LA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA IN UMBRIA E NELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE

Nella discussione sulla riapertura di alcuni tribunali, il Dott. Gentili propone una analisi storica della situazione in Umbria.

Regio Decreto 30 gennaio 1941, n. 12 (Governo dittatoriale Mussolini-Guardasigilli Grandi) relativo all’ordinamento giudiziario ed emanato in attuazione della delega al Governo del Re della facoltà di emendare il Codice civile, quello penale, quello di procedura penale e le leggi sull’ordinamento giudiziario conferita dalla legge 24 dicembre 1925, n. 2260, all’art. 1 prevedeva che la giustizia in materia civile e penale era amministrata dal Giudice conciliatore, dal Pretore, dal Tribunale, dalla Corte d’appello e dalla Corte suprema di Cassazione.  All’art. 2 stabiliva  che presso le Corti e i Tribunali era costituito l’ufficio del Pubblico Ministero mentre presso le Preture le funzioni di PM erano esercitate dal Pretore stesso che iniziava ed esercitava l’azione penale per i reati di sua competenza mentre in udienza le funzioni di PM erano esercitate da altri soggetti. Nella tabella A allegata al decreto, per quanto riguarda la Sezione di Corte d’Appello di Perugia, erano previsti 3 Tribunali e 16 Preture e precisamente:

1) il Tribunale di Perugia e le 9 Preture di Assisi, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Perugia e Todi; quest’ultima comprendente i cinque comuni di Collazzone, Fratta Todina, Massa Martana, Montecastello di Vibio e Todi della Media Valle del Tevere e aveva sede, sin dagli anni ’70 dell’800, nel Palazzo dei Priori in Piazza del Popolo  detto anche Palazzo della Pretura, al piano 2° e con all’interno la Sala delle udienze affrescata;

2) il Tribunale di Spoleto e le 3 Preture di Montefalco, Norcia e Spoleto;

3) il Tribunale di Terni e le 4 Preture di Amelia, Narni, Orvieto e Terni.

Nella tabella C del medesimo decreto venivano indicate anche le sedi distaccate di Pretura e precisamente per la Pretura di Città di Castello la sede di Umbertide, per quella di Foligno la sede di Bevagna, per quella di Gualdo Tadino la sede di Nocera Umbra, per quella di Norcia la sede di Cascia  e per quella di Spoleto la sede di Trevi.

 Il Tribunale civile e penale di Orvieto, composto dalle 3 Preture di  Città della Pieve, Ficulle e Orvieto, era stato istituito (come gli altri due di Perugia e Spoleto) nell’ordinamento giudiziario dell’Italia unificata (Regno d’Italia 1861-1946) approvato con la legge 6 dicembre 1865, n. 2626 Governo La Marmora I-Guardasigilli Cortese) e con i successivi Regi decreti attuativi. Venne però soppresso con il R.D. 24 marzo 1923, n. 601 (Governo Mussolini- Guardasigilli Oviglio) riguardante la circoscrizione giudiziaria del Regno. Nella tabella allegata allo stesso decreto per la Sezione di Corte d’Appello di Perugia figuravano infatti solo 2 Tribunali e 18 Preture:

1) il Tribunale di Perugia  e le 10 Preture previste a livello di mandamento (come circoscrizione intermedia tra il Circondario del Tribunale e il Comune del Giudice conciliatore) e precisamente quelle di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Città di Castello, Foligno (comprendente anche Assisi fino al ’41), Gualdo Tadino, Gubbio, Montefalco, Perugia I, Perugia II (poi unificate nel ’41) e Todi comprendente allora i comuni di Baschi (fino al ’41), Collazzone, Fratta Todina, Massa Martana, Montecastello di Vibio e Todi;

2) il Tribunale di Terni (neo costituitoproprio con tale decreto di cento anni fa) e le 8 Preture di Narni, Norcia, Orvieto (con San Venanzo),Orvinio, Rieti, Rocca Sinibalda, Terni e quella di Spoleto, il cui Tribunale veniva parimenti soppresso e le sue competenze trasferite al nuovo Tribunale di Terni, salvo però essere poi ripristinato con il decreto del ’41, diversamente da quello di Orvieto. Le tre preture del Reatino appartenevano all’allora Provincia dell’Umbria la quale, costituita con il  R.D. Pepoli del dicembre 1860 si estendeva su tutto il territorio umbro e comprendeva anche la città di Rieti e parte della Sabina. Queste ultime però dal marzo ’23 erano state unite alla Provincia diRoma e poi alla Provincia di Rieti istituita con R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1 (Governo dittatoriale Mussolini-Guardasigilli Rocco) insieme alle altre  16 nuove  Province, tra cui anche quella di Terni.

Dopo la fine del ventennio fascista nel luglio ’43, con il Decreto legislativo luogotenenziale 7 settembre 1944, n. 296 (Governo Bonomi II di unità nazionale: DC-PCI-PSIUP-PLI-PdA-PDL- Guardasigilli Tupini) fu subito disposta l’istituzione temporanea nel comune di Orvieto di una sede di Tribunale e anche delle due Preture di Città della Pieve e Orvieto scorporandole rispettivamente dai circondari di Perugia e di Terni. L’istituzione del Tribunale di Orvieto fu poi resa definitiva con il d.lgs. del Capo provvisorio dello Stato De Nicola n. 1641 del dicembre 1947 (Governo De Gasperi IV di centrismo- Guardasigilli Grassi) e ratificato dalla legge n. 73 del febbraio 1953 (Governo De Gasperi VII di centrismo-Guardasigilli Zoli).

