Sull’attacco del sindaco alla presidente del consiglio comunale Pagliochini

Comunicato del PD: FRATELLI D’ITALIA: UNA FORZA POLITICA ALL’ANGOLO, INCAPACE DI DIFENDERE LA PRESIDENTE PAGLIOCHINI DAGLI ATTACCHI DEL SINDACO RUGGIANO

Abbiamo atteso qualche giorno prima di prendere posizione in merito al durissimo scontro andato in onda nel Consiglio comunale di giovedì tra un innervosito sindaco Ruggiano (non è stata una settimana semplice per lui) e la presidente Pagliochini, tacciata di gestire l’assemblea “IN MANIERA ILLEGITTIMA” (sono le parole esatte utilizzate dal primo cittadino).

Speravamo, infatti, che fosse il suo partito a difenderla da questo attacco sguaiato. Stiamo pur sempre parlando della massima rappresentante a livello istituzionale di Fratelli d’Italia nella nostra città. Peccato, però, che sulla questione i meloniani tuderti siano rimasti silenti.

Esprimiamo noi, allora, solidarietà alla presidente Pagliochini. Tantissimo ci divide da lei: in questi anni, infatti, non le abbiamo risparmiato critiche feroci. Sia politiche, sia riguardanti l’esercizio delle sue prerogative istituzionali. Ciò che però rifiutiamo categoricamente è l’accusa, a lei rivolta, di gestire in modo illegale l’assemblea perché si darebbe troppo spazio alle mozioni e agli odg delle opposizioni. La presidente Pagliochini, come ha fatto notare lei stessa nella replica al sindaco, può essere solo accusata di applicare alla lettera quanto prevede il Regolamento del Consiglio Comunale, non certo di comportarsi extra legem.

La vicenda, comunque, dimostra ancora una volta come la maggioranza che sostiene la giunta Ruggiano sia attraversata da scontri feroci, da vere e proprie “guerre per bande”, con una giunta “ufficiale” ed una “parallela”. In questo contesto tribale, Fratelli d’Italia sembra sempre di più una forza politica all’angolo, stretta tra l’egemonia della Lega e di doveri di lealtà verso il sindaco Ruggiano.

Fa comunque impressione, però, che l’assessore Ranchicchio, forse troppo preso dal pubblicare intensi autoritratti in quel di Trieste, non abbia trovato cinque minuti per esprimere la propria solidarietà alla presidente del Consiglio, sua collega di partito.

PARTITO DEMOCRATICO DI TODI

TODI CIVICA : LA MAGGIORANZA BOCCIA IL REFERENDUM. MA NOI NON MOLLIAMO

Chiederemo il referendum raccogliendo le firme necessarie come previsto dallo Statuto Comunale.
Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale si è discussa la proposta presentata dalle forze di opposizione per l’indizione di un referendum consultivo sul nuovo ascensore cittadino. La maggioranza di centrodestra, tuttavia, ha bocciato la proposta, ritenendo inutile il parere dei cittadini, dei quali, evidentemente, non interessa sapere cosa pensano di un’ opera che, all’indomani della sua presentazione, ha destato molte perplessità fra i tuderti. Todi Civica ha da subito espresso la propria contrarietà alla realizzazione di un secondo ascensore e lo aveva già anticipato due anni fa,  purtroppo, nell’indifferenza di tutti. Abbiamo sempre sostenuto l’opportunità di realizzare delle scale mobili per sostituire l’attuale navetta verticale e siamo convinti che investire un milione e settecento mila euro ( accendendo per di più un mutuo che dovremo pagare tutti) per un altro ascensore, non risolverà in alcun modo il problema di accesso al centro storico. Tuttavia, con spirito costruttivo, avevamo proposto un referendum proprio per uscire da una lettura politica e di parte e per dare la parola ai cittadini, la cui opinione, per noi, è fondamentale. Ma chi oggi governa la città ha un’altra idea della democrazia. Siamo amareggiati da tale atteggiamento, ma  non cederemo nella nostra battaglia. Lo Statuto Comunale consente infatti la possibilità di indire un referendum anche attraverso una raccolta firme ( basta il 10% degli elettori). Ci sono tutte le condizioni per far partecipare i cittadini a questa scelta e faremo di tutto per dare loro la parola. Nei prossimi giorni ci confronteremo con le forze politiche, le associazioni e cittadini che vorranno condividere questo percorso. Ci batteremo per evitare un’ opera inutile, costosa ed impattante e lo faremo con il coinvolgimento dei cittadini.
Todi Civica

il Movimento 5S sulla manifestazione no vax.

Per il sindaco Antonino Ruggiano si è trattato semplicemente di “libertà di pensiero”. E così mentre tutti i comuni cittadini rispettano diligentemente le normative anti Covid comprese quelle che limitano la propria libertà personale per evitare la diffusione dei contagi, contribuendo a salvare migliaia di vite umane, a Todi va in scena la libertà legata al pensiero negazionista sui vaccini. Ci auguriamo di non assistere alle solite scene che siamo stati abituati a vedere in questo tipo di manifestazioni. Ci auguriamo una tolleranza zero per quanto riguarda la violazione delle norme sulla diffusione del contagio, nel rispetto di tutte quelle persone che ancora oggi soffrono e combattono contro questo virus, per i sanitari in prima linea e per i famigliari che piangono i loro morti, per chi ha sempre rispettosamente accettato ogni provvedimento in merito a chiusure e divieti di assembramento.
MoVimento Tuderti 5 Stelle 

RUG)GIANO BIFRONTE: LA PARABOLA DISCENDENTE DI UN SINDACO SEMPRE PIÙ DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE

Abbiamo subito plaudito, ieri mattina, alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Ruggiano al “Corriere dell’Umbria” sulla manifestazione negazionista di domenica. Citiamo testualmente le sue parole: “io non approverò mai una manifestazione di questo tipo e darò disposizione ai vigili urbani e allertando anche i carabinieri affinché vengano rispettate le disposizioni in proposito: cioè rispetto del distanziamento e mascherina”. In prima pagina era presente, addirittura, questo virgolettato: “NON LO PERMETTERÒ”.

Peccato però che, sempre nella mattina di ieri, il sindaco abbia innescato una pericolosa retromarcia e, con un comunicato alluvionale basato sull’articolo 21 della Costituzione, abbia ritrattato sostanzialmente quanto dichiarato poche ore prima. Un classico “facite ammuina” che disorienta i cittadini tuderti ed umbri, sconcertati dal fatto che Todi sia ormai divenuta il palcoscenico preferito di ogni forma di estremismo strampalato.

Cerchiamo, comunque, di fare un po’ d’ordine. Ricordiamo al sindaco che nessuno di noi ha chiesto che si impedisca la manifestazione. Abbiamo chiesto, invece, che utilizzi la sua autorità per disporre che la manifestazione si svolga in un luogo diverso dal centro storico, immagine identitaria di Todi, per impedire un danno di immagine alla città.

Pensiamo, quindi, che l’enfasi libertaria del sindaco nasconda qualcosa. Non è possibile, infatti, che una manifestazione autorizzata dalla questura non sia stata preventivamente comunicata al sindaco o all’amministrazione. È da ritenere dunque plausibile l’ipotesi che gli organizzatori abbiano avuto l’assenso anche del Comune. La scelta di un altro luogo, come noi chiediamo, consentirebbe anche un miglior controllo, da parte delle forze dell’ordine, del rispetto della stringente normativa di sicurezza prevista in tempi di pandemia.

Lei, sindaco, dice di essere un “liberale autentico” e si sente autorizzato a farci una lezioncina sull’articolo 21 della Costituzione. Non è che però basta essere liberisti per professarsi liberali: si rilegga Benedetto Croce, sennò anche Pinochet potrebbe essere considerato un liberale doc. Il liberalismo è una filosofia politica un po’ più complessa del “faccio quello che voglio io”: quella è “la Casa delle Libertà” di Corrado Guzzanti, che descrive alla perfezione la sua maggioranza.

