Il PD contro la Presidente Pagliochini!!

LA PRESIDENTE PAGLIOCHINI INCAPACE DI GESTIRE IL CONSIGLIO COMUNALE!

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale si sono vissute situazioni che nulla hanno a che fare con il doveroso e rispettoso comportamento istituzionale che si dovrebbe tenere nella massima assise cittadina. Il caos creato dal comportamento della Presidente del Consiglio Raffaella Pagliochini è inqualificabile.

Già abbiamo avuto modo in passato di sottolineare come l’atteggiamento della Presidente fosse risultato poco consono in varie situazioni, ma questa volta ha superato i limiti. Durante il Consiglio Comunale, in un punto all’ordine del giorno, il Partito Democratico aveva proposto numerosi emendamenti per migliorare la pratica.

Gli EMENDAMENTI (modifiche alla pratica in discussione, che possono proporre tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione) sono uno strumento fondamentale per la vita democratica di un Comune. Vengono presentati dal proponente ed in seguito viene aperta la discussione che si concentra su ogni singolo emendamento. Così è da sempre nel rispetto delle parti. La necessità di discuterli singolarmente è dovuta al fatto che spesso gli emendamenti vanno a toccare parti diverse della pratica, quindi ognuno di loro ha una sua specifica argomentazione. La Presidente (che spesso interpreta il Regolamento a sua idea e ogni volta in modo diverso), questa volta non ha permesso la discussione separata di ogni singolo emendamento. Anzi, ha fatto ancora di peggio, questi numerosi emendamenti non solo sono stati accorpati tutti insieme in un’unica discussione, ma li ha uniti insieme al dibattito nel punto all’ordine del giorno. Come se non bastasse, mentre noi della minoranza stavamo ancora discutendo su l’inadeguatezza di questo atteggiamento, la Presidente ha aperto la votazione in un clima decisamente surreale, negando così la possibilità a tutti i consiglieri di opposizione di votare. Risultato: a quella votazione risultiamo ASSENTI, quando invece eravamo lì ai nostri banchi, vivi e vegeti! La vera ciliegina sulla torta è arrivata quando, alle giuste e doverose rimostranze dell’opposizione per la mal gestione dei lavori della seduta, la Pagliochini ha detto che dovevamo stare calmi e che il Consiglio Comunale ERA IL SUO……. .

La Presidente con questa frase, ma in generale con il comportamento tenuto durante tutto il Consiglio Comunale, ha dimostrato la sua totale inadeguatezza a ricoprire un ruolo così importante, caratterizzato da imparzialità, equilibrio e rispetto delle regole.

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO

Vannini sulla crisi profonda del nostro comune.


Comunicato di Andrea Vannini: RIFLESSIONE PERSONALE: NON CI SIAMO !

Sempre detto ciò che penso e oggi, dopo che ho parlato a lungo con una commerciante che stimo molto, voglio affermare che sono tanto preoccupato per la nostra Todi, infoibata tra una crisi profonda e una svolazzante autopubblicità della attuale inefficiente Amministrazione.

Come quando in una partita di calcio la squadra dà sempre la palla indietro ed il telecronista, spudoratamente, urla che l’allenatore lo fa per far salire la squadra: così si citano dati e dati (dove sarebbe questo fantomatico strombazzato aumento delle nuove aperture di attività commerciali? Roba da matti! Non hanno più il senso della realtà!) ma noi siamo tutti in piena zona retrocessione, altro che in salita!Vedo una Città amministrata male, senza una idea di Città, una prospettiva, una visione, ed invece un tirare a campare, qualche progetto in eredità e soltanto alcune attività culturali e popolari che sono una certezza.

Il centro storico è in seria difficoltà e le attività faticano dentro e fuori dalle mura, la promozione è pari a zero, la proposta culturale ancora troppo bassa, le frazioni abbandonate a se stesse e potrei, purtroppo, continuare a lungo.Ma ciò che mi preoccupa molto è la assoluta carenza di richiesta di partecipazione ai cittadini, errore anche nostro precedentemente: lo dissi più volte a suo tempo ricevendo anche aspre critiche politiche e personali, delle quali, vista la provenienza, ovviamente non me ne è fregato niente.

