VII edizione del Festival di Musica Sacra

La straordinaria esibizione del Maestro Salvatore Accardo ha dato inizio domenica 21 agosto alla  VII edizione del Festival di Musica Sacra a Todi nel Tempio della Consolazione in un concerto-evento che ha visto una grandissima partecipazione di pubblico.
L’esibizione del Maestro Salvatore Accardo, accompagnato dal  M. Laura Gorna (violino) e dal  M. Francesco Fiore (viola),    è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione tra Etab-La Consolazione, il Comune di Todi e il Festival Internazionale Green Music del Maestro Maurizio Mastrini.
L’evento, con accesso gratuito, è stato abbinato ad una raccolta fondi in favore dei progetti dell’Associazione Seconda Stella a Destra onlus che da anni svolge nel nostro territorio una preziosa attività in favore di minori disagiati e con difficoltà cognitive e comportamentali tra i 4 e i 18 anni .
La raccolta fondi, cui sarà possibile contribuire fino alla prima metà di settembre con bonifico (IBAN IT77A0760114400000003498860) ha raccolto nella serata del concerto 747,50 euro, che si confida vengano integrati nei prossimi giorni sia in considerazione della straordinaria e generosa prestazione artistica regalata alla città, sia per l’importanza del progetto benefico.
I festeggiamenti civili e religiosi in occasione della Festa della Consolazione proseguiranno, come da tradizione, dal 5 all’8 settembre con i riti religiosi che si concluderanno il giorno della Festa 8 settembre con la Messa solenne delle ore 18,00 alla presenza del Vescovo S.E.R. Mons Gualtiero Sigismondi.
Prossimi appuntamenti del festival di Musica Sacra che Etab La Consolazione organizza con il patrocinio e la direzione artistica del Pontificio Istituto di  Musica Sacra diretto da Mons De Gregorio e Suoni dal Legno e la direzione artistica del Maestro Emiliano Leonardi che ha reso possibile, grazie ai contatti con il Maestro Mastrini, l’anteprima straordinaria con il Maestro Salvatore Accardo .
Prossimi appuntamenti Venerdì 9 settembre 2022 ore 21 con debutto assoluto al Tempio della Consolazione del maestro Ennio Cominetti (Organo) con musiche di Frescobaldi, Rorem, J.S. Bach, Messiaen, Guilmant, Dubois, Cage, Fletcher.
Sabato 10 settembre 2022 ore 21 si esibiranno Andrea Cortesi e Marco Venturi (duo violino e pianoforte) con musiche di J.S. Bach, A. Pärt, K. Jenkins.
Serata di chiusura Domenica 11 settembre 2022 ore 21 . Per la prima volta si esibirà a Todi la Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco con organista Piergiovanni Domenighini e il direttore Peter Hrdy OFM conv con musiche di Stella, Bartolucci, Smetana, Rachmanoninov, Borroni, Rutter e J.S. Bach.
Abbinata a tale ultimo evento la raccolta fondi per le missioni estere dell’OFM Umbria, mentre gli altri eventi, tutti ad ingresso gratuito, promuoveranno la raccolta fondi in favore del sezione cittadina dei gruppi di volontariato Vincenziano – AIC Italia.
La rassegna e la festa della Consolazione è realizzata con il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Todi, della Diocesi Orvieto-Todi, del Pontificio Istituto di Musica Sacra, della CCIAA dell’Umbria, di Rai Umbria Radio Vaticana e Vatican News.
Si ringrazia: Suoni dal Legno – Rosa dell’Umbria ODV CRI Comitato di Todi
Un ringraziamento speciale ai Maestri Emiliano Leonardi e Maurizio Mastrini unitamente allo staff del Festival Internazionale Green Music e allo staff di Etab.
Il Presidente
Claudia Orsini

Sull’attuale sistema elettorale per l’elezione del Parlamento.

Il dott. Alfonso Gentili con la sua esposizione sulle novità e la struttura dell’attuale legge regionale

Per effetto della legge costituzionale n. 1 dell’ottobre 2020 (Governo Conte II), sottoposta anche a referendum popolare e approvata dalla maggioranza dei voti validi (art. 138 Cost.), il numero dei parlamentari italiani è stato drasticamente ridotto da 945 a 600 e più precisamente il numero dei Deputati (art. 56 Cost.) da 630 a 400, di cui 8 (e non più 12) eletti nella circoscrizione Estero (articolata in 4 ripartizioni: Europa, compresi i territori asiatici della Federazione Russa e della Turchia; America meridionale;  America settentrionale e centrale;  Africa, Asia, Oceania e Antartide) e il numero dei Senatori (art. 57 Cost.) da 315 a 200, di cui 4 (e non più 6) eletti nella circoscrizione Estero.

Conseguentemente con decreto legislativo 177 del dicembre 2020 sono stati rideterminati i collegi uninominali e plurinominali nelle 28 circoscrizioni elettorali della Camera dei deputati (corrispondenti al territorio dell’intera regione, come la 13^circoscrizione denominata Umbria, oppure al territorio di una o più province per le regioni più popolose) e nelle 20 circoscrizioni regionali per il Senato della Repubblica (corrispondenti, per tutte, con il territorio dell’intera regione, come la 10^ denominata Umbria).