Vorremmo parlare, poi, di come i membri della sua amministrazione lisciano il pelo al mondo no vax. Sono agli atti, infatti, i like messi da un suo assessore, segnatamente Ranchicchio, ai deliranti post della nostra concittadina medico, promotrice della manifestazione di domenica. L’ultima folle esternazione gradita dall’assessore alla cultura recita così: “IL COVID SI CURA A DOMICILIO….VE LO GARANTISCO”. No, il Covid, purtroppo, spesso e volentieri non si cura a domicilio. I nostri concittadini morti tra terapie intensive e rianimazioni, senza nemmeno aver potuto abbracciare i loro cari, stanno lì a testimoniarlo. Ma questa è un’altra storia su cui torneremo presto.

PARTITO DEMOCRATICO DI TODI

Il Agosto la XXV edizione del corso di avviamento alla direzione d’orchestra.

Ideatore e docente il maestro Fabrizio Dorsi, tuderte e docente di esercitazioni orchestrali nel conservatori di Milano. Sini ad oggi 180 allievi alcuni dei quali oggi di fama internazionale. La locandina.

A Vasciano una struttura polivalente. Domenica 9 inaugurazione.

Presenti il sindaco e l’assessore Moreno Primieri.

TODI NON E’ QUESTO!

Il Capogruppo PD Valentini sul Festival del Libro e la manifestazione no vax

Todi, per l’ennesima volta, si ritrova suo malgrado alla ribalta nazionale a causa di un sedicente Festival, patrocinato dall’Amministrazione Comunale, dal nome “Todi Città del Libro” collegato al movimento neofascista CasaPound Italia.

È infatti la casa editrice Altaforte, contigua al gruppo neofascista, e la cui libreria è spesso teatro di manifestazioni nostalgiche a base di saluti romani e cori fascisti, che, anche se “sotto copertura”, risponde all’organizzazione dell’evento. Si tratta della stessa casa editrice tristemente assurta alle cronache nazionali a causa dei suoi innegabili e strettissimi legami con partiti neofascisti di estrema destra come appunto CasaPound, che l’ hanno portata non a caso ad essere esclusa da fiere librarie prestigiose come il Salone del Libro di Torino e la Fiera del Libro di Roma. Lo stesso Polacchi, editore proprio di Altaforte, nonchè dirigente di CasaPound, e perfino pregiudicato, che, forte del suo curriculum giudiziario ricco di accoltellamenti, bastonate e lesioni varie, si dichiara estimatore di Mussolini, reputandolo “il miglior statista italiano”. Inoltre, almeno la metà dei relatori annunciati nel sito del festival hanno pubblicato uno o più libri con Altaforte, oppure articoli sulla rivista Primato Nazionale, altro organo di riferimento di CasaPound. Al 2019 sono oltre 20 gli arresti e 359 le denunce rivolte a CasaPound Italia, che sceglie un sistematico ricorso alla violenza come modus operandi in politica e nella società. Tra gli altri, spiccano per le loro simpatie fasciste Paolo Bargiggia (giornalista sportivo che rivendica con orgoglio su Twitter il suo essere fascista), Alessandro Meluzzi (tra le altre cose recentemente autore dell’agghiacciante tweet su Auschwitz: “Andrà tutto bene”), Marco Gervasoni (accademico che propone l’affondamento delle navi dei migranti) e Costanza Miriano (autrice del libro “Sposati e sii sottomessa”). Il Sindaco ha dichiarato alla stampa che “la vicinanza degli organizzatori del festival a CasaPound non è un problema”. Ruggiano non è nuovo a queste tipo di iniziative. Sfuggono le motivazioni politiche per cui lo stesso sindaco di Todi, recentemente, ha negato all’ Anpi il patrocinio per la manifestazione del 25 Aprile; anche in questa occasione Todi ha mostrato un immagine negativa di se.

È un caso che movimenti negazionisti Covid, no vax e no mask scelgano la NOSTRA Città per Le loro adunate???

Todi non è questo!