Così pure assisto, inquieto, alle solite dispute, atavicamente riproposte senza pudore, tra personalismi dilatati e discussioni così segnate dai soliti ideologismi da danneggiare la nostra Città.Credo che l’unica soluzione, per costruire un futuro di sviluppo, sia quella di mettere in campo i giocatori migliori, ogni professionalità di livello, le risorse e le energie di qualità e ne abbiamo tante, e metterle in sintonia in un Progetto serio in cui tutti si sentano valorizzati.

Insomma, se non possiamo esserlo tra noi, almeno ridiventiamo buoni amici della nostra Città, ascoltiamoci, confrontiamoci senza paraocchi e riprendiamo un cammino di un Progetto comune.Non sarà come fare una passeggiata nel parco ma proviamoci lo stesso.Io, d’ora in poi, lavorerò per questo, partendo dall’ultimo posto (e ciò a proposito di personalismi).

Andrea Vannini – Consigliere Comunale Todi

Le Province italiane e la Provincia di Perugia nella storia e nell’ordinamento della Repubblica. Parte seconda

Una seduta del Consiglio provinciale. Presiedeva il compianto presidente Giulio Cozzari. In alto a sinistra l’estensore dello studio dott. Alfonso Gentili, allora segretario generale della Provincia.

Prosegue lo studio del dott. Gentili sull’ordinamento delle province in Italia.

Nei primi anni ’90 del secolo scorso, sulla scia dell’inchiesta giudiziariaMani pulite”, nota anche come tangentopoli e iniziata nel ’92, si è verificata la fine di quella che in linguaggio giornalistico e atecnico si è soliti chiamare “Prima Repubblica”, compresa tra il 1948 e il 1994 ecaratterizzata da un sistema elettorale proporzionale che non determinava la composizione politica dei Governi ma solo la forza dei partiti all’interno del Parlamento. Dopo i vari governi di centrismo della Democrazia Cristiana o monocolore o in alleanza con i partiti laici minori (e la DC è rimasta attiva fino al gennaio ’94 in cui venne fondato il PPI), si è assistito nei primi anni ’60  all’apertura a sinistrada parte della DC  nei confronti del PSI (parimenti attivo fino al ’94), prima con l’appoggio esterno al Governo di centrismo Fanfani IV (1962-1963) e poi con la partecipazione diretta ai Governi di centro-sinistra “organico” Moro I, II e III (1963-1968). A metà anni ’70 l’apertura a sinistra della DC ha anche provato ad evolversi nella c.d.”strategia dell’attenzione”verso il PCI, promossa dallo stesso Moro quale riferimento, insieme a Zaccagnini, dell’area di sinistra della DC e verso la politica di “eurocomunismo” riformista e democratico di Berlinguer, attraverso il c.d.“compromesso storico”e il tentativo di governi di“solidarietà nazionale”con l’appoggio esterno del PCI (Governi monocolore DC Andreotti III e IV, 1976-1979). Tale formula governativa è però presto naufragata anche a seguito del sequestro Moro in via Fani a Roma e l’uccisione dei suoi 5 uomini di scorta da parte dei terroristi delle Brigate Rosse il 16 marzo 1978, primo giorno del dibattito sulla fiducia del governo Andreotti IV  e poi dell’assassinio dello statista sessantunenne, ritrovato il 9 maggio successivo nel portabagagli di un’auto in via Caetani, nelle vicinanze sia di piazza del Gesù che di via delle Botteghe oscure. Sono seguiti i Governi di c.d.“pentapartito”(DC, PSI, PSDI, PRI e PLI) anch’essi, come tutti i precedenti governi succedutisi dal 1946, a guida DC tranne i Governi Spadolini I e II (PRI, 1981-1982), Craxi I e II (PSI, 1983-1987), Amato I (PSI 1992-1993) e infine il Governo tecnico di transizione Ciampi (Ind. 1993-1994), l’ultimo (il cinquantesimo) della prima Repubblica e il primo, dopo il 1947, con la partecipazione di esponenti post-comunisti del PDS (fondato nel ’91 con la c.d.“svolta della Bolognina” del segretario Occhetto), anche se durata solo le poche ore intercorse tra il giuramento del Governo stesso e il diniego espresso dalla Camera sull’autorizzazione a procedere nei confronti di B. Craxi.

