PD, PSI e Todi Civica chiedono che il Consiglio Comunale deliberi l’istituzione di una cabina di regia per la gestione dell’emergenza pandemica.

Gruppi Consiliari PD, PSI, Todi Civica

I gruppi di opposizione chiedono la convocazione urgente del Consiglio Comunale di Todi per sollecitare la gestione unitaria della crisi pandemica in atto, attraverso la costituzione di una “cabina di regia”, composta da rappresentanti di maggioranza e minoranza, che si faccia carico di prendere le iniziative necessarie a garantire il futuro dell’ospedale della Media Valle del Tevere, in questo momento sottratto alle sue funzioni fondamentali, ma per il quale è necessario continuare a chiedere il ripristino di tutte le unità operative e i servizi ambulatoriali presenti prima della sua conversione in COVID Hospital.
La cabina di regia dovrà avere anche il compito di elaborare le misure che a livello locale saranno necessarie per fronteggiare le conseguenze sociali ed economiche che derivano dalle misure restrittive attuate da governo e regione, per prevenire e contrastare la diffusione del virus SARS COV 2, a cominciare dall’istituzione di un fondo di solidarietà comunale che affianchi alle risorse che arriveranno dal governo risorse del bilancio comunale, per sostenere le imprese e le famiglie in difficoltà a causa della pandemia.
Fin dall’inizio della crisi sanitaria abbiamo dato disponibilità al Sindaco e alla Giunta comunale alla collaborazione, sia proponendo iniziative per tutelare l’ospedale, sia facendo proposte concrete a sostegno dell’economia locale. Non abbiamo trovato finora che una disponibilità formale, ma riteniamo che i dati preoccupanti sulla diffusione del virus che riguardano l’Umbria e, in questa seconda ondata, anche Todi, che ieri aveva 162 positivi e 6 persone ricoverate, non possono non spingere alla condivisone della responsabilità per il bene di Todi e della nostra comunità.
Auspichiamo che la Presidente del Consiglio convochi con sollecitudine il consiglio comunale, data l’importanza dei temi che abbiamo posto all’ordine del giorno, senza frapporre formalismi che in questo momento sarebbero inutili, se non dannosi.

Gruppi Consiliari PD, PSI, Todi Civica

TODI E SPOLETO: TROVA LE DIFFERENZE!

Comunicato del PD di Todi: A Spoleto la Lega caccia assessori e consiglieri comunali, rei di aver difeso il loro ospedale. A Todi il duo Ruspolini – Peppucci è prono ai voleri della Regione.

Umberto Magni. PD Todi.

Apprendiamo dalla stampa con sgomento delle purghe di staliniana memoria operate dal segretario regionale della Lega, onorevole Virginio Caparvi, tra le fila della Lega spoletina. Per il solo fatto di aver difeso con forza e senza guardare agli interessi di partito il proprio ospedale territoriale (convertito a polo Covid con la contestata delibera n. 67 della presidente Tesei), ben sei tra assessori e consigliere comunali sono stati cacciati con ignominia dal partito. Nemmeno si fossero intascati qualche rimborso elettorale o avessero comprato qualche diamante in Tanzania! Certo, gli stessi draconiani provvedimenti non potrebbero essere presi verso i leghisti tuderti, capeggiati dalla premiata ditta Ruspolini-Peppucci. Il duo in questione, infatti, fin dalla primavera scorsa, ha assistito da spettatore alla marginalizzazione dell’Ospedale di Pantalla, sostanzialmente chiuso da mesi con danni permanenti al diritto alla salute di sessantamila persone, costrette a non curarsi oppure, se abbienti, a ricorrere alla sanità privata (che strano!).Mai una censura verso l’operato della giunta regionale, che sta indispettendo anche molti elettori di destra. Mai comprensione ed empatia verso i lavoratori della sanità che hanno denunciato anche in questi giorni, mediante le proprie rappresentanze sindacali, disorganizzazione, incompetenza, confusione e turni massacranti. Mai una difesa concreta del proprio territorio. Piuttosto, abbiamo letto solo elogi alla presidente Tesei e al geometra Coletto. Talmente bravi che, negli ultimi mesi, vaneggiando un presunto “modello Umbria” di contrasto alla pandemia da loro forgiato, sono riusciti a buttare al vento quanto fatto dalla nostra sanità durante la primavera, con la situazione attuale che è sotto gli occhi di tutti: terapie intensive sature, tracciamento saltato, lunghe attese per i tamponi e sospensione delle prestazioni sanitarie per le patologie non Covid. A fronte di questa situazione drammatica, invece di programmare investimenti pubblici sul personale, sulle strutture e sulla formazione, ci si rivolge a San Bertolaso. Auguri! Servirebbe recuperare uno sforzo collettivo, ricucire uno spirito comunitario, lavorare d’intesa tra maggioranza e opposizione. Purtroppo, non crediamo che questa Lega, incapace di tollerare anche il minimo dissenso interno, sia in grado di proporre alcunché di buono per uscire dal caos. Il vicesindaco Ruspolini e la consigliera Peppucci ne sono la prova vivente. E chissà se anche loro temono una possibile espulsione oppure difendono le scelte della Regione per genuina convinzione. 

