Colori et Olio – Frantoi Aperti 2022. Programma della manifestazione.

Todi, ripresi i lavori sulle mura urbiche

Entro l’anno completato l’intervento di recupero da 156 mila euro Comune impegnato per reperire ulteriore risorse per completare il restauro dell’intera cinta

Sono ripresi i lavori per il recupero e restauro delle mura urbiche di Todi nel tratto lungo Viale della Fabbrica, a valle del campetto di calcio dell’Istituto Crispolti. Il cantiere era stato messo “in pausa” nei mesi scorsi essendo emersa la necessità dell’approvazione di una variante da parte della Regione dell’Umbria, che ha dato nei giorni scorsi il nuovo via libera all’intervento. L’opera pubblica, che comporterà una spesa di 156 mila euro, prevede il consolidamento e ripristino di alcune ulteriori decine di metri di mura, in continuità con l’intervento effettuato negli anni precedenti a partire dal bastione di Porta Perugina. La variante si era resa necessaria per inserire l’esecuzione di terre armate a monte del muro, così dare compiutezza all’iniziativa di recupero della zona.

Nella mattinata di martedì il cantiere è stato oggetto di sopralluogo da parte del Sindaco Antonino Ruggiano, del vicesindaco Claudio Ranchicchio e dell’assessore ai lavori pubblici Moreno Primieri, alla presenza del direttore dei lavori Andrea Lombardini e della ditta esecutrice, prendendo atto della ripresa dei lavori e della fattibilità della loro ultimazione prima della fine dell’anno, data entro la quale verrà terminata l’opera di muratura e la risistemazione dell’area.

Nell’occasione è stato riesaminato lo studio di fattibilità per proseguire l’intervento di recupero e restauro dell’intero tratto di mura urbiche fino alla salita di San Carlo. “Si tratta di alcune centinaia di metri – specifica il Sindaco – sistemate le quali la città avrà la sua cinta quasi interamente restituita alla sua antica possenza e bellezza. Il Comune ha già predisposto un progetto preliminare che ha individuato in circa 5 milioni di euro l’importo necessario, risorse per il cui reperimento ci siamo già attivati e per le quali confidiamo di avere presto buone notizie”.

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Todi, presentata la nuova stagione teatrale 2022/2023

Presentato il cartellone promosso da Comune e Teatro Stabile dell’Umbria

Al via la campagna abbonamenti: debutto domenica 6 novembre con “Raffaello, il figlio del vento” Presentata alla Sala Vetrata dei Palazzi Comunali, alla presenza del Sindaco Antonino Ruggiano, dell’assessore alla cultura Alessia Marta, di Nino Marino e di Bianca Maria Ragni del Teatro Stabile dell’Umbria, la stagione di prosa 2022/23 del Teatro Comunale di Todi, il cui cartellone avrà prer la prima volta ben 10 spettacoli, con produzioni importanti, alcune delle quali debutteranno in città, e con alcune innovazioni in termini di orari e di proposte per le famiglie.

“La città di Todi – sottolinea il Sindaco Antonino Ruggiano – è un punto di riferimento nella vita culturale della regione, con il suo Teatro Comunale sempre più fulcro di attività, iniziative ed eventi e, quindi, sempre più luogo della comunità. Per questo, nonostante le difficoltà contingenti che attanagliano istituzioni, aziende e famiglie, abbiamo confermato l’impegno per un Cartellone di prosa di assoluto livello, con ben 10 appuntamenti. Lo dovevamo ai tuderti, ai giovani studenti del polo scolastico cittadino e ai tanti abbonati, anche da fuori comune, che ci auguriamo vorranno confermare la loro presenza e rendere così la Stagione 22/23 un’edizione da ricordare”.

“La Stagione teatrale del Teatro Comunale di Todi, disegnata insieme all’amministrazione comunale, parte dall’idea del viaggio, del transitare di artisti e di pubblico in un percorso andata e ritorno tra sogno e realtà – le parole del Direttore del Teatro Stabile dell’Umbria Nino Marino – Sarà una Stagione dedicata al pubblico tuderte, un’occasione in più per chi volesse scoprire o riscoprire una città d’arte con al centro il Teatro”.