Per la Camera ciascuna  circoscrizione elettorale è suddivisa  in collegi uninominali ed in uno (come l’Umbria-P01) o più collegi plurinominali costituiti dall’aggregazione di uno o più collegi uninominali contigui, come l’Umbria-U01 di Terni che comprende anche Todi e altri 5 comuni della M.V.T. e l’Umbria-U02 di Perugia che comprendeanche Marsciano e un altro comune della M.V.T..

Per il Senato ciascuna circoscrizione regionale è parimenti suddivisa in collegi uninominali e in uno (Umbria-P01) o più collegi plurinominali (costituiti dall’aggregazione di uno (come l’Umbria-U01 di Perugia) o più collegi uninominali contigui.

Inoltre, a seguito dei decreti del Presidente della Repubblica n. 96 di scioglimento anticipato della Camera e del Senato e n. 97 di convocazione dei comizi elettorali per domenica 25 settembre 2022, con altri due d.P.R. sempre del 21 luglio 2022, tabelle B, sono stati assegnati i seggi spettanti ai collegi plurinominali  nelle circoscrizioni della Camera e nelle regioni per il Senato.

Per l’elezione della Camera dei Deputati alla circoscrizione Umbria sono stati assegnati in totale 6 seggi (5 quozienti interi e 1 per i resti), di cui 2 uninominali e 4 proporzionali. Per l’elezione del Senato della Repubblica alla regione dell’Umbria sono stati assegnati in totale 3 seggi, di cui 1 uninominale e 2 proporzionali, per un totale di 9 seggi parlamentari.

 Nelle precedenti elezioni politiche del 4 marzo 2018 i seggi assegnati all’Umbria erano 16 (+1riassegnato in corso di legislatura) di cui 9 alla Camera e precisamente 3 uninominali (con eletti Prisco, Marchetti e Nevi)  e 6 proporzionali (con eletti Ciprini, Gallinella, Ascani, Verini, Caparvi e Polidori) e 7 (+1) al Senato e precisamente 2 uninominali (con eletti Zaffini e Tesei in carica fino al 2-12-2019 poi sostituita da Alessandrini eletta con le suppletive del marzo 2020) e 5 (+1) proporzionali (con eletti Grimani, Ginetti, Lucidi, Briziarelli, Modena e più Pavanelli dal 31-07-2019 a seguito della riassegnazione alla regione dell’Umbria, da parte della Giunta per le elezioni, di un seggio del M5S rimasto vacante in Sicilia per mancanza di candidati.

Il sistema elettorale per le elezioni del Parlamento risulta attualmente disciplinato dalla legge 165 del novembre 2017, c.d.” Rosatellum”, (Governo Gentiloni) che, tramite varie modifiche ai testi unici  per l’elezione della Camera dei deputati del 1957 e del Senato della Repubblica del 1993, ha trasformato il sistema di elezione delle due Camere sulla base di criteri omogenei per entrambe e adottando un sistema elettorale misto.

Tale nuovo sistema è infatti in parte maggioritario,a turno unico, per attribuire i seggi uninominali ai candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti validi (in caso di parità di voti è eletto il più giovane di età) e in parte proporzionale, corretto con soglie di sbarramento,per attribuire i seggi plurinominali alle liste di candidati e alle coalizioni di liste collegate ad un candidato nel collegio uninominale che abbiano superato tali soglie.

Le soglie di sbarramento per l’assegnazione di seggi sono state fissate per le liste singole ad almeno il 3% dei voti validi a livello nazionale,  mentre per le coalizioni di liste sono fissate ad almeno il 10% sul piano nazionale e le stesse coalizioni devono anche comprendere una lista collegata (infra-coalizione) che, alla Camera, ha conseguito sul piano nazionale almeno il 3%  dei voti o, al Senato, una lista collegata che ha raggiunto il 20% a livello regionale. Per le coalizioni inoltre non sono computati i voti espressi a favore di liste collegate che abbiano conseguito sul piano nazionale un numero di voti validi inferiore all’1 %, mentre i voti delle liste infra-coalizione che superino l’1% senza raggiungere la soglia del 3% sono comunque attribuiti alla coalizione. 

In particolare risultano ora assegnati alla Camera 147 seggi (pari a 3/8 del totale dei seggi e compreso  il seggio spettante alla Valle d’Aosta per i resti) nei 147 collegi uninominali (dove i partiti e movimenti in coalizione presentano candidati unitari)da attribuire con metodo maggioritario e 245 seggi nei 49 collegi plurinominali (dove in ciascuna lista sono indicati i candidati presentati in ordine numerico) da attribuire con metodo proporzionale e senza preferenze,per un totale di 392 seggi, oltre gli 8 seggi nella circoscrizione Estero con metodo proporzionale e così per complessivi 400 seggi. Il sistema dei c.d. “listini bloccati” o c.d. “liste brevi”(1 candidato per lista/coalizione di liste nel collegio uninominale e da 2 a 4 candidati per ciascuna listanel collegio plurinominale indipendentemente dai seggi attribuiti allo stesso collegio), è stato adottato per cercare, in persistente assenza del voto di preferenza, di rispettare almeno il requisito della conoscibilità dei candidati indicato dalla Corte costituzionale a partire dalla sentenza n. 1 del 2014 sulla legge elettorale  270 del 2005 (c.d. “Porcellum”), con la quale aveva dichiarato illegittimo anche il sistema delle liste bloccate.

