intervento di ‘L’osservatore Tuderte”
Guardate bene questa foto.
Come nel più avvincente giallo di Agatha Christie, tra questi personaggi si nasconde l’autore di uno dei più misteriosi e avvincenti “delitti” perpetrati negli ultimi anni alla nostra comunità cittadina.
La vicenda è nota per essere sulla bocca di tutti i tuderti da diversi mesi, ma in questi giorni ha assunto contorni grotteschi.
Domenica 3 marzo 2024, nel tardo pomeriggio, con un post della pagina istituzionale del Comune di Todi, viene annunciato che il giorno dopo (complimenti per la tempestività) sarebbe stato avviato il cantiere per
la rimozione della pavimentazione rovinata in Via Ciuffelli.
L’incipit del responsabile del Comune per la comunicazione è grandioso: “A distanza di un anno dalla realizzazione dei lavori di pavimentazione di Via Ciuffelli e Via Mazzini, sono comparse delle lesioni in quattro punti specifici”. Se avesse scritto “a distanza di appena un anno dalla realizzazione dei lavori”,
sarebbe stata l’apoteosi! In pratica è la stessa amministrazione comunale che certifica il fattaccio, un autogol in piena regola…
Si…perché è tutto vero, dopo una inaugurazione in pompa magna avvenuta ad Aprile 2023, oggi, a meno di un anno di distanza, la pavimentazione presenta numerose lesioni (in quattro punti, scrive il solerte aautore dell’articolo); in particolare davanti alla scalinata di San Fortunato, le mattonelle sono quasi tutte lesionate. Già l’inaugurazione…questa amministrazione, tra tagli vari di nastri, si è sempre data un gran da fare, come testimoniato dalla vivace attività comunicativa sui canali social, ma forse farebbe bene a fare meno proclami e a lavorare meglio.
Scusate l’ultima digressione e torniamo alla foto. Come nella più classica delle faide familiari, in questi giorni i soggetti coinvolti cercano di sfilarsi, declinando le proprie responsabilità. Ha cominciato l’azienda fornitrice delle mattonelle, la FMS di Pantalla, che ha prontamente pubblicato un comunicato sul TamTam,
al fine di allontanare ogni sospetto sulla presunta inadeguatezza delle mattonelle, che ricordiamo, per chi non lo sapesse, sono una imitazione della pietra serena, ma realizzate con aggregati di inerti e calcestruzzo.
La FMS precisa che quel materiale, non solo è stato usato in tantissimi centri storici italiani ma anche che test di laboratorio e svariate certificazioni ne attestano la carrabilità pure con carichi molto pesanti. Ci si potrebbe credere perché quando il nostro sindaco ha avuto la bella idea di chiudere il traffico ai giardinetti per i mezzi con peso superiore a 35 q.li, a tutti era venuto il sospetto che fosse un modo per evitare il traffico pesante su una pavimentazione non idonea a determinati carichi. Tuttavia, proprio per destituire di fondamento il terribile sospetto, era stato anticipato il collaudo con una prova di carico fino a 44 q.li che aveva avuto esito positivo. Il primo sospettato potrebbe avere un alibi.
Rimangono altri sospettati, e a tal proposito possiamo farci delle domande in attesa di qualche mossa falsa.
L’assassino infatti torna sempre sul luogo del delitto e prima o poi lascia la sua impronta.
La prima domanda che ci poniamo è…se le mattonelle, come sembrerebbe, sono già state usate in contesti similari, se sono certificate e hanno superato svariati test di resistenza, non potrebbe essere colpa del massetto o comunque del pacchetto sottostante? Non potrebbe essere colpa, quindi, della non corretta
posa in opera da parte dell’impresa esecutrice dell’appalto?
E se invece l’impresa esecutrice avesse eseguito in modo scrupoloso un progetto sbagliato? Se cioè, e sempre che la colpa non sia delle mattonelle, il pacchetto di sottofondo non sia stato progettato bene?
Sia nell’uno che nell’altro caso, ad ogni modo, c’è un colpevole che possiamo individuare già ora, ossia l’amministrazione comunale che nel primo caso non ha vigilato sulla corretta esecuzione dell’opera oppure, nel secondo, ha fatto proprio un progetto che presentava delle carenze.
Scusate, non abbiamo parlato della vittima! La vittima è la città di Todi, che da questa buffa situazione, ne esce ferita e umiliata.
Una città che da anni stenta sotto il profilo commerciale, con un centro storico sotto assedio di paletti e divieti, in cui è diventata un’impresa portare la merce nei negozi. Una città che in certi periodi sembra l’abomino della desolazione e niente, neppure in quei giorni si può aprire il “banco per le castagne” che da
anni orna la nostra piazza. Ecco…questa città che cerca di andare avanti nonostante tutto e tutti, si meritava qualcosa di buono, ossia un lavoro fatto come Cristo comanda (perdonate la locuzione colorita).
Invece no, in prossimità della Pasqua, si riapre la nuova pavimentazione in 4 punti, eliminando temporaneamente tutti i parcheggi a pagamento davanti alla scalinata di San Fortunato.
Poco danno dirà qualcuno. Noi pensiamo, invece, che nella situazione in cui versa Todi sotto il profilo commerciale e non solo, non ci si possa permettere di dover riaprire un cantiere perché il lavoro, dopo un anno, ripetiamo, UN ANNO,
presenta lesioni diffuse lungo tutto il tratto oggetto dell’appalto.
Ma qui viene il bello e ci verrebbe da ridere, se invece non ci fosse da piangere!
Se la causa delle fessurazioni risiede in un lavoro non eseguito a regola d’arte oppure in un errore progettuale, il crimine sarà aggravato dalla continuazione… perché a questo punto è facile prevedere che si dovrà mettere mano, nei prossimi mesi, a numerosi interventi di ripristino in punti in cui le lesioni non si sono ancora palesate. Corriamo seriamente il rischio di dover assistere a lavori permanenti per chissà quanto tempo per un appalto iniziale di nemmeno 300 mila euro.
Nel frattempo, dall’alto della sua finestra, il sindaco osserva e non dice nulla, salvo fare svariati proclami nelle dirette del venerdì. Lui e tutta la giunta, in un mondo ideale, dovrebbero dimettersi perché questa è l’ennesima gaffe inanellata da questa amministrazione in soli due anni, che dapprima ha inaugurato il proprio mandato con il caso Ranchicchio nell’estate 2022, ha proseguito con la scriteriata gestione dell’Ospedale MVT, ha confermato la sua ambiguità sulla questione Inceneritore, per poi raggiungere la gloria per i posteri con il cantiere di Via Ciuffelli-Mazzini. Nel mezzo, ha bloccato il traffico ai giardinetti costringendo l’autobus a una manovra folle e ha soppresso la linea A nel centro, visto che tanto la usavano solo 4 vecchi (parole del sindaco). In compenso, ora possiamo sorpassare in curva ai giardinetti perché per
consentire all’autobus di fare l’inversione a U, si è pensato bene di cancellare la riga continua e farla diventare tratteggiata.
Diciamola tutta, non ci interessa trovare necessariamente un colpevole, forse ce n’è più di uno e magari lo scopriremo nell’ultima riga dell’ultima pagina di questo cold case. L’unica cosa veramente interessante sarebbe scoprire nella stessa ultima riga che la vittima, con il più bello dei colpi scena, respira ancora e
forse si salverà, alla faccia dell’incompetenza e dell’approssimazione di chi governa la nostra città.
La vita è bella!
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