La Stagione 22/23 del Teatro Comunale di Todi inaugura domenica 6 novembre con l’attore, performer e giullare Matthias Martelli, in scena con Raffaello, il figlio del vento. Un racconto avvincente e poetico su un grande genio dell’umanità: Raffaello Sanzio. Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un viaggio appassionante, entrando con le immagini e le parole dentro i capolavori di Raffaello, scoprendo le curiosità, i suoi amori e immergendosi nel clima dell’epoca.

Mercoledì 30 novembre Remo Girone, diretto da Giorgio Gallione è l’interprete de Il cacciatore di nazisti, uno spettacolo, a cavallo tra un avvincente thriller di spionaggio e l’indagine storica, basato sugli scritti e sulle memorie di Simon Wiesenthal, ironicamente apostrofato come “il James Bond ebreo” per essere riuscito a consegnare alla giustizia circa 1.100 criminali nazisti. Con quest’opera il regista si interroga non solo sulla feroce banalità del male ma anche sulla sua genesi e diventa così un tentativo epico e civile per combattere la rimozione e l’oblio.

Mercoledì 7 dicembre la Stagione prosegue con A che servono questi quattrini di Armando Curcio, una commedia messa in scena per la prima volta nel 1940 dalla compagnia dei De Filippo con grande successo di pubblico. La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo, detto il Professore, che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro. In scena, tra gli altri, Nello Mascia e Valerio Santoro.

Martedì 20 dicembre Veronica Pivetti è la protagonista di una black story musicale di Giovanna Gra: Stanno sparando sulla nostra canzone. “Uno spettacolo incalzante dalle atmosfere retrò – spiega la Pivetti – travolte e stravolte da un allestimento urban, spolverato dai fumi colorati delle strade di Manhattan, da occhiali scuri, mitra, calze a rete, scintille e canzoni. E dalla travolgente esuberanza di un mondo risorto alla vita”.

Domenica 8 gennaio Antonio Latella porta in scena a Todi Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, una produzione TSU con un cast eccezionale: Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni e Paola Giannini. Titolo di grandissimo successo (la sola edizione del debutto totalizzò 664 repliche consecutive a Broadway, per non parlare del successo del film con la coppia Richard Burton/Liz Taylor), lo spettacolo racconta la storia di due coniugi di mezza età, Martha e George, che hanno invitato a casa Nick, giovane collega di lui, e la moglie Honey. Mentre il tasso alcolico della serata sale sempre più, Martha e George si abbandonano a un crescente gioco al massacro, fino a far fuggire i loro ospiti.

Domenica 19 febbraio Cesare Bocci e Galatea Ranzi, diretti da Piero Maccarinelli, sono i protagonisti de Il figlio di Florian Zeller, scrittore, drammaturgo e regista francese, Premio Oscar nel 2021 per la migliore sceneggiatura non originale. “Quello di Zeller è un testo capace di conquistare grazie non solo alla bellezza del linguaggio ma alla capacità di introspezione, ai rimandi fra un personaggio e l’altro, al manifestarsi delle loro debolezze delle loro incapacità di capire se stessi e gli altri. – racconta il regista nelle sue note – Un’opera intelligente e carica di emozioni; un gran bel pezzo di teatro contemporaneo di parola”.

Il Cartellone prosegue domenica 26 febbraio all’insegna della danza: RIVA & REPELE presentano LILI ELBE SHOW, la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener: viaggio di trasfigurazione e di metamorfosi oggi interpretato attraverso la magica lente della danza e della coreografia, dopo essere stata affrontata in un libro e in una pellicola cinematografica.

Venerdì 17 marzo è la volta dell’ultimo lavoro del regista Leonardo LidiIl gabbiano, prima tappa di una trilogia dedicata al drammaturgo russo Anton Čechov che proseguirà con Zio Vanja Il giardino dei ciliegi. Ne Il gabbiano “va in scena la drammaturgia dell’amore e dell’assenza di esso – spiega il regista –, un disegno raffinato di personaggi ed emozioni”. Sul palco un cast di 10 attori: Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Orietta Notari, Tino Rossi, Massimiliano Speziani e Giuliana Vigogna.

Venerdì 31 marzo in scena la commedia Il teatro comico di Carlo Goldoni diretta da Eugenio Allegri. Il popolare attore Giulio Scarpati, sul palco insieme a 8 bravissimi attori, è il protagonista dell’opera manifesto della riforma goldoniana, in cui affiorano motivi, stereotipi, tormenti e ambizioni della comunità teatrale di ogni tempo.