Al Senato nei 74 collegi uninominali (dove i partiti e movimenti in coalizione presentano candidati unitari), risultano assegnati 67 seggi, oltre i n. 6 seggi previamente assegnati al Trentino-Alto Adige e n. 1 seggio spettante alla regione Valle d’Aosta per norma costituzionale e cosi per un totale di 74 seggi (pari a 3/8 del totale dei seggi)da attribuire con metodo maggioritario122 seggi nei 26 collegi plurinominali (dove per ciascuna lista sono indicati i candidati presentati in ordine numerico) da attribuire con metodo proporzionale e senza preferenze, ivi compresi i 2 seggi del Molise e i 3 della Basilicata (3 è il nuovo numero minimo di senatori per Regione, tranne appunto Molise e Valle d’Aosta (art. 57 Cost. modificato), oltre i 4 seggi nella circoscrizione Estero con metodo proporzionale e cosi per complessivi 200 seggi. Al Senato peraltro, oltre ai 200 senatori elettivi, sono presenti ai sensi del vigente art. 59 Cost. gli ex Presidenti della Repubblica quali senatori di diritto  e a vita e non oltre cinque senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica.

 I seggi uninominali complessivi dei due rami del Parlamento risultano pertanto essere 221 (36,83%) e quelli proporzionali complessivi 367 (61,17%) per un totale di 588 (98%)che, sommati ai 12 (2%)seggi della circoscrizione Estero, fanno in tutto 600 parlamentari. Per i seggi uninominali sono anche consentite le pluricandidature nel senso che lo stesso candidato può presentarsi al massimo in 5 collegi uninominali.

La parità di genere di cui all’art. 51, primo comma, secondo periodo, Cost. è regolata da alcune prescrizioni, contenute nei  testi unici oggi vigenti per l’elezione sia della Camera che del Senato, e cioè: – che nelle liste per i collegi plurinominali i candidati devono essere collocati secondo un ordine alternato di genere, – che nel complesso delle candidature presentate nei collegi uninominali a livello nazionale nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento, con arrotondamento all’unità più prossima , – che nel complesso delle liste nei collegi plurinominali  a livello nazionale nessuno dei due generi può essere rappresentato nella posizione di capolista in misura superiore al 60 per cento, con pari arrotondamento.

Una novità positiva delle elezioni politiche di quest’anno è quella che potranno votare per il Senato della Repubblica anche i giovani elettori che al 25 settembre avranno compiuto 18 anni in quanto il limite minimo di età di 25 anni contenuto nell’art. 58 Cost. è stato soppresso dalla legge costituzionale n. 1 dell’ottobre 2021 (Governo Draghi di unità nazionale) e quindi tutti gli elettori votanti dovranno ricevere due schede per l’elezione dei due rami del Parlamento, ferme restando l’età minima di 40 anni per essere eletti senatori e di 25 anni per essere eletti deputati.

Il nuovo sistema elettorale risulta impostato sul voto congiunto per cui il voto espresso per il candidato uninominale va assegnato comunque alla lista o alle liste collegate e viceversa. Pertanto non possono esserci schede parzialmente valide e parzialmente nulle o parzialmente contestate e provvisoriamente non attribuite. La scheda votata deve comunque essere considerata nulla in caso di mancanza di univocità del voto quando cioè risultano votati più di un candidato uninominale o più di una lista. Il voto viene espresso dall’elettore su una sola scheda per la Camera ed una sola scheda per il Senato, nelle quali può votare con un solo segno (es. crocetta) una lista del collegio plurinominale e il voto vale anche per il candidato uninominale che è collegato a tale lista e viceversa; può anche scegliere con due segni sia il candidato del collegio uninominale che la lista o una delle lista della coalizione del plurinominale collegata allo stesso.   Non è invece consentito il c.d. voto disgiunto e cioè quelloespressocon un segno sul nome di un candidato uninominale e un segno su una lista non collegata ad esso e pertanto tale voto  è nullo.

Gli Uffici elettorali di sezione a livello comunale raccolgono e registrano i voti ai candidati uninominali e alla lista o ad una delle liste collegate, nonché i voti espressi per il solo candidato uninominale collegato a più liste che poi saranno ripartiti tra le liste della coalizione in proporzione ai voti avuti nel collegio a cura degli Uffici circoscrizionali o regionali. Una delle regole fondamentali del nuovo sistema elettorale delle elezioni politiche è che una scheda valida rappresenta un voto valido ad un candidato uninominale e quindi il totale dei voti validi ai candidati uninominali deve corrispondere al totale delle schede valide.

