IL MINISTERO RISPONDE AI QUESITI POSTE DALLE FORZE DI OPPOSIZIONE IN ORDINE ALLA CONVOCAZIONE DEI CONSIGLI COMUNALI APERTI:

REGOLAMENTO E STATUTO DA MODIFICARE; IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON PUO’ RIFIUTARE LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO APERTO.
/

Il Ministero dell’Interno, a seguito dell’iniziativa dei Consiglieri di opposizione, ha sostanzialmente censurato l’operato del Presidente del Consiglio (Giorgio Tenneroni – FdI), che non ha il potere, come invece fatto, di rifiutare la convocazione dei Consigli aperti alla cittadinanza, né tale potere spetta alla Conferenza dei Capigruppo, alla quale tale decisione era stata demandata dal medesimo Presidente.
Ne risulta una bocciatura della procedura attivata dal Presidente Tenneroni, con l’indicazione che, sul punto, deve decidere il Consiglio Comunale.
Il Ministero rileva anche la necessità di modificare lo Statuto Comunale ed il Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale che, in materia di Consiglio aperto, sono stati considerati di “non chiara interpretazione”.
A questo punto il Presidente del Consiglio Giorgio Tenneroni non potrà rifiutare, come fatto in precedenza, le richieste di convocazione del Consiglio Aperto; quindi, nei prossimi giorni, dovrà avviare le procedure per la Convocazione del Consiglio Aperto in tema di servizi sanitari presentata a febbraio da Civici X Todi – PD – Sinistra per Todi – Todi Civica e Per Todi.

————————————–
Il 29 febbraio i Consiglieri Comunali di Todi hanno ricevuto la risposta del Ministero dell’Interno sul quesito posto dalla Prefettura di Perugia a seguito della nota dei Consiglieri di opposizione che contestavano il diniego del Presidente del Consiglio alla richiesta di convocazione di un Consiglio aperto in materia di uso del territorio ed energie rinnovabili e chiedevano l’intervento del Prefetto
La vicenda: otto consiglieri avevano presentato una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale in forma aperta alla cittadinanza, per discutere in ordine alle ipotesi di uso del territorio comunale per l’installazione di impianti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili (fotovoltaico ed altro).
Il Presidente del Consiglio, sentita la Conferenza dei Capigruppo, con un articolato provvedimento aveva negato la convocazione, ritenendo di averne i poteri.
Sul diniego i medesimi Consiglieri avevano adito il Prefetto di Perugia affinché esercitasse, ove ne avesse ravvisato i presupposti, il potere di convocazione del Consiglio Comunale previsto dal Testo Unico Enti Locali (art.39 co.V°).
Il Prefetto, data la peculiarità della materia, chiedeva un parere al Ministero dell’Interno.
Il Ministero con la nota acquisita il 29 febbraio ha evidenziato l’impossibilità dell’intervento sostitutivo del Prefetto, in ragione delle difficoltà di inquadramento del Consiglio Comunale cd “aperto”, per la difficoltà di coordinare le norme dello Statuto Comunale e quelle di cui al Regolamento del Consiglio Comunale.
Per tale motivo il Ministero ha suggerito di porre rimedio a questa situazione mediante le opportune modifiche ai due atti.
Il passo più importante però è quello in cui il Ministero afferma che sulla convocazione si deve esprimere il Consiglio nella sua totalità, di conseguenza il diniego non è un potere del Presidente del Consiglio.
Nella sostanza, con riferimento al caso concreto, il Presidente del Consiglio non poteva arrogarsi il potere di decidere se convocare o meno il Consiglio aperto, ma avrebbe dovuto rimettere la questione all’Assemblea.
In particolare, il Presidente ha motivato il diniego sulla base del parere del Sindaco e di quello della Conferenza dei Capigruppo, che sul punto si era spaccata a metà (8 voti a favore ed 8 voti contro).
L’iniziativa dei Consiglieri di opposizione ha quindi permesso di fornire chiarezza su un punto fondamentale: il Consiglio Comunale è ente supremo e ad esso devono essere rimesse tutte le questioni attinenti il funzionamento e gli argomenti da trattare; il Presidente non può arrogarsi il potere di decidere cosa possa essere portato alla attenzione del Consiglio.
Così, stante le lacune in materia di Consiglio aperto, la decisione circa la convocazione non spetta al Presidente ma al Consiglio.
L’argomento è di stretta attualità, in quanto pende una richiesta di Consiglio aperto in materia di servizi sanitari e di funzionamento dell’Ospedale della MVT.
Questa volta, alla luce del parere del Ministero, il Presidente non potrà rifiutare la convocazione ma dovrà rimetterla al Consiglio.
Sullo sfondo la inadeguatezza e le contraddizioni di cui allo Statuto ed al Regolamento per il funzionamento del Consiglio, rispetto alle quali il sottoscritto si farà promotore di un intervento di revisione.
Dal punto di vista politico rimane la sensazione che, al di là dei tecnicismi, nella fattispecie il Presidente non abbia adeguatamente tutelato le prerogative del Consiglio, appoggiandosi sul parere del Sindaco e della Conferenza dei capigruppo per evitare di portare all’attenzione del Consiglio e della cittadinanza un argomento scomodo, ossia non gradito alla Giunta ed all’attuale maggioranza.
La speranza è che da ora in poi il Presidente sia più attento nella gestione delle sue funzioni, che deve esercitare al di sopra dell’appartenenza politica e senza interferenze da parte della Giunta; nell’immediato l’auspicio è che convochi senza ritardo il Consiglio Aperto in materia di sanità, evitando al sottoscritto ed agli altri preponenti di dover interpellare nuovamente il Prefetto ed il Ministero dell’Interno.
Gruppo Consiliare Civici X Todi