrio demografico. L’indice di natalità è ben al di sotto della media regionale (a Todi 4,5, Marsciano 7,2 e in Umbria 6,4). E’ interessante osservare gli indicatori che misurano i livelli di popolazione attiva e quelli di dipendenza (ogni 100 che lavorano vi sono 67 individui a carico) che confermano come il territorio sia caratterizzato da un gravoso problema occupazionale. • La popolazione residente è localizzata per circa i 2/3 nelle varie frazioni e nei quartieri sviluppati fuori dalle mura. Per andare incontro alle esigenze ed alle necessità quotidiane e di prospettiva delle famiglie e dei cittadini si renderebbe necessaria la dislocazione di uno sportello comunale nelle più popolose e lontane località come Torre squadrata e/o frazioni come Pantalla, Ponte Rio – Pian di Porto e Colvalenza, Casemasce, Quadro, etc.. con presenza del Sindaco o di un suo delegato almeno una volta al mese. Amare e servire Todi significa guardare in faccia la realtà e svelare ed aggredire i problemi, non aggirarli od occultarli dicendo che tutto va bene con le solite frasi fatte o con il recente messaggio di fine anno nel quale si è arrivati ad affermare che “non a caso nel disegno di Nostro Signore ci sia stato quello di affidare la città a uomini della provvidenza o di unti dal Signore”. • Vi è il problema della variazione della sede elettorale di Romazzano (ab. 72) trasferita inopinatamente a Camerata (ab. 62), sede questa molto meno funzionale della precedente anche per i residenti di Fiore, Asproli, Izzalini, Porchiano e Torre Gentile, non presentando quelle condizioni di centralità e di facile accessibilità che ha Romazzano.

4 ASSESSORATO ALLE POLITICHE E SERVIZI PER LA FAMIGLIA E LA GENITORIALITA’ • Un’ assessorato al servizio delle famiglie e delle bambine e i bambini della nostra città che si dovrà distinguere per efficienza ed efficacia della sua azione mettendo in virtuosa connessione le esperienze delle famiglie con le professionalità, l’associazionismo ed il territorio. Il Ministro per le pari opportunità e la famiglia ha recentemente detto che “definire i bambini ed i ragazzi “cittadini del domani “ è spesso l’alibi che il mondo adulto usa per decidere di loro ignorandone la voce. I nostri bambini e ragazzi sono invece cittadini già oggi, con gli stessi diritti di noi adulti, diritti verso i quali abbiamo precise responsabilità di visione e di costruzione di un futuro che sia sostenibile e abitabile in modo davvero umano”. • Promozione di gruppi di studenti volontari in accordo con scuole e parrocchie, con credito formativo, per accompagnare i turisti nella visita in città o anche per essere di supporto agli abitanti anziani nelle loro piccole esigenze quotidiane di vita, come provvedere alla spesa o recarsi in farmacia, sviluppando così nella pratica quell’attività di servizio e quel sentimento di solidarietà umana e di comprensione degli altri e dei diversi che ti fanno sentire partecipe di una organizzazione sociale.

5 VIABILITA’ e MOBILITA’ interna ed esterna • Sviluppare urgentemente un’azione per ottenere la immediata ricostruzione e riattivazione della dismessa Ferrovia Centrale Umbra al fine di garantire una offerta di mobilità sostenibile coerente con le aspettative del nuovo scenario socio-economico post pandemia. Il trasporto è l’anima del nostro sistema socio-economico e quello ferroviario è sempre stato considerato centrale e di primaria importanza nel conferire forza alla crescita di un territorio. Va benissimo velocizzare le linee ferroviarie Perugia – Firenze o Terni – Roma ma è stato e sarebbe un gravissimo errore gestionale dimenticarsi della FCU, il cui ripristino, oltre che servire da collegamento con Perugia e Terni per la popolazione della Media Valle Tevere, potrebbe soddisfare una più ampia platea di fruitori che desiderino immergersi nella nostra verde e operosa regione per ammirarne le bellezze paesaggistiche, i borghi e l’immenso patrimonio storico, artistico e culturale delle città. • Realizzare e ottimizzare alcuni servizi aggiuntivi cittadini, quali il prolungamento del servizio navetta con mezzi elettrici fino a Porta Romana ed in contemporaneità agevolare la cittadinanza nell’uso gratuito di una parte del qui esistente parcheggio pubblico oggi inutilizzato e con un ascensore il cui uso mal si sopporta per la sporcizia; il tutto al fine di evitare quella infruttuosa ricerca di parcheggio nel centro storico, i cui spazi, come noto, sono sempre molto più limitati e inadeguati. • Un tema particolarmente sensibile si è rivelato quello relativo alla realizzazione del nuovo ascensore che dovrebbe sostituire o integrare quello esistente che dal parcheggio di Porta Orvietana conduce ai giardini Oberdan. Tale argomento ha visto l’opposizione di partiti e comitati civici sia per le rilevanti implicazioni relative all’impatto ambientale che per le difficolta di accesso al centro storico. C’è da considerare inoltre che un sistema di trasporto alternativo all’ascensore, già adottato con successo in altre città umbre, potrebbe essere quello delle scale mobili. Al riguardo possiamo ragionevolmente dire che ogni opera ha un impatto positivo e/o negativo sull’area interessata e che sarebbe opportuno in queste circostanze, esaminare, con l’impiego di una procedura razionale precisa e trasparente ed un percorso di ascolto dei soggetti interessati e potenzialmente coinvolti, tutti quegli aspetti che al momento rappresentano un problema o un ostacolo insormontabile e che se portati su un piano di corretta informazione tecnica, di confronto civile e di una accettabile negoziazione, potrebbero trovare una migliore soluzione. • Per il parcheggio previsto nella cosiddetta area di “Simoncino”, con impiego di scale mobili che dovrebbero portare fino a Piazza del Mercato Vecchio, con la sua relativa riqualificazione e valorizzazione del sito dei Nicchioni Romani, è necessario accelerare tutte le procedure per vedere quel progetto realizzato entro un tempo accettabile. I residenti prima ancora dei turisti sono in attesa da svariati anni di vedere soddisfatta questa esigenza. • Quotidiana verifica e periodica manutenzione delle strade periferiche e loro pertinenze e sistemazione della viabilità di comunicazione con le frazioni, alcune delle quali situate a oltre 10 Km. di distanza dal centro storico.

