Continua l’attività ‘Amici della lirica’, sempre con proposte di grande interesse e prestigio. Domenica 25 stata l’occasione per vedere e ascoltare, finalmente, un’opera un tempo molto amata e conosciuta e poi, dalla metà del secolo scorso, messa in secondo piano. La Favorita, appunto, (rappresentata a Firenze nell’edizione francese, e quindi ‘La Favorite) che sta ridestando l’interesse del pubblico e che abbiamo potuto finalmente vedere a teatro con grande piacere. Per molti una vera e propria scoperta. L’Associazione aveva organizzato una fase di preparazione sempre molto attenta. Così la prof. Anna Giontella (oriunda tuderte) aveva fatto una presentazione con ascolto di brani e successivamente, durante il viaggio di andata, il prof. Manfredo Retti aveva aggiunto una serie di considerazioni. Anche questa volta un buon numero di Tuderti sui cinquanta che hanno partecipato all’evento.
Spettacolo dunque di pregio, valorizzato dalla ottima direzione di Fabio Luisi. Come giustamente ha scritto un critico ‘Una direzione d’orchestra piena di colori; da quelli mistici del monastero di Compostella a quelli sensuali dell’isola del Léon a quelli densi d’intrighi del Palazzo Reale.’. Le voci quelle di Veronica Simeoni, soprano (Leonor), Celso Albelo tenore (Fernand), Ugo Guagliardo, basso (Balthasar), Mattia Olivieri, baritono (Alphonse XI, re di Castiglia). Di rilievo l’esecuzione dell’orchestra e del coro del Maggio Musicale fiorentino. La regia di Ariel Garcìa-Valdès. La scenografia (anche se definita ‘minimalista) di grande efficacia e in perfetta sintonia con la musica. Era facile quindi immaginare sia il monastero di Compostella, sia i giardini dell’Alcazar, sia le isole del golfo del Leon L’allestimento era quello realizzato dal teatro ‘Grand Liceu’ di Barcellona. E infine un grande pubblico (oltre 2000 persone che riempivano il teatro di Firenze).
Nel viaggio di ritorno, tra le considerazioni positive, non sono mancati i dovuti ragguagli del sempre informatissimo Manfredo Retti su ‘La Favorita’ a Todi. Ricordava il nostro esperto che l’opera era molto amata dai nostri padri e nonni, e che aveva avuto a Todi tre esecuzioni una delle quali, del 1912, eseguita da un cast eccezionale paragonabile a quello del Maggio o della Scala.
Francesco Tofanetti
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