LE SPESE FOLLI DEL SETTORE CULTURA E LA CICALA RANCHICCHIO – SECONDA PARTE: QUASI 5.000 EURO DI PRANZI E CENE PAGATE COI SOLDI DEI TUDERTI!

 Per descrivere la farsa tragicomica in cui sono sprofondati i tuderti da più di quattro anni grazie all’amministrazione Ruggiano si può attingere a piene mani ai classici della commedia italiana. Tra un sindaco, infatti, che sembra uscito da “Il federale” di Luciano Salce e un vicesindaco che, tra un elogio di famosi criminali golpisti e il continuo scambiare l’amministrazione di una città complessa (che non conosce) con il dirigere una caserma, assomiglia sempre di più ad uno di quei bizzarri militari descritti da Mario Monicelli in “Vogliamo i colonnelli”, fare riferimento a questo filone cinematografico è piuttosto calzante.Se poi si vanno ad analizzare le numerose delibere del settore Cultura che hanno finanziato gli incontri conviviali organizzati nell’anno in corso dall’amministrazione Ruggiano si rimane sbalorditi e non si può che pensare subito a “La grande abbuffata”, immortale classico di Marco Ferreri. In pochi mesi sono stati spesi quasi 5.000 euro (per la precisione, 4.440) dei contribuenti tuderti per pranzi e cene nell’ambito di iniziative culturali promosse, patrocinate e finanziate dal Comune di Todi.Ecco in dettaglio, comunque, l’elenco degli incontri in questione: 1.050 euro per conviviale mostra Barillari; 145 euro per conviviale “Uomini da marciapiede”; 380 euro per conviviale Pomodoro; 175 euro per conviviale Quattrini; 1.025 euro per conviviale in onore del console australiano; 750 euro per conviviale “Todimmagina 2021”; 875 euro per conviviale “Todimmagina 2021” con ospite l’astronauta Paolo Nespoli. Totale: 4.440 euro prelevati dalle casse comunali per eventi ed occasioni mondane tese, molto spesso, a lustrare l’ego dei nostri narcisi amministratori. Peraltro, il paragone con la precedente amministrazione anche su questo versante è impietoso, visto che delibere del genere nello scorso quinquennio non si sono mai viste.Viene spontaneo chiedersi: sono stati soldi ben spesi? Era necessario addebitare questi costi ai cittadini tuderti? È possibile lasciare senza un euro alcuni importanti servizi comunali e poi scialacquare decina di migliaia di euro in eventi senza la minima programmazione con tanti di pranzi e cene annesse?Traendo qualche conclusione, la vicenda in questione testimonia ancora una volta come, più che un assessore alla cultura, Todi in questi anni abbia avuto un assessore all’effimero e ai selfie e un sindaco che, liberale a parole, nei fatti ha portato avanti una politica di spesa del tutto dissennata finalizzata ad oliare i meccanismi di consenso. Ecco, noi crediamo che Todi meriti di meglio!
PARTITO DEMOCRATICO TODI