La Stagione si chiude mercoledì 12 aprile con Giuseppe Battiston e La valigia di Sergei Dovlatov: un racconto dissacrante, ironico, di amore e odio verso un paese che si lascia. Battiston dà vita a una carrellata di personaggi che riemergono dalla memoria; uomini e donne raccontati con il filtro della distorsione e della comicità ed è così che l’opera di Dovlatov diventa metafora della diasporica condizione umana, di un sentirsi emigranti dello spazio e del tempo.

Abbonamenti e biglietti

PRELAZIONE per gli abbonati della Stagione 2019/2020 da sabato 22 a sabato 29 ottobre.
Vendita dei NUOVI ABBONAMENTI da lunedì 31 ottobre.
BIGLIETTERIA DEL TEATRO COMUNALE, tutti i giorni dalle 15.30 alle 19, T 075 8956520.
VENDITA DEI BIGLIETTI da sabato 5 novembre per lo spettacolo Raffaelloa partire da lunedì 14 novembre saranno in vendita i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione Online disponibile sul sito www.teatrostabile.umbria.it
PRENOTAZIONE TELEFONICA: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 07557542222,dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20, fino al giorno prima dello spettacolo.

Associazione Franca Viola: la premiazione del Terzo concorso.

Associazione Franca Viola Coordinamento Donne Todi



Sabato 22 ottobre 2022 alle ore 17 presso la Sala del Consiglio di Todi si terrà la premiazione della terza edizione del concorso Franca Viola “come ti trasformo una donna in una strega” promossa dall’Associazione Franca Viola CDT.
Il concorso, rivolto agli Istituti secondari di primo e secondo grado dell’Umbria, richiedeva un elaborato giornalistico sulle forme di violenza che colpiscono le donne che escono dal ruolo tradizionale previsto per loro dalla comunità, attraverso la presentazione di casi presi dall’attualità.
La giuria composta da: Valentina Parasecolo, giornalista e coordinatrice dell’ufficio stampa del Parlamento europeo in Italia, Paolo Gervasi, ricercatore universitario ed editor, content designer per un’agenzia di comunicazione, Stefania Petruzzelli, research associate per una società di consulenza, Eleonora Mastromarino, giornalista Rai del Tgr Sicilia, ha assegnato i 4 premi di 400 Euro ciascuno che andranno agli Istituti.
Per la categoria Testo verranno premiati: Anna Zampa, classe 3E della Scuola Secondaria di primo grado “Cocchi- Aosta” Todi-PG, e Francesco Palmerini IVB dell’ IIS Ciuffelli-Einaudi sede ITA Todi.
Per la categoria Audio/video verranno premiate la classe 2A dell’ Istituto Comprensivo Pietro Vannucci di Città della Pieve, e la classe IV AE indirizzo Scienze Umane del Liceo Sesto Properzio di Assisi.
L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Todi ed è sostenuta dai contributi di ETAB La Consolazione, Farmacia Sensini, Ordine degli Ingegneri di Perugia, Ordine degli Ingegneri di Terni, Spi CGIL e
coordinamento Donne Spi Cgil .
La cerimonia di premiazione verrà introdotta da alcune letture sul processo a Matteuccia, Todi 1428 a cura di Isabella Martelli, con Paola Lupattelli, Paola Bertoldi, Patrizia Marirossi, Anna Gaiba, Dania Chiaraluce.
L’ “Associazione Franca Viola – Coordinamento Donne Todi” agisce per la prevenzione e il superamento di ogni forma di discriminazione e di violenza verso le donne.
Ha lo scopo di sensibilizzare, informare e formare cittadine e cittadini sui temi delle politiche di genere, delle pari opportunità tra uomini e donne, dell’educazione culturale al rispetto e alla valorizzazione delle differenze.
L’Associazione si ispira alla coraggiosa caparbietà che contraddistinse Franca Viola, la prima donna a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore” e nasce formalmente il 5 giugno 2019 dopo diversi anni di attività del Coordinamento donne Todi in occasione delle ricorrenze dedicate alle donne: 8 marzo Giornata della donna e 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne.

