NUOVO ASCENSORE: SI RIAPRA IL CONFRONTO, LE SCALE MOBILI NON SONO UTOPIA

Comunicato di UMBERTO MAGNI – PARTITO DEMOCRATICO TODI

Solo scale mobili

Nemmeno sull’accesso al centro storico i partiti di maggioranza mettono da parte il solito vizio di accusare le forze di opposizione di criticare a prescindere. In realtà, a parlare ed operare “senza cognizione di causa” sembrano essere proprio essere l’amministrazione e la destra tuderti.

Quando, infatti, avranno smesso con gli annunci trionfalistici sul nuovo ascensore di Porta Orvietana, potranno rendersi conto che sono alla portata ipotesi ben più funzionali di quello presentato la scorsa settimana, che non risolve nemmeno lontanamente il problema strutturale dell’accesso al nostro centro storico.

La precedente amministrazione, partendo dal dato inconfutabile del sottoutilizzo del parcheggio di Porta Orvietana, aveva presentato, infatti, più un di progetto per aggredire questa criticità e provare a risolvere in maniera organica la questione dell’accesso all’acropoli.

Stiamo parlando di tre soluzioni che prevedevano lo sbarco diretto sui Giardini Oberdan, con doppia possibilità di accesso dal parcheggio di Porta Orvietana. Trattavasi, nel primo caso, di un doppio ascensore verticale con doppia possibilità di accesso dal parcheggio; nel secondo, di una soluzione mista (doppio ascensore più doppie scale mobili); infine, nel terzo, di doppie scale mobili. Il tutto appoggiandosi il più possibile alla vegetazione e seguendo il terreno per mitigare l’impatto.

due scale mobili + 1 ascensore

Altro che criticare a prescindere, quindi. Qui chi ragiona ed agisce a prescindere (nel caso del nuovo ascensore, anche a prescindere dalla razionalità) è proprio la maggioranza, impermeabile ad ogni sollecitazione dell’opposizione e dei cittadini perché troppo presa ad autoincensarsi. 

Abbiamo messo sul campo, dunque, alcune tracce di lavoro concrete, il cui impatto finanziario, ampiamente vagliato nella scorsa legislatura, non è di certo così drammatico come provano a far credere, quando parlano ad esempio delle scale mobili, gli esponenti della maggioranza.

Investire risorse, poi, anche di dimensioni importanti, su delle soluzioni che prendono di petto una volta per tutte il problematico accesso al nostro centro storico ci pare ben più logico dell’andarsi ad impelagare con un’opera scarsamente fruibile (specie per anziani e disabili), poco funzionale rispetto all’obiettivo di facilitare l’arrivo nell’acropoli, dall’impatto ambientale e paesaggistico discutibile e, per di più, dai costi elevati.

due ascensori e 1 scala mobile

A seguito delle sollecitazioni dei residenti, dei commercianti e dell’opposizione, la giunta, tempo addietro, aveva aperto una fase di confronto sull’accessibilità del centro storico, con tanto di consiglio comunale aperto. Che senso ha avuto tutto ciò se poi si prendono provvedimenti che incidono fortemente sulla vita dei soggetti sopra menzionati senza consultarsi con nessuno (peraltro pretendendo pure il plauso unanime)? 

Perché, dunque, non evitare accelerazioni, non dare vita ad un nuovo percorso partecipato che coinvolga l’intera città e valutare tutte le ipotesi alternative al nuovo ascensore, a partire da quella delle scale mobili come già prospettate nel progetto sopra menzionato?

UMBERTO MAGNI – PARTITO DEMOCRATICO TODI