Ospedale:Il testo integrale dell’interrogazione di Pizzichini su macchinari e ricoverati Covid.

Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco del Comune di Todi

INTERROGAZIONE URGENTE

Premesso che

  • a causa della pandemia dovuta al Covid-19, l’ospedale Comprensoriale della Media Valle del Tevere è stato convertito in Covid Hospital
  • tale scelta, operata dalla Regione dell’Umbria con la disponibilità dei Sindaci del Comprensorio, ha determinato la sospensione di tutti i servizi e le funzioni svolte all’interno della struttura e dal personale medico e ospedaliero

Valutato che

  • ad oggi non è dato sapere per quanto tempo la conversione in Covid Hospital resterà in essere
  • i cittadini, che con senso di responsabilità hanno accettato tali decisioni, iniziano a mostrare segni di preoccupazione, a fronte delle oggettive difficoltà determinate dalla sostanzialmente chiusura dell’ospedale

Preso atto che

  • un Senatore della Repubblica italiana, nei giorni scorsi, ha chiesto di spostare la l’equipe chirurgica di Pantalla presso l’ospedale di Castiglion del Lago
  • sono sempre più insistenti le voci che raccontano di importanti macchinari del nostro ospedale spostati in altre strutture regionali
  • tali proposte e azioni fanno presupporre ad un possibile svuotamento del nosocomio comprensoriale anche in una prospettiva futura

Tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere Comunale chiede di sapere se corrisponde al vero che alcuni macchinari dell’ospedale sito in Pantalla sono stati trasferiti in altre strutture e se, di tali eventuali scelte, l’amministrazione comunale era al corrente.
Chiede inoltre di sapere, al momento del deposito della presente interrogazione, quanti sono i pazienti infetti di coronavirus presenti all’interno della struttura e fra questi quanti risultino positivi e quanti negativi al tampone.
Floriano Pizzichini
Todi Civica

Ospedale: Pizzichini annuncia una interrogazione urgente. Il comunicato.

Macchinari e personale dell’Ospedale di Todi spostati in altri ospedali.

Abbiamo notizie che alcuni importanti macchinari di diagnostica dell’ospedale della Media Valle del Tevere siano stati portati in ospedali di altri territori. Un fatto che, se corrispondesse a verità, sarebbe grave e che non agevola una strategia di ripristino delle funzioni e dei servizi dell’ospedale stesso. Notizie queste che continuano a destabilizzare i cittadini del comprensorio e il personale in un momento difficile in cui tutti si chiedono quale sarà il futuro del nostro ospedale. Non serve creare allarmismi, ma, proprio in questo senso è fondamentale che vi sia chiarezza e trasparenza di ogni atto e scelta.
Chiederemo con attraverso un’interrogazione urgente all’amministrazione comunale se tali informazioni corrispondono a verità e, in caso affermativo, quali e quanti strumenti siano stati portati in altre strutture e se l’amministrazione ne fosse a conoscenza.
Nella stessa interrogazione chiederemo inoltre quanti sono in questo momento i pazienti malati di Covid ricoverati nella nostra struttura, quanti quelli positivi e quanti quelli negativi.
Todi Civica

LA MIA PROPOSTA PER TODI

Andrea Vannini: Tamponi a tutta la cittadinanza.

I Paesi che sono dovuti intervenire contro la Pandemia lo hanno fatto cercando di programmare una serie di procedure e sistemi di protezione, dall’uso delle mascherine alle disinfezioni, etc, tutte importanti ma delle quali tre sono considerati allo stato dei fatti, fattori più vincenti per la prima battaglia (e non la guerra, beninteso!).

Infatti la Cina ha sponsorizzato soprattutto il distanziamento sociale, la Corea del Sud la tracciabilità telematica ed, insieme alla Germania, tutte e tre la sistematica individuazione dei positivi (vedi anche alla voce Veneto).

Quest’ultimo provvedimento, lo screening di massa con i tamponi orofaringei, ha significato, poiché subito intrapreso, la individuazione dei positivi “asintomatici”, cioè i veri e propri untori misteriosi (i sintomatici, per definizione, sono “acchiappabili”, rintracciabili) con la loro messa coatta in isolamento, tracciabilità compresa.

