Al via lunedì 12 aprile le vaccinazioni Covid nel nuovo Centro di Todi

Espletata tutta la trafila burocratica e organizzativa, l’obbiettivo è stato raggiunto. Lunedì 12 aprile prenderanno il via le vaccinazioni Covid nel nuovo Centro di Todi, ospitato nella palestra della Scuola di Ponterio. Un risultato di grande importanza, che consentirà ai cittadini interessati – i residenti nei comuni di Todi e Massa Martana – di abbreviare notevolmente i tempi previsti per ricevere l’atteso vaccino. Ed un risultato di prestigio per l’Amministrazione Comunale di Todi, visto che si tratta del primo centro vaccinale gestito direttamente da un comune in tutta la Regione Umbria, e uno dei pochissimi in tutta Italia.

L’operatività del centro inizierà comunque prima della data fissata: da giovedì 8 aprile infatti verranno contattati tutti i cittadini in possesso di prenotazioni successive alla data del 19 aprile, con i quali sarà concordato un nuovo appuntamento con tempi di attesa abbreviati.

Chi è in possesso di una prenotazione fino al 18 aprile conserverà quindi l’appuntamento già avuto: del resto si tratta di tempi di attesa ragionevoli.

Una volta esaurito questo nucleo, saranno aperte le prenotazioni per tutti quelli che a tutt’oggi ancora non hanno avuto previsioni per la vaccinazione. Sempre fra i cittadini di Todi e Massa Martana.

                                                                   Amministrazione Comunale di Todi

Nuova delibera triennale per Todi Festival: le perplessità di Todi Civica.

Comunicato di Todi Civica

La giunta comunale, con delibera n. 62 dell’11 marzo 2021, ha espresso parere favorevole a sostenere, anche economicamente, l’organizzazione del Todi Festival per il triennale 2021-2023. Un impegno importante e gravoso – il festival cittadino riceve centina di migliaia di euro di contributi da parte del nostro Comune – che la giunta assume ad un anno dal voto e con cui si impegna il futuro amministrazioni.
Abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà ad una manifestazione che ritieniamo abbia concluso il suo ciclo già da qualche anno e, contrariamente ad altre forze politiche che hanno cambiato opinione su questo punto, una volta al governo della città, ancora oggi siamo convinti di questa posizione. Nel pieno rispetto di chi organizza il Festival e senza entrare nel merito della qualità artistica dello stesso, ribadiamo la convinzione che il binomio Todi – Festival appartenga al passato e che, oggi, più che mai, con la crisi pandemica in atto, certe scelte andrebbero ponderate con grande attenzione. Crediamo che investire gran parte delle risorse del Comune in eventi e manifestazioni non sia funzionale al salto di qualità sul pianoforte turistico-ricettivo. Il turismo è cambiato e dopo il covid, cambierà ulteriormente. The orizzonte is a system turistico che not consumi, ma a un fruizione sostenibile e integrata del Paese. Servirà maggiore attenzione verso la natura, sostenere la qualità dei borghi e dei piccoli centri, attraverso il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi. Servirà maggior attenzione al nostro patrimonio diffuso, alla connessione – fisica ma anche virtuale- con i principali città d’arte, e pensare ad una proposta che può unire enogastronomia, made in Italy, cultura e rispetto per l’ambiente.
Servirà continuare a sostenere anche economicamente le attività del territorio, perché la ripresa sarà lenta e la coda della crisi sarà lunga. Serve a città vivibile dai residenti, perché la qualità della vita di un territorio è la sua migliore vetrina.
Strategie che hanno bisogno di investimenti nel medio lungo termine e che, al contrario di tanti eventi e manifestazioni, non si consumano nell’arco di qualche giorno, ma predispongo un territorio ad essere accoglie in ogni stagione.
TODI CIVICA

La città perfetta non esiste: dopo la polemica sull’ascensore.

Intervento di Roberta Marchigiani , coordinatrice di CiviciXTodi

A chi è alla sua guida non si chiede di fare miracoli ma di amministrare in modo responsabile e di averne massima cura.

Ci si aspetta che venga adottata sempre la scelta migliore per la comunità, quella che risponde allo scopo per il quale è fatta e, nel contempo, sia al servizio del bene comune alla cui costruzione collaborano, in modo fattivo, anche i cittadini.

