Italia Viva sulla Sanità nella Media Valle Tevere

La Regione Umbria governata dalla Tesei, mirabile rappresentante della destra di Salvini e Meloni con delibera del 28 dicembre 2023 ha dato inizio alla riorganizzazione e ottimizzazione del Servizio Sanitario Ospedaliero e di quello Territoriale.

In poche parole si sta dando corpo a quel generico Piano Sanitario Regionale 2022 -2026: “ Umbria – La Salute al Centro “.

Un piano che prometteva – con l’utilizzo delle rilevanti risorse provenienti dal Next generation Eu parte delle quali destinate al PNRR Missione 6 “Salute”- equità nell’accesso ai servizi su tutto il territorio regionale, semplificazione nell’ammissione alle prestazioni ospedaliere, sicurezza nell’erogazione delle cure.

Un piano che noi di Italia Viva ed i cittadini della MVT con noi consideriamo ambiguo e dannoso perché lascia intuire un sostanziale impoverimento dell’assistenza ospedaliera nel territorio.

La conferma della penalizzazione, la troviamo nella riconsiderazione dei presidi sanitari ospedalieri dove quello di Pantalla, originato nel 2012 dalla chiusura degli Ospedali di Todi e di Marsciano, unico Ospedale della Media Valle Tevere e dell’intero territorio che va da Ponte San Giovanni a Terni, con una densità abitativa pari a tante altre zone simili, viene definito o, se volete, confermato Ospedale di Base, diversamente da quanto deliberato per le altre realtà territoriali che, in deroga agli indicatori fissati per legge, sono state  riconosciute Dipartimenti di Emergenza-urgenza ed Accettazione di 1° livello.

Stiamo parlando di un moderno complesso ospedaliero autonomo, nato con una dotazione di 120 posti letto (102 + 18 per dialisi ), 5 sale operatorie, 1 TAC, 1 Risonanza magnetica, 3 Radiografi, 1 Ortopanto 1 Mammografo 3 Sale ecografiche, 2 Sale endoscopiche, 17 poliambulatori, RM cardiaca, MOC, etc.. oltre alla presenza di un valido personale medico e paramedico specializzato, che verrebbe ad essere funzionalmente integrato con l’Azienda Ospedaliera di Perugia, DEA di 2° livello.

Naturalmente I sindaci di destra Mele e Ruggiano che sono al governo delle città numericamente più rappresentative dell’area, dopo un lungo sconcertante silenzio, difendono il provvedimento regionale di riordino del servizio ospedaliero definendolo vantaggioso per l’intera comunità della Media Valle Tevere.

Parlano di integrazione funzionale e sinergica con l’Azienda Ospedaliera di Perugia, di un nuovo dinamismo e di continua operosità grazie all’intervento di èquipe di Perugia che si sposterebbero a Pantalla per gli interventi, rendendo così più produttivo il blocco operatorio presente in Ospedale.

Italia Viva, non può e non vuole credere alle promesse di amministratori che hanno ampiamente dimostrato di essere incapaci di mantenere la parola data, basti pensare a quelle prese in giro relative alla terapia intensiva o a quella riguardante l’attivazione di un centro per la procreazione assistita.

Ci opponiamo quindi a questo progetto e chiediamo per Pantalla, l’immediata revisione della classificazione da Ospedale di Base a DEA 1.

Nel 2020, a seguito delle esigenze organizzative della Regione legate alla gestione dell’emergenza COVID-19 ed al conseguente utilizzo dell’Ospedale di Pantalla, a fronte del venir meno delle funzioni proprie di quel presidio ospedaliero, era stato promesso alla comunità della Media Valle Tevere l’immediato inserimento nel citato programma d’integrazione con Perugia.

Quindi, a pensar bene, per noi della Media Valle Tevere non c’è niente di nuovo in questo riordino: la cosiddetta integrazione è in atto da tempo e come ampiamente dimostrato con gli estenuanti viaggi dei pazienti e dei loro familiari nei più diversi e lontani ospedali della regione, non funziona e non potrà mai funzionare per svariati motivi.

