BILANCIO DI PREVISIONE TUTTO DA RIVEDERE: la posizione del PD.

Tutte le criticità di un Bilancio di Previsione finito di redigere dalla Giunta un mese fa e che non prende minimamente in considerazione la crisi che Todi, come il resto del Paese, sta attualmente vivendo.

Lunedì 23 marzo 2020, con grande senso di responsabilità, abbiamo partecipato alla seduta del Consiglio Comunale per il Bilancio di Previsione, continuando incessantemente a palesare tutte le nostre profonde perplessità sull’opportunità di svolgere la seduta in assoluta normalità (come se nulla stesse accadendo), sia sul piano Sanitario che Amministrativo. Sulla pressante proposta di rinvio del Consiglio Comunale, o almeno con la possibilità di svolgerlo da remoto, la Maggioranza ha votato contrariamente. Come ha votato contrariamente riguardo la nostra proposta di devolvere i gettoni di presenza di tale seduta, a favore dell’acquisto di respiratori per l’Ospedale di Pantalla, recentemente nominato Centro Covid19. Entrando nel merito della discussione, nel Bilancio di Previsione portato dalla Giunta all’approvazione del Consiglio (come ampiamente previsto), abbiamo trovato dei provvedimenti assolutamente inadeguati, che nei prossimi mesi graveranno pesantemente sui cittadini tuderti in piena emergenza e molti (troppi) capitoli di spesa (con relativi importi), completamente privi di qualsivoglia fondamento. LA PREVISIONE DI 450.000,00€ DI MULTE NON È GIUSTIFICABILE IN PERIODI NORMALI, FIGURIAMOCI ORA!

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Funzionamento del Comitato delle Frazioni:Simone Mattia Berrettoni (PD) spiega il suo voto contrario

Nella seduta di Consiglio Comunale tenuta in data 26 Febbraio 2020 sono stati portati all’attenzione del Consiglio quattro punti all’ordine del giorno: due varianti al P.R.G. parte operativa e parte strutturale, il Regolamento della Consulta delle Associazioni ed il Regolamento per l’istituzione e il funzionamento del Comitato delle Frazioni.

Finalmente quest’amministrazione di destra, dopo tre lunghi anni di elaborazione macchinosa, annunci, ripensamenti e smentite, è riuscita a partorire qualche regolamento. Nelle due sedute di commissione statuto e regolamenti precedenti al consiglio, il Partito Democratico ha avanzato richieste di modifica su svariati articoli che in un primo momento hanno trovato accoglimento, maggiormente da parte della Lega, ma che successivamente sono state totalmente disattese. In Consiglio sono stati portati regolamenti che davano l’idea di una possibilità di partecipazione maggiore dei cittadini alla vita amministrativa ma nel contenuto degli atti emergeva tutt’altro.

Un’amministrazione seria e responsabile, con un’idea chiara sull’utilizzo di strumenti partecipativi, non propone due regolamenti che hanno differenti criteri di democraticità interna. Come mai nella Consulta delle Associazioni “Il Presidente è eletto a scrutinio segreto dall’Assemblea fra i rappresentanti delle Associazioni iscritte” invece nel Comitato delle Frazioni “Assume la qualifica di Presidente il Sindaco o suo delegato” ?

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E il Consiglio Comunale approva il bulancio preventivo. La posizione di Todi Civica.

Dopo le polemiche un momento di dibattito e di convergenza. Il comunicato di Todi Civica.

Il gruppo di Todi Civica ha partecipato alla sessione per l’approvazione del bilancio preventivo.  Una convocazione che abbiamo provato con forza a rimandare di qualche settimana, per evitare, come è stato, di tenere più di venti persone, per oltre sei ore, nella stessa stanza. Ritenevamo il rinvio un atto di responsabilità, in questo momento di altissimo rischio contagio, che non avrebbe inficiato l’attività amministrativa.
La maggioranza, seppur con qualche defezione, ha preferito andare avanti e noi, che potevamo egoisticamente andarcene, abbiamo invece scelto di rimanere e di portare il nostro contributo, nel rispetto del ruolo istituzionale che ricopriamo. Abbiamo discusso tutti gli atti collegati al bilancio, votando a favore o contro  a seconda delle nostre valutazioni.
Sull’atto di bilancio, infine, ci siamo astenuti, nonostante non condividessimo nel merito la proposta. 
Siamo convinti che il bilancio approvato, tra poco,  dovrà essere rivisto, alla luce dei prossimi decreti ministeriali.
Abbiamo pertanto  invitato il Sindaco, in questo grave momento, a condividere le future scelte con le forze di opposizione, con le categorie, con le rappresentanze sindacali, con la città,  per affrontare insieme la grave situazione che seguirà a questo periodo. 
Invito accolto dal Sindaco e che ci ha spinto a non bocciare il bilancio, quale segno di dialogo con l’amministrazione.  
Siamo convinti che ci aspettino momenti molto difficili in cui le istituzioni dovranno lavorare e collaborare al di là delle posizioni e dei colori politici. Servirà confronto, dialogo ed unità di intenti.  Se questo sarà, noi faremo la nostra parte. Come sempre.