L’attribuzione dei seggi ai candidati uninominali e la proclamazione degli eletti sono effettuati per la Camera dagli Uffici centrali circoscrizionali presso la Corte d’appello (o il Tribunale  nella cui giurisdizione è il comune capoluogo di Regione), composti da 3 magistrati di cui uno con funzioni di Presidente. Se nel corso della legislatura rimane vacante un seggio uninominale per la copertura dello stesso devono effettuarsi apposite elezioni suppletive.  

L’attribuzione dei seggi spettanti alle singole liste nei collegi plurinominali e la proclamazione dei candidati eletti compresi nella liste secondo l’ordine di presentazione (non essendo appunto previste le preferenze) è effettuata sempre dall’Ufficio centrale circoscrizionale masolodopo aver ricevuto la comunicazione dei seggi assegnati a ciascuna lista a livello nazionale e precisamente dall’Ufficio centrale nazionale presso la Corte di Cassazione, composto da un presidente di Sezione e 4 Consiglieri scelti dal Primo presidente. Se nel corso della legislatura rimane vacante un seggio plurinominale lo stesso viene attribuito al candidato primo dei non eletti.

Per il Senato invece l’assegnazione dei seggi sia ai candidati uninominali che alle liste e la proclamazione degli eletti sono effettuati a livello regionale dagli Uffici elettorali regionali presso la Corte d’appello (o il Tribunale del capoluogo della Regione) composto da 5 magistrati di cui uno Presidente.

Il nuovo sistema elettorale delineato dalla legge 165 del 2017 cerca di garantire la rappresentatività degli eletti sia con la quota di seggi assegnati con il sistema proporzionale che con il rapporto diretto con i candidati derivante dalla brevità delle liste e dai collegi uninominali. I punti critici del sistema però non mancano e le difficoltà possono presentarsi per la formazione di maggioranze parlamentari  stabili per sostenere il Governo (come del resto già avvenuto nella presente XVIII legislatura, la prima nata con questo sistema elettorale e che ha visto succedersi ben tre governi con maggioranze diverse), oltre alla questione delle modalità di scelta dei candidati proposti dai partiti e movimenti politici in listini brevi ma bloccati in mancanza del voto di preferenza ed anche del voto disgiunto. In sostanza si tratta del fondamentale potere di scelta dei rappresentanti del  popolo da parte dei cittadini elettori (Artt. 1 e 48 Cost.), il quale dovrebbe essere appunto più direttamente in capo al corpo elettorale che è uno dei cinque organi costituzionali della nostra Repubblica democratica (nata nel cruciale biennio 1946-1948) insieme allo stesso Parlamento, al Presidente della Repubblica, al Governo e alla Corte Costituzionale.

Li  1 settembre 2022

Dott. Alfonso Gentili, già Segretario Generale del Comune di Todi

VISTA LA DISPONIBILITÀ DELLA MAGGIORANZA SI CONVOCHI PRESTO IL CONSIGLIO COMUNALE PER APPROVARE LA COMMISSIONE D’INDAGINE SUL CASO RANCHICCHIO

Comunicato del PD e del gruppo consiliare di Todi

Come Partito Democratico e come Gruppo consiliare del Partito Democratico prendiamo atto con favore della disponibilità mostrata dalle forze di maggioranza nella Conferenza dei capigruppo tenutasi ieri l’altro ad approvare all’unanimità la commissione d’indagine sugli atti amministrativi originati dagli esposti sull’ormai noto “caso Ranchicchio”, come proposto dalle opposizioni ai sensi del regolamento che disciplina il funzionamento del Consiglio comunale.

Dopo mesi di ritrosie e di silenzi su questa imbarazzante questione, finalmente le destre escono allo scoperto e accettano il confronto su una gestione amministrativa – che è arduo definire impeccabile – di una vicenda che vede l’attuale vicesindaco sottoscrivere nel 2017 sicuramente una dichiarazione inveritiera, grazie alla quale, tacendo le proprie pendenze col Comune di Todi ai sensi dell’art. 63 del TUEL, ricopriva per cinque anni l’incarico di assessore versando in stato di conclamata incompatibilità e percependo, quindi, indebitamente le relative indennità per decine di migliaia di euro. Su questo e sulle altre questioni legali del caso il Partito Democratico ha presentato un esposto dettagliato – interessando la Procura, la Procura della Corte dei Conti, la Prefettura e l’ANAC – che si riserva di integrare con eventuali novità.

La commissione d’indagine non è mai stata concepita, nelle intenzioni dei proponenti, come uno strumento da ritorcere contro qualcuno (tipo una sorta di caccia alle streghe), ma, in piena corrispondenza con la relativa normativa, come un mezzo in grado di chiarire una vicenda complessa che ha interessato gli uffici comunali fin dallo scorso marzo e su cui essi hanno elaborato una mole notevole di atti amministrativi.

Stante la definitezza e limiti di detta commissione, qualora, tuttavia, emergessero in questa vicenda responsabilità degli organi politici crediamo sia doveroso non voltarsi dall’altra parte. Già ora, prima dell’inizio dei lavori, ci rimane difficile pensare che la palese incompatibilità dell’assessore Ranchicchio sia stata trattata dagli uffici senza che il sindaco, destinatario dell’istanza di accesso agli atti che ha scatenato il caso, dicesse nulla.