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CONFERMATO IL PROGRAMMA DI NERO NORCIA: ARRIVA UN WEEKEND IN MUSICA

La Mostra mercato si svolgerà regolarmente anche il 29 febbraio e il primo marzo. Si terrà anche una tavola rotonda sul tema ‘Internazionalizzazione dei prodotti’

(AVInews) – Norcia, 26 feb. – A fronte delle tante notizie senza fondamento che, a causa della situazione epidemiologica da nuovo Coronavirus, circolano sullo svolgersi o meno di eventi già in programma, gli organizzatori di Nero Norcia intendono tranquillizzare tutti e confermano che la Mostra mercato nazionale del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici proseguirà regolarmente così come da calendario.

Nel centro storico della città, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo è, quindi, confermato l’appuntamento con i circa cento stand di prodotti enogastronomici e di artigianato già allestiti e con i tanti momenti musicali in cartellone. Il gusto e la musica saranno, infatti, il filo conduttore di questo nuovo weekend. Ad alternarsi sul palco e a esibirsi nei loro show musicali saranno ‘Peggy Sue & The Dynamites’, ‘Mattia canta Roma’ con la partecipazione straordinaria di Gretha, i ‘Gra’, ‘Innocenti evasioni’ e ‘I gemelli di Guidonia’. Sarà, invece, lo chef Fabrizio Catana a mostrare la propria arte con uno show cooking che si terrà domenica alle 12, in piazza San Benedetto.

Confermata anche la tavola rotonda ‘Internazionalizzazione dei prodotti’, prevista per domenica 1 marzo alle 10, nella tendostruttura allestita nella piazza centrale della città.

Il vice sindaco Ruspolini in polemica con Don Giuliano Pagliaricci.

Le considerazioni del vice sindaco Ruspolini.

Più leggo queste poche parole scritte su Facebook da un attivissimo “ umile prete di campagna” (così si definisce lui) e più gli insegnamenti che ho ricevuto da bambino dalla mia famiglia e dai sacerdoti che ho frequentato nei periodi di catechismo si confondono creando nel mio intimo un senso di repulsione e di schifo. Nel merito, in una discussione sui social di oggi, un parroco della Diocesi Orvieto-Todi scrive: “ Battuta:è vero Dio non ci punisce con questa nuova influenza, ma come mai in Italia ha iniziato dalla terra del politico-sciacallo? Io avrei una cosa da rimproverare al Padre Celeste: azzeccace però! “.

Premesso che lo zelante prelato inizia la frase con la scritta “battuta”, ciò non attenua la gravità delle squallide affermazioni di questo Don Abbondio nostrano.Sinceramente, cerco di fare ogni sforzo per cercare di capire gli insegnamenti che questo soggetto possa aver ricevuto nel suo percorso di studi che lo hanno portato molto indegnamente a mio avviso a vestire l’abito talare.

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OSPEDALE COMPRENSORIALE. SI FACCIA CHIAREZZA SUBITO

Un comunicato di Todi Civica

Grave la denuncia fatta in questi giorni dalla parti sindacali in riferimento alle carenze dell’ospedale comprensoriale della media valle del Tevere. E incomprensibile il silenzio delle singole amministrazioni comunali che, a nostro avviso, non hanno raccolto, almeno ufficialmente, il grido di allarme lanciato da Cgil, Cisl e Uil, che, in maniera molto netta lamentano carenza di personale, di materiale sanitario e strumenti medici.  Accuse pesanti e dure che non possono cadere nel dimenticatoio e che vanno approfondite rapidamente, non solo nel confronto con la Regione dell’Umbria, ma anche dai governi locali, responsabili di tutelare e garantire l’efficenza della struttura pubblica e quindi la salute dei cittadini. In un momento di così grande difficoltà, legata anche alle note vicende nazionali ed internazionali, non si può immaginare che i cittadini nutrano dubbi sulla capacità e la qualità dei propri presidi ospedalieri. Todi Civica ha sempre apprezzato, sostenuto e valorizzato i servizi offerti dal nostro nosocomio comprensoriale, soprattutto in considerazione delle professionalità che in esso operano, che rappresentano il vero valore della struttura. A tal fine, ci rivolgiamo al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, alle forze di maggioranza e di minoranza affinché si condivida rapidamente la convocazione di un Consiglio Comunale aperto, in cui coinvolgere la Regione dell’Umbria, i dirigenti ospedalieri, le parti sindacali, i rappresentanti dei medici e del personale sanitario, per una discussione pubblica che chiarisca e approfondisca gli elementi emersi.
Todi Civica

Ricordo di Jan Palach. Un volume di Umberto Maiorca.