Floriano Pizzichini
Gruppo Todi Civica

La polemica sulla legittimità del Consiglio comunale in Videoconferenza.

Katia Massetti, consigliere PD interviene di nuovo sul tema e risponde alle osservazioni di Nulli

La videoconferenza garantisce la funzionalità delle istituzioni.
Vedo che c’è chi tenta di “menare il can per l’aria” anziché rispondere alla semplice proposta che è stata fatta, cioè quella di far funzionare le istituzioni e, quindi, anche il consiglio comunale, nel rispetto delle regole straordinarie entrate in vigore per garantire la salute pubblica. Questa garanzia deve venire anche dalle istituzioni locali, primo presidio democratico della sicurezza dei cittadini. Per funzionare in sicurezza il DL 18/2020 stabilisce che i consigli comunali possono riunirsi in videoconferenza, utilizzando la tecnologia a disposizione di tutti e già utilizzata da altri Comuni. Allora non ha senso tentare di speculare su una richiesta legittima facendola passare per una volontà di sottrarsi ai doveri istituzionali.  Il consigliere Nulli sa bene che concordiamo  sulla necessità di garantire il funzionamento delle istituzioni, ma, visto che si può fare con modalità che garantiscono la salute pubblica perché non metterle in pratica? È inaccettabile che si finga di non sapere che ci sono consiglieri che, legittimamente, non possono partecipare alle riunioni del consiglio perché il loro lavoro gli impedisce di essere presenti o che, in privato, scrivono che la loro partecipazione metterebbe a rischio gli altri partecipanti essendo stati a contatto con contagiati, proprio per il lavoro che fanno. Chiedendo la riunione in videoconferenza abbiamo proposto proprio di garantire il funzionamento delle istituzioni, è bene che non si mistifichi la realtà, allora, e ci si adoperi per fare in modo che le regole vengano rispettate.

Catia Massetti Consigliera comunale PD

Le Province italiane e la Provincia di Perugia nella storia e nell’ordinamento della Repubblica. Parte terza

Prosegue lo studio del dott. Alfonso Gentili sulla storia e sulla normativa delle Province.

Le elezioni politiche del 2006 e 2008 erano state svolte con il nuovo sistema elettorale introdotto dalla legge Calderoli n. 270 del dicembre 2005, il c.d. “Porcellum”, basato sempre, come il c.d. ” Mattarellum” del 1993, su una logica maggioritaria ma questa volta con il diverso metodo del proporzionale corretto da premi di maggioranza differenti tra Camera (con 340 seggi pari a circa il 55% spettanti alla coalizione o lista con il maggior numero di voti a  livello nazionale) e Senato (con premi di maggioranza a livello regionale), tra l’altro anche senza raggiungimento di una quota minima di consenso  complessivo e con soglie di sbarramento applicate ai due livelli. Con tale sistema, nelle elezioni del 2006 (Governo Prodi II,) si era determinata al Senato una maggioranza di soli due voti, mentre nelle elezioni del 2008 (Governo Berlusconi IV) solo l’ampiezza della vittoria del centro-destra aveva evitato squilibri tra i due  rami del Parlamento. Nelle elezioni del 2013 il problema si è aggravato producendo addirittura due maggioranze diverse nelle due Camere  e quindi un Parlamento difficilmente governabile, diviso com’era, al di là delle coalizioni, fra tre forze politiche principali dopo il risultato clamoroso (25% dei voti alla Camera e 24% al Senato) del M5S alla sua prima prova elettorale e che rifiutava a priori qualsiasi alleanza, nonché con il Pd al 25% e 27% e il Popolo delle libertà- PdL al 21% e 22% dei voti. Dopo la rielezione in aprile di Napolitano a Presidente della Repubblica, caso unico nella storia della Repubblica, il nuovo Governo di larghe inteseograndecoalizione Letta (aprile 2013-febbraio 2014-PD, PdL-NCD, SC, UdC, PPI e RI; Ministro per le autonomie G. Delrio) formatosi nell’agosto 2013, subito dopo che la Consulta aveva nel mese di luglio dichiarato l’illegittimità costituzionale della riforma delle Province del Governo Monti, ha presentato il disegno di legge n. 1542 recante disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni dei Comuni, che è stato poi approvato dal Parlamento come legge 7 aprile 2014, n. 56, c.d. legge Delrio (ex Presidente dell’Associazione nazionale dei comuni (Anci) dal 2011) e con già in carica il nuovo Governo di centro-sinistra Renzi (febbraio 2014- dicembre 2016-PD, NCD, SC, UdC, Demo.S-CD e PSI).

