Amministrative e regionali, PD – M5S – AVS – PSI e CIVICI: “Nasce l’alleanza per l’alternativa alle destre”

Domenica 21 gennaio, dalle 10 alle 18, al 110 Caffè di Perugia, primo evento insieme sul futuro dell’Umbria

“Una coalizione larga e plurale che condivide progetti e valori alternativi alle destre è finalmente in campo, anche nelle nostra regione. Stiamo aprendo, con soddisfazione, la strada ad un percorso di condivisione che ci porterà ben oltre le prossime scadenze elettorali. E lo faremo con un evento che si terrà a Perugia, il prossimo 21 gennaio, presso il 110 Caffè, dalle ore 10 alle ore 18, attraverso il quale daremo forma e sostanza al nostro agire comune. La nostra è una vera e propria alleanza e non un mero cartello elettorale”. E’ quanto ha dichiarato in apertura della conferenza stampa tenuta oggi a Palazzo Cesaroni, il segretario regionale del PD, Tommaso Bori.

“Diciamo in maniera chiara che siamo solo all’inizio e la porta rimane aperta a tutti coloro che si riconoscono in questo perimetro di idea e di valori – prosegue Bori -.  Siamo ai nastri di partenza, non al traguardo. Per questo motivo siamo felici di annunciare, tutti insieme, la prima tappa di questo viaggio che ci porterà ad affrontare, su tutto il territorio regionale, le sfide che ci aspettano. Cominciamo con un appuntamento di approfondimento su quelli che riteniamo essere i temi centrali della nostra azione politica: il diritto alla salute, la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, il lavoro dignitoso per una vita dignitosa, la lotta alle diseguaglianze e un nuovo modello di sviluppo per la nostra regione. Domenica daremo vita ad una giornata di confronto sul futuro dell’Umbria a cui partecipano anche i livelli nazionali dei partiti insieme ai rappresentanti delle forze civiche e dei movimenti locali che hanno aderito all’iniziativa”.

Per la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Elisabetta Piccolotti, “l’Umbria si trova in una situazione molto seria e preoccupante. Nella nostra regione i redditi crescono meno che nel resto del Paese, dell’1,4% rispetto alle media del 3,9%. Ci sono emergenze da affrontare rispetto alla sanità e all’ambiente. La destra ha dimostrato immobilismo e, laddove è intervenuta, ha compiuto errori e provocato danni. Serve allora uno sforzo unitario per compattare le disuguaglianze e provare con determinazione ed orgoglio a salvare l’Umbria dal declino”.

Di “visione comune, valori e responsabilità” ha parlato il Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca per il quale “questo sforzo unitario si è reso indispensabile per invertire una rotta che sta portando al progressivo peggioramento della qualità di vita di tutti i cittadini. Ci confronteremo con la società umbra offrendo un profilo identitario chiaro che si muove dalla consapevolezza che c’è bisogno di un nuovo modello di sviluppo che tenga conto dei mutamenti climatici e della sostenibilità ambientale. Ma non solo: dobbiamo lottare contro le disuguaglianze e restituire dignità alle persone, difendendo il diritto al lavoro, all’istruzione e alla salute”.  

“L’evento e il manifesto che presenteremo domenica – ha sottolineato il segretario regionale del PSI, Federico Novelli –  nascono anche a seguito del lavoro compiuto in questi mesi, in particolare con la mobilitazione che abbiamo portato avanti a difesa della sanità pubblica. Ora più che mai siamo pronti ad aprirci alla società umbra per costruire insieme una vera alternata di governo. Basta fare regali alle destre – ha aggiunto Novelli –  occorre unire le forze con serietà e responsabilità lasciando aperte le porte a tutti coloro che intendono dare una mano per cambiare le cose”.  

Per il Sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, intervenuto in rappresentanza dei movimenti civici, “serve lanciare un progetto che parli alla società con l’ambizione di diventare un progetto pilota. Occorre mettere al centro l’innovazione e puntare a far tornare l’Umbria una terra di opportunità. Ciò sarà possibile solo attraverso una sfida riformista che guarda alla transizione ecologica, digitale ed economica partendo dalle esigenze di chi sta peggio e ha meno opportunità.  La nostra azione politica deve essere orientata alla creazione di opportunità e di valore ripartendo dal lavoro e dalla manifattura. Per uscire dal cono d’ombra – conclude Sisti –  l’Umbria ha bisogno di una grande alleanza di forze civiche, politiche, sociali e professionali pronta a lavorare unita per andare incontro alle esigenze e ai  bisogni reali dei cittadini e dei territori”.

I gruppi consiliari Civici X, PD, Sinistra per Todi, Todi Civica e Per Todi hanno presentato alla stampa ed ai cittadini presenti il resoconto dell’attività svolta nell’anno appena passato e gli argomenti all’ordine del giorno.

Nell’ introduzione il consigliere Fabio Catterini ha ricordato l’attività svolta, a partire dalla mozione di sfiducia del gennaio 2023, a seguito delle note vicende relative alla incompatibilità del Vicesindaco Ranchicchio, sino all’ accesissimo Consiglio Comunale di novembre, dove le opposizioni hanno tentato di fare esprimere alla Giunta ed al Consiglio di Todi il dissenso circa la possibilità di localizzare nel territorio comunale il termovalorizzatore previsto dal piano regionale dei rifiuti.

Quanto alla posizione del Vicesindaco, Catterini ha rimarcato che ad oggi, nonostante la questione sia all’attenzione della Procura della Repubblica e del Prefetto, non vi sono state risposte.

In ordine al piano regionale dei rifiuti, Catterini ha evidenziato la contrarietà delle forze di opposizione alla decisione di chiudere il ciclo dei rifiuti mediante l’incenerimento, scelta considerata non adeguata alle esigenze della Regione Umbria, anche alla luce degli sforzi e dei risultati nella raccolta differenziata.

