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Precisazioni e chiarimenti della proponente Todi Civica
Non è nostra intenzione fare alcuna polemica rispetto alle dichiarazioni apparse stamattina sulla stampa locale. Ci preme sempre ricordare che, in diverse occasioni, il nostro movimento, ha riconosciuto meriti all’attuale compagine di governo, andando al di là delle posizioni politiche. Ci rammarica quindi leggere che una proposta come quella di un referendum cittadino venga liquidata con un sorriso. L’ istituto referendario non è un’ invenzione di Todi Civica, ma è uno strumento democratico contemplato dallo Statuto Comunale, atto normativo previsto dal Testo unico degli Enti locali (Tuel), il quale, fra i principi dell’Ente, inserisce anche quello per la “partecipazione popolare” . Sino ad oggi non abbiamo mai chiesto strumentalmente l’utilizzo del referendum per questioni di minor impatto, convenendo sul fatto che delle scelte fatte, ogni amministrazione, risponde al termine della legislatura. Ma abbiamo chiesto di adottare questo strumento in relazione ad un’ importante opera pubblica che molti cittadini ritengono sbagliata, costosa ed inutile e sulla quale non c’è stata nessuna forma di confronto e partecipazione. All’ indomani della vittoria, alcuni esponenti dell’attuale giunta, presidiarono l’area del nuovo depuratore, attaccando la precedente amministrazione e dicendo che ” i cittadini non erano mai stati ascoltati su una scelta così importante “. Cioè esattamente quello sta accadendo oggi. Per noi, il rispetto dei cittadini, è un principio che andava difeso allora e che difendiamo oggi. Todi Civica
Un altro problema molto importante al vaglio di Todi Civica
I dati sui residenti nel comune di Todi ci preoccupano e ci convincono del fatto che le scelte e le strategie sin qui adottate non stiano dando i risultati sperati. Dal 2019 ad oggi, il territorio tuderte ha perso altri 185 residenti, un numero che ci porta appena sopra la soglia dei sedicimila abitanti, con un gap, dal picco degli ultimi 15 anni ( anno 2010 – 17.399 residenti, dati Istat) di 1200 unità. Dati che raccontano una città poco attrattiva, in cui il rapporto fra nascite e decessi è pesantemente a vantaggio del secondo, in cui, nonostante si promuovano iniziative e politiche per la famiglia, non si riesce ad invertire una tendenza che ci porta vicino alla soglia dei Comuni con meno di 15 mila abitanti ( condizioni che ci penalizzerebbe sotto molti aspetti ). Pur apprezzandone lo spirito, non sono i buoni spesa Natalizi, gli sconti sulle tasse alle famiglie numerose, le feste dei bambini in piazza, la dicitura “Comune Family Friendly” a determinare la crescita demografica. Le famiglie nascono, costruiscono il loro progetto di vita, mettono al mondo dei figli, se hanno la possibilità di far fronte alle tante sfide che una prospettiva bella e piena di responsabilità come questa pone loro. A poco servono concessioni spot, ma le famiglie vanno messe in condizioni di essere economicamente autonome, di avere una casa e almeno un’occupazione sicura. Sosteniamo da sempre che ci sia una correlazione diretta fra la capacità di un territorio di offrire lavoro ed occupazione e la possibilità che in quel territorio si trasferiscano nuovi residenti, o, che almeno, non venga abbandono a favore di altre realtà. Aver puntato esclusivamente sul fattore turistico – ricettivo, senza investimenti strutturali, ma esclusivamente attraverso singoli eventi e manifestazioni, ha di fatto canalizzato gran parte delle risorse disponibili su obiettivi che, nel medio-lungo termine non hanno determinato nuove opportunità di crescita e sviluppo economico. Al contrario, la mancanza di politiche a sostegno della piccola media impresa, dell’artigianato di pregio, dell’agricoltura innovativa, dei servizi del settore terziario, ha prodotto un arretramento ed un impoverimento del tessuto economico, con ripercussioni anche sul settore del commercio. Ovviamente la pandemia ha ampliato e acuito i problemi, ma non determinato un trend che nasce in precedenza. Riteniamo sia arrivato il momento di riflettere su questi numeri e valutare percorsi diversi da quelli sin qui adottati. TODI CIVICA