Inspiegabile a tutt’oggi il motivo per il quale in Italia non si sia proceduto anche su questa strada, che, oggi che siamo entrati in una crisi economica e sociale drammatica, crediamo possa avere una importanza ancora più rilevante; infatti se siamo convinti che occorra una riapertura delle attività economiche per ovvii motivi individuare questo fattore di rischio (la gente ricomincia a circolare) e metterlo in uso potrebbe diminuirne gli effetti negativi che i virologi ci sottolineano un giorno si e l’altro pure.

La mia proposta per Todi è quindi questa:

cerchiamo di riaprire (e dare sostegno e risorse le più possibili) le attività commerciali ma al contempo attiviamo lo screening per rintracciare i possibili asintomatici in circolo (anche da fuori Comune).
E ciò da fare in maniera dinamica, cioè non con un singolo unico intervento basale ma con un percorso a tappe nel tempo.

In breve la mia IDEA:

dividiamo il Comune in 4 o 5 zone grandi e, cominciando da subito, in un arco temporale successivo (ogni mese? Ogni 20 giorni?) facciamo i tamponi a tutta la cittadinanza di una zona ed a campione nelle altre.

Come tutte le cose del mondo e specialmente dinanzi a questo Virus di cui ancora così poco si conosce, potrà non funzionare perfettamente ma certamente sarà utile e ci potrà segnalare, insieme alla esperienza del Covid H di Pantalla, alla attenzione nazionale (almeno questo, visti i notevoli disagi sanitari che stiamo sopportando!).

Come sempre a disposizione per approfondimenti ed operatività del caso.

Andrea Vannini – Consigliere Comunale PD

ETAB: esercizio 2019, attività e avanzo di amministrazione.

Il comunicato ETAB con i risultati ottenuti sia nelle attività istituzionali sia nella valorizzazione delle opere d’arte e nella cultura. Un bilancio nettamente positivo.

Comunicato relazione chiusura esercizio 2019

Nella seduta consiliare del 27 aprile 2020 tenuta, come ormai di consuetudine in questo periodo, via Skype,  Etab- La Consolazione ha approvato  la relazione finale delle attività svolte nell’esercizio 2019.

Tralasciando i tecnicismi e le comunicazioni formali che riguardano l’attività istituzionale e funzionale dell’ente,  è possibile anticipare, in sintesi, un giudizio finale sull’attività svolta operando nella massima trasparenza secondo le linee di indirizzo che il Consiglio di Amministrazione si è dato.

Con grande soddisfazione l’esercizio 2019 si chiude con un avanzo di amministrazione che verrà formalmente approvato nel prossimo CDA, dopo che il collegio dei revisori lo avrà visionato.

Al di là del numero finale che, comunque, si delinea importante, il risultato appare ancor più confortante se si considera che la passata gestione è stata caratterizzata da molteplici problematiche, in un quadro economico- congiunturale sempre più allarmante e, come noto, con un mercato immobiliare  “stagnante” ormai da diversi anni.

Il risultato positivo deriva da una governance che ha cercato di essere incisiva ed innovativa e, per tale motivo, più coerente con l’attuale realtà socio-economica caratterizzata da incertezze e squilibri e, allo stesso tempo, indirizzata a concentrare le risorse per incrementare processi di solidarietà a favore dei più deboli valorizzando, al contempo, il patrimonio culturale e storico della città.

Preliminarmente appare indispensabile evidenziare come l’avanzo di amministrazione 2019 ha reso possibili le difficili scelte che l’ente ha in parte preso e, in parte, si appresta a prendere per assicurare il massimo sostegno al territorio nella attuale fase emergenziale e post-emergenziale che, se possibile, appare ancor più complessa.

In questa ottica la donazione a sostegno alla Protezione Civile per il nostro ospedale, per l’acquisto di presidi sanitari e le importanti ed economicamente impegnative decisioni in favore delle categorie più colpite dalla nuova emergenza economica che l’Ente si appresta a deliberare,  con impegni di spesa certamente impegnativi e che solo una oculata amministrazione hanno reso possibili senza compromettere il patrimonio di Etab.

Tornando al bilancio per l’esercizio 2019, tra le molteplici attività poste in essere e per limitarsi solo a quelle più rilevanti, nel 2019 è stata ultimata la messa in sicurezza delle Statue all’interno del tempio della Consolazione completando il progetto cofinanziato dal Gal Media Valle del Tevere.

Sempre nel 2019 è stato approvato il progetto esecutivo denominato Progetto Bellezz@  con investimenti per 290.000,00 che si attende vengano finalmente erogati  dopo l’inserimento del nostro progetto tra quelli finanziabili con provvedimento a firma on. Giorgetti , dunque già approvati dal precedente governo.