Sono intervenuti i consiglieri Filippo Sordini di Per Todi, anche in rappresentanza di Adriano Ruspolini, ed Umberto Magni, del Partito Democratico, i quali hanno rappresentato il loro dissenso rispetto al nuovo piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera, stigmatizzando la situazione dell’Ospedale di Pantalla; il Consigliere Sordini ha ricordato le promesse di riqualificazione del presidio fatte in campagna elettorale, poi disattese; Magni ha sottolineato la preoccupazione della cittadinanza per la situazione dell’ospedale, che nel piano regionale viene ridimensionato e depotenziato, così come l’atteggiamento della giunta tuderte e delle forze di maggioranza, di sudditanza e di accondiscendenza rispetto alle decisioni regionali.

Andrea Caprini, di Sinistra per Todi, ha affrontato il tema del centro storico, ricordando le difficoltà dei residenti; è tornato a criticare il progetto del nuovo ascensore, ritenuto inutile ed inadeguato, così come la gestione della viabilità e l’organizzazione dei servizi di trasporto pubblico, completamente assenti nel centro storico.

Il consigliere Claudio Serafini ha affrontato il problema dell’uso del territorio per lo sviluppo delle energie rinnovabili, soprattutto con riferimento al fotovoltaico ed alle comunità energetiche, ricordando l’attività di controllo che è stata fatta negli ultimi mesi, con accessi agli atti, interrogazioni e ordini del giorno, in merito a vicende che hanno dimostrato l’incapacità o le difficoltà dell’amministrazione nel gestire questa delicata materia.

Sull’argomento i consiglieri hanno ricordato la proposta fatta in Consiglio Comunale di utilizzare le terre appartenenti ad Etab e Veralli Cortesi per lo sviluppo di comunità energetiche a sostegno di aree industriali e residenziali, bocciata dalla maggioranza.

Catia Massetti, consigliera comunale del Partito Democratico, ha sottolineato che, anche in tema di scuole, come nelle questioni riguardanti la sanità e l’ambiente, l’amministrazione comunale ha dimostrato di non aver adeguatamente difeso gli interessi del territorio. Nella vicenda del dimensionamento scolastico il Comune di Todi ha messo a rischio il ruolo centrale del polo tuderte per tutta l’area della Media Valle del Tevere, senza avere la capacità di prendere un’iniziativa per opporsi al taglio lineare del numero di dirigenti, previsto dal governo Meloni e attuato da Tesei. Nell’incapacità dell’amministrazione tuderte di concertare con le altre amministrazioni della Media Valle del Tevere le scelte da fare, si è consumato un inutile scontro che ha coinvolto Todi e Marsciano e le comunità scolastiche ottenendo solo il conseguente rigetto, da parte della Regione, delle proposte venute dal territorio.

Ha concluso il consigliere Floriano Pizzichini, che nell’affrontare il delicato tema della costruzione del nuovo inceneritore previsto dal piano regionale dei rifiuti, ha rimarcato il ruolo che dovrebbero avere i cittadini, così come il dovere di chiarezza delle forze politiche di governo, che secondo Pizzichini dovrebbero favorire la discussione di queste problematiche. Al contrario, ha sottolineato Pizzichini, almeno a Todi, si assiste alla incapacità dei consiglieri comunali di maggioranza di affrontare qualsiasi tipo discussione, con conseguente depauperamento del ruolo del Consiglio Comunale.

Il futuro dell’ Ospedale MVT spiegato bene da chi ne ha bisogno.

Una lettera di Simonetta Buconi inviata Da Paolo Ferracchiati

“Vorrei subito premettere che non è mia intenzione esprimere il mio pensiero solo per il gusto di andare controcorrente, come ha detto il nostro Sindaco, ma voglio esporre alcune considerazioni basate sulla mia esperienza personale.

Sono una paziente oncologica e ho settanta anni.

Dal 2015 sono in cura presso il reparto di oncologia dell’ospedale di Pantalla.

In questi anni, per fortuna non in maniera continuativa, ho frequentato questo ottimo reparto e ho fatto tutti i controlli, TAC e risonanza magnetica sempre a Pantalla.

In questo ultimo periodo ho avuto una ricaduta e quindi sono stata di nuovo sottoposta alle cure chemioterapiche, questo significa che devo andare in ospedale per analisi, visite e chemioterapia una o due volte alla settimana.

Mi accompagna mio marito ma, essendo quasi ottantenne e con notevoli problemi di salute, non potrebbe accompagnarmi per tragitti più lunghi.

Ora, quando sono venuta a conoscenza delle decisione prese dalla Regione sono stata presa da grande sconforto.

Per prima cosa ho pensato alla difficoltà a cui dovrò andare incontro io e, come me tantissime persone anche più anziane, per affrontare cure in strutture situate a svariati chilometri dalla nostra città. Poi ho pensato alla logica che dovrebbe stare dietro alla decisione della Regione di smantellare il reparto di oncologia di Pantalla dove affluiscono tantissime persone del territorio e anche da più lontano, dove operano professionisti di grande qualità dal punto di vista medico e umano. Mi sono sentita sempre accolta e protetta e questo per malati come me rappresenta un grandissimo contributo per la guarigione.

Le grandi strutture prevedono una maggiore affluenza di pazienti e quindi le cure e i controlli subiscono ritardi che noi non possiamo permetterci.

Mi addolora tantissimo che l’amministrazione della mia città si dica soddisfatta della decisione presa dalla Regione e non tenga conto delle difficoltà e dei disagi a cui andranno incontro persone come me.

Ho voluto parlare del mio caso personale ma purtroppo non sono sola, tantissime persone si trovano nella mia situazione.

Spero che questa mia riflessione faccia pensare ai nostri amministratori che i cittadini hanno bisogno di comprensione e solidarietà concreta.

Vorrei inoltre sollecitare tutti coloro che nel nostro territorio si trovano nella mia situazione a manifestare il proprio dissenso allo smantellamento dei servizi essenziali dell’ospedale di Pantalla e non accontentarsi di promesse vaghe ma pretendere azioni concrete.”

Simonetta Buconi

Tesei Smantella La Sanità Pubblica, Alla Media Valle Del Tevere Va Peggio Di Tutti Gli Altri Territori!

Comunicato del PD Todi.