La denuncia del Gruppo Consiliare PD di Todi sui ritardi nell’apertura del Centro Vaccinale di Todi
Come Partito Democratico abbiamo segnalato fin da subito la grave problematica di non aver previsto e debitamente attrezzato un centro vaccinazioni nel territorio tuderte, col risultato di decine e decine di anziani costretti a migrare ad Ammeto di Marsciano.Preferiremmo non dover polemizzare su ciò, visti anche l’impegno, il sacrificio e la dedizione con cui le strutture tecniche preposte e i volontari stanno lavorando all’allestimento del centro in questione. A loro i nostri più sinceri ringraziamenti. Ora che gli intoppi burocratici pare siano stati risolti e in attesa del decreto finale della Asl, tuttavia, non possiamo non censurare di le modalità con cui l’amministrazione comunale e la destra cittadina hanno affrontato politicamente e comunicativamente questa mancata programmazione. Per non parlare, poi, della cosiddetta “sindrome dell’annuncite”. Le settimane passate, infatti, sono state caratterizzate dagli annunci più disparati sull’imminente apertura del centro vaccinazioni. Peccato, però, che essi non si siano mai avverati. Autorevoli rappresentanti politici regionali e locali come la consigliera Peppucci si sono dilettati in selfie e chiacchiere garantendo, con tanto di caps lock, che eravamo prontissimi. Correvano il 5 ed il 6 marzo, ma noi, consigliera Peppucci, ci ricordiamo bene quanto valgono poco le sue rassicurazioni.
Quelle date sulla riapertura dell’Ospedale di Pantalla nei mesi scorsi lo stanno a testimoniare. È corso ad emulare la consigliera il vicesindaco Ruspolini, il quale, mercoledì scorso (fonte “Il Corriere dell’Umbria), garantiva il centro vaccinazioni tuderte sarebbe sicuramente partito nella giornata di lunedì 29 marzo. Chissà se il generale Figliuolo, che in questi giorni ha de facto commissariato l’Umbria sull’organizzazione vaccinale, è contento di un amministratore e di un militare in pensione così ciarliero e tronfio. Un mese, dunque, di annunci, selfie e chiacchiere. L’ennesima prova di un’amministrazione locale che non conosce la serietà e il basso profilo (cardini di ogni buon governo), totalmente incapace di chiedere scusa per i propri errori. GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO TODI
Comunicato del PD di Todi sugli incontri televisivi del Primo Cittadino.
Umberto Magni PD di Todi.
Rimaniamo basiti dopo aver ascoltato l’ennesima conferenza via social del sindaco Ruggiano. Abbiamo ormai acclarato come essa non sia altro che un mezzo comunicativo per trattare tutto lo scibile umano. Tuttavia, probabilmente, nella giornata di sabato sono state toccate vette inusitate. Passi per il ricordo di Cavour e dell’anniversario della costituzione dello Stato italiano, ma l’apologia del rugby quando l’Azienda Pubblica di servizi alla persona Veralli-Cortesi versa nel caos più totale, con il Tar che ha annullato l’aggiudicazione della gestione dei servizi relativi alla residenza per anziani (peraltro con una sentenza che fa quasi carne di porco della gara di appalto sia nella forma che nel merito) ce la saremmo risparmiata volentieri.Caro Sindaco, lei ha chiare responsabilità politiche ed amministrative, che le impongono di ottemperare precisi obblighi di trasparenza e di informazione; non può cavarsela sempre evitando i problemi e facendo spallucce. Dica chiaramente qualche parola in merito a questa incresciosa situazione, su cui la Corte dei Conti si sta già interessando, perché il suo silenzio è durato fin troppo.Il presidente dell’ente in questione è stato indicato dal suo partito. Ci chiediamo: esiste ancora un presidente della Veralli? È stato per caso commissariato dagli altri componenti del cda? Di sicuro, il suo mutismo sulla questione non è più tollerabile. PARTITO DEMOCRATICO TODI