Presidente dell’Associazione è Chiara Giussani, affiancata dal consiglio direttivo con Chiara Ciarlini Vicepresidente.

La stagione del centro-destra nel governo del Paese.

Il Dott. Alfonso Gentili

Nell’ultimo decennio del ‘900 si è assistito allo scioglimento dei principali partiti della c.d. “Prima Repubblica” e all’inizio di una nuova stagione politica che ha visto come protagonista lo schieramento politico di centro-destra a guida berlusconiana. Le ultime elezioni politiche di quella Repubblica si sono tenute il 5 e 6 aprile 1992, le prime alle quali non prese parte il Partito  Comunista Italiano (PCI) e le ultime alle quali partecipò la Democrazia Cristiana (DC) e ad essere svolte con il sistema elettorale proporzionale con preferenze.

Il primo partito ad essere sciolto, nel febbraio 1991 (segretario Achille Occhetto),  è stato proprio il Partito Comunista Italiano, attivo dal gennaio 1921, con contestuale fondazione del Partito Democratico di Sinistra (PDS e c.d. “svolta della Bolognina”) poi confluito nel febbraio 1998, durante la segreteria D’Alema, in Democratici di Sinistra (DS, con segretario Walter Veltroni) e nell’ottobre 2007 nel Partito Democratico (PD, con segretario Walter Veltroni) fondato dai DS e da La Margherita. Pochi anni dopo è stata la volta della Democrazia Cristiana, fondata nel marzo 1943e sciolta nel gennaio 1994 (segretario Mino Martinazzoli) dando vita al Partito Popolare Italiano (PPI) che poi nell’ottobre 2000 (segretario Pier Luigi Castagnetti) è confluito nella lista elettorale La Margherita di Francesco Rutelli, la quale nel 2002 è divenuta un partito politico denominato Democrazia è libertà-La Margherita insieme agli altri partiti di centro del L’Ulivo. Analoga sorte è toccata anche al Partito Socialista Italiano (PSI), fondato nell’agosto 1892 e sciolto nel novembre 1994 (segretario Ottaviano Del Turco) dando vita a due formazioni socialiste, I socialisti italiani (segretario Enrico Boselli) e il partito socialista riformista (segretario Fabrizio Cicchitto) ma poi  rifondato nell’ottobre 2007 prima con il nome di Partito socialista e poi, dall’ottobre 2009, di Partito Socialista Italiano (PSI, con segretario Riccardo Nencini).  

Nel medesimo decennio nasceva il partito politico cristiano-conservatore e liberale di Forza Italia,fondato da Silvio Berlusconi nel gennaio 1994 e poi sciolto nel marzo 2009 dopo la confluenza nel Popolo della Libertà (PdL), previa costituzione di una federazione di partiti di centro-destra nel febbraio 2008 per partecipare all’elezioni dell’aprile successivo. Sempre nel gennaio 1994 nasceva anche la formazione elettorale di destra Alleanza Nazionale (AN) composta dal MSI-DN e altri soggetti liberali, ex-democristiani e conservatori (presidente Gianfranco Fini) che poi nel gennaio 1995, con la c.d. “svolta di Fiuggi” e lo scioglimento del MSI, è diventata un partito c.d. post-fascista (segretario sempre Fini) di tendenza nazional-conservatrice di destra ma ancora con la fiamma tricolore e la scritta M.S.I. nel simbolo, fino al suo scioglimento nel marzo 2009 per entrare anch’esso nel nuovo partito unico del Popolo della Libertà (PdL).

Il MSI-DN di estrema destra neofascista derivava dall’unione nel 1972  con il partito di Unità Monarchica del Movimento Sociale Italiano  con simbolo la fiamma tricolore e segretario Giorgio Almirante, già fondatore di tale partito nel dicembre 1946 insieme ad altri reduci della Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò che era stata un regime collaborazionista della Germania nazista voluto da Hitler e guidato da Mussolini dal settembre 1943 (appena dopo l’armistizio di Cassibile) all’aprile 1945. Dopo la morte di Almirante nel 1988 e l’elezione di Gianfranco Fini a nuovo segretario del MSI-DN a seguito del ballottaggio con Pino Rauti, nell’ultimo congresso nazionale del gennaio 1995, il MSI-DN venne sciolto per confluire in gran parte in Alleanza nazionale e in parte nel Movimento Sociale Fiamma Tricolore fondato nel marzo ’95 da Rauti ed altri oppositori alla svolta di Fiuggi.