Come Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Todi abbiamo ritenuto indispensabile protocollare domanda per un Consiglio Comunale con all’Ordine del Giorno la “Richiesta di ritiro di patrocinio e sostegno economico da parte del Comune di Todi e del Consiglio Regionale dell’Umbria al Festival “Todi Città del Libro” collegato al movimento neofascista CasaPound Italia”.

Come Capogruppo Pd in Consiglio Comunale a Todi, faccio appello a tutti i Consiglieri Umbri del Partito Democratico e a tutte le forze riformiste, di sostenerci in questa battaglia presentando, anche nelle proprie città, il medesimo Ordine del Giorno.

E’ una lotta che ci deve vedere tutti schierati in prima linea contro ogni genere di revisionismo storico e contro atteggiamenti subdoli e ambigui dei nuovi fascismi.

Manuel Valentini Capogruppo Pd in Consiglio Comunale

Il Sindaco Ruggiano: art. 21: tutti hanno il diritto di manifestare.

Intervento del Sindaco a proposito della manifestazione no vac.

A In questi lunghi mesi di battaglia contro il Coronavirus credo che non ci sia stata Città più impegnata di Todi, nello spendersi con ogni sforzo e risorsa. Grazie al lavoro di centinaia di volontari e dell’intera società, abbiamo dato esempio, in mille e mille occasioni, di quello che può fare una comunità unita e coesa.

                   Todi è stata esempio nella primavera scorsa di Covid Free prima degli altri, ha scritto i protocolli per la riapertura delle manifestazioni sportive, organizzando i campionati italiani di Tennis, in autunno ha offerto alla Regione il “Modello Todi” in tema di tracciamento dei casi dei contagiati e, infine, da ultimo ha aperto il Primo Centro Vaccinale interamente comunale, sostenuto da volontari.

                   Personalmente, mi sono speso e continuo a spendermi, quotidianamente per sostenere ognuno di noi in questo momento così complicato.

                   Ci sono online centinaia di miei interventi che possono essere ascoltati da chiunque, nei quali ho solo e sempre continuato a sostenere le Autorità ed il Governo, a prescindere da chi fosse il Presidente del Consiglio, e ogni tipo di Amministrazione che ha dovuto impegnarsi in questo momento.

                   Credo fortemente nella scienza, nel valore dei vaccini e nelle organizzazioni internazionali.

                   Ritengo, infine, che niente sia più lontano dalla realtà, dalle teorie che circolano, quotidianamente, sui social, infarcite di complotti, teorie strampalate e fantasie, negazionismi e terrapiattismi vari.

                   Sono così per mio convincimento personale e perché, oltretutto, lo ritenevo e lo ritengo un mio preciso dovere di Sindaco.   Soltanto chi ha vissuto in prima linea questo periodo, a partire dal personale sanitario, può capire i sacrifici e le sofferenze di questo periodo.

                   Tuttavia, le notizie lette oggi sui giornali mi hanno lasciato basito. Poter pensare che un Sindaco dell’Italia democratica possa “permettere” o “non permettere” una manifestazione in base alla corrispondenza con le sue idee, oltre che contro la legge è, a mio giudizio, un abominio.

                   I nostri nonni sono usciti da una guerra mondiale, scrivendo la Costituzione che, nei principi generali, ritengo sia la migliore del mondo. L’Articolo 21 recita, testualmente: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

                   Ecco.            Io credo fortemente, da liberale autentico, nei sacri principi della Costituzione Italiana, nella libertà individuale prima di tutto. Non vorrei mai vivere in un Paese nel quale si potesse manifestare, o meno, a seconda se il Sindaco, il Presidente della Regione o il Presidente del Consiglio siano, o meno, d’accordo.

                   Un conto è dire “…non condivido quello che stai dicendo…”, altro è dire “…se non la pensi come me non hai diritto di dirlo…”. Questo si fa nei regimi dittatoriali, non nelle democrazie mature.

                   Chi vuole manifestare è LIBERO di farlo, nei limiti di comportamento stabiliti dalle norme (nel nostro caso quelle stringenti delle disposizioni anticovid).

