CHE SUCCEDE ALLA VERALLI? IL SINDACO REVOCHI IL MANDATO AL CDA

Comunicato del PD di Todi

La prima sezione del TAR dell’Umbria ha accolto il ricorso presentato dal Consorzio di cooperative Kursana Coop soc a r.l., secondo classificato nella gara di aggiudicazione del servizio di gestione della residenza protetta indetta da Veralli Cortesi annullando gli atti con esso impugnati. La notizia è clamorosa e conferma, al momento e in sostanza, i dubbi da noi sollevati sulle modalità con cui l’azienda di Servizi alla Persona aveva deciso, piuttosto frettolosamente, di indire una gara per la gestione di un servizio di cura così delicato, prima per soli quattro mesi, poi per cinque anni, senza avvalersi della possibilità di proroga tecnica al precedente gestore e affidando il servizio ad un soggetto che, da subito, ha fatto sorgere il sospetto che non avesse sufficienti esperienza e competenza per garantire gli standard di servizio richiesti. La sentenza del tribunale amministrativo umbro sembra rilevare proprio quanto da noi evidenziato in tre successive interrogazioni a Sindaco e Giunta, alle quali non hanno fatto seguito né risposte soddisfacenti né iniziative conseguenti. La sentenza evidenzia come Kolbe non avendo il requisito tecnico professionale richiesto dal bando, relativo all’esperienza nell’espletamento di servizi analoghi a quello posto a gara nell’ultimo triennio, abbia stipulato un contratto di avvalimento con Agatos-Onlus Soc. Coop. sociale, che, in possesso del requisito tecnico professionale richiesto non ha però garantito l’esecuzione diretta dei lavori e dei servizi per cui tali capacità sono richieste. Inoltre, secondo il giudice amministrativo, lo stesso contratto di avvalimento sarebbe “nullo per mancanza di specificazione dei requisiti forniti e delle risorse messe a disposizione dall’ausiliaria”. I giudici esplicitano questo concetto affermando che se Agatos ha messo a disposizione un requisito mancante in capo all’aggiudicataria dell’appalto, secondo quanto previsto sia dal codice degli appalti che dal bando di gara, significa che poi la stessa Agatos avrebbe dovuto eseguire il servizio avendone la capacità tecnico operativa: “…risulta evidente come l’indicazione delle risorse oggetto del prestito da parte dell’ausiliaria (“standard operativi e procedure di intervento”, “risorse e mezzi per ottimizzare gli standard qualitativi di gestione”) sia troppo generica per consentire alla stazione appaltante di comprendere quali siano gli impegni concretamente assunti dall’ausiliaria nei confronti dell’ausiliata nonché di verificare, in sede di gara, e di controllare, in sede di esecuzione,che la messa a disposizione del requisito non sia meramente cartolare, ma si sostanzi nella prestazione effettiva, da parte della prima, delle risorse contrattualmente stabilite…”.Dunque secondo il giudice amministrativo mancherebbero all’aggiudicataria proprio quei requisiti che noi, anche nell’ultima interrogazione presentata a gennaio scorso, chiedevamo a Ruggiano & company di verificare affinché fosse certa la rispondenza tra il servizio svolto e gli standard richiesti per lo svolgimento dell’attività di residenza protetta in convenzione con la locale Usl Umbria 1.Il TAR dell’Umbria ora annulla sia la determina di aggiudicazione definitiva che il contratto stipulato con Kolbe e stabilisce, che una volta effettuate le verifiche di legge, l’appalto del servizio debba essere  aggiudicato alla ricorrente. Ruggiano in questi mesi ha adottato la politica dello struzzo nascondendo la testa sotto la sabbia, ha risposto sempre evasivamente alle domande poste dall’opposizione, senza mai assumere un’iniziativa che permettesse di verificare le difficoltà manifestate, anche dal fronte sindacale, in ordine alle condizioni di lavoro in cui si trovano gli operatori della struttura, che hanno, in un primo momento, subito la mancata applicazione del contratto nazionale previsto nell’offerta di gara e poi si sono ritrovati con un piano di esuberi, rientrato in parte, presentato dal gestore che lamenterebbe perdite mensili nella gestione del servizio di 25.000 euro al mese. Cosa che, se rispondente al vero, dimostrerebbe ulteriori errori nella definizione della base d’asta individuata dal Consiglio di Amministrazione di Veralli Cortesi. Non sappiamo come finirà la vicenda amministrativa in sede giudiziale, ma sappiamo che noi chiederemo che si faccia piena luce sui fatti e che si individuino responsabilità ed eventuali danni arrecati all’ente, interessando tutti i soggetti preposti alla verifica ed al controllo. E sappiamo anche come dovrebbe finire la vicenda politico istituzionale: il Sindaco di Todi che ha nominato l’attuale CdA dovrebbe chiedere a tutti i membri di rimettere il mandato nelle sue mani per manifesta incapacità di svolgere il compito loro assegnato A rischio c’è la qualità di un servizio essenziale per Todi e la Media Valle del Tevere, quello di residenza protetta, un servizio socio sanitario che deve garantire livelli di assistenza pari ai requisiti richiesti, che, a leggere la sentenza del TAR Umbria, non sarebbero garantiti dall’attuale gestore, assicurando la necessaria assistenza agli ospiti fragili e in condizione di non autosufficienza che accoglie.

Gruppo Consiliare Partito Democratico Todi