La premessa esemplifica il criterio che ci permette di guardare, con spirito critico e costruttivo, ciò che accade nella realtà tuderte mettendoci all’ascolto dei cittadini, perché insieme a loro vogliamo dare il nostro concreto contributo per  partecipare a quelle scelte.

La lettura critica della questione che, da giorni, tiene banco in città è dentro questo orizzonte. La necessità di un collegamento tra il parcheggio di Porta Orvietana e il centro città è indiscutibile e, visto il knockout dell’ impianto di risalita esistente, va da se’ che occorre trovare soluzioni alternative. Il rimedio, individuato in un ascensore molto costoso (1.700.000 euro) parzialmente finanziato dalla Regione, che avrà un forte impatto visivo, che farà “sbarcare” gli utenti in una zona a traffico limitato la cui percorrenza e’ difficoltosa anche per chi non è portatore di handicap motori, allo stato, non appare una scelta felice, come denunciato da una  parte del mondo politico e anche da molti cittadini.

C’è il serio rischio che vada sprecato un ingente quantitativo di denaro pubblico nella realizzazione di un’opera che non troverà nemmeno collocazione nelle adiacenze del parcheggio e che, probabilmente, verrà utilizzata solo in caso di grande afflusso che nella nostra città si verifica solo in brevi periodi dell’anno.

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L’ITALIA DI MEZZO C’È, NON FACCIAMO PASSARE ALTRI SEI ANNI.

Todi Civica ripropone in maniera forte e attuale il tema dell’ Italia di Mezzo.

Nel luglio del 2014, la dott.ssa Anna Mossuto, allora direttore del Corriere dell’Umbria, vergava un editoriale dal titolo : ” Diamo le gambe all’Italia di Mezzo”.
Un articolo – manifesto in cui si poneva una questione  ( sulla quale, nei mesi successivi, si aprì un intenso e partecipato dibattito ) sul ruolo dell’ Umbria, delle regioni del centro Italia e sulla dimensione con la quale avrebbero potuto e dovuto affrontare le sfide future. E la sintesi portava alla necessità di ridefinire, entro un perimetro sovraregionale, le scelte strategiche di settori che, già allora si intuiva,  non aveva più senso gestire a compartimenti stagni o addirittura in contrapposizione; dalla sanità al turismo, dall’agricoltura all’industria, alle infrastrutture, alle politiche sociali e comunitarie. Una visione d’insieme, come si scrisse, per superare i confini geografici, gli individualismi storici, gli ostacoli politici e le resistenze culturali e per approdare ad una visione organica di un territorio, che aveva tutte le condizioni e gli strumenti per parlarsi e fungere da anello di connessione fra il Nord ed il Sud del Paese.
Sono passati sette anni, ci sono state elezioni di ogni genere, cambiamenti e rivoluzioni politiche, trasformazioni ed eventi, che, al tempo, non avremmo nemmeno lontanamente immaginato, ma ( e quando si parla di politica,  in ogni sua declinazione c’è sempre un “ma”!) di quel progetto, che tutti individuarono al tempo come necessario per il rilancio di un area geografica che stava scivolando lentamente e  pericolosamente verso sud, in termini di competitività, capacità infrastrutturale, crescita economica, si sono perse le tracce.
Oggi “Il Messaggero”, a partire da un interessante articolo di Luca Diotallevi, ripreso in un’intervista al Sindaco di Firenze Nardella, ripropone in maniera forte e attuale il tema dell’ Italia di Mezzo. E lo fa con spunti interessanti e    pragmatici come quello del ruolo delle global cities, dei distretti industriali e sanitari, del sistema delle città d’arte e del turismo religioso, sino al grande tema delle infrastrutture e della mobilità. Tutte questioni che oggi, come allora, hanno ragion d’essere e , sicuramente, più d’allora, trovano nel mondo “pandemizzato” uno scenario dentro quale offrire urgenti soluzioni e prospettive da costruire. Ma il dibattito culturale e la capacità di alcuni bravi giornalisti, che è propedeutico all’analisi della realtà e all’individuazione di conseguenti possibili soluzioni,  non si sostituisce alla responsabilità e alla funzione della politica e quindi delle istituzioni. Serve che il dibattito si trasformi in agenda politica e che l’agenda diventi intesa e protocolli fra le istituzioni, individuando tempi, economie, investimenti, azioni, con cui passare dalla teoria alla pratica. Le pagine dei giornali traboccano di buoni propositi che regolarmente vengono fagocitati da una politica che si limita ( quando ci riesce) a gestire il contingente. La crisi del Covid 19 ci impone di rivedere i piani e di smontare quei pochi paradigmi rimasti, rimettendo in discussione l’intero sistema di governo, ad ogni livello. L’Italia di Mezzo esiste e può essere una grande sfida per la nostra regione, ma urge affrontare il tema in maniera tangibile e con obbiettivi concreti, onde evitare, fra altri sei anni, di tornare a parlare di occasioni sprecate.
Floriano Pizzichini
Consigliere Comune di Todi