Intanto si erano tenute le elezioni politiche del 27 e 28 marzo 1994 con le nuove leggi elettorali 276 e 277 del 1993 (c.d. Matterellum) a sistema misto: maggioritario a turno unico per il 75% dei seggi parlamentari e, per il 25% dei seggi, con sistema proporzionale a liste bloccate, sbarramento al 4% alla Camera e recupero proporzionale dei candidati più votati non eletti (c.d. scorporo) per il Senato. La coalizione di centro-destra Polo della Libertà (FI, LN e altri al Nord) e del Buon Governo (FI, AN e altri al Sud) guidata da Silvio Berlusconi ottenne quasi il 43% dei voti sia alla Camera che al Senato, mentre la coalizione di centro-sinistra Alleanza dei Progressisti  (PDS, RC, Fed. Verdi, PSI e altri), guidata da Achille Occhetto, si fermò ad appena oltre il 34% alla Camera e a quasi il 33% al Senato e la coalizione di centro Patto per l’Italia (PPI, Patto Segni, PRI e altri), guidata da Mariotto Segni, arrivò a quasi il 16% alla Camera e il 17% al Senato.  Il Governo Berlusconi I (con FI, LN, CCD, UDC e AN-MSI primo governo della storia repubblicana con la presenza di esponenti missini, dopo l’appoggio esterno del MSI al governo DC Tambroni nel lontano marzo- luglio 1960) però durò solo pochi mesi da metà maggio 1994 a metà gennaio 1995 a causa dei contrasti tra il Presidente Berlusconi e la Lega Nord (LN),il cui nome completo dal 1997 fu Lega Nord per l’indipendenza della Padania (detta anche “il Carroccio”), fondata negli anni 1989-1991come federazione di sei movimenti autonomistici regionali attivi in Italia settentrionale da Umberto Bossi, il quale peraltro decise di uscire dalla maggioranza con le conseguenti dimissioni del Governo a fine dicembre ’94. Al primo governo di centro-destra fecero seguito, sempre negli ultimi anni del ‘900, prima il Governo tecnico di Lamberto Dini con l’appoggio esterno delle forze politiche di centro-sinistra e della Lega Nord  e poi , dopo l’elezioni politiche anticipate del 21 aprile 1996 vinte dalla coalizione di centro-sinistra L’Ulivo (PDS-PPI- UD- FdV- RI-SI), guidata da Romano Prodi con oltre il 43% dei voti alla Camera e quasi il 45% al Senato, contro appena oltre il 42% e oltre il 37% della coalizione di centro-destra Polo per le Libertà (FI, AN, CCD e CDU), guidata da Silvio Berlusconi, i quattro Governi dell’Ulivo  Prodi I, D’Alema I, D’Alema II e Amato II.

Nel primo decennio del 2000 i rapporti di forza tra i due schieramenti però mutarono di nuovo  e il governo del Paese spettò quasi per intero al centro-destra, con il solo intervallo del biennio 2006-2008. Alle elezioni politiche del 13 maggio 2001, vigente sempre la legge elettorale c.d. Mattarellum, la coalizione di centro-destra Casa delle Libertà (FI, AN, LN, CCD-CDU, Nuovo PSI e PRI), guidata da Silvio Berlusconi e riconciliatasi con la Lega Nord, ottenne una vittoria molto netta riportando alla Camera oltre il 49% dei voti  e al Senato quasi il 43% (dando vita ai Governi Berlusconi II e III) mentre la coalizione di centro-sinistra L’Ulivo (DS, La Margherita, Il Girasole, Com. Ita., Rep. Eur., SVP, PSdA) guidata da Francesco Rutelli si fermò ad appena oltre il 35% alla Camera e a quasi il 39% al Senato.

