Si accende la polemica sulla operazione ‘paletti’ o ‘birilli’.

Dopo la lettera a Tamtam di Angelo Pianegiani sui ‘Birilli’ dinanzi alla fonte Scarnabecco, ora una dura presa di posizione del PD Tuderte.

Prima

dopo

Nel centro storico, l’operazione “Paletti” si allarga a vista d’occhio: la conquista di Via Ciuffelli non ha evidentemente esaurito il Progetto Todi come Portofino.In questi ultimi giorni la macchina carotatrice ha lavorato a pieno ritmo e in diverse zone dell’acropoli, sulla pavimentazione stradale,  quasi fosse un campo erboso, sono spuntate altre buche di alloggio per nuovi dissuasori.Prima i marciapiedi ora le aree antistanti gli edifici.Paradossalmente viene da pensare che le automobili erano meno invasive dei dissuasori perché almeno le prime sostavano solo in via temporanea.Sconosciuto è diventato lo scopo, sconosciute le coordinate ove verranno tracciate le X della battaglia “liberiamo Todi dalle auto” costi quel che costi.Per fare chiarezza. Il Comune, al fine di delimitare l’area destinata a parcheggio dei veicoli, per ridurre la sosta irregolare e per delimitare le aree pedonali, ha deciso l’acquisto di n. 78 dissuasori. Il loro costo complessivo è pari ad €. 9.169,03 a cui si aggiungono €. 1.708,00 per i carotaggi propedeutici. Nelle determinazioni dirigenziali, relative agli acquisti, si dà anche atto che alcuni paletti sono stati già installati ma non è chiaro se questi rientrino nel novero dei 78 .A sorpresa dei cittadini  risultano, invece, i luoghi deputati alla loro apposizione.E’ notizia ancora fresca, che parte della piantumazione è destinata a trasformare irrimediabilmente le prospettive di alcuni degli edifici più importanti, per rilevanza storica e culturale,  della nostra città.


Adesso, svelata dai buchi caratteristici, anche l’area antistante il Liceo Scientifico Donato Bramante attende i suoi paletti: eppure lì insiste il carico e scarico merci e il parcheggio per i residenti. Per questi, forse,  l’amministrazione comunale, troverà altre soluzioni ma nulla potrà per la preannunciata chiusura della Pescheria antistante. Eh si perché Marcello, il Pescivendolo, sembra gettare la spugna a causa di quegli ostacoli invalicabili che gli impediranno, dopo 40 anni, di sostare il suo furgone frigorifero di fronte al punto vendita. E non è solo di una questione di comodità.Al danno si aggiungerebbe anche la beffa per i cittadini.Al Comune di Todi compete l’adozione delle misure  di regolazione della sosta tra le quali l’installazione di paletti, con funzione di dissuasione alla sosta dei veicoli privati, in base all’art. 42 del codice della strada e all’art. 180 del regolamento di esecuzione e di attuazione, da utilizzare come impedimento materiale alla sosta abusiva e che, ai sensi del comma 6 del citato art. 180, devono essere autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e posti in opera previa ordinanza dell’ente proprietario della strada.
I paletti in città spuntano come funghi ma non è certo merito della primavera piovosa e, a riguardo, non è stata prodotta alcuna documentazione da parte dell’Amministrazione Comunale. E allora, ci domandiamo quali e se siano stati presi provvedimenti rispondenti e soddisfacenti dei criteri prescritti dalla normativa per la posa in opera dei suddetti “paletti incriminati”. Esiste agli atti l’ordinanza sindacale ex art. 5 c. 3 del Nuovo Codice della Strada? Può essere, eventualmente, ritenuta ad essa equipollente a la deliberazione di Giunta Municipale sopra indicata? Esiste agli atti un documento che attesti che l’apposizione dei dissuasori prescelti è stata autorizzata dal ministero competente?
Ci auguriamo che questa possa essere l’occasione per una seria riflessione sul rapporto esistente tra chi governa la città e la comunità che, continuamente, subisce decisioni calate dall’alto per nulla aderenti all’effettive esigenze di chi vi abita ed, in particolare, di chi risiede nel suo centro storico.PD Todi