IL PARTITO DEMOCRATICO DI TODI SOSTIENE IL REFERENDUM CONSULTIVO SUL NUOVO ASCENSORE DI PORTA ORVIETANA

 Non rimaniamo granché sorpresi dalla concezione di democrazia del vicesindaco Ruspolini che, come dimostrano i quattro anni di mandato amministrativo fin qui svolti, scambia spesso e volentieri le istituzioni locali per una caserma e i cittadini per degli inferiori di grado.Dire, come egli ha fatto esprimendosi sulla contrarietà di numerosi cittadini tuderti al nuovo ascensore di Porta Orvietana, che le scelte spettano esclusivamente agli amministratori e che i cittadini potranno esprimersi al momento delle elezioni, bocciando o rinnovando il mandato alla giunta uscente, conferma quanto sopra.Senza dare al nostro vulcanico vicesindaco alcuna lezione di filosofia politica contemporanea, gli ricordiamo sommessamente che soprattutto le scelte locali, proprio in virtù della loro massima vicinanza ai cittadini, hanno bisogno di adattare i propri processi decisionali in modo da soddisfare le mutevoli aspettative di quest’ultimi.Una discussione pubblica, dunque, fatta di dati messi a disposizione dei cittadini e di scambi dialogici tra amministratori ed amministrati è quanto di più necessario per procedere a decisioni che, come il nuovo ascensore di Porta Orvietana, hanno un forte impatto su tutta la cittadinanza. Stiamo parlando di una scelta che segnerà il futuro di Todi, della sua mobilità e dell’accesso al centro storico, con le naturali ricadute del caso su residenti, attività produttive ivi insediate e flussi turistici.La sordità dell’attuale giunta alle esigenze di ascolto dei cittadini tuderti è conclamata. L’abbiamo vista sul nuovo centro commerciale di Ponterio, sull’arredo di Piazza del Popolo (non bastavano i paletti, pure il cassabanco!) e sul concepimento delle nuove restrizioni all’accesso al centro storico.Crediamo, ormai, che la misura sia colma e che non si possa procedere ancora una volta all’ennesimo blitz sulla pelle dei cittadini. Premesso ciò, dopo aver presentato alcune ipotesi alternative con tanto di progetti nemmeno prese in considerazione, il Partito Democratico sostiene la proposta di un referendum consultivo sulla scelta del nuovo ascensore di Porta Orvietana e mette a disposizione le proprie energie ed il proprio impegno a favore di un percorso di coinvolgimento della cittadinanza il più aperto e partecipato possibile.Si dia quindi seguito alla possibilità di referendum consultiva prevista ex art. 48 dello Statuto del Comune di Todi, attivando fin da subito la competente commissione consiliare e procedendo celermente alla redazione del “Regolamento sulla partecipazione” che ne disciplinerebbe lo svolgimento.Vista, poi, la già manifestata contrarietà verso questa scelta di numerosi titolari di attività commerciali ed artigianali del centro storico, auspichiamo che anche Confcommercio, attraverso la sua presidente, possa prendere presto posizione in merito, vista la crucialità della questione in ballo.   PARTITO DEMOCRATICO DI TODI

Gli auguri pasquali dell’amministrazione comunale

REGOLAMENTO CITTADINANZA ONORARIA: “A PENSAR MALE SI FA PECCATO, MA SPESSO CI SI AZZECCA!”