Dopo il breve intermezzo del Governo Prodi II (2006-2008) scaturito dalla elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 vinte con un piccolissimo margine dallo schieramento di centro-sinistra denominato L’Unione, guidata da Romano Prodi, contro la coalizione di centro-destra Casa delle Libertà, guidata da Silvio Berlusconi, e lo scioglimento anticipato delle Camere, nelle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, tenutesi (come quelle dell’aprile 2006) con la legge 270 del 2005 (c.d. legge Calderoli o “Porcellum“) che era una legge elettorale proporzionale con un forte premio di maggioranza alla coalizione più votata, senza una soglia minima da raggiungere e con liste bloccate senza possibilità di esprimere una preferenza, scattò nuovamente la regola dell’alternanza al Governo. La coalizione di centro-destra (Popolo della Libertà- PdL, comprendente appunto FI e AN-, LN e MpA), guidata sempre da Silvio Berlusconi, ottenne una vittoria netta riportando  alla Camera quasi il 47% dei voti e al Senato oltre il 47% (dando vita al Governo Berlusconi IV) a fronte della coalizione di centro-sinistra (Partito Democratico- PD e Italia dei Valori- IdV- fondata da Antonio Di Pietro nel marzo 1998), guidata da Walter Veltroni, arrivò a quasi il 38% dei voti alla Camera e ad appena sopra il 38% al Senato, mentre L’Unione di Centro, guidata da Pier Ferdinando Casini si fermò a quasi il 6% sia alla Camera che al Senato .   Il Governo Berlusconi IV però non riuscì ad arrivare a fine mandato anche per lo scontro tra Berlusconi e Fini e la scissione  dal PdL (in cui era confluita AN sciolta nel marzo 2009) di Futuro e Liberta per l’Italia (FLI) come nuovo gruppo parlamentare costituito  nel luglio 2010  dai deputati e senatori vicini a Fini.  Dopo le dimissioni del governo nel novembre 2011, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano si adoperò per formare un governo di emergenza  sostenuto dalle forze maggiori del Parlamento  e così nacque il Governo tecnico guidato da Mario Monti che, con l’appoggio esterno del PdL, del PD e anche di altri partiti minori, mise in campo un programma di sacrifici, interventi correttivi e misure di austerità, fino a quando Berlusconi decise di togliergli la fiducia in vista delle elezioni  di scadenza legislatura nel 2013 e al conseguente scioglimento anticipato delle Camere nel dicembre 2012. Nello stesso dicembre 2012 nasceva anche il partito politico di destra nazionalista e conservatrice Fratelli d’Italia, fondato da Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni, che lo presiede dal 2014, come una sorta di seguito all’impostazione politica post-fascista di AN che però ha tenuto nel simbolo, oltre il nome di Alleanza Nazionale, anche la scritta M.S.I.  fino al 2017 e che ancora oggi continua a tenervi la fiamma tricolore, da sempre simbolo del MSI.

In queste cinque tornate elettorali dell’ultimo decennio del ‘900 e del primo decennio del nuovo secolo, caratterizzate dal c.d. bipolarismo, le coalizioni di centro-destra, sempre guidate da Silvio Berlusconi in qualità di “unico capo della coalizione” di partiti collegati tra loro che “si candidano a governare” come anche espressamente sancito dalla riforma elettorale del 2005, risultano aver ottenuto percentuali di voti sempre sopra al 42% e fino ad oltre il 49%,vincendone tre (1994, 2001, 2008). Il primo partito del centro-destra é  risultato essere sempre quello di Forza Italia con percentuali sopra il 20% dei voti e fino ad oltre il 29% (nelle elezioni del 2001), mentre al secondo posto si è sempre collocata Alleanza Nazionale con oltre il 10% dei voti e fino ad oltre il 15% (nelle elezioni del 1996) e al terzo posto sempre la Lega Nord per l’indipendenza della Padania con oltre il 4% dei voti e fino ad oltre il 10% (nelle elezioni del 1996).

L’ultima legge elettorale 165 del 2017 (c.d. Rosatellum) nel riscrivere  l’art. 14-bis del testo unico per l’elezione della Camera (che, per rinvio espresso nell’art. 8 del testo unico per l’elezione del Senato, si applica anche a questo ramo del Parlamento) ha però abrogato la figuradell’unico capo della coalizione e anche la dizione “che si candida a governare” e ha previsto solo la figura di capo della singola forza politica mentre ha riconfermato  il richiamo alle prerogative spettanti al Presidente della Repubblica in base all’art. 92, secondo comma, della Costituzione della nostra Repubblica parlamentare.