Con delibera di Giunta Regionale n. 1399 del 28 dicembre scorso, Tesei e Coletto hanno omaggiato gli umbri di una riorganizzazione della rete ospedaliera che prevede taglio di servizi sanitari pubblici e potenziamento della sanità privata con aumento di 80 posti letto nelle strutture private convenzionate e porta a 165 quelli delle strutture private autorizzate. Alla Media Valle del Tevere va peggio che a tutti gli altri territori e Ruggiano e Forza Italia plaudono. Stanno smaltendo i fumi delle feste o cosa? Vediamo i fatti: per l’ospedale di Pantalla la regione stabilisce:

  1. La chiusura definitiva del Punto Nascita della MVT;
  2. Individuazione della mission come piccolo ospedale di base integrato nell’Azienda Ospedaliera di Perugia con recupero di parte dei posti letto di lungodegenza in posti letto di recupero e riabilitazione e di Ospedale di Comunità
  3. Riduzione delle Strutture Complesse, leggi primariati di un tempo
  4. Il Pronto Soccorso rimane aperto ma in attesa della revisione della rete quando sarà attivato l’elisoccorso regionale
  5. Chiusura del laboratorio analisi
    6 . Definitiva cancellazione della pediatria, dell’urologia e della chirurgia plastica
  6. Riduzione di posti letto e attività di chirurgia generale, ostetricia e ginecologia, emodialisi, gastroenterologia, oncologia e radiologia
    Mancano ovviamente all’appello i due posti letto dibterapua intensiva sbandierati da Ruggiano nella campagna elettorale del 2022, ma si sa, le campagna elettorali si fanno per abbindolare gli allocchi!

Ci torna in mente allora la convocazione del Consiglio Comunale grande nell’estate del 2019 per la tutela del Punto Nascita di Todi, per iniziativa della Lega tuderte, capitanata da Francesca Peppucci (uno dei più fulgidi esempi di coerenza politica che la storia di Todi ricordi: consigliera Comunale/regionale della Lega, poi passata a Forza Italia ora anche parlamentare europea, a quale gruppo avrà aderito? L’importante è che non faccia ulteriori danni!). Dunque dicevamo Peppucci e Ruggiano nel 2019 tuonavano contro Regione Umbria per la mancata tutela del Punto Nascita dell’ospedale della MVT, che fino ad allora era sempre rimasto aperto grazie alle deroghe chieste e ottenute dall’ assessorato regionale alla sanità al Ministero. Sappiamo ora com’è finita: con la Delibera della Giunta Regionale dell’Umbria e il parere favorevole del Ministero della salute del governo di destra, guidato da Meloni, il Punto Nascita di Todi viene definitivamente chiuso. Labdelibera della Giunta Regionale ci dice anche che il resto del ridimensionamento verrà in sede di riorganizzazione operativa del presidio ospedaliero, durante questo infausto 2024 per la sanità pubblica umbra. Finalmente non potranno più dire che la colpa è di quelli di prima! È colpa loro, di Tesei, Coletto, Ruggiano e Peppucci se a Todi e nella MVT non si nasce e non si nascerà più! Ammainata la bandiera degli strenui difensori dell’ospedale di Todi innalzano ora la bandiera della tutela degli interessi elettorali dei partiti e della garanzia del potere, costi quel che costi! Non finisce qui però. Noi pensiamo che un investimento pubblico di cinquanta milioni di euro, che ha dato all’Umbria un presidio ospedaliero tra i più attrezzati, meglio organizzati della rete, e il più recente in termini di costruzione, in posizione strategica, al centro dell’Umbria e per questo funzionale ad una adeguata distribuzione territoriale dei servizi sanitari nella regione, non possa finire ridotto a piccolo ospedale di base, con la riduzione dei reparti, senza l’autonomia dell’organizzazione delle unità operative che restano e con la riconversione dei suoi posti letto nell’ospedale di comunità.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

GRAZIE A RUGGIANO, PEPPUCCI E TESEI BAGNO DI SANGUE DELLA SANITÀ PUBBLICA DELLA MVT! 

Comunicato del PD di Todi

Con delibera di Giunta Regionale n. 1399 del 28 dicembre scorso, Tesei e Coletto hanno omaggiato gli umbri di una riorganizzazione della rete ospedaliera che prevede taglio di servizi sanitari pubblici e potenziamento della sanità privata con aumento di 80 posti letto nelle strutture private convenzionate e porta a 165 quelli delle strutture private autorizzate. Alla Media Valle del Tevere va peggio che a tutti gli altri territori e Ruggiano e Forza Italia plaudono. Stanno smaltendo i fumi delle feste o cosa? Vediamo i fatti. Per l’ospedale di Pantalla la Regione stabilisce 1 . La chiusura definitiva del Punto Nascita della MVT; 2 . Individuazione della mission come piccolo ospedale di base integrato nell’Azienda Ospedaliera di Perugia con recupero di parte dei posti letto di lungodegenza in posti letto di recupero e riabilitazione e di Ospedale di Comunità 3 . Riduzione delle Strutture Complesse, leggi primariati di un tempo 4 . Il Pronto Soccorso rimane aperto ma in attesa della revisione della rete quando sarà attivato l’elisoccorso regionale 5 . Chiusura del laboratorio analisi 6 . Definitiva cancellazione della pediatria, dell’urologia e della chirurgia plastica 7 . Riduzione di posti letto e attività di chirurgia generale, ostetricia e ginecologia, emodialisi, gastroenterologia, oncologia e radiologia Mancano ovviamente all’appello i due posti letto dibterapua intensiva sbandierati da Ruggiano nella campagna elettorale del 2022, ma si sa, le campagna elettorali si fanno per abbindolare gli allocchi! Ci torna in mente allora la convocazione del Consiglio Comunale grande nell’estate del 2019 per la tutela del Punto Nascita di Todi, per iniziativa della Lega tuderte, capitanata da Francesca Peppucci (uno dei più fulgidi esempi di coerenza politica che la storia di Todi ricordi: consigliera Comunale/regionale della Lega, poi passata a Forza Italia ora anche parlamentare europea, a quale gruppo avrà aderito? L’importante è che non faccia ulteriori danni!). Dunque dicevamo Peppucci e Ruggiano nel 2019 tuonavano contro Regione Umbria per la mancata tutela del Punto Nascita dell’ospedale della MVT, che fino ad allora era sempre rimasto aperto grazie alle deroghe chieste e ottenute dall’ assessorato regionale alla sanità al Ministero. Sappiamo ora com’è finita: con la Delibera della Giunta Regionale dell’Umbria e il parere favorevole del Ministero della salute del governo di destra, guidato da Meloni, il Punto Nascita di Todi viene definitivamente chiuso. La delibera della Giunta Regionale ci dice anche che il resto del ridimensionamento verrà in sede di riorganizzazione operativa del presidio ospedaliero, durante questo infausto 2024 per la sanità pubblica umbra. Finalmente non potranno più dire che la colpa è di quelli di prima! È colpa loro, di Tesei, Coletto, Ruggiano e Peppucci se a Todi e nella MVT non si nasce e non si nascerà più! Ammainata la bandiera degli strenui difensori dell’ospedale di Todi innalzano ora la bandiera della tutela degli interessi elettorali dei partiti e della garanzia del potere, costi quel che costi! Non finisce qui però. Noi pensiamo che un investimento pubblico di cinquanta milioni di euro, che ha dato all’Umbria un presidio ospedaliero tra i più attrezzati, meglio organizzati della rete, e il più recente in termini di costruzione, in posizione strategica, al centro dell’Umbria e per questo funzionale ad una adeguata distribuzione territoriale dei servizi sanitari nella regione, non possa finire ridotto a piccolo ospedale di base, con la riduzione dei reparti, senza l’autonomia dell’organizzazione delle unità operative che restano e con la riconversione dei suoi posti letto nell’ospedale di comunità.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