Comunicato del PD sulla proposta di cittadinanza a Liliana Segre

Più di un anno fa come gruppi di opposizione chiedemmo di iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio comunale il riconoscimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre. All’epoca chiedemmo anche il rinvio della seduta a quando fosse stata possibile la presenza del pubblico. Purtroppo questa possibilità, a distanza di un anno, è ancora non prevedibile, a causa della pandemia e non lo sarà ancora per molto tempo. Per questo abbiamo chiesto la riconvocazione del Consiglio Comunale rinviato. Ma, arrivati a questo punto, il Sindaco e la sua maggioranza hanno sentito la necessità impellente di dare a Todi un regolamento che preveda che per riconoscere la cittadinanza onoraria a una persona non iscritta all’anagrafe della città sia necessario essere “ritenuto legato alla città per il suo impegno e per le sue opere”.
Abbiamo contestato nel merito la proposta già in conferenza dei Capigruppo, perché il principio posto in essere impedirebbe il riconoscimento della cittadinanza onoraria a chi pur avendo meriti altissimi non fosse “legato” alla nostra città. Riconoscere questa onorificenza a qualcuno significa infatti scegliere di legare il nome di Todi ai meriti di una persona che abbia eccelso nell’ambito sociale, culturale o delle professioni, non il contrario. È stato così per il riconoscimento della cittadinanza di Todi a Chiara Lubich, per il suo impegno nel sociale secondo principi e valori condivisi dalla nostra comunità, lo è stato anche per Beverly Pepper, artista di fama internazionale, la cui opera ha un valore che non ha confini territoriali e che ha permesso a Todi di aprire i suoi confini al mondo. Abbiamo fatto presente che una tale previsione impedirebbe di riconoscere la cittadinanza tuderte a chi scoprisse la cura contro il cancro, se quella persona non avesse un qualche “legame” con la città. Una cosa obiettivamente contraddittoria con il principio del riconoscimento della cittadinanza onoraria. Inoltre abbiamo segnalato che una tale proposta nel regolamento poteva far nascere il sospetto che fosse la volontà di predisporre gli atti per non dover riconoscere la cittadinanza proprio a Liliana Segre. Abbiamo pensato male? In una excusatio non petita il Sindaco, nell’illustrare il punto all’ordine del giorno, essendo a conoscenza della discussione nella capigruppo, si è giustificato spiegando che l’approvazione dell’atto non avrebbe avuto conseguenze nella discussione del prossimo consiglio, perché per allora il regolamento non sarà ancora entrato in vigore. Ma come mai, abbiamo chiesto, se così è, non si è posticipata l’approvazione di questo regolamento ad un momento successivo alla decisione sul riconoscimento della cittadinanza alla Senatrice Liliana Segre? Ma alla nostra richiesta di rinviare l’approvazione al prossimo consiglio o, in subordine, di emendare la proposta togliendo la frase sul legame con la città, è stato tutto un levare di scudi! Come chi, colto in fallo, lancia la palla in tribuna sollevando un gran polverone per confondere le acque, così da parte del Sindaco e di alcuni esponenti della maggioranza (i soliti) è stato tutto un fiorire di accuse ai membri dell’opposizione rei di voler strumentalizzare la figura di Liliana Segre (donna degna di grande rispetto perché ha amato tutta la vita un uomo che per combattere i comunisti ha aderito al MSI!) e il riconoscimento della cittadinanza come quando la si riconosceva a Mussolini o a Tito. Non stiamo scherzando, hanno proprio detto così! Davvero! Noi abbiamo ribadito che la discussione nel merito sul senso della proposta di riconoscere la cittadinanza a Liliana Segre la faremo nel consiglio convocato ad hoc, per il momento aspettiamo di vedere cosa farà la maggioranza allora, se, come pronosticato dal Sindaco, approverà la nostra proposta o meno! Ad oggi, purtroppo, dobbiamo prendere atto che il loro voto favorevole ad un regolamento che limita così fortemente la possibilità di riconoscere la più alta onorificenza che la città possa riconoscere è un altro danno per Todi ad opera dell’amministrazione guidata da Ruggiano!