Li 21 ottobre 2022

Dott. Alfonso Gentili, già Segretario Generale del Comune di Todi

Todi, nuova sede per il mercato settimanale del sabato

Gli ambulanti hanno chiesto lo spostamento dalla Consolazione a Ponterio La soluzione punta al rilancio dello storico appuntamento a favore della clientela

L’Amministrazione comunale di Todi ha dato disposizione agli uffici di procedere alla redazione di un progetto finalizzato alla dislocazione in via sperimentale dello mercato settimanale del sabato in località Ponterio (di fronte al supermercato EMI). La nuova ubicazione è stata proposta e approvata dalle associazioni di categoria e dagli operatori ambulanti a fine settembre. Al momento il mercato resterà comunque in Via Abdon Menecali, davanti al Tempio della Consolazione, per tutto il tempo necessario all’espletamento delle procedure finalizzate alla effettiva dislocazione nella nuova area di Ponterio.

Il tradizionale mercato settimanale cittadino vede attualmente la presenza autorizzata di 23 posteggi, numero che si è ridotto rispetto al passato quando era arrivato a contare fino a 35 bancarelle. Anche da qui l’iniziativa di provvedere al trasferimento dell’appuntamento prendendo in esame soluzioni che siano più rispondenti alle esigenze della clientela e degli operatori sotto il profilo della sicurezza e degli aspetti igienico-sanitari, oltre che in equilibrio con altre forme di distribuzione commerciale al fine di offrire il miglior servizio possibile ai consumatori.

Nel prendere in esame e condividere la proposta della categoria degli ambulanti – dichiara il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – si è voluto porre in essere le condizioni migliori per un rilancio dello storico mercato settimanale tuderte, liberando l’area della Consolazione, individuata a suo tempo in via sperimentale, che ha mostrato limiti in termini di spazi e di sosta, complice la sovrapposizione di flussi e funzioni che ne hanno limitato la piena fruibilità”.

Mercoledì 19 ottobre: e venne il giorno del caos

Una nota dell’Osservatore Tuderte

Alle ore 11 di mercoledì 19 ottobre è stato bloccato l’accesso a Piazza del Popolo perché l’impresa Tecnostrade ha iniziato i lavori per la ripavimentazione di via Mazzini. Un evento annunciato, ma non per questo meno temuto. È cominciato così un lungo periodo, per la cui conclusione dovremo aspettare presumibilmente il mese di aprile del prossimo anno, caratterizzato non solo dallo sconvolgimento della viabilità cittadina ma anche dall’aggravarsi delle difficoltà di parcheggio per i residenti del centro storico e dalla sofferenza delle attività commerciali. Per quanto riguarda i parcheggi basti pensare che in quello del Mercataccio sono stati tagliati ben 15 posti auto riservati ai residenti sui 44 disponibili in precedenza (già di per sé insufficienti).

Quindi conseguenze pesanti per la vita dei cittadini, ma purtroppo ineludibili per risanare un accesso alla città oggi simile ad una sconnessa mulattiera. C’è però un aspetto di questa situazione che infastidisce, cioè che i nostri amministratori siano arrivati a questo appuntamento impreparati. Il contemporaneo blocco del parcheggio dietro alla Consolazione, anche lì per improrogabili lavori di riqualificazione, e l’inagibilità dell’ascensore del parcheggio di Porta Orvietana, per una manutenzione ventennale di cui era nota da tempo la necessità (anzi era stata chiesta addirittura una proroga alla scadenza prevista), evidenziano una carente capacità di pianificazione degli interventi.  Ma ormai siamo in ballo e non ci resta altro che ballare! A questo punto però ci domandiamo perché, per alleggerire almeno il problema dei parcheggi e rendere la vita meno dura ai residenti, non vengano utilizzati (temporaneamente) gli spazi disponibili in Piazza del Popolo. Negare questa possibilità è solo manifestazione di ottusa testardaggine.

La Biblioteca comunale di Todi organizza un ciclo di proiezioni di film tratti da libri.

IL PARTITO DEMOCRATICO DI TODI SI MOBILITA A DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL’OSPEDALE DI PANTALLA

Il Partito Democratico di Todi parteciperà alla manifestazione “VOGLIAMO LA SANITÀ PUBBLICA” indetta da CGIL e UIL per sabato 22 ottobre a Perugia (ore 10:00, Piazza IV Novembre), condividendo totalmente la piattaforma programmatica che fa da base alla mobilitazione.

