Dal PD tuderte: 5 PROPOSTE PER FAMIGLIE ED ATTIVITA’ ECONOMICHE

Comunicato del Partito Democratico.

Come Partito Democratico di Todi, abbiamo già dichiarato la massima collaborazione con l’Amministazione comunale in questa fase di drammatica emergenza. L’impatto del Coronavirus sul tessuto sociale ed economico va gestito anche a livello locale col massimo grado di coesione e solidarietà. Rinnovando dunque la nostra disponibilità a lavorare di concerto con la giunta per il bene comune della città, sollecitiamo il Sindaco ad interloquire, ragionare con maggioranza, opposizione e parti sociali (mondo delle imprese, del sindacato, del commercio, dell’artigianato e dei servizi) per i provvedimenti da prendere, integrati con le misure del decreto Cura Italia, per alleviare economicamente e socialmente una situazione che si presenta grave. Con il senso di responsabilità e con la cultura di governo che indiscutibilmente contraddistingue il nostro dna di forza riformista, abbiamo perciò pensato di proporre al Comune di Todi 5 semplici misure, tra le altre, pensate per le famiglie e le attività momentaneamente chiuse, poche e semplici proposte, ma sicuramente importanti e che possono essere approntate celermente;

_1 sospensione delle rette degli asili nido per i periodi di inattività;

_2 sospensione delle rette delle mense per i periodi di assenza del servizio;

_3 l’ente effettui il pagamento a vista fattura senza rimessa diretta invece di pagare a scadenza, al fine di andare incontro ai fornitori del Comune di Todi;

_4 posticipo della prima rata Tari ed eventualmente anche delle successive;

_5 posticipo delle bollette di Umbra Acque almeno per le attività economiche costrette alla chiusura temporanea.

5 piccole azioni che però possono portare ad un beneficio per la nostra città, facendo capire che anche il livello di governo locale non lascerà soli i tuderti.

Gruppo Consiliare Partito Democratico

Cosa sta succedendo nel nostro Ospedale di Pantalla: la testimonianza della dott. Carla Vannini.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dalla dottoressa, anestesista nell’ospedale di Pantalla.

Buongiorno,

sono la dottoressa Carla Vannini, anestesista e rianimatrice dell’Ospedale MVT di Pantalla. In questi giorni, in mezzo al bombardamento mediatico, la frase di un collega mi è rimasta impressa ed è ancora scolpita nella mia mente: “Oggi capita che chi scrive sui giornali e parla in tv di un evento, spesso non lo vive direttamente”. Da qui la mia riflessione, per la quale voglio spendere cinque minuti preziosissimi, rubati ad altro, per raccontarvi cosa sta succedendo nel nostro e vostro Ospedale; probabilmente saranno gli ultimi cinque minuti che potrò dedicare a queste considerazioni, visto che la “giostra” ha cominciato a girare ieri sera – 17/03/2020 – con l’accoglienza del primo paziente affetto da Covid-19. A metà della scorsa settimana usciva il decreto regionale che individua l’ospedale Media Valle del Tevere come centro accoglienza Covid. Un ciclone “travolge” tutti gli operatori sanitari di qualsiasi livello e grado. Quel piccolo alveare isolato, spesso criticato e bistrattato, ora è in prima linea per la nostra gente e per lo Stato, in una guerra contro un nemico che sta devastando il mondo intero.

Trepidazione, e legittimi timori nei cuori di tutti noi: il primo pensiero è andato alle nostre famiglie, che avremmo esposto a rischio maggiore. L’affacciarsi delle lacrime agli occhi, un frangente in cui le gambe vacillano. Per poco, lo spazio di pochi secondi; poi un’immagine si è fatta largo… i nostri colleghi: stanchi, prostrati, devastati, che lottano da giorni e non si fermano. Con loro… e per i nostri concittadini, amici, parenti, per i nostri anziani; le stesse persone che ci hanno criticato, a volte insultato o offeso… ma sì: i nostri concittadini, le persone che hanno bisogno del nostro aiuto.Abbiamo alzato i volti, ci siamo guardati e abbiamo detto il nostro doveroso: “Sì, io ci sono!”. Tutti insieme, una unica grande famiglia, un solo corpo.