L’articolo 48 dell’ Statuto del Comune di Todi prevede ” per le materie di notevole rilievo che interessano la generalità della collettività cittadina” la possibilità di chiedere un REFERENDUM CONSULTIVO, allo scopo di acquisire il preventivo parere della popolazione. Una commissione composta dal Segretario generale e due membri nominati dal Consiglio Comunale, decideranno sull’ammissibilità del quesito referendario. Riteniamo che il progetto di un nuovo ascensore pubblico, che sin da subito ha acceso un forte dibattito cittadino e che avrà implicazioni rilevanti in relazione all’impatto ambientale, alla gestione degli accessi al centro storico, nonché, sulle economie comunali ( a seguito della necessità di accedere ad un mutuo per la sua realizzazione), non offrendo una risoluzione definitiva delle problematiche connesse, rientri fra le materie contemplate dal nostro Statuto e per le quali è possibile chiedere una consultazione referendaria. L’art. 48, al Comma 9 recita che il referendum può essere indetto i su richiesta del Consiglio comunale nella misura di almeno due terzi o da un decimo degli aventi diritto al voto. Il referendum, inoltre, si deve tenere tra il 15 Aprile e il 15 Giugno o tra il 15 Settembre e il 15 Novembre. Un’ opera come quella che si vuole realizzare, nata senza il coinvolgimento e la partecipazione della cittadinanza, rischia di dividere la nostra comunità aprendo inopportune discussioni e polemiche per anni. Per tali valutazioni riteniamo sia fondamentale che i cittadini esprimano in maniera democratica il loro parere sulla questione. Ci rivolgiamo pertanto a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale al fine di raggiungere il quorum richiesto dallo Statuto per l’indizione del referendum. Qualora tale obiettivo non si possa raggiungere con un accordo istituzionale, proveremo, con le forze politiche, civiche e sociali che vorranno sostenere questa proposta, a raccogliere le firme necessarie. Siamo convinti di batterci non contro un’ opera che non condividiamo ( pur nel rispetto di chi ha un’altra idea) ma affinché ai cittadini sia data la possibilità di esprimere il loro pensiero su una questione di grande impatto per la città che siamo convinti vada ponderata con grande attenzione e senso di responsabilità. Todi Civica
Sul punto vaccinazioni a Todi Intervento del consigliere PD Andrea Vannini
La storia recente: il punto vaccinale a Todi aprirà tra qualche giorno, con forte ritardo (non dovuto di certo agli Organizzatori sul campo che, come sempre, sono stati all’altezza) perché il Sindaco, invece di fare come quello di Marsciano che lo ha richiesto mesi prima (io lo richiesi a Gennaio), si scorda e si mette in movimento solo quando il 25 febbraio io insieme al PD, come moltissimo cittadini tuderti, scopriamo che per vaccinarsi dobbiamo andare ad Ammeto, ci indignamo il giusto e Lui quel giorno stesso protocolla una lettera diretta alla Direttrice del Distretto dove rivendica il punto vaccinale a Todi.
Ditemi Voi se è possibile che in piena pandemia un Amministratore non senta il bisogno di organizzarsi per tempo per il benessere della propria gente.
Ma, purtroppo, la storia è lunga. L’anno scorso proposi un fondo per le attività in difficoltà cui diede seguito amministrativo solo in quel di dicembre; durante l’estate non ha minimamente rivendicato nulla per l’ospedale di Pantalla (unico ad essere stato covid e ad aver ricevuto ZERO contributi dalla regione); poi a settembre proposi di fare test a campione e lo sta facendo già Marsciano. E potremmo continuare a lungo ma il fatto è, semplicemente, che lui sa solo mettere il cappello sulle cose che gli sfornano altri, mentre è impegnato “total body” solo nella videorappresentanza.
Ed allora il consiglio è questo: più fatti (per tempo) e meno chiacchiere.
Comunicato di UMBERTO MAGNI – PARTITO DEMOCRATICO TODI
Solo scale mobili
Nemmeno sull’accesso al centro storico i partiti di maggioranza mettono da parte il solito vizio di accusare le forze di opposizione di criticare a prescindere. In realtà, a parlare ed operare “senza cognizione di causa” sembrano essere proprio essere l’amministrazione e la destra tuderti.
