MENO GERVASONI, PIÙ CANTIERI ED INVESTIMENTI. E UN’IDEA DI CITTÀ DI LUNGO PERIODO

Comunicato del PD Tuderte

È amaro constatare come la nostra città sia ormai al centro di una vera e propria controffensiva pseudo culturale reazionaria ed ultraconservatrice, in linea con l’assetto politico che ha dato vita nel 2017 al Ruggiano bis. Un esperimento di revanscismo truce e becero che dà spazio e visibilità alle idee più strampalate ed estreme: fondamentalismo cattolico, negazionismi vari, complottismi che sconfinano nel campo della psichiatria (Meluzzi) etc.

Pensare che questo isolamento e questa autarchia possano giovare alla nostra città, mentre il tessuto economico e sociale si sfilaccia inesorabilmente, è abbastanza ridicolo. Dopo le ultime vicende, infatti, l’immagine di Todi città pluralista ed accogliente rischia di essere travolta per sempre.

È notizia recentissima, ad esempio, che uno degli relatori più illustri del festival organizzato dalla casa editrice di Casapound Altaforte che si terrà a Todi a giugno, il professor Gervasoni, è indagato per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e che sarebbe stato in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte. Premesso il nostro attaccamento al principio della presunzione d’innocenza, basta fare un giro su Twitter per capire chi sia il soggetto in questione.

Con una mano, dunque, il sindaco di Todi vota a favore della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, con l’altra sponsorizza eventi (da lui ritenuti di “centrodestra”) dove la fanno da padrone soggetti che definiscono la senatrice, come ha fatto Gervasoni, un “personaggio squallido”. Che dire? Viva la moderazione!

La nostra non è certo voglia di censurare la cultura di destra. In quattro anni di mandato amministrativo ci ricordiamo molte poche iniziative che hanno dato spazio a scrittori ed intellettuali di quell’area: gli sono stati preferiti Corona e Lele Mora. Ora si cerca di farlo nascondendosi dietro la formula del festival letterario (vabbè), tentando anche di occultarne maldestramente la paternità (il pregiudicato Polacchi e la casa editrice Altaforte).

Nel mentre, sotto questa coltre di splendido isolamento reazionario, c’è una città ferma, al palo demograficamente, economicamente e socialmente. I cantieri sono bloccati e gli investimenti pure. Si porta avanti, a fatica, quanto è stato ereditato dai cinque anni passati (ma non era tutto da rifare?).

Una politica fatta di dispetti e dispute ideologiche che spaccano la cittadinanza e feriscono la sua anima più profonda, mentre non si scorge all’orizzonte uno straccio di idea o di orizzonte di lungo periodo.

È la politica degli hashtag e dei selfie, che ci ha fatto sprofondare da Iacopone a Gervasoni.

PARTITO DEMOCRATICO TODI