                   Chi non è d’accordo è altrettanto libero di manifestare il dissenso.

                   Nessuno, Nessuno può violare le norme o le leggi e la Carta Costituzionale.

Il Sindaco

Avv. Antonino Ruggiano

Todi, la “città che legge”

Il Ministero della cultura (Mibact), il Centro per il libro e la lettura (Cepell) e l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani (ANCI), hanno riconosciuto nel 2018, per un triennio alla città di Todi – oltre che a quelle di Bastia Umbra, Corciano, Gualdo Tadino, Gubbio e Spoleto – la qualifica di “Città che legge” perché si è distinta per la lettura e soprattutto per la predisposizione ad organizzare eventi ed incontri culturali, in cui fosse la lettura l’attività che potesse fare la differenza. La Biblioteca Comunale di Todi infatti, si è rivelato luogo di aggregazione per giovani ed anziani durante la intelligente ed appassionata gestione della Dott.ssa Fabiola Bernardini. Ma non va dimenticato che il 23 aprile si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, indetta dalla Conferenza generale dell’Unesco. La scelta della data è simbolica e di grande effetto; infatti nel 1616 sono morti tre giganti della letteratura mondiale: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso Inca de la Vega. L’obiettivo della Giornata è quello di promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright. Il messaggio è rivolto principalmente ai giovani, per stimolarli a scoprire il piacere di leggere. “L’alfabetizzazione è la porta che conduce alla conoscenza, indispensabile per l’autostima e la responsabilizzazione dell’individuo. I libri, in tutte le forme, svolgono un ruolo essenziale”, ha dichiarato, Audrey Azoulay che succede alla bulgara Irina Bokova (prima donna a ricoprire la carica) quale direttore generale dell’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite preposta all’Educazione, alla Scienza e alla Cultura. “Il tempo per leggere dilata il tempo per vivere” e offre l’occasione di consolidare o addirittura di instaurare nuove relazioni umane, in uno scambio che spesso rappresenta il legame esistente tra persone, testi e luoghi. E questa è stata la finalità di una serie di incontri culturali organizzati proprio a Todi – la “città che legge” – nell’accogliente sala da thè del bar Il Fondaco:

creare un senso di comunità attraverso letture condivise e spesso interpretate da chi andava in quel bar, anche per sorseggiare una tazza di cioccolato o di un thè dall’aroma quasi esotico, e partecipare a quegli eventi del Fondaco Letterario. A conclusione di questi appuntamenti – apprezzati col tempo nel panorama culturale della città – è stata organizzata la “Giornata della rosa e del libro” il 23 aprile, manifestazione ripresa da quella nata in Catalogna, a Barcellona: nello stesso giorno, in cui si celebra San Giorgio, ogni uomo dona una rosa alla sua donna che contraccambia con un libro.

E a Barcellona la tradizionale passeggiata per le Ramblas è invasa di banchetti pieni di libri – che gli editori presentano anche sotto forma di letture estemporanee – e di rose, creando uno degli eventi più suggestivi dell’anno.

Todi, con il Fondaco letterario, ha cercato di far conoscere la stessa tradizione, presentando anche alcuni autori umbri con le loro opere. Soprattutto si è cercato, oltre che farli conoscere, diffondere l’interesse per la lettura, anche ad alta voce.

Così la scrittrice e docente siciliana, da anni ormai umbra, Tommasina Soraci ha fatto parlare Trotula de’ Ruggiero.

Una medica delle donne per le donne, una tra le numerose “mulieres” della Schola salernitana di medicina; Roberta Marconi, Perla Passagrilli e Lisa Bresciani, giovani studentesse del Liceo Jacopone di Todi, ci hanno fatto conoscere Grimilde, Drusilla e Sussurro, eroine della Saga gothic fantasy da loro scritta;

Stefano Benazzo, tuderte d’adozione, fotografo di Relitti, scultore, modellista architettonico e navale, ha fatto parlare attraverso i suoi scatti le storie nascoste dietro ad imbarcazioni spiaggiate sulle coste (e nelle acque interne) in tutto il mondo, laddove non è un uomo che parla di navi, ma navi che parlano di uomini.