Vista, dunque, la disponibilità di tutta la maggioranza (compreso Fratelli d’Italia) all’istituzione della commissione di indagine, si proceda celermente all’approvazione della relativa proposta in Consiglio comunale, richiesto dalle opposizioni già più di una settimana fa. Su questo punto non accetteremo dilazioni di sorta, scuse o pretesti vari, perché l’assise non può essere convocata a seconda delle comodità o delle esigenze delle destre. Se qualcuno pensa di allungare i tempi scavallando, magari, il 25 settembre col retropensiero che un successo elettorale di Giorgia Meloni possa far perdere d’importanza il caso Ranchicchio troverà un vero e proprio sbarramento da parte delle opposizioni.

Confidiamo, comunque, che il presidente del Consiglio comunale Ruspolini, saprà essere garante supremo delle prerogative consiliari e rispedire al mittente eventuali atteggiamenti dilatori. Che la vicenda Ranchicchio possa trovare presto conclusione è interesse di tutti, visto che non si possono tenere bloccati gli uffici comunali per colpa di qualche amministratore troppo attaccato alla “poltrona”.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO TODI

SE AL VUOTO AMMINISTRATIVO SI UNISCE ANCHE LA SCARSA EDUCAZIONE ISTITUZIONALE: GLI ATTRATTORI CULTURALI E LE CISTERNE ROMANE

Comunicato del segretario PD di Todi Umberto Magni

Lo scorso venerdì ho partecipato con estremo piacere, da umile appassionato di arte contemporanea e da cittadino a servizio delle istituzioni locali, all’inaugurazione delle installazioni del Maestro Fabrizio Plessi in Piazza del Popolo e alle Cisterne Romane, un emozionante progetto della Fondazione Beverly Pepper (organizzazione dove lavorano grandi professionalità, specie giovani, che dà lustro alla nostra città con estrema competenza) che ha avuto il supporto delle istituzioni locali, regionali e nazionali.

Vedere, infatti, la nostra città arrivare ad essere un non trascurabile punto di riferimento dell’arte contemporanea a livello nazionale è sicuramente un grande risultato. Tuttavia, ritengo opportuno ricordare e sottolineare, visto che di dovere – il riferimento all’amministrazione comunale è puramente voluto e non casuale – non ha assolto questo compito, come tutto questo sia nato dall’intuizione del sindaco Carlo Rossini e della giunta di centrosinistra nel quinquennio 2012-2017 e grazie al fondamentale sostegno operativo e finanziario fornito dalla Regione Umbria allora presieduta da Catiuscia Marini

Risale giustappunto al centrosinistra locale la paternità del progetto degli attrattori culturali (radicato nell’incontro fecondo tra la storia millenaria di Todi e l’arte contemporanea), con ben 7 investimenti approntati, finanziati e avviati, tra cui, per l’appunto, l’ampliamento delle cisterne visitabili e il loro utilizzo a fini espostivi. In una città che soffre cronicamente di memoria corta e vittima della soffocante propaganda della giunta in carica, fare queste precisazioni potrebbe aiutare ad evitare possibili, ingiuste, damnatio memoriae.

Riguardo, poi, al fondamentale contributo della Regione Umbria, giova ricordare che, proprio durante l’ultima legislatura guidata dal centrosinistra, venne creata un’intera azione del Piano Operativo Regionale (POR) del Fondo europeo sviluppo regionale (FESR) nell’ambito della programmazione settennale 2014-2020, i cui fondi sono utilizzabili fino al 2023, dedicata specificatamente agli attrattori culturali dell’Umbria, un numero ristretto e definito in cui la Regione inserì anche il centro storico di Todi.

Infine, una postilla sul mancato riferimento al Gruppo Speleologico Todi nell’ambito della nuova sistemazione delle Cisterne Romane. Il fatto che detta associazione, protagonista della quasi totalità del ritrovamento della Todi sotterranea, non sia stata minimamente coinvolta dall’amministrazione comunale lascia sgomenti, come, parimenti, l’assenza totale di ogni rimando al lavoro svolto da essa in un lungo lasso temporale in relazione alla scoperta delle Cisterne Romane.

D’altronde, che oltre al più totale vuoto amministrativo la giunta Ruggiano garantisca anche una scarsa educazione istituzionale non è certo una novità.

UMBERTO MAGNI – CAPOGRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO

NORMALI CITTADINI (ANCHE INDIGENTI) E AMMINISTRATORI PUBBLICI: DUE PESI E DUE MISURE?