6 TURISMO e AGRICOLTURA • Miglioramento e incentivazione della cartellonistica di informazione turistica in prossimità delle porte di accesso al centro storico. • Una città come Todi – con una estensione territoriale di 223 Kmq., e che comprende 46 frazioni dove hanno dimora 5.237 residenti – possiede rilevanti qualità imprenditoriali agricole tali da rappresentare un invidiabile capitale sociale. Peculiarità queste che descrivono precisi valori identitari e che costituiscono garanzia della qualità ambientale e della sicurezza idro-geologica. Si dovrebbe perciò essere in grado di valorizzare ogni aspetto del territorio collinare rurale e boschivo inserendolo in una offerta turistica e fruibile da quanti vogliano orientarsi ed immergersi in paesaggi colturali e culturali per delle passeggiate istruttive oltre che per degustare prelibatezze locali. Ricordiamo che all’inizio degli anni 2000 fu data vita al famoso progetto “Todi circuiti del paesaggio” un lavoro che andava sviluppato e non archiviato. • Previsione di un servizio gratuito di bus turistico nel periodo giugno – settembre per percorsi storico culturali e gastronomici nelle tante frazioni e località del nostro ricco e vasto paesaggio.

7 SALUTE dei CITTADINI e RESPONSABILITA’ del SINDACO • Anche se la delega in materia sanitaria è regionale, il Sindaco rimane il primo referente e responsabile della salute della Comunità da lui amministrata. Il Consiglio comunale condivide questa responsabilità anche nel controllo e nel procedimento di valutazione dei risultati raggiunti dal Direttore Sanitario. E’ il Sindaco (con l’Unione dei Comuni del territorio) che formula la strategia assistenziale più adeguata ai bisogni della popolazione e definisce, di concerto con il Direttore del Distretto, la programmazione sanitaria e sociosanitaria a livello locale. Se questa è la premessa, allora, dalle esperienze vissute, possiamo affermare con tutta evidenza che il Sindaco in carica sembrerebbe essersi sottratto ai suoi compiti in materia sanitaria nel nostro territorio. E’ stato ed è assente in materia di programmazione: quale destino per i presidi sanitari esistenti, quante case di comunità, quale informatizzazione, quale organizzazione delle emergenze e delle urgenze, quale gestione delle patologie croniche, quale futuro per l’Ospedale della Media Valle Tevere? Un Sindaco che si è distinto per l’ossequio alle disastrose decisioni regionali nella gestione della pandemia che ha profondamente colpito il nostro territorio privando i cittadini dell’assistenza sanitaria di base che già presentava carenze. In particolare non sembra aver esercitato il proprio potere istituzionale nella scelta operata dalla giunta regionale di far diventare l’ospedale di Pantalla per la seconda volta ospedale COVID (nonostante non ne avesse i requisiti), di chiudere le chirurgie e di non garantire neanche il pronto soccorso, sottraendo ai cittadini anche i minimi livelli essenziali di assistenza lasciando aggravare le loro patologie. I cittadini di Todi hanno fatto e stanno facendo le spese della cattiva gestione della sanità regionale sostenuta da chi avrebbe dovuto tutelare la salute dei suoi concittadini e che in barba ai propri doveri istituzionali ha trascurato. C’è bisogno di una programmazione seria dei servizi che garantisca realmente la tutela della salute. Ci vuole un Sindaco che si faccia sentire e sia in grado d’interloquire con la Regione in maniera dialettica per evitare la penalizzazione dell’assistenza sanitaria pubblica nel territorio tuderte. SPORT • In uno scenario post pandemia che vedrà tutti più liberi, sarà necessario confrontarsi con le associazioni sportive operanti nell’intero territorio e con le scuole per mettere in campo un piano straordinario per il rilancio dell’attività sportiva nella nostra comunità. Lo sport non può rappresentare una facoltativa scelta sociale, al contrario deve essere quella irrinunciabile opportunità di attività fisica, di benessere, di aggregazione giovanile nonché di educazione alla socialità ed alla sana competitività. Conclusioni • Dicono che i programmi elettorali finiscono per assomigliarsi tutti e sono tutti molto interessanti. Legalità, trasparenza, partecipazione, digitalizzazione e snellimento dei processi amministrativi, economia circolare, e bla bla bla come direbbe la giovane Greta. • Ma c’è una bella differenza, un profondo fossato fra quel che si dice e quel che si fa. • Volendo esprimere un giudizio su ciò che ha detto e fatto l’amministrazione uscente potremmo dire che la strada seguita, diversamente da quanto promesso in campagna elettorale, è stata invece eccezionalmente dispendiosa per l’effimero in occasione di particolari avvenimenti che sono serviti soprattutto ad una demagogica sovraesposizione mediatica degli amministratori con il chiaro obiettivo di mantenere e irrobustire il loro consenso. • C’è però il rischio che – a forza di catturare il consenso con l’effimero – si vada strutturando nella nostra città una cultura ed un sistema di potere costruito sulla propaganda, sull’astuzia e sulla demagogia capillare capace d’infiltrarsi nel tessuto sociale, nel sistema economico produttivo, condizionando la crescita civile e culturale che questa città merita, con particolare riferimento alla formazione delle giovani generazioni che hanno bisogno, come l’aria, di buoni esempi, di sapere che per affermarsi nella vita, ” uno non vale uno”, e di credere nella serietà delle istituzioni democratiche e di esserne coinvolte per merito e non per scaltrezza. • Il Comune è il luogo della partecipazione politica più vicino al cittadino nonché palestra politica per giovani amministratori; è l’istituzione in grado di rispondere in modo più efficace alle necessità della comunità. • Italia Viva auspica un governo locale con una sempre maggiore presenza di giovani perché sarebbe sicuramente più dinamico, innovativo e attento ai bisogni della gente.