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Coronavirus: una guida per la scelta e l’uso delle mascherine.

Un contributo scientifico del dott. Carlo Vannini

Mascherina FFP3

Dal Manualito “Il faidate nella Bronchite Cronica”, in via di pubblicazione, parte del Capitolo titolato “Una mascherina è per sempre.
Preciso che tutto ciò che segue è stato insieme ricavato non solo dalla pratica trentennale ma anche dalle attente valutazioni di merito di veri esperti, mentre manca la lettura di studi scientifici longitudinali nel tempo e comparati per il semplice motivo che non sono stati trovati.
Mi ha stupito il fatto che, in materia e durante la epidemia di Covid19, nessun media o social si sia impegnato in una informazione completa ma solo su note episodiche a latere.
Occorre considerare tale questione dal punto di vista squisitamente funzionale, cioè a che cosa servono le mascherine, a quali obiettivi le dobbiamo collegare in senso naso-buccale.
Chiariamo, a seguire, gli Obiettivi che ci dobbiamo porre.
In tempo di epidemia virale quello di non far entrare il virus nel nostro albero respiratorio, sfruttando il bus delle drop let, le goccioline emesse con starnuti e colpi di tosse dai soggetti infetti.
In occasione dei periodi di fioritura o situazioni di inquinamento ambientale non far invadere i bronchi dalle particelle relative.
Impedire l’accesso a batteri ed altri microorganismi non virali, come deposizioni di acari.
Impedire che dalla bocca dei soggetti riconosciuti infetti, sempre tramite drop let, fuoriescano virus, batteri, etc.in presenza di soggetti deboli ed immunodepressi.
Chiamiamoli Obiettivo 1 – 2 – 3 – 4. Quindi la via da tenere d’occhio non è solo quella fuori versus dentro il comparto naso-buccale ma anche la contraria.
Al netto dei fattori imprevedibili, l’uso delle mascherine deve essere connesso chiaramente a quanti e quali fattori impedire l’accesso e ciò si fa, si applica considerando (questo è ciò che dicono gli esperti) e comparando le dimensioni dei microscopici buchini sempre presenti nella loro trama con le dimensioni dei fattori che vogliono farci ammalare: teniamo presente che il diametro virale è, mediamente, di 50 micron, di più quella dei batteri tanto per citare.
Quindi in buona sostanza abbiamo 4 tipologie di sistemi di prevenzione.
La prima è quella delle mascherine di tessuto leggero, di tessuto-non tessuto, tipologia cui appartengono quelle cosiddette chirurgiche di colore verde, poi quelle di colore bianco con contenzione metallica nasale ed infine quelle fatte in casa con la carta per il forno o cartoncini di tela e tenute su con elastici o buchi per le orecchie. Esse servono solo allo scopo 2 – 3 – 4, hanno il vantaggio di poter essere sterilizzate con applicazione al max di flusso caldo del phono. Per avere effetti positivi, solo quelli indicati e non in 1, la applicazione dovrebbe essere per 12 ore, visto che il loro uso a letto è impossibile per vari ovvi motivi; in questo caso, in rapporto all’uso prolungato viene anche citato un maggiore possibile assorbimento di CO2, ma ciò è da tenere presente soltanto in soggetti che fanno uso di ossigenoterapia quotidianamente. C’è chi afferma però che il semplicemente indossarle, anche quando non servono, può essere utile in senso psicologico, nel senso che quel “coso” in faccia ci ricorda ogni momento che problema serio stiamo vivendo e quali altre procedure preventive dobbiamo mettere in atto.
La seconda modalità è quella messa in atto con i due tipi FFP2 ed FFP3, con zona filtro centronasale (le respirazione prevalente è nasale), che può servire per tutti e 4 gli Obiettivi ma conviene utilizzarla solo per 1, dato il costo e la raccomandazione (eccessiva?) di usarle solo al max per 4-6 ore.
La terza soluzione è da applicare solo per situazioni limite, ed è quella dell’effetto schermante casco.
In ogni caso gli esperti si dichiarano prudentemente tutti d’accordo (senza, ripeto, studi longitudinali) sul 70% di effetti positivi mediamente in caso di utilizzazione corretta.
Per lo smaltimento gettarle in raccolta differenziata.