“UN ANNO DI OPPOSIZIONE A TODI: RISULTATI, ARGOMENTI E PROSPETTIVE”

Comunicato dei GRUPPI CONSILIARI TODI CIVICA – PER TODI – PD – CIVICI X TODI FABIO CATTERINI – SINISTRA PER TODI

I gruppi consiliari di opposizione del Comune di Todi hanno indetto una conferenza stampa per  sabato 13 Gennaio alle ore 11.00 presso i palazzi comunali, per fare il punto sulle attività politiche e istituzionali svolte nel corso del 2023 e affrontare alcune importanti questioni che saranno fondamentali per la città nel nuovo anno. Sono tanti gli argomenti e le questioni di cui le forze di opposizione si sono occupate nell’anno trascorso, tanto in una fase di verifica e controllo degli atti amministrativi, quanto sul piano della proposta e di una visione alternativa a quella messa in campo dall’attuale amministrazione comunale. In particolare si tornerà a parlare dell’inceneritore regionale e del rischio – ancorché potenziale – di localizzazione sul nostro territorio. Si affronterà la questione dei servizi sanitari locali e dell’Ospedale di Pantalla, anche alla luce delle nuove decisioni della Regione Umbria che continua a impoverire la struttura del nostro comprensorio a danno delle migliaia di cittadini, con la piena condivisione del Sindaco e della sua maggioranza. E infine si affronterà il delicato tema del dimensionamento scolastico, dopo le decisioni assunte dalla Regione Umbria a fronte delle “incomprensibili manovre” della giunta tuderte. Sulla questione le opposizioni annunciano che depositeranno la richiesta di un Consiglio comunale aperto, chiedendo la partecipazione dei Sindaci, dei dirigenti scolastici interessati e delle istituzioni regionali, per capire cosa è accaduto e quali sono le prospettive dopo la bocciatura – da parte della Regione – del piano proposto dal Comune di Todi. Una richiesta che ci auguriamo venga accolta dal Presidente del Consiglio Comunale e fatta con l’obiettivo di sostenere l’importanza complessiva del nostro intero polo scolastico, nonché la qualità e la rilevanza dell’Istituto Cocchi – Aosta, la cui funzione strategica, per Todi e per l’intero comprensorio, non può essere messa a rischio da una politica inadeguata e pressappochista.

DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO NELLA MVT: UN’ALTRA BRUTTA FIGURA DELLA GIUNTA RUGGIANO.

Comunicato dei GRUPPI CONSILIARI PD – CIVICI X TODI FABIO CATTERINI – SINISTRA PER TODI – TODI CIVICA – PER TODI

Il recente provvedimento della Regione Umbria sul dimensionamento scolastico, dimostra che il detto Chi semina zizzania raccoglie tempesta è sempre valido.

Non solo l’istituto scolastico Cocchi-Aosta non ha ottenuto nulla, ma la scriteriata condotta del duo Marta-Ruggiano ha messo a rischio gli equilibri e le relazioni instaurate da lungo tempo, almeno in ambito scolastico, nella Media Valle del Tevere.

Sono altri gli ambiti che dividono il Comune di Todi e quello di Marsciano, leggasi Zona Sociale 4, ma questa è un altra storia!

Tutto ampiamente prevedibile: la pretesa di andare a comandare a casa degli altri (leggasi Marsciano) tentando di imporre il ridimensionamento dei Circoli Didattici di quella città, senza uno straccio di accordo, senza alcuna concertazione, ha causato la reazione delle istituzioni e delle famiglie, che hanno trovato una solida spalla negli ambienti regionali.

Ma chi può aver pensato, programmato una operazione del genere?

Il Dirigente scolastico della scuola Cocchi-Aosta, rischiando sostanzialmente di inimicarsi tutti gli altri Dirigenti Scolastici della Media Valle del Tevere?

In sede provinciale il Comune di Todi era rappresentato dall’Assessore Marta: è lei quindi la stratega?

Se così fosse, speriamo che sia l’ultima volta che le viene concesso di guidare operazioni del genere.

Come l’Assessore Marta abbia potuto pensare di depauperare Marsciano, accordandosi con gli assessori e i sindaci di Monte Castello, Fratta Todina e Collazzone, senza acquisire il consenso delle competenti Direzioni Didattiche marscianesi (e dei rispettivi Consigli di Istituto, ossia dei genitori e del corpo docente) è un mistero.