Il Comitato ITALIA VIVA di Todi

COALIZIONE PER IL CAMBIAMENTO

Nasce la nuova proposta per le elezioni amministrative a Todi

Prosegue, in previsione della imminente scadenza elettorale locale, il lavoro delle forze, civiche, dei partiti, delle associazioni e dei movimenti che stanno lavorando alla Coalizione per il Cambiamento. L’ingresso di ulteriori adesioni, la definizione degli assetti dei partiti che si sono radicati sul territorio, il contributo di nuove esperienze, ha allargato il quadro dei protagonisti del progetto, accomunati dalla stessa visione di città e dalla volontà di rispondere in maniera forte e concreta alle questioni più rilevanti ed impellenti. Il preoccupante calo demografico, la crisi occupazionale, lo spopolamento del centro storico, la riduzione dei servizi sanitari e l’assenza di una visione che proietti Todi e le sue grandi potenzialità  fuori da una crisi sociale in cui versa da troppo tempo, sono alla base delle riflessioni su cui le diverse componenti si stanno confrontando. A tal fine è stata istituita un’apposita cabina di regia per  la stesura delle linee guida per il programma, che consideriamo parte essenziale dell’intero progetto e che definirà in tempi rapidi idee e soluzioni da presentare alla città. L’idea è pertanto quella di aprire la proposta programmatica al confronto e alla partecipazione dei cittadini, dei giovani, delle associazioni, del mondo del lavoro e delle professioni, per condividere ed elaborare idee e proposte comuni. Il coordinamento del tavolo per il programma è stato affidato al consigliere Floriano Pizzichini. Al termine di questo importante e fondamentale lavoro, prioritario rispetto ad ogni altra scelta, la coalizione valuterà il profilo della persona più adatta a rappresentare e guidare l’intero progetto, quale sintesi delle esperienze che lo compongono.

-Todi Civica
– Azione
– Italia Viva
– Alleanza Civica per Todi
– Associazione Cultura Identità e Territorio
– Associazione Blu – Bella Libera Umbria.
– Gruppo Riformisti Tuderti

IL GENERALE RUSPOLINI, NOVELLO TAFAZZI SULLA DONAZIONE.