Dott. Carlo Vannini.

OSPEDALE DI PANTALLA, ANCHE NELL’EMERGENZA CORANAVIRUS, LE POSIZIONI POLITICHE NON SONO TUTTE UGUALI

Precisazioni di Manuel Valentini per il Gruppo consiliare del PD.

L’ unità d’intenti delle forze politiche non può essere retorica. L’unità si pratica, non a parole ma nella convergenza di intenti sulle proposte e sulle iniziative da prendere. Bene hanno fatto i sindaci della MVT a chiedere un impegno formale alla Giunta Regionale a salvaguardare i servizi sanitari presenti nell’ospedale di Pantalla e a garantirne il loro ripristino puntuale alla fine dell’emergenza coronavirus. Compresi la chirurgia generale e il punto nascita. Nella consapevolezza e responsabilità con cui le forze politiche tutte hanno manifestato la disponibilità a partecipare e collaborare a livello istituzionale alla migliore riuscita della battaglia per la salvaguardia della salute pubblica non vanno confuse le posizioni. Da parte nostra ribadiamo che la scelta di trasformare integralmente l’ospedale della MVT in COVID hospital è discutibile in quanto lascia un intero territorio di 60000 abitanti senza servizi sanitari di base. La scelta della Regione non può essere propangadata come scelta tecnica, poiché la stessa scelta riguardante l’ospedale di Branca è stata cambiata sulla base delle opportune prese di posizione dei Sindaci di quella zona. Quali sono gli interessi che sono stati privilegiati a discapito di Pantalla lo sapremo alla fine dell’emergenza. Al momento ci sembra giusto far notare che non tutte le forze politiche si comportano in coerenza con l’esigenza di salvaguardia degli interessi del territorio. In particolare la Lega si trova a sostenere con la propria rappresentante le scelte della Regione, appellandosi alla necessità di garantire coesione in tempi di emergenza, ma in realtà nasconde l’evidente conflitto d’interessi tra l’essere rappresentante degli interessi di una città e di un intero territorio e quello di garantire la maggioranza regionale con il voto favorevole su atti come quello della trasformazione di Pantalla in COVID hospital, a prescindere dalle valutazioni politiche che tutti stanno facendo. Alla fine di questa storia vedremo se avremo avuto la forza e la capacità di trasformare la crisi in un’occasione di opportunità, quella di inserire anche l’ospedale di Pantalla nella rete dell’emergenza con la previsione di alcuni posti letto di terapia intensiva, visto che oggi viene indicato come strategico per la sua posizione geografica e il più riconfigurabile visto che è quello di più recente costruzione, come si legge nell’ordinanza della Presidente della Giunte Regionale del 12 marzo.Come Partito Democratico siamo preoccupati delle condizioni di informazione e sicurezza degli operatori della sanità, da quelli del nostro territorio, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e quelli che si stanno formando per garantire la riconversione dell’ospedale, che devono farlo in sicurezza con gli adeguati presidi di salvaguardia della loro salute. Su questo le associazioni sindacali di categoria si sono mosse, a tutela dei lavoratori della sanità, rivolgendo una formale diffida alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere dell’Umbria. Noi vogliamo rivolgere l’appello a tutto il mondo politico di attivarsi per tutelare tutto il personale che si trova a gestire l’emergenza in prima linea.

