Un intervento dfi Maurizio Pierdomenico
Il 29 febbraio 2024 ho partecipato alla presentazione del progetto “MAI SOLI MAI” presso il Circolo Pozzo Beccaro a Todi.
Vorrei condividere alcune osservazioni che, spero, siano recepite come sollecitazioni costruttive.
In primo luogo, la divulgazione dell’iniziativa che, vista la modesta partecipazione, ritengo sia stata carente.
La mia presenza deriva dal tema che ritengo importante, quello degli anziani soli, fragili presenti a Todi e sul territorio comunale. Tutto ciò anche in collegamento al mio impegno a difesa dell’ospedale di Pantalla per cui volevo conoscere la proposta nel dettaglio.
Non me ne abbia la relatrice ma un punto carente è proprio la presentazione che aveva un ritmo intimo, personale scollegato dalla platea. In certe occasioni un po’ di verve, coinvolgimento sarebbe auspicabile. Non si possono dare per scontati alcuni termini come internet, sim dati, banda, tablet. Termini corretti ma lontani da molti anziani che appena oggi riescono a gestire un cellulare almeno nelle funzioni primarie e ipotizzare salti diventa operazione complessa e di molto.
Sia ben chiaro la strada tecnologica ipotizzata dal progetto è la strada del futuro ma non possiamo pensare di dire prendi un tablet e fai questo o quello oppure il dispositivo di telesoccorso a cui risponde la centrale Beghelli. Già sentire che risponde la centrale Beghelli crea un muro perché non si sa chi sono, come operano, ecc. Forse potrebbe essere sufficiente dire che risponde la centrale di assistenza.
Altro aspetto non secondario i costi che potrebbero apparire modesti ma che per molti, probabilmente, non lo sono. Stiamo parlando di 20 euro al mese per versione base (senza tablet) e di 32 euro mese (con tablet) per versione plus. Senza considerare eventuali sim dati, collegamento internet. Ora se ben compreso ci sono alcune disponibilità gratuite, non so se per un anno o per sempre.
Fatta questa premessa ritengo l’idea interessante sia per l’obiettivo che ha per la platea dei destinatari ma manca di un percorso preparatorio, sia informativo, che non può essere risolto con presentazione spenta al cospetto di non più di 10 persone.
All’interno dell’incontro sono rimasto molto colpito dall’intervento della dott.ssa Federica Stagnari che molto più concretamente ha posto in evidenza le enormi difficoltà conosciute e nuove che coinvolgono gli anziani e fragili.
Ecco questo è un passaggio che andrebbe sviluppato subito ed in maniera molto analitica e concreta.
Tra le nuove emergenze si evidenzia quella relativa alla gestione dei rifiuti. Sembra che sempre più persone detengano in casa rifiuti accumulati. Non ho compreso se le cause sono difficoltà nel gestirli, impossibilità di raggiungere i contenitori e/o di esposizione e ritiro.
A Todi sembra esistano decine di associazioni. Io partirei da queste creando un nucleo di volontari che su indicazione dei servizi sociali possano partire da queste criticità meno tecnologiche ma molto concrete. Ciò consentirebbe anche di implementare rapporti di fiducia tra persone così da poter ampliare i servizi offerti. La fiducia è un elemento importante.
È assodato che i rapporti di vicinato si siano deteriorati per varie motivazioni e vanno sostituiti con altre forme di sostegno.
In altre città hanno preso il nome di “portiere di quartiere”, “Borghi d’argento” (Comune San Venanzo, Ficulle e Parrano), “operatore di quartiere”, “maggiordomo di quartiere” e così via.
Maurizio Pierdomenico
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