Comunicato del PD di Todi

Ci corre l’obbligo, ancora una volta, di rispondere alle recenti, lacunose, dichiarazioni del vicesindaco Ruspolini. Egli, infatti, nel maldestro tentativo di spiegare la posizione dell’amministrazione comunale in relazione alla vicenda della donazione, si è infilato da solo, novello Tafazzi, in un vero e proprio ginepraio da cui sarà difficile uscire.In primis, il Partito Democratico non ha fatto “illazioni” né, tantomeno, ha le visioni. Molto semplicemente, ha raccolto svariate segnalazioni di numerosi donatori – a dir poco indignati visto che, dopo due anni, la raccolta fondi non è stata né chiusa né rendicontata pubblicamente – e cercato di ricostruire questa fumosa vicenda studiando le carte ed attivando alcuni strumenti di sindacato ispettivo. Ulteriormente, il nostro gruppo consiliare ha richiesto già nello scorso agosto nei modi e nei tempi previsti, tramite accesso agli atti al Comune di Todi (nota prot. n. 23574 del 16/08/2021), la documentazione amministrativa relativa alla donazione. Il consiglio di Ruspolini, dunque, arriva tardi e sembra niente altro che una tattica dilatoria poco efficace. Peraltro, gli uffici competenti hanno risposto che nessun atto amministrativo sulla donazione è stato adottato da parte del Comune di Todi.Ben più soddisfacente è stato, invece, l’accesso agli atti indirizzato all’Usl Umbria 1. Dalla documentazione fornitaci è emersa, oltre all’incompletezza della donazione (con tre soli ventilatori donati invece che i cinque promessi ed acquistati), una fitta corrispondenza tra l’Ufficio Patrimonio dell’Usl Umbria 1, la responsabile del COC di Todi Stagnari e il vicesindaco Ruspolini avente ad oggetto proprio Ia consegna dei ventilatori e la sorte dei due mancanti. A che titolo Ruspolini venisse interpellato dall’Usl quando il sindaco, rispondendo alla nostra interrogazione del 12 luglio 2021, sottolineava come la raccolta fondi fosse stata coordinata dalla Rosa dell’Umbria, scaricando dunque il barile su quest’ultima, non si capisce.Giova sottolineare, d’altra parte, come Ruspolini venga tirato in ballo anche direttamente da Ruggiano nella sua diretta Fb del 23 marzo 2020 con queste parole: “ (…) abbiamo individuato dei respiratori specifici, delle macchine che hanno un costo preciso. In questo momento grazie al generale Ruspolini stanno verificando, perché non si trovano. Questi respiratori stanno negli Stati Uniti (…)”. Secondo quando detto dal sindaco, quindi, Ruspolini avrebbe svolto un ruolo fondamentale nell’individuazione dei ventilatori da donare. Visto che Ruggiano non è stato mai smentito, sarebbe interessante capire quali canali sono stati utilizzati per arrivare al fornitore e chi ha messo in contatto con quest’ultimo gli organizzatori della raccolta fondi.Altro che, dunque, “illazioni” o “visioni”: si tratta soltanto di trasparenza amministrativa.
PARTITO DEMOCRATICO TODI

Sanità pubblica e sanità privata in Umbria

Editoriale Di Maurizio Ronconi

Stadio e ospedale

Giudicare il sistema sanitario regionale non tenendo conto della tempesta della pandemia che per oltre due anni ha sconvolto non solo la nostra vita e quella delle nostre famiglie ma anche l’organizzazione sanitaria costretta a rivedere modalità di lavoro, organizzative, disponibilità di personale, sarebbe ingeneroso e ingiusto oltre che scorretto.

Affrettato affondare il coltello nelle ferite del sistema sanitario regionale, su un modello che ancora esiste solo a parole e nelle rassicurazioni dell’Assessore e della Giunta, sui ritardi, le incertezze, gli squilibri territoriali che pure non sono ancora colmati, sui ritardi drammatici delle prestazioni.

Lasciamo perdere, per ora. Ci si tornerà a tempo debito. Per ora facciamo un pò di storia e tiriamo anche qualche conclusione.

Tra la fine del secolo scorso e i primi anni del 2000, la rete ospedaliera regionale è stata profondamente rinnovata. Inaugurati ospedali a Perugia, Città di Castello, Pantalla, Branca, Foligno, rinnovati e ampliati a Orvieto, Spoleto, Castiglion del Lago e dopo il terremoto, ristrutturato anche il presidio di Norcia. Contestualmente sono però anche stati chiusi o riconvertiti quelli vecchi di Città di Castello, Gubbio, Gualdo Tadino, Città della Pieve, il Policlinico di Perugia, Foligno, Montefalco,  Todi, Marsciano, Trevi, Cascia, Amelia e, prossimamente anche quello di Narni. Una vera e propria rivoluzione, uno storico ammodernamento che, ci dicevano, avrebbe consentito di rispondere adeguatamente per l’oggi e anche per il futuro, alla domanda sanitaria di una regione pur piccola e popolata da meno di un milione di abitanti.

Una razionalizzazione e anche un ammodernamento che avrebbe dovuto  rendere la risposta più pronta, razionale e più soddisfacente per i malati e i loro familiari.

Non da molto, da qualche anno, invece stiamo assistendo ad una rivoluzione , anzi, ad una controrivoluzione tesa a convincere della necessità urgente ed improcrastinabile di affiancare la sanità privata a quella pubblica.

Nessuno scandalo se questa scelta servisse davvero a migliorare la risposta complessiva, stabilire una sana concorrenza tesa ad elevare complessivamente il servizio sanitario. In definitiva ad offrire le migliori condizioni di cura ai cittadini dell’Umbria.

Invece quello che sta avvenendo è motivo di preoccupazione e di disagio. Non c’è nessuna concorrenza ma una deliberata e progressiva prevalenza del privato sul pubblico, una sostituzione della erogazione dei servizi sanitari dal pubblico al privato con l’utente obbligato sempre più spesso a mettere mano al portafoglio per ottenere prestazioni  sanitarie.