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO

Emergenza Coronavirus e Ospedale di Pantalla: garanzie per il futuro.

Il comunicato stampa dei sindaci della Media Valle del Tevere

La situazione che stiamo vivendo ci obbliga ad affrontare problemi  che non si erano mai posti prima d’ora.
Una situazione di emergenza, verificatasi quasi d’improvviso, che ha  visto il Governo assumere dei provvedimenti che mai erano stati  necessari prima d’ora.
A fronte dei provvedimenti del Governo, il sistema sanitario nazionale  sta viendo una crisi impensabile, con notizie che vengono dal nord  Italia di un prossimo collasso del sistema delle terapie intensive.
A fronte di questa situazione così grave, la Regione dell’Umbria ha  dovuto assumere delle decisioni che comportano delle gravi  responsabilità e delle quali siamo tutti consapevoli.
In questo quadro allarmante, la Regione ha deciso che l’Ospedale della  Media Valle del Tevere sia destinato al supporto per eventuali  emergenze coronavirus, in un piano unico di gestione posti letto.
I motivi per cui è stata adottata questa decisione sono due:
– la geo-localizzazione della struttura che si trova ubicata sulla  direttrice stradale principale dell’Umbria posta tra i due HUBregionali di Perugia e Terni; 
– la possibilità di procedere con la riconfigurazione strutturale in  maniera più celere essendo quello dio più recente ultimazione.
I Sindaci della Media Valle del Tevere, consapevoli del proprio ruolo  e partecipi delle sorti della salute pubblica e del benessere dei  cittadini comprendono le scelte della Regione, che, ci viene detto,  hanno una funzione esclusivamente emergenziale e temporanea.
Nel momento del bisogno, ognuno deve fare la Sua parte e noi non ci  tireremo indietro.
Ne va della vita dei nostri cittadini e dei nostri cari.
Tutto ciò premesso, pretendiamo che la Presidente e l’intera Giunta  regionale assicuri, anche per iscritto, i nostri territori che, non appena esaurita la fase  emergenziale, il nostro Ospedale torni ad essere il punto di  riferimento per la sanità della Media Valle del Tevere.
La riorganizzazione della sanità umbra passa per la valorizzazione  delle nostre eccellenze, non per la chiusura del nosocomio.
Antonino Ruggiano, Francesca Mele, Michele Toniaccini, Francesco Federici, Marsilio Marinelli, Anna Iachettini, Daniela Brugnossi,Gianluca Coata.

Todi civica: le PROPOSTE SU SANITÀ ED ECONOMIA

La conferenza dei capigruppo e l’incontro con la giunta comunale occasione per la presentazione delle proposte. Il comunicato di Todi Civica.