Quando, infatti, avranno smesso con gli annunci trionfalistici sul nuovo ascensore di Porta Orvietana, potranno rendersi conto che sono alla portata ipotesi ben più funzionali di quello presentato la scorsa settimana, che non risolve nemmeno lontanamente il problema strutturale dell’accesso al nostro centro storico.
La precedente amministrazione, partendo dal dato inconfutabile del sottoutilizzo del parcheggio di Porta Orvietana, aveva presentato, infatti, più un di progetto per aggredire questa criticità e provare a risolvere in maniera organica la questione dell’accesso all’acropoli.
Stiamo parlando di tre soluzioni che prevedevano lo sbarco diretto sui Giardini Oberdan, con doppia possibilità di accesso dal parcheggio di Porta Orvietana. Trattavasi, nel primo caso, di un doppio ascensore verticale con doppia possibilità di accesso dal parcheggio; nel secondo, di una soluzione mista (doppio ascensore più doppie scale mobili); infine, nel terzo, di doppie scale mobili. Il tutto appoggiandosi il più possibile alla vegetazione e seguendo il terreno per mitigare l’impatto.
due scale mobili + 1 ascensore
Altro che criticare a prescindere, quindi. Qui chi ragiona ed agisce a prescindere (nel caso del nuovo ascensore, anche a prescindere dalla razionalità) è proprio la maggioranza, impermeabile ad ogni sollecitazione dell’opposizione e dei cittadini perché troppo presa ad autoincensarsi.
Abbiamo messo sul campo, dunque, alcune tracce di lavoro concrete, il cui impatto finanziario, ampiamente vagliato nella scorsa legislatura, non è di certo così drammatico come provano a far credere, quando parlano ad esempio delle scale mobili, gli esponenti della maggioranza.
Investire risorse, poi, anche di dimensioni importanti, su delle soluzioni che prendono di petto una volta per tutte il problematico accesso al nostro centro storico ci pare ben più logico dell’andarsi ad impelagare con un’opera scarsamente fruibile (specie per anziani e disabili), poco funzionale rispetto all’obiettivo di facilitare l’arrivo nell’acropoli, dall’impatto ambientale e paesaggistico discutibile e, per di più, dai costi elevati.
due ascensori e 1 scala mobile
A seguito delle sollecitazioni dei residenti, dei commercianti e dell’opposizione, la giunta, tempo addietro, aveva aperto una fase di confronto sull’accessibilità del centro storico, con tanto di consiglio comunale aperto. Che senso ha avuto tutto ciò se poi si prendono provvedimenti che incidono fortemente sulla vita dei soggetti sopra menzionati senza consultarsi con nessuno (peraltro pretendendo pure il plauso unanime)?
Perché, dunque, non evitare accelerazioni, non dare vita ad un nuovo percorso partecipato che coinvolga l’intera città e valutare tutte le ipotesi alternative al nuovo ascensore, a partire da quella delle scale mobili come già prospettate nel progetto sopra menzionato?