Il giovane scrittore di Gualdo Tadino Matteo Bebi ci ha letto alcune pagine di Poi si fece buio una interessante storia ambientata nel 1200.

“La scrittura e la lettura – sosteneva Luis de Sepulveda – hanno il potere di conservare intatti i sogni senza dimenticarli. Raccontare è un mezzo per cercare di diventare migliori. E se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo”. Celebrare dunque il 23 aprile la Giornata mondiale del libro a Todi è stata – per Donatella e Simonetta Fedele e Laura Toppetti, promotrici degli eventi del Fondaco letterario – l’occasione per trasformare quella giornata in un momento di intensa socialità.

Così il simpatico invito ad uno scambio di fiori e libri tra uomini e donne ha messo in evidenza un modo significativo di coniugare cultura e senso di comunità: la lettura aiuta ad aprirci agli altri nonostante la distanza, aiutandoci a viaggiare, anche grazie all’immaginazione. Leggiamo proprio in questi giorni una notizia che riguarda l’ “elezione” – detto in modo ironico – di Todi a “Città del libro” con il lancio di un Festival letterario, un’iniziativa che si svolgerebbe nel mese di Giugno, patrocinata dal Comune, dalla Regione e dall’Etab e che “mira a conquistare un posto di primo piano fra i principali appuntamenti di respiro nazionale dedicati al mondo dell’editoria” come si legge sia nel sito che nella pagina Facebook. Sorprende e preoccupa che gli organizzatori di tale manifestazione, poco avvezze alla dialettica democratica, possano produrre, con questa iniziativa, un solco profondo nella stessa cittadinanza.

LA MANIFESTAZIONE NEGAZIONISTA? UN OLTRAGGIO ALLA CITTÀ DI TODI

Comunicato del PD. ”
Il sindaco ha dato il nulla osta allo svolgimento dell’iniziativa? Cosa ha da dire a riguardo? ”

Apprendiamo dai social che il nostro centro storico, in questo fine settimana, potrebbe essere teatro di una manifestazione di negazionisti Covid, no vax e no mask. Ci chiediamo e chiediamo al sindaco di Todi: ammesso che la manifestazione sia stata preliminarmente autorizzata dalle autorità competenti, è opportuno che si svolga un raduno siffatto nella nostra città? Essendo un “consesso” (basta vedere i video su YouTube) dove non vengono rispettate le misure di distanziamento sociale né, tantomeno, utilizzati i dispositivi di protezione individuale, quali misure di sicurezza sono state concordate? Il sindaco ha dato il nulla osta allo svolgimento dell’iniziativa? Cosa ha da dire a riguardo? Lascerà che, ancora una volta, l’immagine di Todi sia legata, magari in foto e riprese video, a messaggi osceni che si ripercuotono in modo nefasto anche sulla capacità di attrarre turisti? Potrebbe anche sorgere l’equivoco per cui l’assonanza inquietante tra il noto hashtag #todidipauranonha e il titolo di questa manifestazione –  “No Paura Day”, per l’appunto – faccia apparire Todi, tutta intera, una città di  negazionisti. Si è pensato a questo? Confidiamo poi che l’Ordine dei medici prenda gli opportuni provvedimenti disciplinari nel confronti del medico tuderte (ora in pensione) animatrice dell’evento. Stiamo parlando di un soggetto che utilizza i social, spesso in modo violento, per propagandare falsità smentite da qualsiasi evidenza scientifica, tanto da aver indotto lo stesso Facebook a eliminare il suo profilo più volte e, nonostante ciò, i post pubblicati hanno riscosso anche l’apprezzamento di un membro della giunta comunale. Questa cialtroneria antiscientifica è, infine, uno schiaffo alle numerose famiglie tuderti che sono state colpite dal COVID, in particolare, a quelle (non poche) che hanno perso i loro cari e a chi ha lottato, salvandosi, in una camera di terapia intensiva. Sindaco, non permetta questo oltraggio!
PARTITO DEMOCRATICO DI TODI