Si è tenuta oggi, a seguito di nostra richiesta, un incontro tra la conferenza dei Capigruppo e la Giunta Comunale, per avere informazioni ed aggiornamenti sulla complessa situazione che stiamo attraversando. Abbiamo ascoltato la relazione del Sindaco, che ringraziamo per la disponibilità e che ha confermato la scelta,  da parte della Regione,  dell’ospedale della Media Valle del Tevere per ospitare pazienti infetti da Coronavirus e pertanto la dismissione di molti servizi sino ad oggi presenti. Una scelta presentata come tecnica e frutto di valutazioni sulla struttura. Abbiamo premesso che in questa situazione non si può che, con senso di responsabilità, mettersi a disposizione e fare la propria parte. Tuttavia dobbiamo prendere atto che se la decisione fosse stata tecnica e non politica, non si sarebbe spostata la scelta del secondo nosocomio da Branca a Città di Castello, dopo l’intervento contrario dei Sindaci dell’eugubbino – gualdese. A questo proposito abbiamo chiesto,  al termine dell’emergenza,   garanzie chiare sul ripristino di tutte le funzioni  e dei servizi presenti.  Inoltre, nell’atto regionale  che indica l’ospedale di Pantalla quale centro per il Covid 19, si cita fra le ragioni della scelta, la sua posizione strategica. Un ospedale “strategico” quindi, se tale, non potrà rimanere senza RIANIMAZIONE e senza PUNTO NASCITA.
È stato affrontato anche il tema economico e le misure da adottare a fronte delle forti criticità che derivano da questa grave situazione. Il 23 marzo andremo a discutere il bilancio di previsione. I decreti ministeriali dei prossimi giorni potrebbero  però modificare radicalmente le poste di bilancio dei Comuni, pertanto si rischia di approvare un bilancio i cui  dati fondamentali potrebbero cambiare radicalmente ( entrate, gettito fiscale, tasse comunali, addizionali). Per tali ragioni abbiamo chiesto alla giunta di posticipare l’approvazione del bilancio, al fine di definire al meglio e con più precisione le scelte economiche e le misure da adottare. Infine abbiamo proposto al Sindaco di chiedere, attraverso l’Anci,  lo sblocco del Fondo crediti di dubbia esigibilità. Un tesoretto di molti milioni di euro di cui dispongono i Comuni e che potrebbero usare per sostenere le famiglie e le attività economiche colpite da questa grave situazione.

Diocesi: mons. Sigismondi, vescovo di Foligno, nominato vescovo di Orvieto e Todi.

Riportiamo la notizia pubblicata dall’agenzia SIR:Papa Francesco: mons. Sigismondi nuovo vescovo di Orvieto-TodiF

I vescovi della Conferenza episcopale umbra “si stringono fraternamente attorno a mons. Gualtiero Sigismondi, finora vescovo di Foligno, chiamato oggi da Papa Francesco a guidare come padre e maestro la Chiesa di Orvieto-Todi e invocano sul suo ministero la luce e la consolazione dello Spirito Santo e l’assistenza dei Santi Patroni Giuseppe e Fortunato”. Lo si legge in una nota a firma di mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu). “Salutano con animo grato mons. Benedetto Tuzia, con il quale hanno condiviso in questi anni il comune servizio del Vangelo in terra umbra, apprezzando la sapienza e l’umanità con cui ha adempiuto alla missione episcopale e accompagnato la Commissione regionale per la carità”.
In una nota biografica di mons. Gualtiero Sigismondi, “vescovo dall’animo giovane e dal carattere mite e determinato”, si ricorda che “sono trascorsi undici anni e mezzo dall’ordinazione episcopale di monsignor Gualtiero Sigismondi, avvenuta all’età di 47 anni, ma può essere ancora definito uno dei ‘giovani vescovi di questa tempra che abbiamo bisogno…, liberi dai tanti condizionamenti, capaci di infondere coraggio nei momenti difficili’. Così lo presentò l’allora arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Giuseppe Chiaretti, il 3 luglio 2008, nell’annunciare la nomina del suo vicario generale a vescovo eletto di Foligno. Mons. Sigismondi prese possesso della diocesi folignate il 5 ottobre successivo, dopo l’ordinazione episcopale avvenuta nella cattedrale di Perugia il 12 settembre precedente, giorno della festività perugina della Madonna delle Grazie e cui lo stesso presule è particolarmente devoto”. Da vescovo di Foligno è entrato a far parte della Conferenza episcopale umbra e dal 2009 è succeduto all’attuale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nel “delicato incarico di visitatore dei Seminari d’Italia per conto della Santa Sede”. Nel corso dei lavori della 68ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, svoltasi a Roma dal 18 al 21 maggio 2015, è stato designato presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata, entrando a far parte del Consiglio permanete della Cei. Sempre per la Cei è presidente della Commissione mista vescovi-religiosi-istituti secolari. Il 4 marzo 2017 Papa Francesco lo nomina assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana.