Bruno Chiavari presidente regionale ACLI.

CARO SINDACO, MENO PREDICHE E PIU’ CONCRETEZZA!

Il Covid e Todi: un comunicato del PD

Abbiamo ascoltato con molta attenzione le comunicazioni alla cittadinanza date dal sindaco Ruggiano via social sull’evoluzione della pandemia nella nostra città. Non possiamo non notare, senza alcun sarcasmo, che il primo cittadino, dopo una litania durata mesi su Todi “isola felice” immune dal Covid, abbia finalmente adottato una linea di prudente realismo. È la linea che portiamo avanti da mesi e che, peraltro, non equivale a fare del terrorismo catastrofismo, quanto, piuttosto, ad essere pienamente coscienti che il contenimento della pandemia e il bilanciamento tra diritto alla salute e salvaguardia del tessuto economico-sociale passano per un crinale strettissimo. Questo crinale strettissimo va imboccato rinsaldando lo spirito di comunità e di solidarietà, mettendo in campo strumenti flessibili che ben possono adattarsi all’evoluzione dell’epidemia. E, magari, tacitando chi, come il consigliere di Casapound e la presidente del Consiglio Comunale, si è più volte espresso minimizzando l’impatto del Covid sulla nostra città, subito controbilanciato dall’irreprensibile vicesindaco che ha chiesto di far intervenire l’esercito per garantire il tracciamento dei contagi. Apprezziamo, dunque, che il sindaco abbia fatto appello all’unità cittadina. Purtroppo, per quanto più rosea rispetto alla situazione regionale, la nostra città vede un numero elevato di positivi (132) è una situazione sanitaria non lontanamente paragonabile a quella dei mesi scorsi. Tuttavia, ci pare d’obbligo evidenziare che, accanto a questo rinnovato afflato unitario, il sindaco non rinuncia a vestire i panni del virologo, consigliando sostanzialmente di non conteggiare gli asintomatici tra i contagiati, ma dimenticando che essi sono i più importanti vettori di infezione, specie per le persone più fragili. Mettere in dubbio la linea seguita da ogni governo del globo terracqueo in base a chissà quali competenze ci lascia un po’ basiti. Un sindaco, piuttosto dovrebbe adoperarsi per elaborare provvedimenti amministrativi in grado di supportare efficacemente le categorie più colpite attualmente dall’emergenza economica e sociale, non giocare al piccolo virologo. Già ci sono troppi galli nel pollaio dei virologi italiani, come si evince ogni giorno leggendo i giornali e vedendo la televisione. Insomma, caro sindaco, meno omelie e benedizioni (che per fortuna competono ad altre autorità), più concretezza. Va bene garantire un centro storico debitamente arredato con gli addobbi natalizi per dare una parvenza di normalità. Magari, però, accanto a questo, utilizzando le leve del bilancio comunale, studiamo assieme misure che incidono sulla vita delle persone. Parliamo di contributi per gli affitti in base all’ISEE. Parliamo di aiuti alle associazioni di promozione sociale, a quelle sportive e alle organizzazioni di volontariato. Parliamo di dare ancora più sostanza ai due cosiddetti “decreti ristori”, integrandoli a livello comunale. Parliamo di un grande piano comunale per le persone fragili e gli anziani.

