EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ – GLI STUDENTI DELLE CLASSI QUINTE INCONTRANO ARMANDO PUNZO, IL REGISTA CHE HA PORTATO IL TEATRO NELLE CARCERI

MARTEDÌ 2 MARZO 2021 – ORE 10.00-12.30

Il Liceo “Jacopone da Todi” di Todi è lieto di annunciare che, martedì 2 marzo 2021, le classi quinte degli indirizzi classico, linguistico, scientifico e scienze umane parteciperanno ad un incontro con Armando Punzo, drammaturgo e regista teatrale italiano. Direttore artistico del Teatro di San
Pietro di Volterra e del Festival “VolterraTeatro”, è noto soprattutto per l’attività teatrale svolta con i detenuti nel carcere di Volterra.
L’incontro, che si terrà in modalità esclusivamente telematica su piattaforma Meet, va a coronare un progetto, “Giovani, legalità e cittadinanza”, intrapreso da qualche anno dall’insegnante di
religione, Prof.ssa Silvia Massetti, e mirato a sensibilizzare i giovani all’educazione alla legalità. Si parte dall’esame della parola “carcere”, da cosa significhi non rispettare la legge e perdere la propria libertà. Gli studenti visionano film e/o documentari, realizzano elaborati di scrittura creativa e visitano, alla fine, il carcere per incontrare i detenuti e accogliere la loro testimonianza.
Quest’anno non è stato possibile condurre gli studenti nel carcere, ma avranno la possibilità di incontrare e confrontarsi con questo autorevole personaggio che è stato intervistato da Domenico Iannacone nel programma televisivo di approfondimento giornalistico “I dieci comandamenti”.
«Mi ha colpito – afferma la Prof.ssa Silvia Massetti – quando ha detto che occorre prendere consapevolezza delle possibilità di libertà che abbiamo come essere umani. Questo non vale solo per i detenuti, vale anche per tutte le persone che intendono fare un processo di consapevolezza. E
queste parole mi hanno fatto pensare ai miei studenti, alla necessità di far capir loro che, anche quando si sbaglia, possiamo attingere alle nostre attitudini interiori».
Armando Punzo ha fondato nel 1988 la “Compagnia della Fortezza”, uno dei primi progetti di teatro in carcere in Italia, e ha scritto un libro, “Un’idea più grande di me. Conversazione con Rossella Menna”, nel quale racconta il primo approccio con la fortezza del carcere di Volterra, più
di trenta anni fa, quando propose all’istituzione penitenziaria un laboratorio di alcune centinaia di ore che poi si moltiplicò fino a presentare uno spettacolo inatteso. “Punzo non era uno psicologo, un terapeuta, un operatore, un esperto di quello che poi si sarebbe chiamato teatro sociale, Punzo voleva fare ricerca teatrale e aveva intuito le potenzialità delle persone che forzatamente abitavano quel luogo” (“TeatroeCritica”).
Nell’incontro di martedì prossimo, il regista racconterà la sua esperienza agli studenti, essendo impegnato da alcuni anni nel progetto di creare un teatro stabile all’interno del carcere di Volterra, e si confronterà con loro sul concetto di libertà e sulla possibilità di viverla nonostante il carcere. Una possibilità data dal teatro, che è arte, spettacolo, ma è anche salvezza.