VENERDI 28 FEBBRAIO 2020 ORE 17,30 PRESSO LIBRERIA UBIK IN VIA CIUFFELLI-INTERVIENE L’AUTORE UMBERTO MAIORCA
PARTECIPANO MANFREDO RETTI e PIER FRANCESCO QUAGLIETTI

TODI, ALTRI OTTO STUDENTI PREMIATI CON LE BORSE DI STUDIO FRANCO TODINI

Dalla loro istituzione nel 1986 sono complessivamente 347 i giovani che le hanno ricevute. La presidente della Fondazione, Luisa Todini, ha consegnato a ciascuno assegni da 2.500 euro
Dall’anno della loro istituzione, nell’ormai lontano 1986, le Borse di studio Franco Todini hanno premiato ben 347 studenti medi superiori che si sono distinti per meriti e rendimento scolastici. Gli ultimi a ricevere il riconoscimento, promosso dalla Fondazione Ing. Franco Todini Cavaliere del lavoro, sono stati otto ragazzi e ragazze che nell’anno scolastico 2017-2018 hanno conseguito il diploma di maturità, con le votazioni più alte, in uno degli otto istituti di istruzione secondaria superiore di Todi. A tutti loro Luisa Todini, per la prima volta nella veste di presidente della Fondazione, ha consegnato un assegno che, dai consueti 1.500 euro, è stato incrementato a 2.500 euro per i diplomati più meritevoli degli Istituti superiori di Todi.“L’idea – ha ricordato Luisa Todini – è quella di sostenere questi giovani che sono stati bravi sui banchi di scuola, hanno dimostrato talento e passione, e che poi saranno bravi, ci auguriamo, nella vita. Essere bravi non significa, però, necessariamente i migliori: nella vita servono i ‘generali’, i ‘colonnelli’ e i ‘soldati’. Essere bravi, fondamentalmente, soprattutto per chi ha sempre fatto attività d’impresa come me e mio padre, significa anche far parte di una squadra. Sviluppare competenze a scuola e all’università, sicuramente, ci aiuta a capire che nella vita ciò che conta è il talento, la passione e il lavoro di squadra”.La cerimonia di consegna si è svolta sabato 22 febbraio nell’aula magna del Liceo ‘Jacopone da Todi’ e vi hanno preso parte anche Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Antonino Ruggiano, sindaco di Todi, Roberto Rettori, delegato del rettore dell’Università degli studi di Perugia, e Anna Pistoletti dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria. A fare gli onori di casa è stato il dirigente scolastico Sergio Guarente.
I premiati della 32esima edizione delle Borse di studio Franco Todini sono stati Lucia Coata del liceo classico ‘Jacopone da Todi’ con una votazione di 100 e lode, Federico Ombelli del liceo  ‘Jacopone da Todi’ con 100, Giulia Capadossi dell’istituto tecnico Turismo ‘Ciuffelli-Einaudi’ con 100, Francesca Mosca del liceo linguistico ‘Jacopone da Todi’ con 100 e lode, Marco Proietti dell’istituto tecnico agrario ‘Ciuffelli-Einaudi’ con 100 e lode, Letizia Trovarelli del liceo delle scienze umane ‘Jacopone da Todi’ con 100, Francesco Conti dell’istituto tecnico Costruzioni ambiente territorio ‘Ciuffelli-Einaudi’ con 98 e Riccardo Catria dell’istituto professionale ‘Ciuffelli-Einaudi’ con 95.“Con questo premio – ha commentato Tesei – si lancia un messaggio che, oggi, deve essere molto attenzionato: ossia che il merito premia, dà delle opportunità ai nostri ragazzi e li forma per essere pronti ad affrontare il mondo del lavoro. L’augurio è di crescere in questa direzione e, finalmente, di trovare la giusta occupazione in Umbria, in questa terra splendida che però, purtroppo, in questi ultimi anni ha dato poche opportunità di lavoro ai nostri giovani”. “Todi – ha dichiarato infine il sindaco Ruggiano – è un polo culturale e scolastico per tutta la Media valle del Tevere e l’aiuto che la Fondazione ha dato agli studenti è stato fondamentale. Si cerca di premiare il merito in un contesto in cui lo studio diventa punto di riferimento per crescere nella società e affrontare la vita con gli strumenti che servono”.
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ANCHE I NEMICI: commento al Vangelo. 23 FEBBRAIO

ANCHE I NEMICI : di J.A.Pagola.