Nell’anno 2019 la presentazione e la battaglia per veder approvato il progetto Parco degli Ulivi della Consolazione che, superate iniziali resistente, è stato valutato quale uno dei migliori progetti presentati, sebbene l’attuale emergenza ne abbia rallentato l’iter.

A cavallo tra l’esercizio 2019-2020 l’ultimazione del progetto che ha visto realizzare l’APP Consolazione che doveva essere presentata i primi di marzo 2020 con un interessante ed aspettato  evento presso il tempio della Consolazione, rimandato al momento per le norme restrittive a causa del coronavirus.  App, comunque, già utilizzabile e che nel periodo di restrizioni ha consentito visite virtuali all’interno del tempio.

Il 7 settembre 2019 lo storico convegno sugli Organismi Cupolati del Rinascimento realizzato in collaborazione con la prestigiosa Accademia di San Luca e la Tower Gallery di Diego Costantini.

Il “progetto Leonardo” con il convegno ad aprile 2019 sul Tempio della Consolazione e Leonardo Da Vinci con il dott. Luca Garai e moderatore il dott. Giuseppe Cerasa; il convegno con l’arch. Raffaele Davanzo; l’incontro in streeming con la Cornell University e la prof. Caroline O’Dolnnell; la più recente conferenza che la logistica ha visto slittare ai primi del 2020 con il dott. Filippo Orsini e il Dott. Delle Canne incentrata sul volo e la figura di Abdon Menecali.

L’elenco sarebbe ancora lungo e  si rimanda,  per chi ne avesse curiosità, alla relazione, anche se piace ricordare in questo elenco che grazie alla caparbia insistenza di Etab , Anas ha installato apposita cartellonistica ad indicare proprio il tempio della Consolazione sulla E45 all’uscita Todi provenendo da Roma

L’Ente è inscindibilmente un tutt’uno con il Tempio della Consolazione e la festa della Consolazione. Anche quest’anno l’organizzazione dei festeggiamenti è riuscita a dare i migliori risultati, sempre mantenendosi nel rigoroso binario di ottimizzare le attività con i minori costi. Non solo. Pur con condizioni atmosferiche avverse, i tuderti ricorderanno il forte vento, lo spettacolo pirotecnico è stato anche quest’anno di assoluta eccellenza ed anzi, proprio il vento   ha consentito una inedita luminosità che ha reso ancor più bello lo spettacolo e ancor più suggestive le numerose foto pervenute e premiate nel concorso “polvere di stelle”.  

In sintesi e per concludere si esprime grande soddisfazione per l’esercizio appena concluso e rinnovato impegno per la grande sfida cui l’Ente è oggi chiamato per fronteggiare nuove e più complesse emergenze, quali quella economica inevitabilmente determinatasi con la pandemia da coronavirus.

Il Presidente Avv. Claudia Orsini

RIVEDERE LE ALIQUOTE ADDIZIONALE IRPEF PER SOSTENERE CHI È RIMASTO SENZA REDDITO

La nuova proposta di Todi Civica.


Chiederemo, se necessario,  di riportare l’addizionale Irpef Comunale ai livelli di due anni fa.
L’addizionale si applica al reddito e,  in questo momento,  dobbiamo trovare risorse per chi un reddito non lo ha più. Negli ultimi due anni  le singole aliquote sono state abbassate di circa lo 0,6% . Uno sgravio che si traduce in un risparmio di qualche decina d’euro l’anno a lavoratore, ma che complessivamente ha portato alle casse del Comune di Todi un minor gettito di circa 250/300 mila euro. Considerando il crollo dei redditi cui andremo incontro, sono prevedibili minori entrate per circa un 30%. Ragionevolmente, quindi, ripristinando le vecchie aliquote, potremmo incassare circa 200 mila euro.
Cifra con cui aiutare concretamente le attività del territorio e le famiglie senza reddito. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di abbattere questa tassa, ma, in un momento straordinario, riteniamo si possa contare su un principio di solidarietà fra chi magari a poco, ma ne ha certezza, e chi, non può contare su nulla.
Todi Civica

I consiglieri regionali PD compatti in difesa dell’Ospedale di Pantalla.

Il capogruppo PD in Regione, Tommaso Bori, smentisce le voci di divisioni nel gruppo PD e dichiara il pieno appoggio del PD regionale al nostro ospedale. Contro il progetto dell’Ospedale da campo, formula anche una interessante progetto alternativo. Accogliamo con piacere la sua ferma presa di posizione e il suo contributo. e pubblichiamo il suo comunicato con le sue proposte.