Apprezziamo l’intervento del gruppo consiliare della Lega,a difesa della scelta di realizzare il nuovo ascensore, pur non condividendo nel merito le ragioni addotte. Ci permettiamo, al contrario, di osservare come, dell’intera maggioranza, solo la Lega abbia sin qui preso posizione, quando, sarebbe stato scontato che tutte le forze politiche di maggioranza avrebbero dovuto, in maniera unitaria, difendere la scelta dell’amministrazione comunale. Ovviamente se condivisa. Todi Civica sostiene da anni l’idea di sostituire l’attuale navetta del parcheggio di porta Orvietana con le scale mobili. Riceviamo tuttavia osservazioni sul fatto che non si possano fare per motivi geologici, che hanno costi altissimi, che hanno una manutenzione improponibile ecc. Ad oggi però, un progetto approfondito dal punto di vista tecnico e strutturale, un business plan sui costi di gestione, noi non lo abbiamo visto ( e se lo hanno fatto, non lo conosciamo). Rimane il fatto che questo mezzo di trasporto è presente in decine, centinaia, di città italiane ed internazionali, anche con un potenziale minore, in termini di accessi al centro, di quelli della nostra città. Realtà che non ci risulta siano collassate economicamente dopo la loro realizzazione. Il parcheggio di porta Orvietana è stato sempre sotto utilizzato, perché fruito principalmente dai turisti e poco dai residenti, per i noti motivi. Riteniamo che una struttura, come le scale mobili, che da continuità all’accesso, inviti anche chi vive la città quotidianamente, ad utilizzare quel parcheggio, al punto, secondo noi, che se così fosse, ci sarebbe addirittura la necessità di potenziarlo. Una soluzione, le scale mobili, che anche in caso di mal funzionamento, dà comunque la possibilità di accesso, senza obbligare il Comune a spendere decine di migliaia di euro per affittare pulmini privati ( altro che manutenzione!!!). Su tutto resta poi una ragione di metodo : alcuni progetti, per la loro importanza, andrebbero, a prescindere, condivisi e discussi con la città. TODI CIVICA
La prima sezione del TAR dell’Umbria ha accolto il ricorso presentato dal Consorzio di cooperative Kursana Coop soc a r.l., secondo classificato nella gara di aggiudicazione del servizio di gestione della residenza protetta indetta da Veralli Cortesi annullando gli atti con esso impugnati. La notizia è clamorosa e conferma, al momento e in sostanza, i dubbi da noi sollevati sulle modalità con cui l’azienda di Servizi alla Persona aveva deciso, piuttosto frettolosamente, di indire una gara per la gestione di un servizio di cura così delicato, prima per soli quattro mesi, poi per cinque anni, senza avvalersi della possibilità di proroga tecnica al precedente gestore e affidando il servizio ad un soggetto che, da subito, ha fatto sorgere il sospetto che non avesse sufficienti esperienza e competenza per garantire gli standard di servizio richiesti. La sentenza del tribunale amministrativo umbro sembra rilevare proprio quanto da noi evidenziato in tre successive interrogazioni a Sindaco e Giunta, alle quali non hanno fatto seguito né risposte soddisfacenti né iniziative conseguenti. La sentenza evidenzia come Kolbe non avendo il requisito tecnico professionale richiesto dal bando, relativo all’esperienza nell’espletamento di servizi analoghi a quello posto a gara nell’ultimo triennio, abbia stipulato un contratto di avvalimento con Agatos-Onlus Soc. Coop. sociale, che, in possesso del requisito tecnico professionale richiesto non ha però garantito l’esecuzione diretta dei lavori e dei servizi per cui tali capacità sono richieste. Inoltre, secondo il giudice amministrativo, lo stesso contratto di avvalimento sarebbe “nullo per mancanza di specificazione dei requisiti forniti e delle risorse messe a disposizione dall’ausiliaria”. I giudici esplicitano questo concetto affermando che se Agatos ha messo a disposizione un requisito mancante in capo all’aggiudicataria dell’appalto, secondo quanto previsto sia dal codice degli appalti che dal bando di gara, significa che poi la stessa Agatos avrebbe dovuto eseguire il servizio avendone la capacità tecnico operativa: “…risulta evidente come l’indicazione delle risorse oggetto del prestito da parte dell’ausiliaria (“standard operativi e procedure di intervento”, “risorse e mezzi per ottimizzare gli standard qualitativi di gestione”) sia troppo generica per consentire alla stazione appaltante di comprendere quali siano gli impegni concretamente assunti dall’ausiliaria nei confronti dell’ausiliata nonché di verificare, in