Le polemiche sull’ospedale e sul pronto soccorso: DIAMOCI UNA DATA

Le considerazioni di Radioaut

Così è andata da noi, nel Comprensorio della Media Valle del Tevere: l’Assessore Regionale alla Sanità, in forza di una situazione di vera e netta emergenza epidemica, sotto il peso delle sue responsabilità, tra le altre disposizioni, ha individuato l’Ospedale di Pantalla come COVID DH, in ciò dando ovviamente (altrimenti si sarebbe dato il via ad un fatto epidemico in loco) per scontato la chiusura di tutti gli altri servizi preesistenti in una realtà ospedaliera nuova peraltro. Sulla sostanza solidale della scelta nulla da eccepire, sulla forma si, invece, e per due buoni motivi: intanto che non sia mai stato elaborato un Piano complessivo Regionale anche di prospettiva, che indicasse gli aspetti tecnici e/o scientifici attuali, lo stato anche soltanto presumibile e le proiezioni del fenomeno epidemico anche in rapporto ai territori, una analisi ragionevole costi/benefici ed, infine una serie di confronti funzionali di dati tra i vari Presidi Regionale che giustificasse la presa di posizione.

Nulla di tutto ciò e soltanto mere giustificazioni geopolitiche, le quali, tra l’altro, argomentate in maniera anche confusa, hanno fatto impallidire, a fronte dei disagi, lo slancio solidaristico della nostra comunità.

Ma Mele e Ruggiano (cito i due più rappresentativi) avrebbero dovuto non solo darsi da fare su questo versante ma anche, considerando con i piedi per terra che non si poteva in quel momento ragionevolmente tracciare un progetto pluriennale, almeno richiedere con forza che si decidesse una data precisa, a distanza di tempo (sei mesi? Un anno?), nella quale i Sindaci, tutti, del C.M.V.T. Si potessero incontrare con i loro tecnici, con l’Assessorato Regionale e con le Associazioni dei cittadini per fare due cose: una presa d’atto e disamina dei dati non solo specifici (a che punto sta l’epidemia da noi? Ed il livello del disagio dei cittadini? Ma anche, perché no, che impatto abbiamo avuto sul sociale e sul terreno economico?) e, se possibile, iniziare a configurare una via di uscita progettuale dalla emergenza, con quello che ad oggi ci pare quasi impossibile, cioè un RITORNO ALLA NORMALITA’, fatto di priorità e scadenze precise.

A noi, chissà perché ci scappa di indicare il 31 dicembre c.a. e non se ne parli più!? Fino ad allora, tenuto conto che questo qua non è né può essere un Appello, di quelli siglati a chiare lettere, controfirmati da note personalità, etc, semplicemente perché non siamo all’altezza, ci sentiamo di considerarla una sollecitazione (e indicatela ‘sta data, forza, che serve anche a Voi, pensateci) che rivolgiamo a Quanti sopra ed anche, da Tuderti al Generale Ruspolini, molto“sul pezzo” in questi tempi bui ed alla Consigliera Peppucci, invece piuttosto in ombra.