Noi ci siamo e ci saremo su questi temi. Pronti a collaborare con serietà e pragmatismo, senza troppi hashtag guasconi di mezzo. Perché di #nonfateisomari e #todipauranonha cominciamo un po’ a stufarci.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

Ospedale di Pantalla: situazione critica, impossibile separazione malati

La denuncia dei sindacati

La situazione dell’ospedale di Pantalla è prossima al collasso. A denunciarlo sono i sindacati che ricevono una richiesta di aiuto e intervento immediato dal personale del nosocomio della Media Valle del Tevere. “C’è un focolaio Covid tra gli operatori sanitari che sono totalmente esausti – spiegano Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – Al contempo il pronto soccorso non riesce più a reggere l’onda di ricoveri che lo sta investendo”.
“In questo modo – continuano i sindacati – è impossibile per il personale garantire la sicurezza dei malati in arrivo, con la separazione della zona grigia (dove far sostare i sospetti) da quella con i pazienti covid positivi. Non essendoci un percorso ben definito pulito/sporco, non essendoci una reale zona filtro e un numero di operatori sufficiente a garantire ricambio e separazione del personale, il rischio di nuovi focolai è altissimo. Chiediamo un intervento immediato della Usl Umbria 1 a tutela del personale e della sicurezza dei pazienti”, concludono i sindacati.

MA L’ARGINE? Metter in sicurezza le zone colpite dall’alluvione nel 2012.

Todi Civica: a distanza di 8 anni e un fi8nanziamento di 1.500.000,00 euro non si mettono in sicurezza quelle aree.

La notizia dei lavori per il colle è sicuramente positiva e ci fa piacere. Ma fra qualche giorno, esattamente il 12 novembre,  ricorre l’anniversario dell’alluvione che nel 2012 colpì ampie parti del territorio tuderte. A distanza di 8 anni ( OTTO ANNI ) con un finanziamento di un milione e mezzo, non si riesce a capire perché non si mettano in sicurezza quelle aree. Da anni, Todi Civica, denuncia regolarmente questa incresciosa mancanza, sollecitando l’amministrazione comunale, da cui, però, non arriva alcuna risposta. Abbiamo anche scritto all’assessore regionale competente, ponendo la stessa domanda, ma senza ricevere nessuna informazione né,  tanto meno,  alcun impegno concreto. Una vicenda incredibile che rimane incomprensibilmente immobile,  nel silenzio generale. Silenzio che sembra aver rapito anche quei cittadini che si erano costituiti in comitato e che, strano a dirsi, pare si siano dimenticati dei danni subiti e dei rischi che continuano a correre il paese, le loro abitazioni e le famiglie che in esse vivono. Todi Civica inviata ancora una volta l’amministrazione comunale e regionale ad ottemperare ad un impegno fondamentale per la collettività, assumendosi la responsabilità di governo che gli è stata affidata. Non vorremmo essere costretti, come spesso accade, a dire “ve lo avevamo detto”.
Todi Civica

Covid: le disposizioni che gli Umbri debbono osservare

  • Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.
  • Raccomandazione di non spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazioni di necessità.
  • Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.
  • Chiusura di musei e mostre.
  • Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori
  • Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.
  • Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.
  • Chiusura di bar e ristoranti alle ore 18. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

Emergenza : 400 milioni ai Comuni. Ragionare insieme per la ripartizione

Comunicato di Todi Civica. Al Comune di Todi subito € 130.000 prima di tre rate.

La conferenza Stato – Città, in considerazione dell’ emergenza che sta attraversando il Paese a causa del Covid, ha deciso di destinare 400 milioni di euro ai Comuni. Il ministero dell’interno ha pubblicato i dati relativi alle singole ripartizioni, sottolineando che l’assegnazione in questione è commisurata alle stime delle possibili maggiori spese per il trasporto scolastico e per interventi di sostegno sociale, ma che tale commisurazione non costituisce in alcun modo ” vincolo di spesa”. Al Comune di Todi sono stati assegnati circa 130 Mila euro, importo che rappresenta un terzo dell’intero contributo, che verrà completato nei prossimi mesi. Tuttavia la situazione contingente, la sospensione della didattica in presenza di per alcuni settori della scuola e un possibile nuovo lockdown, impongono una riflessione che valuti l’utilizzo delle risorse anche al di là dell’impiego stabilito. Pertanto, sulla base delle indicazioni fornite dalla associazione dei Comuni, il fondo potrebbe essere messo a disposizione di chi, in questo momento, sconta maggiori difficoltà a causa della pandemia. In quanto senso, richiamiamo anche la proposta avanzata dal Consigliere Andrea Vannini di un fondo per le attività economiche e commerciali che hanno subito particolari danni economici. Invitiamo l’amministrazione comunale e la maggioranza,  a coinvolgere il Consiglio Comunale, le forze politiche, sindacali e sociali della un città nelle scelte di ripartizione dei suddetti fondi, considerando il confronto funzionale al raggiungimento del miglior risultato possibile e   prendendo atto di come, il centrodestra, a livello nazionale, giustamente, valuti un errore la poca condivisione, da parte del Governo,  nelle scelte strategiche.
Todi Civica