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PRONTO SOCCORSO CHIUSO. SUBITO UNA SOLUZIONE. Le richieste di Todi Civica.

IL COMUNICATO DI FLORIANO PIZZICHINI

Condividiamo la preoccupazione dei Sindaci della Media Valle del Tevere per la chiusura del Pronto soccorso dell’ospedale di Comprensorio   a seguito dell’individuazione del nostro nosocomio quale centro di cura del Coronavirus.  Una posizione però che i Sindaci stessi avrebbero dovuto verificare prima che la scelta fosse effettuata e che oggi rischia di lasciare oltre sessantamila persone senza un presidio fondamentale per la salute. Abbiamo accettato e collaborato con spirito costruttivo alle scelte fatte dalla Regione, convinti che in questo momento drammatico ognuno sia chiamato ad un atto di responsabilità, nell’interesse della collettività tutta. Ma oltre al Coronavirus vi possono essere patologie, incidenti, necessità che, in questo momento, vedono un territorio scoperto, tra l’altro, per un tempo che non sappiamo al momento quantificare. Non ci interessa la polemica e respingiamo la retorica di chi, in nome dell’unità di intenti, pensa di poter avallare scelte anche inopportune. Per queste ragioni chiediamo al Sindaco, al di là delle lettere, di verificare da subito, con atti concreti, soluzioni che possano ristabilire un servizio quanto più prossimo a quello chiuso. Anche questa è una necessità a tutela delle persone e riteniamo vada affrontata subito.
Todi Civica

Chiusura del Pronto Soccorso della Media Valle del Tevere, le proposte del PD di Todi.

L’ospedale della Media Valle del Tevere è stato convertito da pochi giorni in  COVID – Hospital, per la gestione dei casi meno gravi.In una logica di sistema, quantomeno regionale, si tratta di una scelta accettabile e immaginiamo ponderata come avranno dovuto fare coloro che portano in questo momento grandi responsabilità sanitarie, sia tecniche che politiche.  La conversione della struttura di Pantalla ha richiesto dei provvedimenti specifici, con la chiusura di unità, reparti e servizi.Tutto è avvenuto in pochissimi giorni, come inevitabile, senza che fosse possibile avere chiarimenti sui servizi sanitari di base che sarebbero rimasti attivi per i 60000 abitanti del territorio. Il Pronto Soccorso dell’ospedale della Media Valle del Tevere è chiuso da ieri. Abbiamo accettato, con senso di responsabilità che l’ospedale venisse riconvertito interamente in COVID Hospital, consapevoli della necessità di fronteggiare un’emergenza di cui non si conoscono ancora appieno i contorni e le conseguenze e pronti a contribuire, ciascuno per la propria parte, con il proprio apporto di mezzi e professionalità. Ma questo non fa venir meno i bisogni sanitari, ordinari o urgenti, di un territorio. E, se su alcune questioni, come – per esempio – quella del punto nascita, si discuterà a tempo debito, sulla chiusura del Pronto Soccorso occorre avere da subito delle garanzie. Giusta la presa di posizione dei Sindaci della Media Valle del Tevere, che hanno chiesto pubblicamente il potenziamento del servizio di  118 sul territorio estendendolo nelle 24 ore, poniamo però un’altra questione che crediamo di rilievo:la chiusura del Pronto Soccorso di Pantalla richiederà, nella maggior parte dei casi di intervento di un’ambulanza nel territorio della Media Valle del Tevere, un tempo più lungo per l’arrivo in un ospedale. Non essendo possibile, infatti, usufruire della struttura di Todi ci si dovrà rivolgere a Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Assisi, solo per fare alcuni esempi.Ogni uscita dei mezzi di soccorso, che dovranno andare e tornare verso e dai punti di Pronto Soccorso più distanti, lascerà scoperte le postazioni del 118 della Media Valle del Tevere più a lungo.Chiediamo quindi che vengano prese misure in grado di garantire una copertura piena del servizio di pronto soccorso sul territorio, perché è lecito attendersi e chiedere un rafforzamento di mezzi e personale del 118 nella Media Valle del Tevere, anche prevedendo il raddoppio delle postazioni.

