Milioni di euro spesi illegittimamente senza avvisi pubblici, per una manciata di turisti in più! (TODI NEL CUORE E NON SOLO…)

COMUNICATO STAMPA di Claudio Serafini capogruppo consiliare.

Leggiamo del recente mirabolante, autoreferenziale e contraddittorio intervento del vice sindaco Ranchicchio sui dati turistici di Todi del 2022.
A chiosa immediata ci limitiamo a rilevare come il medesimo sia fin troppo indulgente sin fino alla foto a corredo… ma certo dall’assessore in parola, col benestare del sodale Ruggiano, si presuppone oramai inattendibilità di rappresentazione tanto più
dinanzi a ben diverse evidenze anagrafiche.
I numeri turistici sono inclementi nel relegare ingiustamente Todi a realtà turistica di serie B, pur se considerata quella che a buona ragione possiamo oggi definire la dilapidazione arbitraria e clientelare, per illegittima carenza di avvisi pubblici
viceversa previsti da norma e regolamento, di milioni di risorse comunali, su cui crediamo la Corte dei Conti debba immediatamente accendere un faro.
Ed infatti sui richiamati circa 2741 posti letto disponibili a Todi (un numero affatto insignificante, a differenza di quanto si pretenderebbe far credere) stando ai numeri forniti si avrebbero appena 127.610 pernottamenti annuali.
Data la media decantata di tre giorni di permanenza parliamo di circa 42.536 presenze per un totale di 15,5 giorni di utilizzo medio di ogni singola struttura.
E questo sarebbe il “miracolo” della Giunta Ruggiano, in primis di un assessore che lo stesso Sindaco ha affermato di aver relegato oggi a mansioni secondarie senza portafoglio, riconoscendone in tal modo inattitudine alla affidabilità (intesa quale estrinsecazione del basilare principio giuridico, che dovrebbe sottendere a prerequisito qualsiasi ipotesi di rappresentazione e tutela degli interessi comuni)?
Appare a questo punto fattuale che molti degli interventi sponsorizzati con fior di elargizioni non siano stati altro che estrinsecazione di una politica demagogica del circense-s (senza ahimè alcun Panem) ad uso e consumo degli interessi politici di parte, sempre più palesati in un anelito di vanesia (…), figuriamoci il realismo di ammettere, stante i dati, il proprio fallimento per carenza di curricula e specifico expertise.
Ma come lo si potrebbe, quando di politica “si campa”, costi quel che costi alla comunità?
Capogruppo Consiliare
Claudio Serafini