La giunta Tesei, infatti, continua nel lavoro scientifico di smantellamento della sanità pubblica – portato avanti senza sosta fin dal primo giorno di mandato – mettendo nero su bianco questo scellerato disegno nel “Piano di Efficientamento e Riqualificazione del Sistema Regionale 2022-2024” (allegato alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1024 del 5 ottobre).

In questo nuovo assetto vengono confermati i tagli alle prestazioni sanitarie, con l’intento di spingere i cittadini umbri verso il privato, tentando di mascherare dietro la proposta riorganizzazione per l’appunto continui tagli, blocchi delle assunzioni e mancati investimenti. Nessun tentativo di arginare il caos in cui questi signori hanno fatto piombare da tre anni la sanità pubblica umbra con 330.000 prestazioni inevase e liste di attesa chilometriche, spesso chiuse, che costringono gli umbri a fare la spola da un capo all’altro dell’Umbria, a ricorrere al privato (se abbienti) oppure direttamente a non curarsi.

La giunta Tesei agisce ormai spudoratamente secondo una logica di risparmia della spesa e di favor alla sanità privata senza preoccuparsi della qualità dei servizi e delle cure e della sanità territoriale e di prossimità, massacrata in toto senza alcuna distinzione geografica. L’Ospedale di Pantalla ne esce ancora una volta con le ossa rotte, non essendoci alcuna chiarezza sul suo futuro (vista la prevista, ma fumosa, integrazione con l’Ospedale di Perugia) e sulla ripresa di alcuni servizi fondamentali.

Non possiamo infine non notare come il piano in questione abbia sollevato le proteste di gran parte dei primi cittadini umbri, ma non del sindaco di Todi, silente ed omertoso come al solito quando si tratta di difendere la sanità pubblica. Forse è troppo impegnato a salvare la barca che affonda e il suo vicesindaco? Vedremo in tal senso il suo comportamento e quello della maggioranza che lo sostiene quando verrà trattato nel prossimo Consiglio Comunale l’ordine del giorno presentato dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico a difesa dell’Ospedale di Pantalla

PARTITO DEMOCRATICO TODI

LAVORI IN CENTRO: UN ALTRO DISASTRO DI RUGGIANO & CO.

SI PRENDANO PROVVEDIMENTI PER TUTELARE CHI IN CENTRO VIVE E LAVORA.

Che i residenti e i commercianti del centro storico di Todi non fossero nelle grazie della giunta Ruggiano era cosa nota, ma l’ultima trovata dei nostri solerti amministratori lascia letteralmente basiti. Mentre partono i lavori di ripavimentazione dell’ingresso della città che impediscono, di fatto, l’accesso principale all’acropoli, si è pensato bene di proseguire, in contemporanea, i lavori di rifacimento dell’area parcheggio nei pressi del Tempio della Consolazione.

Questo significa che a chi volesse recarsi agli uffici comunali, in uno dei negozi del centro o semplicemente rientrare nella propria abitazione è stato tolto uno spazio dove poter parcheggiare fondamentale, stante le difficoltà di raggiungere il centro. Geni!

Purtroppo non ci stupisce la superficialità e l’approssimazione con la quale da cinque anni la nostra città è amministrata: poche opere pubbliche e gestite in maniera pessima. Basti ricordare che non più di qualche settimana fa sindaco e giunta hanno convocato residenti e commercianti per illustrare tempi e modalità di esecuzione dei lavori, dichiarazioni che poi sono state puntualmente smentite dai fatti, creando enormi difficoltà a chi aveva provveduto ad organizzarsi sulla base delle indicazioni ricevute.

Ora, dopo il “capolavoro” organizzativo delle ultime ore, chiediamo con forza al sindaco e alla giunta di prendere provvedimenti quanto prima, al fine di alleviare i disagi a chi in centro vive e lavora, tanto più alla vigilia di un inverno, dopo due anni di pandemia, che già si preannuncia particolarmente duro vista la crisi internazionale che sta già avendo pesanti ripercussioni sull’economia locale e sulla vita di tutti i cittadini.

Todi 20 ottobre 2022

Il Capogruppo Andrea Caprini