Inesperienza? Incompetenza? Presunzione?

Meraviglia anche l’atteggiamento apparentemente passivo (o accondiscendente?) del Sindaco Ruggiano che, non fosse altro per tradizione familiare, dovrebbe conoscere le dinamiche scolastiche.

E non ci si venga a dire che Marsciano e le relative Direzioni Didattiche erano d’accordo con questa operazione.

Queste si sono trovate al tavolo provinciale senza essere state avvisate delle intenzioni del Comune di Todi; è seguita, dopo un primo disorientamento, una attività di contrasto guidata dai genitori, con tanto di raccolta di firme.

A questi si è affiancato il Comune che ha evidentemente saputo giocare le sue carte in sede regionale.

Risultato: l’Armata Brancaleone messa insieme dalla prode Marta si è schiantata contro le proteste dei genitori ed una conseguente presa di posizione della Regione, che ha azzerato il piano tuderte.

Addirittura la Giunta di Collazzone, in sede di Consiglio comunale, si è spaccata sotto la pressione dei genitori. Monte Castello di Vibio e Fratta Todina hanno preso atto del malcontento generale.

Sostanzialmente vale, per l’Assessore Marta e per il Comune di Todi, la famosa battuta di Gassman nel film “Audace colpo dei soliti ignoti” ossia: “M’hanno rimasto solo”.

La decisione della Regione peraltro appare condivisibile, ossia improntata (per una volta!) al buon senso, se si pensa che il piano dell’Assessore Marta prevedeva l’acquisizione da parte della Cocchi Aosta dei plessi delle scuole elementari e medie di Massa Martana, le elementari e le infanzie di Monte Castello, Fratta Todina e Collazzone, oltre a quelli già assegnati, ossia le scuole medie di Todi, Pantalla e Fratta Todina.

Un mostro di circa 1400 alunni sparsi su almeno cinque comuni con situazioni assurde dal punto di vista organizzativo, considerato che si prevedeva non di accorpare una intera istituzione scolastica, bensì di smembrare ben due Circoli didattici, ai quali venivano sottratti plessi e che avrebbero di conseguenza dovuto riorganizzare tutte le proprie attività e risorse, personale compreso.

Risultato finale: l’Istituto comprensivo di Massa Martana, di cui Todi chiedeva l’accorpamento alla Cocchi Aosta e privo di un Dirigente da anni, è state accorpato con la Direzione Didattica di Todi, che in questo modo diviene a sua volta Istituto Comprensivo.

La Cocchi Aosta rimane quella che era.

Il Comune avrebbe potuto agire diversamente?

Certamente: avrebbe potuto cercare la concertazione con il Comune di Marsciano e gli Istituti Comprensivi di quel comune.

Una azione sinergica, come quella messa in atto dai sindaci di Acquasparta, Castel Todino, Avigliano e Montecastrilli (Comuni dell’area interna di cui è capofila Todi) che hanno fronteggiato, in maniera unitaria, il paventato accorpamento delle rispettive scuole.

Sullo sfondo una riforma in tema di dimensionamento scolastico, portata avanti dal Governo Meloni, sostanzialmente sbagliata: i soliti tagli lineari, fatti a tavolino senza tenere conto delle specificità dei territori.

Una riduzione delle dirigenze scolastiche dei direttori dei servizi generali e amministrativi basata solo sulle dimensioni.

Ebbene l’amministrazione Ruggiano si è già dimostrata supina alle devastanti politiche della Giunta Tesei in tema di sanità, accettando il depotenziamento dell’ospedale di Pantalla e la rinuncia alla titolarità del Distretto della MVT a vantaggio di quello del Perugino. Ha depotenziato i trasporti riducendo il trasporto pubblico urbano rendendo inaccessibile il centro storico. Si dichiara favorevole alla costruzione dell’inceneritore dell’Umbria a Todi. Ci mancava solo che scatenasse una lotta fratricida, anziché perseguire l’obiettivo di proficue relazioni territoriali.

I GRUPPI CONSILIARI PD – CIVICI X TODI FABIO CATTERINI – SINISTRA PER TODI – TODI CIVICA – PER TODI

TUTELA DEL TERRITORIO E DIFFUSIONE DEGLI IMPIANTI DI ENERGIA RINNOVABILI QUESTIONI CHE NON INTERESSANO RUGGIANO E LA SUA MAGGIORANZA.

Comunicato dei partiti di opposizione a Todi.