Tommaso Bori Capogruppo PD in Regione

Cogliere due occasioni invece di sprecarne una: cosa sceglierà la Giunta Tesei?

Ripristinare i servizi sanitari al polo ospedaliero di Pantalla e riconvertire il Centro sulle staminali di Terni, oppure realizzare un tanto piccolo quanto costoso ospedale da campo?

Perché sprecare 3 milioni di euro di fondi pubblici? La nostra proposta è alternativa a quella della Giunta Tesei che, imitando il poco edificante esempio della Lombardia, progetta di realizzare un molto costoso, poco utilizzabile e rapidamente deperibile ospedale da campo da nemmeno 30 posti letto ad Umbria Fiere. Si troverebbe, tra l’altro, isolato da altri presidi sanitari e non sarebbe operativo da subito, ma dopo vari mesi di attesa, di cui 60 giorni soltanto per gli adempimenti della gara, ancora tutta da istruire.

Il finanziamento messo a disposizione dalla Banca d’Italia può essere investito in maniera più utile e produttiva, con due semplici azioni: la prima è riconvertire il Centro di ricerca sulle cellule staminali, struttura di 2mila e 700 mq già allestita e predisposta nell’ex-milizia di Terni, con più piani interamente ristrutturati dalla Regione e predisposti per finalità biomediche con un investimento di 7 milioni di euro.

La seconda, ripristinare tutti i servizi sanitari di diagnosi, terapia, assistenza e riabilitazione nel polo ospedaliero di Pantalla. La struttura ospedaliera è a servizio di tutti i comuni della media valle del Tevere con un bacino di 60mila persone. Ad oggi sono rimaste senza presidi di salute ambulatoriali o nosocomiali sia per patologie croniche che acute.

Grazie alla nostra proposta si può andare incontro alla richiesta della popolazione e dei Sindaci del territorio che, in maniera condivisa, hanno rivolto un appello alla Giunta Tesei per individuare una struttura Covid alternativa.

Ci auguriamo che la Presidente possa fare una tanto urgente, quanto intelligente, retromarcia sull’ospedale da campo e accolga le nostre proposte alternative.

Todi civica: RUGGIANO FIRMI L’ORDINANZA DI RIAPERTURA. PRONTI A SOSTENERLO.

Il comunicato sulle riaperture: Perfettamente d’accordo con il Sindaco di Todi. È il momento del coraggio. Ruggiano firmi l’ordinanza di riapertura, noi sosterremo lui e il provvedimento con tutte le forze.

Todi Civica, in questi anni, ha sempre portato avanti un’opposizione seria e responsabile, libera da pregiudizi e da posizioni preconcette. In questo momento drammatico per il Paese, per le famiglie ed i lavoratori, questo atteggiamento non può che essere volto a sostenere ogni iniziativa utile per la popolazione.  Riteniamo, come scritto dal Sindaco, che in alcune regioni ed in particolare in alcune realtà, come quella tuderte, ci siano le condizioni per anticipare i termini delle riaperture. Naturalmente nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza e delle prescrizioni sanitarie. Ma attendere un altro mese, per alcuni esercizi e quindi per tante famiglie, può essere un punto di non ritorno. In questo senso, pur nel ruolo di opposizione, invitiamo io Sindaco ad andare avanti ed invitiamo tutte le forze politiche cittadine a sostenere la sua azione. Sappiamo quanto difficile e meditata possa essere stata questa scelta, ma abbiamo da subito colto nella reazione dei cittadini un senso di speranza che, a questo punto, non possiamo soffocare. Ruggiano firmi l’ordinanza di riapertura e noi saremo al suo fianco, come lo sarà tutta la popolazione.
TODI CIVICA

Ospedale: interrogazione di tre consiglieri Regionali


Consiglio Regionale e Ospedale di Pantalla, Porzi (Pd), Fora (Patto civico) e Bianconi (Misto): “Chiarezza sul futuro e tempi certi per la riapertura”

Pubblichiamo una interrogazione a difesa dell’ospedale con le firme di tre consiglieri. Del PD firma solo Donatella Porzi. Assenti gli altri consiglieri PD.