Evidentemente la scelta dei politici della nostra regione è quella di comprimere il servizio pubblico a favore di quello privato al quale a piene mani vengono concesse convenzioni ovvero finanziamenti che, non essendo la torta infinita, contestualmente vengono sottratti al servizio pubblico.

Si diceva, una rete ospedaliera, quella Umbra, nuova o largamente rinnovata, con spazi sufficienti e tecnologie generalmente moderne che però per carenza di personale, ritardi negli investimenti, assurdi contratti con i medici ai quali da una parte vengono negate gratificazioni e dall’altra invece si permette indiscriminata e non controllata attività extraospedaliera che alla fine rappresenta un insostenibile conflitto di interessi a scapito del servizio pubblico.

Con una ciliegina sulla torta.

La appena progettata nuova clinica privata a Terni. Nessuna contrarietà, anzi attenzione verso una lodevole iniziativa imprenditoriale privata ma trattandosi di sanità e non, con tutto il rispetto, di un supermercato, sarebbe da capire se davvero in un ambito ristretto come la nostra regione, magari allargato anche ai territori viciniori, si rilevi davvero una esuberante domanda di  prestazioni sanitarie specialistiche, se la rete ospedaliera pubblica non sia in grado di offrirle e, soprattutto è incomprensibile che una struttura privata vada proposta in tandem con il nuovo stadio subordinando la costruzione dell’uno alla concessione di adeguate convenzioni sanitarie per l’altra.

Sembra di essere su scherzi a parte: costruisco un nuovo impianto sportivo se la Regione, mi concede a priori la convenzione per una clinica privata.

Non sono questi i modi, la programmazione, gli strumenti per un intervento complesso come quello che si immagina per il comparto sanitario regionale. Al massimo invece assomiglia ad un mercanteggiamento sulla pelle, anzi sui portafogli, degli umbri.

Ma davvero c’è bisogno di altri posti letto, che quelli che ci sono non sono sufficienti,  che la domanda sanitaria, soprattutto quella strumentale  non può essere evasa in tempi ragionevoli dalle strutture pubbliche, che  i fondi oggi destinati alle convenzioni con i privati non potrebbero essere destinati alle strutture pubbliche per renderle  più adeguate alla domanda e , infine, perchè non immaginare che i privati possano davvero continuare ad operare nel settore sanitario rinunciando alle convenzioni con la Regione facendo così il privato – privato e non il pubblico camuffato da privato.

Continuo a pensare che la nostra Regione, l’Umbria, per dimensioni, per numero di abitanti e anche per conformazione geografica ed oggi perfino per le comunicazioni veloci che la tracciano, ha un reticolo di ospedali moderni e funzionali tale da poter offrire un servizio sanitario pubblico di eccellenza supportato, se si vorrà, da una iniziativa privata, ma veramente privata e non assistita perfino anche per progetti che esulano dalla sanità, altrettanto importante per mantenere i livelli di eccellenza.

Sembrerebbe una soluzione dettata dal buon senso ed anche da un pizzico di esperienza, con un avvertimento. In sanità non bisognerebbe lasciare spazio ad ideologismi o peggio a pulsioni politiche perchè si rischia di sconfinare in ambiti estranei alla gestione sanitaria e invece troppo  affini alla politica politicante, una deriva inutile ai più e soprattutto dannosa per i cittadini.

PERCHÉ DOPO DUE ANNI LA DONAZIONE ALL’OSPEDALE DI PANTALLA NON VIENE CHIUSA E RENDICONTATA PUBBLICAMENTE?