Partito Democratico Todi, Gruppo consiliare PD Todi

Consiglio Comunale: da Catia Massetti,PD, una proposta alternativa.


PERCHÉ IL CONSIGLIO COMUNALE DI TODI NON SI RIUNISCE IN VIDEOCONFERENZA?

Catia Massetti

La conferenza dei capigruppo, che si è tenuta ieri sera, si è conclusa con un nulla di fatto sulla richiesta dei gruppi di opposizione di rinvio del Consiglio comunale, convocato per l’approvazione del Bilancio preventivo il prossimo 23 marzo. In piena emergenza coronavirus e in una fase di crescita esponenziale dei contagi, nella nostra città e in Umbria, mi chiedo, perché si insiste a voler riunire più di 20 persone, per alcune ore, in un luogo chiuso, quando il decreto “cura Italia” prevede all’art. 73 che “al fine di contrastare e contenere la diffusione del virus COVID-19 e fino alla data di cessazione dello stato di emergenza deliberato dal CdM il 31 gennaio 2020, i consigli dei comuni, delle province, delle città metropolitane e le giunte comunali, che non abbiano regolamentato modalità di svolgimento delle sedute in videoconferenza, possono riunirsi secondo tali modalità nel rispetto dei criteri di trasparenza e tracciabilità previamente fissati dal presidente del consiglio, ove previsto, o dal sindaco, purché siano individuati sistemi che consentano di identificare con certezza i partecipanti…. “. Il Sindaco ci ha raccontato che diversi dipendenti comunali svolgono il proprio lavoro da casa, in modalità telelavoro o lavoro agile. Perché non è possibile svolgere le riunioni degli organi collegiali da remoto come stabilisce il decreto? Diversi consiglieri, anche di maggioranza per la verità, hanno manifestato le loro perplessità sulla scelta di non rinviare la seduta nonostante l’emergenza in corso, a tutela della salute propria, della comunità e dei propri cari. Ciascuno di noi ha a casa bambini piccoli da accudire, persone anziane bisognose di cure e assistenza, deve potersi recare a lavoro in sicurezza, senza mettere a rischio la salute degli altri. Può, in questo momento, la Presidente del Consiglio garantirci questo? Può garantire che nessuno di noi sia portatore sano della malattia da coronavirus o che non la stia incubando? È lecito mettere a rischio la funzionalità delle istituzioni, che in questo momento sono assolutamente necessarie in caso debbano assumere decisioni indifferibili e urgenti? La direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della salute ha emanato le definizioni di “contatto stretto”, ce ne sono di diversi tipi, tra questi viene definito contatto stretto quello di “una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri”. Possono la Presidente del Consiglio o il Sindaco certificare la presenza dei requisiti di sicurezza prescritti e, per questo, derogare alla disciplina del D. L. Cura Italia? Se sì possiamo riunirci e stare in più di 20 persone, per qualche ora, dentro alla Sala del Consiglio, a discutere il bilancio, altrimenti si rinvia di qualche giorno la seduta in attesa di poterla svolgere in videoconferenza e in sicurezza. Il Comune di Corciano l’ha appena fatto, perché noi no?  Non valgono, a mio parere, le obiezioni degli amministratori che paventano gravi conseguenze dalla prosecuzione della gestione in dodicesimi cui il Comune sarebbe obbligato fino all’approvazione dell’atto di previsione, per due motivi: il primo è che le amministrazioni pubbliche sono organizzate per garantire la propria funzionalità  anche in caso posticipo del termine di approvazione del Bilancio preventivo; il secondo è che il rinvio potrebbe consentire la revisione del bilancio 2020, visto che lo stesso Sindaco, già una decina di giorni fa, ha ammesso che alla luce dei provvedimenti governativi, che incidono e potrebbero incidere ancora sulla finanza pubblica e, quindi, anche sul sistema finanziario degli enti locali, il bilancio che dovessimo approvare oggi sarà suscettibile di notevoli e, forse, di più di una variazione già nelle prossime settimane. Dunque a che scopo l’approvazione frettolosa della previsione 2020? un po’ di buon senso non guasterebbe!
Catia Massetti Consigliera comunale PD