ZTL aperta e sosta temporanea in piazza del Popolo, le richieste di Confcommercio Todi al Comune


La presidente Nunzia Frustagatti: “Occorre aprire la ZTL e consentire la sosta temporanea in Piazza del Popolo per agevolare il lavoro di attività oggi in difficoltà estreme”

Di fronte alle restrizioni imposte ai pubblici esercizi dai decreti anticovid, bisogna almeno agevolare con
misure ad hoc le imprese direttamente più colpite – bar e ristoranti – quando intendono svolgere attività di
consegna a domicilio o vendita per asporto.
Da questa urgenza nasce la richiesta di Confcommercio Todi – inoltrata al sindaco Antonino Ruggiano, all’assessore Claudio Ranchicchio e al comandante dei Vigili urbani Renato Tinarelli – di consentire, da subito, l’accesso a titolo gratuito nella Zona a traffico limitato e nella zona pedonale a tutti gli operatori della ristorazione e dei pubblici esercizi che devono effettuare consegne a domicilio e permettere l’asporto in centro città.
“Gli operatori e i clienti”, puntualizza nella sua richiesta la presidente di Confcommercio Todi Nunzia Frustagatti nella sua richiesta, “dovranno ovviamente poter dimostrare con idonea documentazione le motivazioni dell’accesso nella zona interdetta al traffico ordinario”.
Ulteriore richiesta per sostenere il commercio.
“Visto il grave problema che stanno affrontando i negozi in questo momento, Confcommercio Todi ha chiesto all’amministrazione comunale la possibilità di poter entrare e parcheggiare con una sosta momentanea in Piazza del Popolo durante tutta la settimana, comprese le domeniche fino al 24 novembre. “La situazione che stiamo vivendo è oggettivamente molto difficile”, aggiunge la presidente di Confcommercio Todi. “In primo luogo bisogna tutelare la salute delle persone, ma dobbiamo anche cercare
di far sopravvivere le imprese fino a quando questa terribile pandemia sarà finita.
Le richieste che abbiamo avanzato al Comune vanno proprio in questa direzione, tenuto anche conto dell’assenza totale di turisti in questo momento e della ridotta mobilità delle persone. Auspichiamo quindi
che il Comune possa venire incontro al più presto alle esigenze delle nostre imprese”.

Ospedale della Media Valle del Tevere, i sindaci chiedono alla presidente Tesei un impegno formale sul futuro del nosocomio

“I Sindaci della Media Valle del Tevere intendono evidenziare che la condotta degli organi regionali sta innegabilmente penalizzando l’ospedale della Media Valle del Tevere e i cittadini del territorio”. Inizia così la lettera aperta, firmata da tutti gli 8 sindaci del comprensorio, indirizzata alla presidente della Regione, Donatella Tesei, e che è stata consegnata nel pomeriggio di mercoledì 28 ottobre presso la sua segreteria da una delegazione composta da Francesca Mele (Marsciano), Daniela Brugnossi (Monte Castello di Vibio), Gianluca Coata (Fratta Todina) e Marsilio Marinelli (San Venanzo). Alla Regione i sindaci contestano in modo netto la mancanza di informazione e di condivisione di una scelta che ha visto arrivare a Pantalla pazienti Covid già tra domenica 18 e lunedì 19 ottobre, ovvero alcuni giorni prima che la Regione, con una ordinanza della presidente Tesei del 22 ottobre, riconvertisse parzialmente il nosocomio alla gestione dell’emergenza sanitaria. Altra significativa mancanza da parte del decisore regionale e della stessa Usl è il non aver ancora indicato  in modo chiaro, a tutela dei cittadini e degli stessi operatori sanitari, quali sono i servizi che possono continuare a svolgersi presso l’ospedale, con la conseguenza di generare confusione e inefficienze a danno di tante persone che sono malati non Covid. Sono tre le richieste puntuali che i sindaci rivolgono alla presidente e a tutta la giunta regionale: Indicare quali sono i servizi sanitari che in questa fase possono continuare ad essere garantiti a Pantalla spiegando le modalità di erogazione e di gestione. Formalizzare impegni precisi per il potenziamento dell’ospedale, una volta terminata questa fase emergenziale, in termini di servizi, di personale e di strumentazione. Ripristinare le postazioni 118 di Marsciano e Todi. “È dal rispetto e dalla formalizzazione di questi impegni – spiega il sindaco Francesca Meleche potrà svilupparsi un percorso che metta veramente in primo piano l’efficientamento dei servizi sanitari alla popolazione, la tutela della sua qualità di vita e il diritto alla salute.  Il superamento dell’emergenza dovrà trovare la Regione Umbria pronta a investire sull’ospedale di Pantalla. Non è certo il mero ripristino dello stato ante Covid a potersi considerare una soluzione accettabile e men che meno un ulteriore depotenziamento del nosocomio. Ora la priorità è affrontare una grave crisi sanitaria che deve vedere tutte le istituzioni lavorare in modo sinergico e nella stessa direzione, ma il territorio della Media Valle del Tevere non è disposto a nessun compromesso al ribasso su futuro dei suoi servizi sanitari. Una posizione che difenderemo in tutte le sedi opportune e con le iniziative che si dovessero rendere necessarie. Quello che va tutelato è il sacrosanto diritto di una comunità che ancora una volta, in questa fase di ripresa della pandemia, viene chiamata a sopportare forti disagi nell’interesse collettivo. Ribadiamo che non esiste solo l’ospedale della Media Valle del Tevere e i 60mila abitanti del suo comprensorio su cui far ricadere per intero il peso delle principali conseguenze che comporta la gestione sanitaria di questa emergenza”.          
ECCO IL TESTO COMPLETO DELLA LETTERA APERTA
I sottoscritti Sindaci della Media Valle del Tevere con la presente intendono evidenziare che la condotta degli organi regionali sta innegabilmente penalizzando l’ospedale MVT e i cittadini del territorio di riferimento in quanto lo stesso è stato considerato fin da subito alla stregua di un Covid Hotel tanto che i primi pazienti COVID sono arrivati già tra domenica 18 e lunedì 19, e l’ordinanza n. 66 di individuazione della struttura è stata pubblicata solo giovedì 22 ottobre. La Presidente della Giunta Regionale ha ordinato la riconversione parziale e temporanea dell’ospedale territoriale della Media Valle del Tevere come ospedale regionale dedicato alla emergenza del coronavirus motivando la scelta sulla base di tre elementi ritenuti determinanti: 1) geolocalizzazione della struttura 2) possibilità di attuare la riconfigurazione strutturale in maniera celere 3) possesso di una distribuzione spaziale che consente di individuare aree indipendenti da adibire a spazi assistenziali per pazienti covid positivi garantendo il mantenimento di percorsi autonomi per assicurare comunque attività assistenziali per la popolazione del territorio di riferimento. Vista la celerità nell’utilizzo della struttura ancora prima della sua formale individuazione avremmo auspicato altrettanta rapidità nella definizione e determinazione delle attività sanitarie che possono ancora sussistere e restano garantite nella struttura ospedaliera, stante la reale necessità di impiegare parte del personale per la necessaria assistenza ai malati COVID. Ci saremmo aspettati inoltre che, oltre alla generica dizione contenuta nell’ordinanza presidenziale, circa il ripristino della struttura ex ante, al termine della emergenza sanitaria, per l’ospedale della Media Valle del Tevere, si fossero presi precisi impegni circa il rafforzamento e potenziamento della stessa struttura ospedaliera. TUTTO CIÒ PREMESSO i sottoscritti Sindaci chiedono alla Presidente e alla Giunta Regionale di: 1. definire con precisione i servizi sanitari che in questa fase possono continuare ad essere garantiti indicando altresì le modalità di erogazione e di gestione; 2. formalizzare impegni precisi per il potenziamento e il rafforzamento della nostra struttura ospedaliera in termini di servizi assicurati, di personale e di strumentazione, una volta terminata questa fase emergenziale. 3. Ripristinare le postazioni 118 di Marsciano e Todi. Senza impegni precisi e puntuali in questa direzione le Amministrazioni scriventi assumeranno qualsiasi ulteriore iniziativa ritenuta utile per la salvaguardia del nostro Ospedale e della salute di tutti i cittadini.