Siamo obbligati, visto l’impegno solenne preso coi cittadini tuderti di ottemperare al dovere, quale forza di opposizione, di fare chiarezza sulla vicenda in questione, di tornare sulla donazione dei ventilatori all’Ospedale di Pantalla.Dopo, infatti, aver sollevato il caso a livello locale, senza ricevere in cambio alcuna risposta quanto, piuttosto, minacce sibilline e una bella denuncia per diffamazione da parte del sindaco Ruggiano, grazie al consigliere Tommaso Bori la donazione giungeva, mediante interrogazione, all’attenzione del Consiglio Regionale. L’assessore Coletto confermava nel massimo consesso istituzionale umbro quanto già era stato scoperto, mediante accesso agli atti all’Usl Umbria 1, da parte del Partito Democratico di Todi, cioè che alla fine, nonostante fossero stati acquistati coi soldi della donazione cinque ventilatori polmonari, ne erano stati consegnati solo tre. Una donazione incompleta, dunque.Passato qualche giorno– era lo scorso ottobre – apparivano alcune stringate dichiarazioni de “La Rosa dell’Umbria” (l’organizzazione che ha materialmente raccolto le donazioni ed effettuato gli acquisti dei macchinari) sul quotidiano “La Nazione”, dove si affermava, dopo mesi di silenzi, che la raccolta fondi, ancora aperta, ammontava a 188.000 euro, che di questi ne erano stati spesi per l’Ospedale ben 182.000 e che, visto che due dei cinque ventilatori acquistati non erano funzionati, si era proceduto a consegnarne solo due, muovendo contestualmente un’azione legale nei confronti del fornitore.Giova sottolineare come queste (parziali) risposte de “La Rosa dell’Umbria” siano arrivate solo dopo le numerose prese di posizione e gli atti di sindacato ispettivo del Partito Democratico. Onde evitare polemiche sarebbe bastato che l’organizzazione in questione, assieme al Comune di Todi, avesse subito messo al corrente i cittadini tuderti e i donatori dei problemi, peraltro non irrilevanti, verificatisi durante le varie fasi della raccolta fondi.Ad oggi, comunque, dopo quasi due anni dall’apertura della raccolta, ci sfugge il motivo per cui essa rimanga ancora aperta e non si proceda immediatamente ad una rendicontazione dettagliata e pubblica delle cifre impiegate.Ulteriormente, crediamo sia dirimente comprendere come siano stati spesi i fondi al di fuori delle cifre impiegate per l’acquisto delle forniture sanitarie. Facendo, infatti, un rapido calcolo, se le attrezzature medicali sono venute a costare 112.240 euro (un ecodopler portabile per una spesa di 17.080 euro più quattro ventilatori per una spesa di 95.160 euro visto che il quinto ventilatore non va considerato essendo stati adoperati per esso fondi del Comune di Marsciano), i restanti 69.760 euro a quale scopo sono stati destinati? “La Rosa dell’Umbria”, nell’articolo summenzionato, ha sostenuto che sono stati spesi genericamente per l’Ospedale.Ne siamo ben felici e non abbiamo motivi per dubitare di ciò, ma visto che ai tuderti e ai cittadini della Media Valle del Tevere era stato chiesto – ricordiamo i continui appelli del sindaco via social – uno sforzo di generosità ben specifico finalizzato ad acquistare dei ventilatori polmonari, crediamo sia opportuno e doveroso che vengano messi al corrente di questa ulteriore destinazione.Dopo quasi due anni dall’apertura della raccolta fondi, dunque, reputiamo sia necessaria, anche per ripagare il grande cuore dei tanti donatori, una semplice operazione trasparenza, procedendo, visto l’esaurirsi della fase emergenziale, alla chiusura della donazione ed alla sua rendicontazione pubblica. Basterebbe un comunicato con tanto di documenti allegati (anche per capire a che punto è l’azione legale contro il fornitore) oppure una conferenza stampa. “Questi fondi verranno rendicontati fino al centesimo: io credo non ci sia bisogno di dirlo, ma male non fa” disse il sindaco Ruggiano nella sua diretta social del 4 aprile 2020. È giunta l’ora che chi ha organizzato la raccolta fondi dia seguito a ciò.
PARTITO DEMOCRATICO TODI

Il Comune di Todi organizza due incontri per celebrare la GIORNATA DEL RICORDO 2022


Giovedì 10 febbraio, ore 18.00 Sala del Consiglio, Palazzi Comunali

“Norma Cossetto storia di un’italiana”

Saluti di Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi, e Claudio Ranchicchio, Assessore alla Cultura

Interventi del Dott. Maurizio Pinna, familiare Esuli Istriani; Modera Raffaella Rinaldi, Presidente Comitato X Febbraio Umbria

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Venerdì 11 febbraio, ore 10.00 Sala del Consiglio, Palazzi Comunali

“La memoria e il silenzio”, incontro con le scuole

Saluti di Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi, e Claudio Ranchicchio, Assessore alla Cultura

Interventi di Raffaela Rinaldi, Presidente Comitato X Febbraio Umbria, Marco Petrelli, giornalista e scrittore, Dott. Maurizio Pinna, familiare Esuli Istriani.

QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DEL TRACCIAMENTO COVID: BUCO DEL “MODELLO TODI” ANCHE SULLA PRIVACY?

Comunicato del PD: i dati sanitari sono dati sensibili e non possono essere gestiti da personale volontario, non soggetto a segreto professionale

Nei giorni scorsi il consigliere e segretario regionale del Partito Democratico Tommaso Bori ha denunciato l’ennesimo episodio di sciatteria e pressapochismo della giunta Tesei nel contrasto alla pandemia che, crediamo, tocca da vicino anche la vita amministrativa tuderte.

Sembra, infatti, che il progetto di affidare ai Comuni ed alla Protezione Civile il compito di seguire il tracciamento si sia rivelato un clamoroso buco nell’acqua, visto che l’amministrazione regionale è stata costretta a fare un passo indietro a causa di una macroscopica violazione del regolamento europeo sulla privacy. Questo perché i dati sanitari sono dati sensibili e non possono essere gestiti da personale volontario, non soggetto a segreto professionale. Non proprio una bazzecola.

A segnalare questa incresciosa eventualità una corrispondenza col Garante per la protezione dei dati, a seguito della quale sarebbero stati ritirati gli accessi alla piattaforma alle strutture indicate. Il consigliere Bori, che ha seguito fin dall’inizio con molta attenzione anche la vicenda della donazione dei ventilatori all’Ospedale di Pantalla, presenterà i prossimi giorniun’interrogazione sul tema per chiedere conto, aspetto non secondario, dell’enorme spreco di energie e risorse finalizzato amettere in piedi una macchina inutile, con tanto di formazione degli addetti.