IL CONSIGLIO COMUNALE, NON S’HA DA FARE! (DI MANZONIANA MEMORIA)

Il PD richiede il rinvio del Consiglio e dell’approvazione del Bilancio 2010. La nota del Capogruppo.

Manuel Valentini, capogruppo PD

Non c’è nessuna necessità di fare il Consiglio Comunale lunedì 23 marzo per il Bilancio di Previsione. Questo è un fatto. Il termine ultimo per l’approvazione del Bilancio è stato, previdentemente, prorogato al 31 maggio, quindi non c’è più l’incombenza della scadenza di fine marzo. Il tema è stato posto durante la Conferenza dei Capigruppo di una settimana fa, ma la Maggioranza di governo della Città, è sembrata essere sorda a questo appello. Non si vede la necessità di discutere il Bilancio, ora, per 2 importanti ordini di motivi.

Il primo motivo, ovviamente, è di ordine Sanitario. Se fossimo tutti presenti (come richiederebbe una discussione così importante), quindi Sindaco, componenti della Giunta, Consiglieri, dipendenti comunali che si occupano della verbalizzazione, della diretta streaming e della portineria già siamo a oltre 25 persone. In più, dovrebbero essere presenti anche i responsabili comunali coinvolti nella redazione della previsione del Bilancio (ufficio tributi, urbanistica, lavori pubblici e ovviamente bilancio). In tempo di covid-19 non è opportuno che 30 persone siano contemporaneamente nello stessa stanza per un lunga discussione, come non è opportuno che la trattazione di un tema così importante per Todi, venga fatta in modo frettoloso. Non possiamo ignorare la probabilità che uno o più partecipanti alla seduta possa essere un contagiato asintomatico, che come ci è stato spiegato in questi giorni, è una possibilità concreta e pericolosa.

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Il PD tuderte chiede garanzie sulla riaperrtura dell’Ospedale dopo l’emergenza.

Il comunicato del Partito democratico: POTENZIARE OSPEDALE DELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE . Ancora dubbi e timori sulle sorti future del complesso di Pantalla.

Il PD di Todi, a fronte dei provvedimenti assunti dalla Giunta Regionale Umbra, che hanno trasformato l’Ospedale della Media Valle del Tevere in presidio Covid19, esprime tutta la sua più grande solidarietà e vicinanza al Personale Medico, Infermieristico, OSS, Tecnico e a tutti coloro che sono coinvolti in questo gravosissimo impegno. Alle Autorità Sanitarie Regionali chiede che tutti i lavoratori della sanità ivi impegnati, siano dotati di tutti i presidi necessari per preservare la loro salute e quella dei loro famigliari e che vengano, quanto più spesso possibile, effettuati i controlli sanitari necessari per scongiurare la diffusione del contagio.

A fronte di questo grandissimo sacrificio, riteniamo indispensabile che tutti gli oltre 50 mila cittadini della Media Valle del Tevere, siano rassicurati, con atto deliberativo ed impegno scritto da parte della Giunta Regionale, affinché, il giorno dopo che sarà proclamata la fine dell’attuale emergenza sanitaria, siano riaperti tutti i reparti attualmente chiusi e che rimanga, anche a mò di riconoscimento per il grande sacrificio fatto da tutti gli operatori sanitari e per i disagi che tutta la popolazione andrà a soffrire per la chiusura di questi servizi, anche la camera intensiva-rianimatoria che per tale situazione è stato comunicato che sarà approntata.

Certi di farci portatori delle preoccupazioni sia di tutto il Personale del nostro Ospedale sia di tutti i cittadini che in questi anni hanno usufruito di tali servizi, invitiamo tutti i Sindaci ad appoggiare tale richiesta.

Partito Democratico Todi