Italia Viva insiste nel chiedere l’assegnazione di DEA 1 perché l’ Ospedale della Media Valle Tevere è un presidio dotato di attrezzature e tecnologie avanzate che  consentirebbero tra l’altro lo svolgimento di funzioni di HUB tecnologico di telemedicina al fine di migliorare il lavoro dei medici di medicina generale e facilitare l’assistenza domiciliare dei pazienti cronici. Si potrà così garantire una reale autonomia ed una specifica missione  per questo presidio.   

Al momento a Pantalla i settori attivi previsti sono: Medicina generale, Chirurgia generale programmata, ortopedia e traumatologia, ostetricia e ginecologia (con soli 4 posti letto)e la riabilitazione ortopedica. Il punto nascita è stato definitivamente eliminato, così confermando la grave marginalizzazione dell’assistenza sanitaria nella MVT.

Ci chiediamo: potrà essere garantito un vero Pronto Soccorso con medici h24, cioè fare in modo che nella struttura sia sempre presente quel personale medico e paramedico formato per le urgenze mentre un’altra equipe è impegnata con l’ambulanza per una emergenza?

Saranno assicurate tutte le necessità diagnostiche e terapeutiche di base?

A che punto siamo con la realizzazione degli obiettivi previsti con il PNRR, con la creazione di strutture e presidi territoriali come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità di Marsciano e di Todi, etc… ?

A che punto siamo con l’incremento del personale infermieristico dedicato all’assistenza domiciliare, intervento che risulterebbe già  finanziato con fondi del PNRR?

Il problema Liste di attesa come intendiamo contrastarlo, ricorrendo a convenzioni con la sanità privata?

Lo chiediamo perché sembrerebbe che siamo in netto ritardo su tutto.

Nei dibattiti sin qui tenuti con le competenti autorità politiche e tecniche, compreso quello più recente di Marsciano con l’Assessore Coletto, abbiamo notato la solita scarsa attenzione alle osservazioni ed alle richieste avanzate, abitudine questa che, con rammarico, notiamo essere usuale.

L’ Umbria non molto tempo fa era una delle regioni più accreditate come modello di sanità pubblica per qualità ed autonomia ospedaliera, adeguata copertura del territorio e tempi di risposta accettabile alla domanda di salute dei cittadini compresi quelli della Media Valle Tevere.

Dopo la pandemia la Sanità in Umbria ha mostrato e continua a mostrare, senza ombra di dubbio, una realtà pesantemente cambiata, ma non si possono chiedere alle sole famiglie della MVT continui sacrifici anche economici (perché il tempo ha un prezzo) per accedere a prestazioni cliniche in strutture distanti fra a/r anche 180 Km. da casa.

Sappiamo che la Sanità è la grande malata, che vi è una forte carenza di medici, infermieri, tecnici di laboratori, fisiatri, etc….

Italia Viva ha chiesto al Governo di riaprire la linea di credito del MES sanitario, che metterebbe a disposizione 37 miliardi di euro per la nostra Sanità a condizioni convenienti.

Dal Governo Meloni nessun riscontro nemmeno dopo il campanello d’allarme fatto suonare dalle regioni per far fronte a situazioni di squilibrio di bilancio e neppure dopo l’astensione dal lavoro di tutto il personale sanitario medico e paramedico che protesta contro una manovra che sottrae ulteriori risorse al comparto.

Italia Viva, in questi giorni sta sostenendo la petizione del Coordinamento Comitati Ospedale MVT, una istanza che condividiamo ed invitiamo tutta la comunità a sottoscriverla per avere un’assistenza sanitaria sostenibile, uniforme, equa e vicina ai nostri bisogni.

                                                         Il Coordinamento di Italia Viva della MVT