Potrebbe profilarsi, dunque, l’ennesimo buco del presunto “modello Todi” tanto sbandierato dai nostri illuminati governanti locali come paradigma (sic!) di contrasto alla pandemia. Il Comune di Todi, infatti, col tracciamento gestito in sinergia con la Usl competente dall’ente locale e dalla Protezione Civile ha fatto sostanzialmente da apripista in Umbria, costituendo un team creato appositamente e formato da due dipendenti del Comune di Todi, otto persone del servizio civile e tre volontari della Protezione Civile. I possibili problemi di privacy hanno mai sfiorato di striscio i nostri amministratori?

Dopo la gestione arruffona dei buoni spesa, le ombre (mai diradatesi) sulla vicenda dei ventilatori, il COC lottizzato da alcune ben precise forze di maggioranza (con altre che se ne tengono ben lontane), i post a dir poco inopportuni sulla prenotazione del vaccino a Pantalla e la continua confusione tra politica ed amministrazione per speculare elettoralmente sulla pandemia, emergono ulteriori aspetti che attingono profili delicati come quelli riguardanti la privacy e che fanno miseramente crollare il “modello Todi” tanto sbandierato sui giornali e sui social.

Riservandoci, di concerto col consigliere Bori, di approfondire in dettaglio quest’ultima vicenda, ci rimane solo di parafrasare un famoso romanzo di Carlo Emilio Gadda: “Quer pasticciaccio brutto del tracciamento Covid”. Solo che non si tratta di un giallo senza finale come l’originale, quanto dell’ennesimo disastro dei cuochi pasticcioni Ruggiano e Ruspolini.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

Todi Comune Riciclone. Tariffe domestiche in calo

Venerdì 4 febbraio, nel corso della quinta edizione dell’EcoForum sull’economia circolare in Umbria, il nostro Comune verrà premiato come “Comune Riciclone”, a conferma dello straordinario lavoro svolto in questi anni nel settore dei rifiuti e della raccolta differenziata.

                   La manifestazione, che Legambiente Umbria ha mutuato dall’omonimo rapporto nazionale, come tutti gli anni farà il punto sulle positività e sulle criticità della gestione dei rifiuti.

                   Come è noto, il Forum si pone, tra i suoi obiettivi principali, valorizzare le buone pratiche, per minimizzare gli impatti e attivare economie virtuose sul ciclo dei rifiuti.

         In questo senso, il nostro Comune è, indubbiamente, uno dei migliori dell’Umbria, avendo in questi anni, dapprima, eliminato i vecchi ed antiestetici cassonetti dal centro storico di Todi e sostituendoli con nuove installazioni in corten, più adatte all’ambiente storico in cui si trovano.

Successivamente, è stata la volta della introduzione della tariffa puntuale, che ha permesso di raggiungere degli altissimi standard di servizio e di efficienza.

         Siamo stati il primo comune dell’Umbria sopra i 15.000 abitanti a farlo.

         Poi abbiamo introdotto due isole ecologiche automatizzate (una a Porta Fratta e l’altra nel quartiere Europa), che possono essere utilizzate con una scheda magnetica e che hanno risolto tutti i problemi di chi aveva esigenze temporanee. La terza isola verrà installata a Pantalla fra pochi giorni.

         E, ancora, abbiamo assunto tanti e tanti provvedimenti che ci hanno fatto diventare la città leader in Umbria nella gestione dei rifiuti urbani. Dal divieto della vendita delle stoviglie in plastica, alla raccolta quotidiana del cartone per gli esercizi commerciali, dal controllo certosino con le videotrappole, alla introduzione della campane per la raccolta del vetro, per finire alla raccolta dell’umido “porta a porta” in tutte le frazioni.

Investimenti per milioni di euro ogni anno, che grazie alla efficacia della raccolta differenziata non hanno gravato sull’aumento delle tariffe.

         Oggi la nostra città ha raggiunto un livello di raccolta differenziata pari al 76,01, partendo da un dato del 2017 che ci vedeva al 69,8.

         A fianco di questi risultati, il contenimento dei costi, che vedranno quest’anno tutte le utenze domestiche avere un rimborso della TARI.

         Todi è l’unico comune in Italia che anziché aumentare i costi, li diminuisce, segno evidente che le buone prassi di gestione del servizio funzionano anche a livello tariffario.

         Questo incredibile successo è stato dovuto alla collaborazione tra la Amministrazione e l’intera popolazione, che ha saputo accogliere la scommessa su un futuro più verde e sostenibile.

         Un ringraziamento particolare, evidentemente, va agli Uffici Comunali, alla Gesenu che gestisce il servizio e all’Assessore Elena Baglioni, vero motore propulsore di tutto il sistema.

                                                                     Amministrazione Comunale di Todi

NELLA STORIA: RECORD DI SEMPRE DELLE ISCRIZIONI AL LICEO “JACOPONE DA TODI”

Ben 181 iscritti alle prime classi del Liceo per l’anno scolastico 2022-2023 e 782 studenti complessivi, il numero più alto di sempre!