Grazie all’attività di controllo svolta dai gruppi consiliari di opposizione sta emergendo in tutta la sua gravità che l’amministrazione Ruggiano non ha esitato a richiedere 100 euro di contributi erogati – si era in piena emergenza Covid –  a cittadini in difficoltà che avevano rilasciato dichiarazioni non veritiere (con tanto di sanzioni per migliaia di euro) mentre, ad oggi, traccheggia nell’attivare analoga richiesta nei confronti del vicesindaco Claudio Ranchicchio. Ciò pur sussistendo i medesimi presupposti ed un credito sulla carta ancora da quantificare, ma non lontano dalla cifra di 100.000 euro

I tuderti devono sapere che, nel 2021, proprio l’amministrazione Ruggiano ha predisposto un regolamento comunale avente ad oggetto il controllo delle autocertificazioni, con tanto di enfasi contro i “furbetti del beneficio” in caso di dichiarazioni non veritiere. Evidentemente, le procedure amministrative per riavere indietro i benefici economici indebitamente ottenuti si applicano con solerzia ai comuni cittadini, meglio se indigenti. Quando, invece, c’è di mezzo un amministratore comunale si dispiega il massimo garantismo (con tanto di richiesta di estemporaneo parere legale costato ai contribuenti quasi 1000 euro) e si azionano i più pretestuosi cavilli.

Giunti a questo punto, il sindaco Ruggiano dovrebbe chiarire la vicenda ed evitare le potenziali disparità di trattamento. Comprendiamo perfettamente la sua amicizia e la sua cointeressenza politica col vicesindaco Ranchicchio (nella scorsa legislatura a capo di un assessorato che ha elargito centinaia di migliaia di euro in modo poco oculato), ma lei, caro sindaco, è personalmente responsabile dell’erario dell’Ente, conosce a menadito i fatti in questione e sa bene che la procedura prevista dall’art. 75 del DPR n.445/2000 è tutt’altro che facoltativa.

Nell’attesa di un sussulto di decoro amministrativo – che avrebbe dovuto prevedere settimane fa le dimissioni di Ranchicchio o la revoca delle deleghe nei suoi confronti ai sensi del TUEL – la mancata diffida con annessa messa in mora al vicesindaco continua potenzialmente a produrre danni all’erario dell’ente e non sembra giustificabile né da pareri legali pretestuosi (pagati coi denari della collettività) né da tardive applicazioni di procedure amministrative con potenziali disparità di trattamento tra normali cittadini (magari indigenti) e pubblici amministratori.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

Todi, percettori del Rdc al lavoro per la collettività

Il progetto prevede il loro impiego per le manutenzioni e il decoro del territorio Si parte già a settembre con il coinvolgimento delle prime tre persone.

Da settembre, nell’ambito dei PUC – Progetti Utili alla Collettività, a Todi prenderà avvio un progetto che prevede la partecipazione di alcuni percettori del reddito di cittadinanza ai lavori riguardanti il settore delle manutenzioni e del decoro urbano. Il progetto punta da un lato a migliorare ulteriormente il livello delle manutenzioni e del decoro sul territorio, dall’altro a coinvolgere i percettori in lavori utili alla collettività, come previsto dalla normativa nazionale di riferimento, che prevede che i beneficiari del Rdc siano tenuti a svolgere nel comune di residenza attività utili alla comunità per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16,  al fine di costituire anche un’occasione di inclusione e di crescita. Questo perchè i progetti vengono strutturati in coerenza con le competenze, gli interessi e le propensioni dei soggetti destinatari del reddito di cittadinanza, pur partendo dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale, quale potenziamento delle attività ordinariamente  svolte dal Comune.

In questa prima fase, a Todi verranno coinvolti nel PUC tre percettori del Reddito di Cittadinanza residenti nel comune di Todi. L’iniziativa, che utilizza in maniera virtuosa gli strumenti che la legge mette a disposizione affinchè il reddito di cittadinanza possa essere posto al servizio del bene comune, ha registrato un buon riscontro da parte dei cittadini coinvolti nelle scorse settimane, con appositi colloqui, dagli uffici del settore dei servizi sociali guidati dalla responsabile Federica Stagnari, con il coordinamento dell’assessorato competente in materia e del consigliere comunale con delega alla manutenzioni e decoro del territorio Andrea Nulli. “Si tratta di un altro piccolo tassello – evidenzia una nota dell’Amministrazione Ruggiano – che si aggiunge al costante lavoro che il reparto manutenzioni sta conducendo nella città e nelle frazioni per rispondere, in termini di presenza e di interventi, alle esigenze rappresentate dalla popolazione al Comune”.

Torna a Todi il DUO Stockmarr Becker e Macedonio

La Consolazione Etab

Lunedì 29 agosto 2022 a Collevalenza con il patrocinio di ETAB

Concerto per Viola e Clavicembalo

“La Collina di Collevalenza” – Todi Lunedì 29 Agosto 2022 ore 18:30

Ingresso libero e gratuito

Marie Stockmarr Becker, Viola da braccio

Ilaria Macedonio, Clavicembalo

Musiche di Johann Sebastian Bach, Wilhelm Friedemann Bach, Carl Philipp Emanuel Bach

Info:

 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA LIRICA

DELLA PROVINCIA DI TERNI ODV

Via Galvani, 3  •  05100 Terni

Teatro Comunale di Todi, via ai lavori il 5 settembre

Il cantiere sarà aperto subito dopo l’ultima serata del Todi Festival. Previsti interventi per 250 mila euro; riapertura con la stagione di prosa