Negli ultimi anni del ‘900 con legge 1 febbraio 1989, n. 30 (Governo De Mita di pentapartito- Guardasigilli Vassalli) vennero costituite le Preture circondariali e per la Corte d’Appello di Perugia le quattro Preture circondariali di Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto con  l’istituzione di Sezioni distaccate delle stesse nelle sedi delle Preture mandamentali preesistenti. In seguito con la legge 21 novembre 1991, n. 374 (Governo Andreotti VII di quadripartito- Guardasigilli Martelli), in sostituzione del Giudice conciliatore, è stato istituito il Giudice di pace che esercita la giurisdizione in materia civile e penale e la funzione conciliativa in materia civile. L’ufficio è ricoperto da un magistrato onorario appartenente all’ordine giudiziario. Gli uffici dei Giudici di pace hanno sede in tutti capoluoghi dei mandamenti pretorili esistenti fino all’entrata in vigore della suddetta legge n. 30 dell’89. In particolare l’ufficio del GdP di Todi comprendeva i cinque comuni di Collazzone, Fratta Todina, Massa Martana, Montecastello di Vibio e Todi della Media Valle del Tevere come già la Pretura dal ’41 al ’89  e poi la Sezione distaccata fino al ’98.

Con la legge 16 luglio 1997, n. 254 (Governo Prodi I – L’Ulivo- Guardasigilli Flick), recante delega al Governo per l’istituzione del giudice unico di primo grado, il Governo veniva a delegato ad emanare norme per ristrutturare gli uffici giudiziari di primo grado secondo il modello del giudice unico e a sopprimere pertanto l’ufficio del Pretore trasferendo le competenze di tale giudice al Tribunale. La legge delega prevedeva anche la soppressione delle sezioni distaccate presso le Preture circondariali, istituendo, ove necessario, Sezioni distaccate di Tribunale per i procedimenti in cui il Tribunale giudicava in composizione monocratica. Con il decreto legislativo 19 febbraio 1998, n. 51 (sempre Governo Prodi I e Guardasigilli Flick), recante norme in materia di istituzione giudice unico di primo grado, in Italia fu quindi soppresso l’ufficio del Pretore e le relative competenze furono trasferite ai Tribunali ordinari. Venne soppresso anche l’ufficio del pubblico ministero presso la Pretura circondariale. Le nuove tabelle A e B delle sedi dei Tribunali della Repubblica e loro Sezioni distaccate allegate al d.lgs. n. 51 prevedevano presso la Corte d’Appello di Perugia sempre  i quattro Tribunali di Orvieto, di Perugia, di Spoleto  e di Terni con i rispettivi circondari  e solo per il Tribunale di Perugia venivano istituite le cinque Sezioni distaccate di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi. Per la Città di Todi la costituzione della Sezione territoriale avvenne in accoglimento dell’istanza del Sindaco Nulli Pero del 9 gennaio ’98 al posto della soppressa Sezione distaccata di Pretura, corredata di ampia e utile documentazione tra cui, in particolare, il titolo di “Città” e il nuovo stemma con la corona turrita a 5 punte delle città appena concesso al comune di Todi con D.P.R. (Scalfaro) del 19-09-1994 e l’avvenuta riclassificazione del comune dalla classe II a quella di I/B con D.M. (Ministro Napolitano- Sottosegretario Vigneri) del 9-12-1996 (sempre Sindaco Nulli Pero) che in Umbria lo portava alla pari dei comuni di Città di Castello, Gubbio, Assisi, Foligno e Spoleto. La nuova Sezione distaccata comprendeva però solo i cinque comuni di Collazzone, Fratta Todina, Massa Martana, Monte Castello di Vibio e Todi dell’ex Pretura. In prima battuta infatti non fu accolta la richiesta di estendere la competenza territoriale della Sezione distaccata di tribunale di Todi anche ai comuni di Marsciano e Deruta comedeliberato dai rispettivi Consigli comunali con i Sindaci Tiberi e Mastice (atti n. 2 e n. 6 del ’98, oltre quello di Todi n. 230 del ’97),che pertanto continuavano a far parte del circondario della sede centrale del Tribunale di Perugia. Poi però con successivo d.lgs. correttivo 7 giugno 1999, n. 160 (Governo D’alema I, Guardasigilli Diliberto), previa nuova richiesta in data 11 dicembre ’98 della neo Sindaca di Todi Marini econ ancora in carica gli altri Sindaci Tiberi e Mastice, grazie anche agli incontri avuti ad inizio di febbraio ’99 a Roma, insieme ad un noto parlamentare umbro, con l’ottimo Capo di Gabinetto del Ministro dott. D’Ambrosio e con la Presidente della Commissione giustizia della Camera On. Finocchiaro, i comuni di Marsciano e Deruta furono soppressi nel circondario del Tribunale di Perugia e aggiunti al circondario dello stesso TribunaleSezione distaccata di Todi che così arrivò ad avere competenza territoriale su ben sette comuni della MVT e un bacino d’utenza di allora quasi 51 mila abitanti.

 (Fine parte prima)

Dott. Alfonso Gentili, già Segretario Generale del Comune di Todi