La fase delle iscrizioni on-line alle prime classi per l’anno scolastico 2022-2023 ha fatto
registrare un record storico per il Liceo “Jacopone da Todi” di Todi (PG): infatti, ben 181 studenti provenienti dalle Scuole medie del territorio hanno scelto di iscriversi al nostro Liceo per il prossimo anno scolastico, comportando, nonostante il progressivo calo demografico della popolazione studentesca, un risultato assolutamente straordinario, addirittura superiore del 14%
rispetto all’eccellente risultato dello scorso anno. I nuovi iscritti sono così distribuiti: 22 al Liceo Classico, 49 al Liceo Linguistico, 69 al Liceo Scientifico, 41 al Liceo delle Scienze Umane. Questo traguardo, suscettibile di ulteriori incrementi nei prossimi mesi, implicherà, per l’anno scolastico
2022-2023, un numero totale di 782 studenti, il più alto di sempre!
Di fronte a queste cifre da record, il Liceo esprime la sua grande soddisfazione e il suo sentito ringraziamento per la fiducia accordatagli dagli studenti e dalle loro famiglie, che hanno dimostrato la volontà di accedere ad una formazione di qualità, tale da consentire una preparazione
di notevole livello, pienamente adeguata alle sfide della “società della conoscenza” e della globalizzazione contemporanea.
Infatti, il nostro Liceo presenta degli indubitabili punti di forza, rappresentati in primo luogo dall’alta professionalità dei nostri operatori scolastici (dai docenti al personale amministrativo, tecnico e ausiliario) e da percorsi di studio qualitativamente elevati, comprensivi di numerose e
importanti attività extracurricolari e destinati ad una formazione integrale degli studenti, confermando la sua ineludibile e insostituibile centralità nel contesto educativo, culturale e civile del territorio.
Pertanto, il Liceo ribadisce il suo impegno e la sua passione indirizzati ai bisogni e alle speranze degli studenti e delle loro famiglie, che incontreranno un’offerta formativa ricca e articolata, nel segno incomparabile della licealità, che, coniugando mirabilmente tradizione e
modernità, indica ai nostri giovani la via luminosa della libertà della ricerca, della bellezza dell’apprendimento, della ricchezza dell’incontro con gli altri e con il mondo.
In sintesi, quindi, un grandissimo Liceo per dei grandissimi protagonisti: le nostre studentesse e i nostri studenti!

È L’ORA DELLA RESPONSABILITÀ E DELL’UNITÀ, NON DEI CHIACCHIERICCI E DEI TATTICISMI

Nei mesi scorsi, dopo una partecipata fase congressuale, abbiamo aperto, come nuovo gruppo dirigente, un difficoltoso percorso di ricostruzione del Partito Democratico a Todi, con l’obiettivo di creare un campo largo di forze, progressiste e civiche in grado di tornare al governo della città e porre fine alla peggior amministrazione della peggior destra di sempre. Tutto ciò, giova ribadirlo, in uno scenario balcanizzato e spappolato dominato anche – crediamo vada sottolineato – da diatribe che di politico, spesso, non hanno nulla.

Ci siamo spesi in questo compito con grande spirito di sacrificio e di maturità, senza protagonismi di sorta o volontà egemoniche, consci del fatto che prima di tutto viene il bene della città. Città che ha bisogno, se non vuole avvitarsi definitivamente nel declino già sotto gli occhi di tutti, di un radicale cambio di passo amministrativo. 

Ciò che non accettiamo più è un “dibattito” (eufemismo) intorbidito da veline oescene su cene carbonare, sussurri, spifferi e retroscena (anche su candidature) basati sul nulla che non hanno alcuna aderenza alla realtà, ma sembrano, piuttosto, fatti apposta per alimentare i soliti tatticismi esasperati più che la costruzione di un’alternativa solida e vincente alla giunta Ruggiano. Al contrario, il Partito Democratico parla e parlerà sempre soltanto attraverso i documenti ufficiali, frutto della discussione (come quella che si è tenuta e si terrà in questi giorni) compiuta negli organismi interni. Su questo prospettiva siamo alacremente impegnati, unico partito della città che discute e si confronta al proprio interno, non avendo bisogno, come la destra, di capi assoluti che dominano la scena da venti anni in modo incontrastato spacciandosi pateticamente per il nuovo, senza una vera classe dirigente e luoghi di discussione intorno 

Non ci iscriviamo, dunque, al partito del “muoia Sansone con tutti i filistei” e se c’è qualcuno che pensa di giocare alla sfascio per demolire qualsivoglia ipotesi di costruzione di un’alternativa forte e credibile alla destra cittadina, piuttosto nervosa peraltro, si sbaglia di grosso.

Ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare per un progetto amministrativo nuovo, aperto al civismo, forte e credibile, ancorato saldamente nel centrosinistra e siamo pronti, ancora una volta, a compiere tutti i passi possibili per facilitare la ricerca di un punto di convergenza comune. 

Il momento della città è così grave che impone responsabilità e maturità, lasciando da parte vecchie faide e antipatie personali. Come Partito Democratico faremo la nostra parte, augurandoci che tutti i soggetti del campo progressista e di quello civico facciano altrettanto.

PARTITO DEMOCRATICO TODI