Umbria, Coronavirus e manifestazioni elettorali.

Comunicato stampa On. Maurizio Ronconi –Commissario regionale UDC.

Apprendiamo dall’Assessore regionale alla Sanità che in Umbria la situazione rispetto alla infezione da Coronavirus “è sotto controllo”.

Di questo ci si rallegra anche se la situazione complessiva nazionale non permette di certo  abbassare la guardia come per esempio evitare, come si fa in altre regioni, assembramenti sia pure, nel caso specifico,  di natura politico elettorale.

Se per gli ospedali della regione, per gli ambulatori medici e perfino per alcuni servizi pubblici si sono date indicazioni che raccomandano prudenza, appare sinceramente schizofrenico o superficiale non applicare le  stesse raccomandazioni anche per manifestazioni elettorali sia pure frequentate dall’On. Salvini , notoriamente figlio di un dio maggiore.

Dispiace infine che l’assessore veneto dell’Umbria abbia scelto una sede impropria e non quella istituzionale per  dichiarazioni davvero istituzionali. 

Todi civica sulle conseguenze a Todi del Coronavirus

Todi Civica Presenta al Consiglio comunale due mozioni collegate al coronavirus.


Il movimento Todi Civica, attraverso il proprio Consigliere comunale Floriano Pizzichini,  ha presentato due mozioni relative alla situazione che si sta generando a causa del coronavirus. Con il primo atto si chiede all’amministrazione comunale di intraprendere ogni utile iniziativa
tesa a sensibilizzare i responsabili della prevenzione e della sicurezza sul lavoro delle pubbliche amministrazioni locali e delle maggiori aziende private della città, affinché prendano urgenti ed omogenei provvedimenti per la difesa e la salvaguardia dei loro dipendenti al front office, contro il rischio di contagio del coronavirus.
La seconda mozione è rivolta a valutare i danni economici che la vicenda da producendo alle attività commerciali e turistico ricettive del territorio. La preoccupazione degli esercenti e delle associazioni di categoria, le numerose disdette che stanno arrivando e un già  sensibile calo di presenze, impone misure e atti straordinari, anche da parte del Comune.  Si chiede pertanto alla giunta di valutare iniziative sulla fiscalità che possano dar respiro ai settori più gravemente colpiti. Il consigliere chiederà alla Presidente del Consiglio Comunale di valutare la convocazione di un consiglio ad hoc, data l’urgenza e la complessità della situazione.
Todi Civica

Un fondo di 30000 Euro a sostegno degli operatori di commercio.

E’ la proposta di Andrea Vannini al consiglio comunale di Todi

E’, purtroppo, sotto gli occhi di tutti come la emergenza sanitaria in corso stia aggravando la già presente crisi economica, con particolare riferimento alla sofferenza di ogni esercizio commerciale; ciò ci spinge anche a Todi ad individuare risposte prioritarie, immediate e da prolungare nel tempo.

Così ho presentato stamane un emendamento da discutere nel prossimo Consiglio Comunale sul Bilancio, per il quale dovrà essere istituito un fondo di 30000 Euro a sostegno degli operatori di commercio particolarmente danneggiati. 

Specifico sia che tali risorse, al momento esigue, potranno e dovranno essere aumentate in sede di approvazione, ad Aprile, del Bilancio Consuntivo, facendo affidamento sugli avanzi liberi, sia che dovranno costituire solo un inizio di un più consistente provvedimento poliennale fino alla augurata ripresa economica.

Andrà preventivamente costituita una Commissione tecnico-amministrativa Comunale per individuare seri e corretti criteri di selezione, nell’ambito peraltro di una ormai non più dilazionabile valutazione del danno complessivo che stanno subendo tali tipologie di esercizi nella nostra Città.

Mi auguro che tali provvedimenti siano sostenuti da tutte le Forze Politiche.

Andrea Vannini – Consigliere Comunale PD Todi