Giusto il tempo di chiudere il sipario del Todi Festival, il 4 settembre, con ancora l’eco delle canzoni di Patty Pravo in sottofondo, che il Teatro Comunale si trasformerà in cantiere. La Soprintendenza dell’Umbria ha infatti concesso nelle scorse settimane le ultime autorizzazioni all’esecuzione dei lavori di riqualificazione straordinaria.
L’intervento, finanziato con un importo di 250 mila euro a valere sui fondi POR-FERS Azione 5.2.1, prevede opere di adeguamento impiantistico e funzionale, con il rifacimento di tutti i servizi igienici, la ristrutturazione del blocco camerini, il miglioramento dell’area foyer e degli spazi connessi, dove è prevista la realizzazione di un servizio igienico al piano terreno, in uso al pubblico dei visitatori, nel rispetto dei requisiti di piena accessibilità anche per i fruitori con eventuali disabilità.
Il Teatro Comunale sarà così reso più funzionale, nonché adatto ad ospitare spettacoli dal vivo ed eventi di diversa natura, sia nella fruizione degli spazi destinati al pubblico spettacolo, sia da parte degli spettatori, sia nell’interazione tra i vari soggetti attori coinvolti nell’organizzazione della macchina teatrale.
“L’insieme degli interventi proposti – sottolineano dal Comune – ha come fine principale quello di consentire al Teatro tuderte di essere un luogo più sicuro, performante e capace di ospitare produzioni teatrali con esigenze tecniche e necessità sceniche sempre più elevate”.

Aspetto importante è che i lavori saranno pianificati in modo da consentire comunque lo svolgimento di due eventi che erano stati in precedenza programmati: uno è quello di venerdì 23 settembre con “La tragédie de Carmen” nell’ambito della stagione lirica regionale; l’altro, di tipo convegnistico, il 14 ottobre. La volontà del Comune, se non interverranno imprevisti, è quella di poter assicurare alla città comunque una stagione di prosa, seppur ridotta e con un avvio necessariamente ritardato rispetto alle date canoniche.
Il Teatro Comunale di Todi fu edificato tra il 1868 e il 1872 su progetto dell’architetto Paolo Gatteschi, con struttura in muratura e copertura in legno; è un significativo esempio di teatro ottocentesco, con il suo impianto a ferro di cavallo e la facciata neoclassica caratterizzata dall’inserimento, nel disegno, di quattro medaglioni in terracotta raffiguranti Metastasio, Alfieri, Rossini e Goldoni e dallo stemma del Comune ornato da ghirlande; la sala, con palcoscenico in legno, è decorata da specchiature e medaglioni a stucco dorati e soffitto dipinto, come lo sono anche il sipario, le scene, le quinte e i pannoni in tela.

Perché le leggi e i regolamenti non si applicano ai politici così come si fa con dei normali cittadini?

Comunicato di Claudio Serafini (Todi Civica).

Perché il Sindaco, i Dirigenti degli uffici, il Responsabile all’anticorruzione e trasparenza non agiscono a tutela dell’Ente, così come hanno fatto con altri cittadini a fronte di dichiarazioni mendaci !!!
Ma è vero che la legge è uguale per tutti? In questi mesi da consigliere comunale di opposizione mi sto battendo per affermare un principio: le regole valgono per tutti e chi sbaglia (io per primo!) si deve assumere le proprie responsabilità. Rispetto a questo principio
le istituzioni devono garantire la massima trasparenza, correttezza ed imparzialità. Non c’è quindi nessuna questione personale con nessun amministratore del Comune di Todi, ma,
dopo mesi di richieste di chiarimento, accessi agli atti ed esposti, non si capisce perché il
Comune di Todi adotti due pesi e due misure. Affermo questo dopo aver verificato che il
nostro Comune, a fronte di alcune dichiarazioni mendaci con le quali dei semplici cittadini
hanno prodotto istanza per usufruire di contributi pubblici, accertate le false dichiarazioni
attraverso una attività ispettiva (redazione di verbali ai sensi della Legge 689/81, per violazioni
all’art. 316 ter del Codice Penale) con contestazioni per violazioni amministrative, hanno
senza indugio richiesto la restituzione del contributo e sanzionato i soggetti interessati _
comunicando ai richiedenti la revoca del contributo “Con la presente si comunica che a
seguito dei controlli effettuati ……….. , è emersa la non veridicità del contenuto della
dichiarazione resa dalla S.V. riguardate l’erogazione del contributo in oggetto. A tal proposito
si sottolinea che ai sensi dell’articolo 75 del DPR 445/2000 la dichiarazione mendace comporta
la revoca dei benefici erogati, nonché il divieto di accesso a contributi, finanziamenti e
agevolazioni pe un periodo di 2 anni.”
Parliamo di contributi di pochi euro, che, tuttavia, sono costati cari ai cittadini e che,
giustamente, gli uffici comunali, hanno perseguito nel rispetto della legge. Perché se invece a
dichiarare il falso è un politico, non si è adottato lo stesso comportamento? Da mesi
denunciamo come nel corso della scorsa legislatura un assessore abbia ripetutamente e più
volte rilasciato false autocertificazioni, (Rif.to : Delibera n. 154 del 06.07.2017, con la quale il
medesimo partecipava a discussione e voto sull’assenza di cause di incompatibilità dei
membri di Giunta ed anche sue proprie, richiamando nell’atto proprio le autocertificazioni
protocolli comunali n.n. 21174 e 21195 del 05.07.2017, da lui vergate e semplicemente non
veritiere, nonché effettuate contra legem) in virtù delle quali ha potuto esercitare le sue
funzioni di assessore. Perché gli uffici non agiscono a tutela dell’ente così come hanno fatto
con altri cittadini? Perché il Sindaco, i Dirigenti degli uffici, il Responsabile all’anticorruzione
e trasparenza non agiscono difronte a tale inerzia… e non intervengono? Perché le leggi e i
regolamenti non si applicano ai politici così come si fa con dei normali cittadini? Questo è
quello per cui mi sto battendo, anche sotto le critiche di chi per partigianeria continua a
negare l’evidenza, ma io la politica la intendo così: non ci sono cittadini di serie A e di serie B
e andrò avanti per dimostrare che i politici non sono tutti uguali.