 Come consiglieri di opposizione abbiamo posto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale la questione dell’ “utilizzo del territorio comunale per la produzione di energia mediante impianti di fotovoltaico e agrovoltaico con particolare riferimento alla necessità di bilanciare lo sviluppo delle energie rinnovabili con la tutela delle peculiarità ambientali e paesaggistiche del territorio e alla adeguatezza degli attuali strumenti urbanistici. Azioni da intraprendere per la tutela del territorio e la massima diffusione delle energie rinnovabili alla luce dei recenti interventi normativi”.
Avevamo chiesto, in verità, che di questi importanti temi, che interessano l’intera comunità cittadina si potesse discutere dopo un consiglio grande, aperto alla partecipazione di cittadini e associazioni, ma sua maestà il presidente del consiglio Giorgio I (e ultimo auspichiamo), rispondendo, come al solito, ai diktat della sua parte politica, non ha avuto la grazia di concederlo. Pazienza. Siamo andati avanti per la via istituzionale che ci compete, sollecitati da diverse segnalazioni di un caso specifico, che testimonierebbe la necessità di un intervento attivo del Comune di Todi nel processo di costruzione delle regole che Enti Locali, Regioni e Paese si stanno dando.
Andiamo per ordine, i fatti:
su una collina di Todi, in zona agricola di pregio, dalla quale è possibile godere di un vasto panorama, (facilmente individuabile da uno dei punti di osservazione del paesaggio tuderte, situato nel centro storico della città) si sta realizzando un impianto agrovoltaico che, pur essendo un sistema di produzione di energia da fonti rinnovabili, la cui realizzazione è incentivata con finanziamenti pubblici, potrebbe non essere coerente con gli attuali strumenti urbanistici, cioè con le regole che tutelano il territorio e il paesaggio tuderte.
Ebbene, con il nostro ordine del giorno abbiamo proposto a Sindaco e maggioranza di contribuire a bilanciare due interessi che non possono essere contrapposti: la tutela dell’ambiente anche attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili e la tutela del paesaggio, patrimonio peculiare del nostro territorio, attraverso l’adeguamento del sistema di regole che lo governano. Chiedevamo a Sindaco e Giunta:
1. Di attivarsi per evidenziare le possibili criticità nella  individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici e agrovoltaici nell’attuale sistema di regole in corso di revisione da parte di Ministero e Regione, per evitare il Far West che gli enormi incentivi che saranno a disposizione potrebbero creare a danno di territori come il nostro;
2. di dettare indirizzi agli Enti Veralli Cortesi e ETAB sul possibile uso di parte del patrimonio pubblico per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;
3. di attivarsi per favorire l’adeguamento delle competenze degli uffici comunali preposti al rilascio delle autorizzazioni in queste particolari materie;
4. ad attivarsi nei confronti della Regione affinché la specificità del territorio comunale sia correttamente valutata in sede di individuazione delle aree idonee alle nuove installazioni.
Non volevamo la luna, chiedevamo che Todi fosse protagonista nella scrittura e nell’applicazione delle regole che disciplinano la transizione energetica per renderla sostenibile.
Come è  finita?:
Nessuno dei consiglieri di maggioranza presenti è intervenuto nella discussione, non avevano nulla da dire sul tema! Ruggiano da parte sua ha replicato alla discussione negando il cambiamento climatico in atto, (con argomenti che lasciamo i più volenterosi tra i lettori andarsi ad ascoltare nel brano dell’ intervento del Sindaco conservato nello streaming della seduta del consiglio di ieri 29 dicembre 2023), per poi aggiungere che, visto che non vogliamo l’inceneritore, Todi può contribuire alla transizione energetica, rispettando le conclusioni di COP 28, costruendo una centrale nucleare nel proprio territorio. Hanno poi tutti votato contro le pericolose richieste descritte sopra!
Questo il livello del confronto con l’attuale maggioranza di destra che governa Todi. Incommentabile!

Gruppi consiliari di Partito Democratico, Todi Civica, Civici X, Per Todi

I GRANDI INTERVENTI DI RECUPERO E RESTAURO DEI BENI CULTURALI DEL CENTRO STORICO DI TODI REALIZZATI CON I FONDI DELLA LEGGE SPECIALE.

(Parte seconda)

Continua il lavoro del dott. Gentili sui beni Culturali di Todi

Il PALAZZO DEL VIGNOLA è un bene culturale di proprietà ecclesiastica  che presenta interesse storico- artistico (art. 10, c. 1, del Codice dei beni culturali e del paesaggio) ubicato dietro la Cattedrale e composto da quattro parti: a) il Palazzo Landi-Corradi del XVI secolo, già residenza nobiliare con il portale monumentale  e la balaustrata del terrazzo attribuiti all’architetto emiliano Jacopo Barozzi detto il Vignola, acquistato nel 1712  insieme ad altri edifici limitrofi dal Vescovo di Todi F.A. Gualtieri che lo fece ristrutturare per trasferivi nel 1720 il Seminario fondato dal Vescovo M. Lante nel 1608; b) l’ampliamento del palazzo realizzato durante il XVIII secolo lungo l’attuale via del Seminario fino a presso la Cattedrale; c) la porzione di edificio che raccorda il palazzo alla chiesa della Nunziatina; d) l’ultimo corpo di fabbrica del Seminario situato dietro l’abside del Duomo, fatto realizzare nel 1954 dal Vescovo A.M. De Santis (’33-’59) e che comprendeva anche i locali del cinemamonosala di 110 posti, l’unico cinema rimasto nel centro storico di Todi e che dal 1983, appenadopo la terribile tragedia dell’incendio del Palazzo e con Vescovo delle  Diocesi di Todi e di Orvieto D.L. Grandoni (’74-’86) e poi della Diocesi riunita Orvieto-Todi (’86-2003), funzionava grazie alla valida gestione dell’Associazione culturale”Jacopone” (Presidente M. Retti).

Il restauro del palazzo è stato il primo degli interventi di recupero e restauro dei beni culturali finanziati con i fondi della legge speciale 545/87; i lavori hanno avuto inizio nel 1991 e sono stati ultimati nel 1993 a voler significare la ripartenza della città dopo il tragico e devastante evento luttuoso del 25 aprile 1982. L’intervento si è articolato in tre  filoni principali il primo dei quali è consistito nel completamento del ripristino della funzionalità statica e strutturale del complesso monumentale, in parte peraltro già realizzato dall’impresa incaricata dalla proprietà per il consolidamento strutturale dell’edificio. Il secondo intervento ha riguardato la progettazione e realizzazione dei nuovi sistemi di sicurezza in base all’ultima normativa statale in materia emanata proprio a seguito dell’incendio del Palazzo del Vignola, con l’inserimento di tutti i sistemi tecnologici atti a garantire la sicurezza e mediante la realizzazione di tre nuove scale di emergenza poste a distanza idonea dalla baricentrica scala monumentale che dal cortile interno porta al piano nobile, con il salone d’onore e le ampie stanze arricchite da portali in pietra serena e terminante sul loggiato; l’intervento ha visto anche l’inserimento di porte tagliafuoco e tutto l’interno del palazzo compartimentato. L’ultimo intervento del fedele restauro del Palazzo è stata la ricomposizione estetica volta a restituire l’unitarietà della dignità monumentale e architettonica dello stesso distrutta dall’incendio, con la riproposizione dei materiali tradizionali per intonaci, pavimentazione, infissi in legno e porte, oltre i pregevoli portali in arenaria consolidati e restaurati.        

