Scuole elementari e Comune:GIORNATE DELLA GENTILEZZA

Per favorire lo svilupparsi di una cultura che punta sulla gentilezza, sulla gratitudine e il perdono ma anche sulla collaborazione tra studenti.

Il più piccolo atto di gentilezza vale più della più grande intenzione”. Questa frase, di Kahlil Gibran, accompagna la “panchina della gentilezza”, che è soltanto uno dei segni tangibili, frutto della partecipazione del Comune di Todi per il terzo anno consecutivo alle Giornate della gentilezza, a cui hanno aderito le scuole primarie del comune e durante le quali sono state organizzate delle attività volte a favorire lo svilupparsi di una cultura che punta sulla gentilezza, sulla gratitudine e il perdono ma anche sulla collaborazione tra studenti.

Oltre a queste attività, saranno posti a scuola i “cestini della gentilezza”, dove la solidarietà sarà protagonista e dove ciascuno potrà donare generi alimentari che saranno a disposizione di chi ne ha necessita, sviluppando così una sensibilità per le esigenze della parte più vulnerabile della nostra comunità e favorendo l’altruismo e la generosità, ma anche la possibilità di sperimentare la gioia del prendersi cura degli altri.

Per rendere concreto l’impegno e la diffusione di queste buone pratiche, i bambini della scuola primaria di Portafratta, Ponterio e Collevalenza si divertiranno a dipingere una panchina di colore viola, tinta che è stata identificata dall’Associazione Cor et Amor  – che organizza le giornate della gentilezza e coordina la rete nazionale degli assessori alla gentilezza, di cui Todi è il primo Comune in Umbria a dotarsi – come colore della gentilezza perché a livello psichico rappresenta il colore della trasformazione e della ricerca costante di un nuovo stato e di nuovi equilibri.

La panchina della gentilezza avrà una funzione simbolica e decorativa ma ha anche attiva. E’ stata pensata infatti per favorire il dialogo tra i cittadini e l’instaurarsi di relazioni.

Ma in concreto che cosa si può fare sulla panchina della gentilezza?

Ci si può perdonare, lasciare il posto a chi si è fatto male, ritrovarsi, fare un regalo, suonare, darsi appuntamento, leggere, ridere insieme, aiutarsi nelle difficoltà e tanti altri gesti gentili che mirano ad un cambiamento culturale che punta sulla positività dello stare insieme, dell’essere empatici e altruisti.

Quando l’emergenza sanitaria sarà terminata, la panchina potrà accogliere anche tanti abbracci, segno evidente dell’affetto, della solidarietà, dell’accoglienza che accomuna le persone.

 “La frase che abbiamo scelto per la panchina esprime perfettamente questo concetto – spiega l’assessore Alessia Marta – In questo particolare momento in cui i nostri figli si trovano ad affrontare una realtà scolastica con molti limiti dal punto di vista dei rapporti umani, questa iniziativa, per la quale ringrazio la dirigente scolastica e le insegnanti che hanno aderito con grande entusiasmo, vuole mantenere viva l’attenzione per gli altri e scongiurare l’apatia e la mancanza di coinvolgimento emotivo”.