sede di gara, e di controllare, in sede di esecuzione,che la messa a disposizione del requisito non sia meramente cartolare, ma si sostanzi nella prestazione effettiva, da parte della prima, delle risorse contrattualmente stabilite…”.Dunque secondo il giudice amministrativo mancherebbero all’aggiudicataria proprio quei requisiti che noi, anche nell’ultima interrogazione presentata a gennaio scorso, chiedevamo a Ruggiano & company di verificare affinché fosse certa la rispondenza tra il servizio svolto e gli standard richiesti per lo svolgimento dell’attività di residenza protetta in convenzione con la locale Usl Umbria 1.Il TAR dell’Umbria ora annulla sia la determina di aggiudicazione definitiva che il contratto stipulato con Kolbe e stabilisce, che una volta effettuate le verifiche di legge, l’appalto del servizio debba essere aggiudicato alla ricorrente. Ruggiano in questi mesi ha adottato la politica dello struzzo nascondendo la testa sotto la sabbia, ha risposto sempre evasivamente alle domande poste dall’opposizione, senza mai assumere un’iniziativa che permettesse di verificare le difficoltà manifestate, anche dal fronte sindacale, in ordine alle condizioni di lavoro in cui si trovano gli operatori della struttura, che hanno, in un primo momento, subito la mancata applicazione del contratto nazionale previsto nell’offerta di gara e poi si sono ritrovati con un piano di esuberi, rientrato in parte, presentato dal gestore che lamenterebbe perdite mensili nella gestione del servizio di 25.000 euro al mese. Cosa che, se rispondente al vero, dimostrerebbe ulteriori errori nella definizione della base d’asta individuata dal Consiglio di Amministrazione di Veralli Cortesi. Non sappiamo come finirà la vicenda amministrativa in sede giudiziale, ma sappiamo che noi chiederemo che si faccia piena luce sui fatti e che si individuino responsabilità ed eventuali danni arrecati all’ente, interessando tutti i soggetti preposti alla verifica ed al controllo. E sappiamo anche come dovrebbe finire la vicenda politico istituzionale: il Sindaco di Todi che ha nominato l’attuale CdA dovrebbe chiedere a tutti i membri di rimettere il mandato nelle sue mani per manifesta incapacità di svolgere il compito loro assegnato A rischio c’è la qualità di un servizio essenziale per Todi e la Media Valle del Tevere, quello di residenza protetta, un servizio socio sanitario che deve garantire livelli di assistenza pari ai requisiti richiesti, che, a leggere la sentenza del TAR Umbria, non sarebbero garantiti dall’attuale gestore, assicurando la necessaria assistenza agli ospiti fragili e in condizione di non autosufficienza che accoglie.
Il
Liceo “Jacopone da Todi” è lieto di comunicare che l’ex allieva Marianna
Haddad, diplomatasi nell’anno
scolastico 2013-2014 al Liceo Classico con 100/100 e Lode,ha
vinto il Concorso a trentadue posti di Segretario di Legazionein
prova del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Si tratta di un risultato davvero straordinario, in quanto il Concorso per la
carriera diplomatica è indubbiamente tra i più difficili e prestigiosi
nell’ambito della pubblica amministrazione italiana, ed è la prima volta che un
nostro studente raggiunge questo traguardo!
Il Liceo esprime i più vivi complimenti alla
bravissima Marianna Haddad, il cui percorso di studi è stato davvero brillante
e di respiro internazionale. Marianna, infatti, ha conseguito nel 2019 sia
la Laurea Magistrale in Giurisprudenza (Profilo
in Diritto Internazionale) presso la LUISS Guido Carli di Roma, con 110/110 e Lode con Speciale
Menzione, sia il Master of Laws – LLM – in International Law and Justice, Magna
Cum Laude, presso la Fordham University – School of Law di New York negli
Stati Uniti, risultando nel top 10% degli studenti laureati nell’anno
accademico. Inoltre, nel corso dei suoi studi universitari, Marianna ha seguito
il Programma Erasmus presso l’Université de Strasbourg – Faculté de Droit a
Strasburgo in Francia; e ancora, nel 2020, ha conseguito il Master in Studi
Diplomatici presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI)
a Roma.
Il
brillantissimo curriculum di Marianna Haddad è stato quindi coronato dal
successo nel Concorso per la carriera diplomatica, che riempie di orgoglio la
nostra comunità scolastica e l’intera città di Todi. Auguriamo a Marianna una
splendida carriera, fino ai vertici del nostro corpo diplomatico, per
rappresentare magnificamente l’Italia nel consesso europeo e mondiale.
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