Non possiamo non commentare, come redazione di Radioaut, un dato forse significativo e preoccupante: il documento è firmato da un solo consigliere regionale PD, Donatella Porzi, assenti gli altri quattro consiglieri PD. E’ importante ricordare nome e provenienza degli assenti: Michele Bettarelli, di Città di Castello, Tommaso Bori, di Perugia, Simona Meloni, di Piegaro, Fabio Paparelli, di Terni. Questo dato è rilevante perché costringe a pensare che essi rappresentano territori non solo disinteressati al nostro ambito, ma forse anche compiacenti verso una soluzione dannosa per la popolazione della Media Valle del Tevere ma utile forse ai loro territori. ‘A pensare male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre.’ E questo nonostante le prese di posizione a livello comunale del PD e la relativa interpellanza. Occorre prendere atto del fatto che la questione di Pantalla non è una questione di partito (e il comunicato del leghista Aiello insegna) ma è un gravissimo problema del nostro territorio. E’ quindi indispensabile non attendere i partiti ma ottenere una mobilitazione popolare, senza distinzione di Bianchi, Rossi o Verdi, per difendere uno strumento fondamentale e di base per i 60.000 abitanti del territorio in cui viviamo. E torniamo a riproporre un Comitato cittadino in difesa del nostro ospedale.

Perugia, 28 aprile 2020 – “Serve chiarezza sul futuro dell’ospedale di Pantalla e sui servizi sanitari per un bacino di popolazione di 60mila abitanti”. Così i consiglieri regionali Donatella Porzi, Andrea Fora (Patto civico) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) che hanno presentato un’interrogazione a riguardo nella quale si chiede una rendicontazione delle prestazioni eseguite in emergenza e un cronoprogramma della riorganizzazione dell’ospedale della media valle del Tevere.
“Ripercorrendo gli ultimi mesi – spiegano Porzi, Fora e Bianconi – ai primi di marzo la Regione sceglie Gubbio – Gualdo e Pantalla come ospedali Covid, per poi rettificare l’atto rendendo il nosocomio della fascia appenninica ‘Covid free’. Partono così le procedure di organizzazione, con la chiusura di tutte le attività sanitarie ordinarie per Pantalla. Si chiude il punto nascita, si smantella l’equipe ostetrico ginecologica, si chiude la chirurgia, si svuotano le sale operatorie e si trasferiscono le apparecchiature a Branca. Si chiude anche la riabilitazione, il centro dialisi e tutti i servizi come Tac, Rm, laboratorio analisi e Pronto soccorso”.
“In questa procedura manca però un aspetto fondamentale – sottolineano i consiglieri regionali – e cioè il dove i cittadini del comprensorio potranno andare per i servizi, dove mandare per esempio i dializzati. Ma non solo: i posti di terapia intensiva non sono neanche pienamente operativi: ad essere ricoverati sono poche decine in una struttura che ne avrebbe potuti ospitare fino a 150. Sembrerebbe che ci siano anche strumenti per l’area Covid, mai utilizzati”. In questo quadro i consiglieri specificano che i cittadini debbano sapere “entro quale data l’ospedale di Pantalla tornerà fruibile anche per le attività ordinarie, considerato che l’area della Media Valle del Tevere è priva, al momento di servizi sanitari. Dalla Giunta ci si aspetta chiarezza anche sulle intenzioni future, dicendo la sua sull’ipotesi che circola di riconversione in polo geriatrico per anziani”.

ANTICIPO CONTRIBUTO DI 25.000,00€ PER NATALE 2020, INTERROGAZIONE DELL’OPPOSIZIONE

Polemica sulla concessione di un anticipo di contributo di 25.000, 00 euro all’Associazione culturale LOOP per l’organizzazione dell’evento “Natale a Todi 2020”, sette mesi prima dello svolgimento della manifestazione.

Mentre, tra infuocate polemiche, la fase 2 sta per cominciare, a Todi si erogano contributi come se niente fosse. Abbiamo chiesto al Sindaco e alla Giunta se non sia il caso di rifare la programmazione degli eventi 2020 per decidere quali manifestazioni, con quali modalità, potranno svolgersi e decidere come distribuire le risorse, anche quelle che si liberano per la mancata organizzazione di eventi previsti, a favore di iniziative a sostegno della ripresa economica e sociale di Todi.

