Ti faccio un drone così!

Criptico ma efficace il nostro osservatore. Ma chi sono i droni? Forse allude a qualche personaggio politico? Vediamo chi indovina. La redazione qualche ipotesi l’ha faticosamente elaborata.

Una volta c’erano solo i piccioni quassù, tra il campanile di S. Fortunato ed il mio abbaino. E ci sono ancora con il tradizionale corredo in agguato di poiane e cornacchie ma anche di un nuovissimo insidioso strumento figlio della tecnologia: i Droni.

Se ne aggirano nel cielo terzo (e anche secondo) di ogni tipo, colore e dimensione, svolanti svalvolati ad ogni ora del giorno e della notte, silenziosi quanto basta. Tanti, così tanti che inizio a selezionarli, un po’ per abitudine ed un po’ per curiosità: uno, grande come un comodino malfatto, insegne locali al vento, si aggira stordito sopra alle zone infestate da erba alta (leggenda metropolitana vuole che vi si sia perso proprio quello che, per mandato del popolo, la doveva tagliare); ed un altro, con l’aria di chi non sa bene cosa stia a fare, sopra i pali della luce, da tenere qui a Todi sempre tutti tirati a lucido perché c’è il Solito che li saluta uno per uno tutti i giorni.

Ma le new entry sono altre 2, anzi no, son 3, cavolo! Eccoli proprio adesso. Toh! Uno, da solo, viene chiaramente da Marsciano, inputta (da’ e riceve input, eh!) sopra all’Insieme localistico di Porta Perugina, si sofferma beato sopra la Cattedrale dove soffia cori angelici (se non li dove?).

Ben più teatrali (d’altra parte anche a TodiFestival ormai fanno solo i monologhi) gli altri 2: prima diversamente volanti, ora si danno di pancia come per il cinque, poi si son congiunti di spalla come i moduli lunari e ballano facendo ampi archi, tutti sversando stranamente a destra e sopra le dipendenze comunali e regionali. Dice che li hanno visti anche spesso a cena insieme in quei posti serviti da automi ma io non ci credo.

L’Osservatore Tuderte dall’Osservatorio (e sennò da dove?).