Occhi aperti sull’Ospedale: Grido di dolore per ospedale Media Valle Tevere

Lettera aperta di Maurizio Pierdomenico a nome del comitato.

Lettera aperta a: Associazioni e Comitati

Chiesa cattolica

Organizzazioni sindacali

Amministratori pubblici

Dove siete care Associazioni?

Mi rivolgo a quelle cristiane che si rifanno al Vangelo, che dovrebbero essere vicine ai più deboli come anziani, madri, bambini e malati. Non una virgola è stata spesa sul tema dell’ospedale, non un sostegno, nulla. E se qualcosa c’è stato, forse non è stato gridato ma bisbigliato.

Mi rivolgo a quelle che hanno sbandierato la difesa della famiglia, alla sacralità della vita fin dal concepimento, che ora dimenticano che le madri (e anche i padri perché una nuova vita riguarda entrambi), ai nascituri e alla famiglia tutta. Forse dimenticano che tutti abbiamo bisogno dell’ospedale!

Mi rivolgo a quelle che dovrebbero tutelare i consumatori e utenti, quegli utenti che dovrebbero poter fruire di servizi sanitari adeguati, efficaci, efficienti e a distanze umane.

Mi rivolgo a quelle che difendono i malati delle più disparate patologie che ora subiscono sulla loro pelle i disagi creati dagli sviluppi dell’ospedale MVT.

Mi rivolgo ai comitati, quei comitati che dovrebbero tutelare in territorio e l’ambiente. Che c’entrano? C’entrano eccome. In prima linea per la tutela della salute se parliamo di inquinamento, aria, acqua, rifiuti ma la salute passa anche dai servizi sanitari, o no?

Mi rivolgo alla Chiesa cattolica che dovrebbe far sentire la sua voce a difesa dei deboli che non sono solo i diseredati, i poveri, gli immigrati ecc., ma anche dei cittadini che soffrono, oltre che per le malattie, per le difficoltà per non potersi curare in modo umano, senza girovagare per l’Umbria, senza cambiare, ad ogni visita, medici e personale sanitario (a cui va un abbraccio particolare; vittime anche loro di questa situazione, privati della possibilità di lavorare come desiderano) perché cambia ospedale dove fare la visita. In barba a quella che io definisco “sanità affettiva” ovvero quel calore, quel sorriso che il medico o l’infermiere che ti segue da tempo ti regala e ti rassicura.

Mi rivolgo alle associazioni sindacali che non levano grida e scudi per il trattamento e la scarsa (eufemismo) considerazione che ricevono medici ed operatori sanitari destinatari di decisioni e scelte un po’ alla giornata e comunicate in modo discutibile.

Infine, ma non meno importante, mi rivolgo agli amministratori locali.

A voi che avete giurato di essere al servizio di TUTTI I CITTADINI.

Bene questa è una grande occasione per dimostrarlo.

Lasciate da parte le bandiere di partito e riconsegnate ai cittadini il loro ospedale!

Lasciate da parte le beghe dei consigli comunale aperti, chiusi o x.

Unitevi per un solo obiettivo: la salvaguardia della salute dei cittadini della Media Valle Tevere tutelando l’ospedale per una COMPLETA riapertura.

Ce lo dovete!

Maurizio Pierdomenico