Vista la delibera di Giunta Comunale n. 86 del 09/04/2020 con cui l’amministrazione concede un anticipo di contributo di 25.000, 00 euro all’Associazione culturale LOOP per l’organizzazione dell’evento “Natale a Todi 2020”, sette mesi prima dello svolgimento della manifestazione;

tenuto conto che la decisione della Giunta comunale di anticipare un contributo di ben 25.000,00 euro è stata presa in piena emergenza pandemia da Coronavirus, in un momento in cui non è possibile programmare con certezza neanche le manifestazioni che si terranno durante l’estate e in cui occorre valutare con attenzione l’uso delle risorse pubbliche, affinchè vengano indirizzate, con la necessaria oculatezza, a sostenere in tutti i modi la ripresa economica e sociale anche a Todi;

Tenuto conto, altresí, che è stata annunciata più volte, attraverso i media, la necessità di una revisione del bilancio di previsione recentemente approvato dalla maggioranza, nonostante la proposta di rinvio dell’opposizione, proprio per elaborare le misure (si spera condivise con i gruppi di minoranza), che modifichino le previsioni di entrata e di spesa per sostenere l’avvio della Fase 2 dell’emergenza e creare le condizioni per la ripresa.

Ritenuto che il momento richiede un vero e proprio atto di indirizzo del Consiglio comunale che definisca il programma delle manifestazioni che si svolgeranno da qui alla fine dell’anno.

I sottoscritti consiglieri comunali interrogano il Sindaco e la Giunta per conoscere:

– se non sia opportuno sospendere le decisioni in merito all’erogazione di qualsiasi contributo in attesa della revisione del bilancio di previsione 2020, per avere il quadro complessivo dell’allocazione delle risorse e decidere come utilizzare quelle previste ad oggi per i contributi nell’ambito della cultura e del turismo e poter prevedere il loro utilizzo in maniera mirata a sostegno dell’avvio della Fase 2 e della ripresa;

– se, alla luce dell’incertezza della programmazione degli eventi per via dell’emergenza sanitaria in atto, non sia necessario approvare un nuovo programma degli eventi 2020 quando la Fase 2 sarà avviata e sarà possibile avere un quadro più certo di quali manifestazioni sarà possibile organizzare e con quali modalità.

Gruppi Consiliari Partito Democratico, Todi Civica, Partito Socialista

Pubblici esercizi umbri “ Questa Fase 2 rischia di farci fallire”


Il presidente di Fipe Umbria Confcommercio Romano Cardinali “Con la riapertura a giugno le nostre 5 mila imprese, e la ristorazione umbra con esse, sono a rischio”

“In questi giorni abbiamo lavorato per definire protocolli che ci consentiranno di interagire in sicurezza tutti – imprenditori, lavoratori, clienti – con l’obiettivo di far ripartire al più presto le nostre imprese, perché questa lunga chiusura è una vera e propria agonia per gli oltre 5 mila pubblici esercizi dell’Umbria. Un lavoro forse inutile, perché con la riapertura di bar e ristoranti dal primo giugno, annunciata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte ieri sera, si rischia davvero il fallimento della ristorazione umbra”.

Il presidente di Fipe Umbria Confcommercio Romano Cardinali non usa mezze misure e dichiara il gravissimo e pesante malcontento che serpeggia nella categoria, settore strategico anche in vista della ripartenza dell’Umbria turistica, uno dei fiori all’occhiello dell’economia regionale.

“La misura è ormai colma”, sottolinea Cardinali “e le imprese sono stremate. I nostri dipendenti stanno ancora spettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare.

L’ufficio studi della nostra federazione ha stimato che la riapertura al primo giugno significa altri 9 miliardi di danni, che portano le perdite stimate a 34 miliardi in totale dall’inizio della crisi. Forse non è chiaro che si sta condannando il settore della ristorazione e dell’intrattenimento alla chiusura.

Almeno intervenga il governo regionale, dal quale aspettiamo anche una risposta alla nostra richiesta di autorizzazione almeno per le vendite da asporto, visto che l’Umbria ha numeri più rassicuranti di altre regioni rispetto ai contagi da coronavirus, battendo il pugno nel confronto con il governo che ci costringe a non lavorare.

Chiediamo anche ai parlamentari umbri che ci sostengano: servono risorse e servono subito a fondo perduto, senza ulteriori lungaggini o tentennamenti, sappiamo solo quanto dovremo stare ancora chiusi, nulla si sa quando le misure di sostegno verranno messe in atto. Tutto questo a dispetto sia del buon senso che della classificazione di rischio appena effettuata dall’Inail, che indica i pubblici esercizi come attività a basso rischio”.