SE AL VUOTO AMMINISTRATIVO SI UNISCE ANCHE LA SCARSA EDUCAZIONE ISTITUZIONALE: GLI ATTRATTORI CULTURALI E LE CISTERNE ROMANE

Comunicato del segretario PD di Todi Umberto Magni

Lo scorso venerdì ho partecipato con estremo piacere, da umile appassionato di arte contemporanea e da cittadino a servizio delle istituzioni locali, all’inaugurazione delle installazioni del Maestro Fabrizio Plessi in Piazza del Popolo e alle Cisterne Romane, un emozionante progetto della Fondazione Beverly Pepper (organizzazione dove lavorano grandi professionalità, specie giovani, che dà lustro alla nostra città con estrema competenza) che ha avuto il supporto delle istituzioni locali, regionali e nazionali.

Vedere, infatti, la nostra città arrivare ad essere un non trascurabile punto di riferimento dell’arte contemporanea a livello nazionale è sicuramente un grande risultato. Tuttavia, ritengo opportuno ricordare e sottolineare, visto che di dovere – il riferimento all’amministrazione comunale è puramente voluto e non casuale – non ha assolto questo compito, come tutto questo sia nato dall’intuizione del sindaco Carlo Rossini e della giunta di centrosinistra nel quinquennio 2012-2017 e grazie al fondamentale sostegno operativo e finanziario fornito dalla Regione Umbria allora presieduta da Catiuscia Marini

Risale giustappunto al centrosinistra locale la paternità del progetto degli attrattori culturali (radicato nell’incontro fecondo tra la storia millenaria di Todi e l’arte contemporanea), con ben 7 investimenti approntati, finanziati e avviati, tra cui, per l’appunto, l’ampliamento delle cisterne visitabili e il loro utilizzo a fini espostivi. In una città che soffre cronicamente di memoria corta e vittima della soffocante propaganda della giunta in carica, fare queste precisazioni potrebbe aiutare ad evitare possibili, ingiuste, damnatio memoriae.

Riguardo, poi, al fondamentale contributo della Regione Umbria, giova ricordare che, proprio durante l’ultima legislatura guidata dal centrosinistra, venne creata un’intera azione del Piano Operativo Regionale (POR) del Fondo europeo sviluppo regionale (FESR) nell’ambito della programmazione settennale 2014-2020, i cui fondi sono utilizzabili fino al 2023, dedicata specificatamente agli attrattori culturali dell’Umbria, un numero ristretto e definito in cui la Regione inserì anche il centro storico di Todi.

Infine, una postilla sul mancato riferimento al Gruppo Speleologico Todi nell’ambito della nuova sistemazione delle Cisterne Romane. Il fatto che detta associazione, protagonista della quasi totalità del ritrovamento della Todi sotterranea, non sia stata minimamente coinvolta dall’amministrazione comunale lascia sgomenti, come, parimenti, l’assenza totale di ogni rimando al lavoro svolto da essa in un lungo lasso temporale in relazione alla scoperta delle Cisterne Romane.

D’altronde, che oltre al più totale vuoto amministrativo la giunta Ruggiano garantisca anche una scarsa educazione istituzionale non è certo una novità.

UMBERTO MAGNI – CAPOGRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO