Sul vicesindaco,  sul sindaco e sull’amministrazione.

Stiamo guardando, con tristezza,  a quanto avviene in Comune e al dibattito che si è acceso a livello politico e sui media a proposito della personale situazione del nuovo vice sindaco nei suoi rapporto con il Comune. Noi, per nostra natura, non siamo giustizialisti e non ci piace gridare subito ‘Al lupo, al lupo’. Ma in questo caso non si può non evidenziare sia il comportamento del Sindaco e complessivamente della maggioranza, sia la giustezza e, diremmo, l’inevitabilità delle iniziative assunte dal consigliere di minoranza Claudio Serafini.

Non entriamo nel merito delle accuse al vicesindaco, già da tempo di dominio pubblico, anzi ci auguriamo, per l’immagine di Todi che non siano fondate. Ma c’è un percorso da seguire per definire, in un senso o nell’altro, la fondatezza del problema. E’ la nostra Costituzione e le leggi conseguenti, che impongono la qualità e la serietà dei nostri amministratori. Le verifiche, ora, sono state affidate agli organi competenti solo per l’iniziativa di un consigliere di minoranza, non del Sindaco che dovrebbe essere invece il primo a tutelare il rispetto delle leggi da parte di tutti, in particolare dei suoi più stretti collaboratori. Anche in questo caso si è evidenziata una peculiarità del nostro Sindaco: quello di ignorare i problemi scomodi per affidarsi e proclami inutili e a qualche benedizione.

E’ quello che è avvenuto per l’Ospedale, certamente il più grave dei problemi da affrontare, per i trasporti (la Centrale Umbra che forse sarà riattivata solo dal 2027 mentre l’Alta Umbria continua, come per gli ospedali, ad avere un trattamento speciale), per la situazione del Centro storico di Todi (la cui sopravvivenza è affidata alle baldorie di Piazza), per l’economia del territorio (che certamente non può vivere di solo turismo, come solennemente annunciato dal Sindaco) , per la popolazione del Comune che sta scendendo sotto i 15.000 abitanti e sta per diventare quindi un comune di serie C, come i comuni confinanti, per i quali, in passato, Todi era un riferimento.

Una richiesta a Ruggiano: per fare il sindaco di Todi e rappresentarla degnamente, non bastano i proclami, e neppure i silenzi opportunistici. Occorre progettualità, e quindi capacità di evidenziare i problemi e proporre soluzioni. Se il sindaco non lo vuole fare, o non ne ha le capacità, si avvalga di un team serio e  della competenza dei tanti cittadini di Todi che, avendone le qualità, sono anche in grado di porsi i problemi e di proporre soluzioni adeguate. Le benedizioni continui pure a mandarcele, se gli fa piacere. Noi continuiamo a  sperare nell’Altissimo, di cui ci fidiamo di più.

A Ranchicchio facciamo i nostri auguri: attendiamo le risposte degli organismi competenti con l’auspicio  che, se dovessero essere attestati errori o responsabilità, sappia affrontarne le conseguenze. Ma ringraziamo Serafini per aver agito in modo che si faccia chiarezza su tutto,  avendo messo il problema nelle mani delle autorità competenti. E che lo ha fatto senza astio ma per rispetto della Costituzione e delle leggi.

Il coordinamento di Italia Viva Todi