La CATTEDRALE DI TODI, dedicata a Santa Maria dell’Annunziata,  di origini molto antiche e incerte  si considera portata avanti nella costruzione intorno alla seconda metà del XIII secolo e ultimata nella prima metà del XIV per poi essere stata rialzata e completata nei primi anni del ‘500 con l’incorporazione di parte del campanile nella nuova costruzione lasciandone solo la parte più alta come elemento architettonico a se stante e dotato anche di una cuspide piramidale poi rimossa dagli ulteriori interventi ottocenteschi.  La grandiosa e imponente facciata a coronamento orizzontale è suddivisa in due lesene verticali che inquadrano l’elegante rosone nell’ordine superiore e il portale centrale di legno intagliato in quello inferiore e da due fasce orizzontali a mezza altezza con al centro lo stemma in travertino. Il portale maggiore è sottolineato da un arco a sesto acuto a bande di pietra  bianca e rosa  e decorato.

L’intervento realizzato con i fondi della legge speciale 545/87 ha riguardato proprio la facciata del Duomo ed è stato il primo restauro sistematico dell’opera. E’ consistito nel restauro dei paramenti lapidei  e del rosone centrale con la relativa vetrata. Il restauro della facciata ha riguardato l’intera struttura portante di circa due metri di spessore con la sostituzione delle numerose pietre danneggiate, la sigillatura dei giunti tra le pietre, l’eliminazione dei vuoti interni della muratura riempiendo le cavità con microiniezioni, l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua pluviale all’interno della muratura  che poi fuoriuscivano dove le connessure delle pietre presentavano difetti. Tutti fattori che causavano l’evidente degrado sia della facciata che anche della controfacciata interna con fenomeni di deterioramento degli affreschi interni come  il Giudizio Universale”di Ferraù Fenzoni da Faenza che in parte riprende quello del Buonarroti nella Cappella Sistina. L’intervento di restauro del maestoso rosone centrale, in precedenza avviato dalla Soprintendenza  ai Beni A.A.A.S. dell’Umbria, ha trovato completamento ed è consistito in operazioni di rafforzamento e consolidamento statico degli elementi strutturali dello stesso ridandogli la necessaria resistenza meccanica perduta a seguito di varie lesioni e piccole fratture.  

La CHIESA DEI SS. FILIPPO E GIACOMO di proprietà comunale è una delle chiese più antiche di Todi risalente al XIII secolo, ad unico ambiente e con l’ornamento di tre altari di cui uno ligneo e portatile al centro del presbiterio e due laterali. Nel XVI secolo accanto a questa chiesa parrocchiale fu costruito, utilizzando edifici preesistenti, il Monastero delle monache di S. Maria Maggiore che poi nel XVII secolo incorporò la chiesa divenuta vacante e l’ordine monacale si denominò Monache Benedettine di S. Maria Maggiore e S. Filippo mentre la parrocchia fu affidata al prete di San Benedetto.

I lavori di restauro all’inizio prevedevano solo il rifacimento della copertura in condizioni di degrado da infiltrazioni di acqua ma poi, considerato l’interesse architettonico mostrato dalla chiesa, è stato deciso di procedere al restauro conservativo dell’intero edificio, compreso il portale in pietra arenaria. Il complessivo e avanzato degrado dell’immobile era dovuto ad anni di abbandono e di utilizzo improprio  come laboratorio artigianale di falegnameria. L’intervento di recupero più importante, oltre quello di restauro conservativo ed estetico dei frammenti di dipinti murali riemersi nella chiesa, ha riguardato la decorazione della parete dell’abside che risale al XVII sec. eseguita ad affresco e raffigurante, al di sopra dello zoccolo a riquadri, a sinistra San Filippo e a destra San Giacomo Minore e nell’ordine superiore, entro medaglioni ovali, le figure di Santa Francesca Romanae Santa Scolastica legate all’ordine benedettino, quasi sicuramente eseguiti dal pittore toscano B. Barbiani presente a Todi sin dall’inizio del secolo.

La CHIESA DELLA SS. TRINITA’,di proprietà comunale insieme all’attiguo ex monastero da dopo l’unità d’Italia, risale alla metà del XVI secolo ed era ubicata appena fuori delle mura cittadine nei pressi di porta Catena e nella parrocchia di San Niccolò. L’edificio religioso venne completamente ristrutturato nel XVIII secolo e la nuova chiesa, inaugurata nel 1719 dal Vescovo A. Gualtieri,  era dotata di un coro di 31 stalli, di una cantoria tutta dipinta e munita di organo. Era dotata anche di tre altari di cui il maggiore con un  celebre quadro rappresentante La Trinità e angeli”attribuito a G. Di Pietro detto Lo Spagna, uno dei laterali con altro quadro che rappresentava La Sacra Famiglia  con S. Giovannino e l’ultimo altare con un quadro che rappresentava  S. Agostino e S. Monica, San Filippo Benizi e S. Tommaso (come identificati dal restauratore dei dipinti su tela del Museo civico M. Castrichini), restaurati e trasferiti nella Pinacoteca.

L’intervento di restauro del pregevole edificio di metà ‘700, costituito da un’unica sala a pianta centrale ottagonale culminante in una cupola in camorcanna interamente  dipinta, è stato indirizzato a risolvere il consistente degrado che ne comprometteva l’utilizzo e il godimento estetico. I lavori hanno interessato la facciata con il rifacimento dell’intonaco ormai fatiscente, chiudendo le recenti e brutte aperture sottogronda, consolidando il portale in pietra arenaria e restaurando il portone d’ingresso in noce tramite i bravi artigiani  di Todi. E’ stata realizzata anche una rampa che sormonta la scala originale conservata per consentire l’accesso ai disabili e con rivestimento in pietra arenaria largamente impiegato nella città per pavimentazioni e gradini. All’interno è stata restaurata la cupola ovale affrescata con una festosa rappresentazione della “Trinità con la Madonna, S. Fortunato e San Vincenzo Ferrer in una gloria di angeli musicanti”  e con tre schiere di Angeli intorno alla lucerna , attribuibileal priore C. Lamparelli di Spello oltre i dipinti murali della trabeazione di base; è stato rimosso il pavimento di cotto in pessimo stato di conservazione e sostituito  con mattoni dello stesso disegno; sono stati realizzati ex novo, data la futura destinazione di carattere espositivo, un impianto di riscaldamento a pavimento per non interferire con le pareti e una  giusta illuminazione con pochi elementi che valorizzano gli affreschi della cupola.

Le MURA URBICHE  della città di Todi sono costituite da tre cerchie di mura di epoche diverse.  La prima è riferibile all’epoca etrusca e cinge la parte più alta del colle, la zona della”Rocca”, quasi pianeggiante e ricca di acqua. La seconda cerchia è quella dell’insediamento romano che si distingue in due fasi: la più antica del primo insediamento tra il III e il II secolo a.C. sulla parte alta e la seconda (periodo augusteo) ha occupato spazi di espansione a quote più basse che però, essendo terreni molto scoscesi e franosi, hanno richiesto la creazione di sostruzioni per  realizzare terrazzamenti a quote diverse e poter ampliare gli spazi di urbanizzazione, nonché costituire anche un sistema difensivo della città. Le mura medioevali, costruite in gran parte a metà XIII secolo e poi integrate fino all’inizio del XVI, rappresentano la massima estensione della città nei secoli XIII e XIV con la formazione dei nuovi ampliamenti urbani e anche  l’assetto definitivo del centro storico di Todi. Tali nuovi agglomerati corrispondono al Borgo Nuovo a nord lungo la via per Perugia dalla Porta Perugina o Ravennate, il Borgo Ulpiano a sud-est lungo la via per la Flaminia dalla Porta Romana e  il Borgo di Portafratta a sud lungo la via per Amelia.

(foto tratta da Perugia Today) Oltre queste tre porte facevano parte delle mura urbiche anche la Porta San Giorgio (poi demolita) davanti al Tempio della Consolazione e la Porta Orvietana ormai ridotta ad un rudere e franata a valle. Molti erano i tratti delle mura antiche in cattivo stato di conservazione in quanto insistenti su un colle  di terreni argillosi in continuo movimento e i fondi disponibili non certo sufficienti a consolidare tutte le situazioni di degrado. Pertanto è stato preso in considerazione il tratto delle mura parallelo alla via di S. Maria in Camuccia che, per la sua notevole altezza, il valore monumentale dei tratti di mura etrusche e successivamente romane e medioevali ben visibili e per la sua funzione di contenimento di un’ampia zona della città, è stato individuato come zona ad alto rischio per la quale risultava improrogabile intervenire sul movimento in atto del paramento murario. Tale movimento era dovuto ad abbondanti infiltrazioni di acqua che davano luogo a fessurazioni e movimenti dei conci con continui piccoli crolli di materiale lapideo.

L’intervento di restauro architettonico del tratto di muraè stato preceduto dai saggi stratigrafici del sottosuolo per conoscere la natura dei terreni fondali ed  è consistito nei lavori di stuccatura e sigillatura dei giunti, di perforazioni per il passaggio di barre d’acciaio ancorate alla muratura fino a trovare terreni stabili e contrastare la forza di spinta del riempimento, nonché nello scavo e impermeabilizzazione del giardino pensile per far defluire l’acqua in una conduttura che ora l’allontana dalle fondazioni delle mura.

(Fine pare seconda)

Dott. Alfonso Gentili, già Segretario Generale del Comune di Todi (1989-2000)

l Presidente del Consiglio comunale di Todi Tenneroni, si rileva personaggio.. (omissis)…, poiché gregario del Sindaco Ruggiano e della sua Giunta.

Comunicato dei gruppi consiliari di opposizione.

Per l’ennesima volta il Presidente del Consiglio Comunale di Todi Giorgio Tenneroni dimostra tutta la sua totale inadeguatezza nell’esercizio delle sue funzioni, rendendosi protagonista di comportamenti e atti che umiliano le nostre istituzioni e sono contrari alle più elementari regole, nonché ai diritti dei consiglieri comunali. Nonostante già una volta Tenneroni si sia reso protagonista di una convocazione di seduta di Consiglio oltre i termini previsti dal regolamento ( in occasione della richiesta fatta dalle opposizioni sulla vicenda dell’inceneritore), che per sua stessa pubblica ammissione, era stata giudicata un “errore”, ancora una volta – su un’ altro tema rilevante come quello della disciplina dei nuovi impianti di fotovoltaico – otto consiglieri, si vedono negare questo fondamentale diritto previsto dal regolamento, attraverso una convocazione fatta ben oltre i tempi previsti. Un fatto grave, che aggiunto ai consigli comunali aperti negati, all’ utilizzo improprio delle funzioni di Presidente nell’attribuzione della collocazione politica dei consiglieri, all’imbarazzante modalità di convocazione di un Consiglio, fatta uscire sulla stampa prima che i consiglieri fossero stati informati, ha costretto le opposizioni a scrivere per ben cinque volte al Prefetto. Il tutto suggellato dalle incommensurabili modalità di convocazione delle ultime commissioni e conferenza dei capigruppo, inviate ai consiglieri la tarda mattina di venerdì, per il lunedì mattina successivo. Un comportamento senza alcun rispetto per i consiglieri che lavorano e che per partecipare ai lavori del Consiglio, dovrebbero essere informati con margini di tempo minimi per comunicare e organizzare la propria assenza dall’attività professionale. Un atteggiamento pertanto, quello di Tenneroni, che calpesta le minime regole di correttezza istituzionale, che contraddice la fumosa retorica con cui la sua coalizione si fa paladina del mondo del lavoro e delle professioni e che, come evidente, è teso a mettere i consiglieri di opposizione nelle condizioni di non partecipare alle riunioni istituzionali. Una guida del Consiglio Comunale quindi che Todi non merita e che si piega di volta in volta agli interessi di un Sindaco e della sua sparuta maggioranza. Ovviamente non consentiremo che tale svilimento della democrazia prosegua e agiremo, sino a rivolgerci alle più alte autorità istituzionali, per ripristinare il rispetto delle norme e delle
istituzioni.

I gruppi consiliari
Todi Civica
PD
Per Todi
Sinistra per Todi
Civici X