Claudio Serafini
Consigliere comunale TODI CIVICA

TODI TRA PROPAGANDA DI REGIME SUL TURISMO, CASO BAZZI E SOVRANO STATO ANTARTICO DI SAN GIORGIO

Che il vicesindaco Ranchicchio sia fonte di imbarazzo per l’intera città di Todi è, ormai, acclarato. A ulteriore riprova di quanto detto giunge, a mo’ di ciliegina sulla torta, il like piazzato dal suddetto su Facebook (social in cui il sulfureo vice di Ruggiano svolge un’autopromozione spasmodica, spesso confondendosi tra i molteplici profili che gestisce) alla pagina ufficiale del Sovrano Stato Antartico di San Giorgio, oggetto in questi giorni di un’indagine su larga scala che ha fatto emergere una mega-truffa dai risvolti farseschi e ai limiti dell’umana pensabilità.

Che un amministratore e una figura istituzionale, peraltro nemmeno più alle prime armi, metta like alla pagina di un fantomatico stato sovrano, la cui scarsa credibilità (se non proprio l’intento truffaldino) era facilmente intuibile dando una scorsa sommaria ai contenuti pubblicati, fa riflettere molto sul livello della classe di governo locale. D’altronde, stiamo pur sempre parlando di un soggetto passato alle cronache nei mesi scorsi per aver apprezzato con solerte costanza le uscite sconclusionate di un medico tuderte in pensione colonna portante del movimento no-vax regionale.

Il decoro istituzionale, insomma, sembra non essere più di casa a Todi. L’episodio di omofobia denunciato dallo scrittore Jonathan Bazzi la scorsa settimana ne dà un’ulteriore prova. Premessa doverosa: Todi si è sempre contraddistinta per essere una città accogliente e aliena da ogni pensiero retrivo. Anche se gli autori del gesto fossero stati tuderti – e non vi è alcuna certezza – ecco, nemmeno in quel caso si sarebbe potuto addebitare alla comunità cittadina un osceno gesto isolato. Tuttavia, che il sindaco e i membri dell’amministrazione comunale non abbiano trovato due minuti di tempo per condannare questo episodio, finito sulle cronache di tutti i quotidiani nazionali, non è proprio commendevole. La destra cittadina, d’altronde, è pur sempre quella dei cartelli esibiti nella sala della Giunta contro il DDL Zan e del continuo omaggio alla triade Dio-Patria-Famiglia (storicamente spesso in bocca a gente usa ad astratte paternali in difetto di dirimente esempio).

L’amministrazione comunale, tuttavia, non è stata con le mani in mano, avendo portato avanti in questi giorni un incessante bombardamento propagandistico sui numeri del turismo a Todi, come se assistere ad un buon flusso di visitatori nel mese di agosto sia qualcosa di eccezionale. Una grossolana operazione di comunicazione politica, dunque, tesa a far prevalere la percezione sulla realtà.

Ecco, noi crediamo invece che questi numeri presentino luci ed ombre e che, purtroppo, non tutti i settori dell’economia cittadina traggano gli stessi benefici da essi. Andrebbe impostata una riflessione ad ampio spettro sul tipo di turismo che si vuole attrarre (quello intercettato dalla nostra città non può certo essere definito di qualità e di lunga permanenza), sulla proposta culturale da offrire (un cartellone fatto di eventi affastellati senza alcuna logica di sistema e dai costi salati per le casse comunali non fa il bene della città) e sui servizi che intrinsecamente dovrebbero connotare una città turistica.

Di recente – si era alla presentazione dell’Umbria Cinema Festival – il sindaco Ruggiano ha sostenuto che Todi non ha bisogno di grandi industrie perché investe sulla cultura e, non essendo Marbella o Riccione, sul turismo di qualità. Gli facciamo sommessamente notare che a Todi in molti mesi dell’anno del turismo non si vede nemmeno l’ombra e che continuando con questa narrazione la città ha la strada spianata verso il definitivo declino.

PARTITO DEMOCRATICO TODI