ZONA SOCIALE 4 NEL CAOS CON IL COMUNE DI TODI CHE RICORRE AL TAR CONTROIL COMUNE DI MARSCIANO.

DOPO LA DENUNCIA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI CIVICI PER TODI – FABIO
CATTERINI, IL COMUNE DI TODI, RIMASTO INERTE PER ANNI, DELIBERA IL RICORSO AL TAR PER RECUPERARE DAL COMUNE DI MARSCIANO, OSSIA IL CAPOFILA DELLA ZONA SOCIALE 4, LE SOMME NON DISTRIBUITE.


Dopo l’intervento del 2 aprile del Consigliere Comunale di Civici Per Todi – Fabio Catterini,
rilanciato da alcune testate locali, improvvisamente, dopo almeno 3 anni di sostanziale inerzia (la questione era stata sollevata dai Revisori dei Conti ad inizio 2021, ma mai divulgata), il Comune di Todi il 4 aprile ha deliberato di ricorrere al Tar per ottenere dal Comune di Marsciano la quota di spettanza dei fondi della Zona Sociale 4.
Un tesoretto che al 31/12/2022 ammontava complessivamente a 1.146.720,47 di euro. Un tempismo quasi perfetto, se non fosse che già nel 2021 il Comune aveva incaricato un legale di valutare la situazione, ma sino a quando il “buco” della Zona Sociale 4 non è stato reso di pubblico dominio, ossia denunciato, la questione è stata trattata in gran segreto: lettere, contro lettere, incontri, ma mai una presa di posizione pubblica, un resoconto e, soprattutto, nessun risultato!


Riepilogo.
Il 2 aprile il Gruppo Consiliare Civici Per Todi, con una nota del Consigliere Fabio Catterini, denunciava l’anomala gestione della Zona Sociale 4, con fondi erogati dalla Regione ma non impegnati né spesi, per un totale di 1.146.720,47 euro.
Soldi che il Comune di Marsciano, in qualità di capofila della Zona Sociale 4, aveva in bilancio al 31 dicembre 2022 (il consuntivo 2023 non è stato ancora approvato); quindi fondi erogati ma non impegnati né spesi (tecnicamente residui attivi).
Nella nota si denunciava che tale situazione, sempre stando ai bilanci del Comune di Marsciano, derivava da una stratificazione, ossia almeno dal 2017 (primo bilancio consultato e disponibile on line), quando erano circa 200.000 euro, idem nel 2018, poi diminuiti nel 2019 e quindi cresciuti nel 2020 (circa 80.000,00 euro), con una impennata nel 2021 (circa 650.000,00 euro), quasi raddoppiati nel 2022 (appunto 1.146.720,47 euro) e così composti:
Fondo politiche per la famiglia 97.803,99 €

Contributo regionale progetti fondo sociale L.328/2000 364.277,21 €
Fondo progetti D Lgs 286/1998 50.585,68 €
Fondo Gioco d’azzardo 30.250,00 €
Fondo Nazionale Politiche sociale PIPPI 31.250,00 €
Fondo PON inclusione attiva 11.619,26 €
Fondo disabilità vita indipendente 471,16 €
Contributo regionale ufficio della cittadinanza 179.163,37 €
Fondo programmazione piano sociale di zona 33,46 €
Fondo sociale europeo 1.400,00 €
Servizi socio sanitari/educativi PRINA 379.866,34 €
Totale al 31/12/2022 1.146.720,47 €
A fronte di tale gravissima situazione, considerato che questi fondi sono il pilastro su cui si basano i servizi sociali, ossia tutti i servizi destinati alle fasce più deboli, la nota denunciava l’immobilismo del Comune di Todi, al quale la situazione era ben chiara, in quanto rilevata dai Revisori dei Conti sin dal 2021.
Ebbene, con tempismo strabiliante, il 4 aprile, ossia a distanza di due giorni dalla nota, il Comune di Todi, improvvisamente, con la Delibera di Giunta n.104, affida ad un legale il compito di ricorrere al Tar dell’Umbria contro il Comune di Marsciano, per accertare l’inadempimento degli obblighi ricadenti su detto Comune quale capofila della zona Sociale 4, con conseguente richiesta di risarcimento danni.
Risulta quindi confermata, ove ve ne fosse stato bisogno, la situazione di assoluta gravità denunciata da Civici Per Todi.
Rimane sullo sfondo l’inerzia della Regione Umbria, in teoria controllore della gestione dei fondi, in pratica spettatore passivo.
A questo punto è la Regione che deve intervenire, che deve controllare tutte le somme erogate, deve verificare i rendiconti trasmessi (se trasmessi!), quantificare le somme che devono essere distribuite o, peggio, restituite.
Per quanto ci riguarda, chiediamo e pretendiamo chiarezza; come già detto questa volta non ci accontentiamo del solito resoconto burocratico dello scambio delle carte; stavolta esigiamo provvedimenti: chi ha sbagliato, ha omesso, è stato colpevolmente inerte, deve pagare.
Deve pagare perché questa volta lo sbaglio lo ha fatto sulla pelle dei più bisognosi e questo è intollerabile.
Il Consigliere Comunale
Fabio Catterini