È innegabile che viviamo in una situazione paradossale. «Tanto più aumenta la sensibilità davanti ai diritti calpestati o alle ingiustizie violente, più cresce il sentimento di dover ricorrere a una violenza brutale o spietata per portare a termine i profondi cambiamenti che si desiderano». Così diceva anni fa, nel suo documento finale, l’Assemblea Generale dei Provinciali della Compagnia di Gesù.

Non sembra esserci altra via per risolvere i problemi che ricorrere alla violenza. Non è strano che le parole di Gesù risuonino nella nostra società come un grido ingenuo oltre che discordante: «Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano».

E, tuttavia, forse è la parola che abbiamo più bisogno di ascoltare in questi momenti in cui, sommersi nella perplessità, non sappiamo che fare in concreto per sradicare dal mondo la violenza.

Qualcuno ha detto che «i problemi che si possono risolvere solo con la violenza devono essere impostati di nuovo» (F. Hacker). Ed è proprio qui che ha molto da dire anche oggi il vangelo di Gesù, non per offrire soluzioni tecniche ai conflitti, ma perché scopriamo con quale atteggiamento dobbiamo affrontarli.

C’è una convinzione profonda in Gesù. Il male non lo si può vincere a base di odio e violenza. Il male lo si vince solo con il bene. Come diceva Martin Luther King, «l’ultimo difetto della violenza è che genera una spirale discendente e distrugge tuto quello che genera. Invece di diminuire il male, lo aumenta».

Gesù non si ferma a precisare se, in qualche circostanza concreta, la violenza possa essere legittima. Piuttosto ci invita a lavorare e lottare perché non lo sia mai. Per questo è importante cercare sempre vie che ci portino verso la fraternità e non verso il fratricidio.

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Todi civica: nel controllo dei divieti di sosta si ritrovi equilibrio.

Il comunicato di Todi Civica sul tema del Centro Storico e della sua vita collegata al tema parcheggi.

Premesso che il rispetto delle leggi e delle regole è alla base di ogni convivenza civile e che questo principio elementare,  ma basilare, non può venire meno neanche in ambiti ove l’abuso, apparentemente, può essere considerato veniale, come quello del parcheggio in divieto di sosta, riteniamo, tuttavia, che nella nostra città, vada ritrovato un punto di equilibrio fra chi esercita il controllo  e la cittadinanza. È evidente che in una città in cui i problemi legati all’accesso al centro storico sono noti e ancora oggi irrisolti, il controllo ed il rispetto delle regole può determinare effetti che, a nostro modo di vedere, non sempre vanno a favore della città e della sua fruibilità, se la percezione è quella di un eccessivo zelo nel rilevare eventuali infrazioni. Chi opera lo fa certamente in osservanza delle leggi ed ottemperando alla propria funzione, che rispettiamo. Riteniamo altresì che la collaborazione fra operatori e cittadini, sia fondamentale per creare un clima di vivibilità senza il quale si rischia di generare fobie che allontano i cittadini dal centro storico. In quest’ottica riteniamo anche che i luoghi del controllo non debbano essere esclusivamente quelli del centro, in quanto vi sono zone da tutelare e che, al contrario vedono abusi quotidiani che non vengono sanzionati.  Pensiamo ad esempio al parcheggio dell’ospedale comprensoriale, in cui i posti riservati ad invalidi e donne in gravidanza sono spesso occupati da chi non ha diritto, o ad alcune zone di Ponterio o di Cappuccini. L’attività di controllo esercitata sull’intero territorio si legherebbe anche ad un azione di vigilanza, sempre più necessario. A ciò aggiungiamo anche la necessità di rivedere la segnaletica di alcune aree a traffico limitato in cui, per i residenti e ancor più per i turisti, diventa difficile decifrare la tipologia di parcheggio. A tal fine il gruppo consiliare di Todi Civica presenterà un’interrogazione dettagliata all’amministrazione comunale.
Todi Civica