Gruppo consiliare PD Todi 

Il ragionier Fausto Marchetti va in pensione: i saluti di Todi Civica

Todi Civica saluta e ringrazia il ragionier Fausto Marchetti il lavoro svolto in oltre 40 anni di servizio nel Comune di Todi. Una persona che si è dedicata sempre con grande passione al suo lavoro, un professionista serio, preparato ed affidabile che ha svolto la propria funzione in piena sintonia con le diverse amministrazioni che si sono succedute in tanti anni di sua attività. Se il Comune di Todi può vantare da sempre un bilancio impeccabile, lo si deve, oltre che alle scelte politiche degli amministratori, anche alla sua competenza e al senso di responsabilità con il quale ha svolto la sua funzione all’interno dell’Ente. Todi Civica ha trovato in Fausto Marchetti una persona sempre pronta ad offrire spiegazioni, a dare delucidazioni e a chiarire i tanti complessi aspetti del bilancio comunale, senza mai lesinare la propria disponibilità anche fuori dall’orario di lavoro. Rimane al nostro Comune l’esempio di un cittadino che, al di là di sciocchi stereotipi, dimostra come il pubblico impiego sia fatto di tante persone valide, preparate  e legate al proprio lavoro. A lui, da parte nostra, l’augurio di vivere al meglio la meritata pensione.
TODI CIVICA

Due dipinti restaurati tornano nelle chiese di Todi

Due tele del pittore tuderte Pietro Paolo Sensini tornano a Todi in San Fortunato e Sant’Antonio.

La città di Todi ha accolto il rientro di due importanti tele che sono state ricollocate nelle chiese di provenienza dopo una serie di interventi di restauro, finanziati e condotti a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria ed eseguiti dalla ditta Michelangelo Varetto di Chieri. La prima opera ha come soggetto L’Assunzione in cielo di Maria circondata dagli Apostoli, datata 1596 ma con successivi ritocchi, come documentato dai cartigli presenti. Particolari che sono emersi grazie al recupero ed alla pulitura del dipinto, in cui è in parte ravvisabile la mano del tuderte Pietro Paolo Sensini, ora ricollocato all’interno della terza cappella della navata destra del Tempio di San Fortunato.

La seconda tela, raffigurante una Deposizione dalla croce con Maria tra i santi Antonio Abate e Pietro Eremita, di mano di Pietro Paolo Sensini, è datata 1611 e fu commissionata ed offerta, come indicato nell’iscrizione alla base delle figure, dalla Confraternita dei Calzolari che aveva la sua sede presso la chiesa di Sant’Antonio, ove il quadro è stato risistemato.

Le operazioni si sono svolte alla presenza dei funzionari della Soprintendenza, la Dottoressa Stefania Furelli e il geometra Marcello Caricchi, degli assessori Claudio Ranchicchio e Moreno Primieri, dell’architetto Silvia Minciaroni e della Dottoressa Nicoletta Paolucci.

Grande soddisfazione espressa dall’Amministrazione Comunale per il ritorno delle due preziose tele nella collocazione naturale dopo un sapiente lavoro di restauro. La valorizzazione ed il mantenimento del patrimonio artistico-culturale della Città è un aspetto importante da sempre al centro del nostro lavoro e delle nostre attenzioni quotidiane.

SINDACO RUGGIANO, MA QUALE LUNEDI’?

Il PSI di Todi sul Punto Vaccini

L’incompetenza ed il pressappochismo di questa Amministrazione non solo è emersa nella vicenda della Veralli Cortesi, di cui si dice se ne interesserà la Corte dei Conti, ma anche nella vicenda apertura Punto Vaccinale a Ponterio. Il Sindaco Ruggiano nella ormai proverbiale pontificazione settimanale su facebook, aveva annunciato che i cittadini di Todi si sarebbero potuti vaccinare nel proprio Comune e non doversi recare ad Ammeto di Marsciano, come aveva invece deciso la Direzione Sanitaria Regionale. Alleluia!!!!!!! A seguire anche il Vice Sindaco Ruspolini e la Consigliera Regionale Peppucci, per non essere da meno, sempre con diretta facebook, ringraziavano l’Assessore regionale Coletto per la sensibilità dimostrata nei confronti della nostra città per aver autorizzato il Punto Vaccinale di Ponterio.
Medici in pensione ed infermieri avevano dato la propria disponibilità a titolo gratuito e volontaristico per la somministrazione dei vaccini.
A distanza ormai di oltre tre settimane tutto tace. I cittadini aspettano, quanto era stato promesso!!!!
Ci risulta che il Punto Vaccini non può aprire per una serie di incombenze
amministrative ed assicurative, non previste, e che dovranno essere espletate.
Prima di fare annunci, Sindaco Ruggiano, Vice Sindaco Ruspolini, Consigliera Peppucci, non sarà meglio studiare? Informatevi, non siate come sempre approssimativi.
Con la salute dei cittadini, ve lo abbiamo detto tante volte, non si scherza.

Partito Socialista Italiano
Sez. G. Matteotti – Todi