Cardiologie aperte: pubblico e incontri con i medici nell’ospedale di Pantalla.

Per i numerosi presenti le parole e le spiegazioni e gli esami gratuiti effettuati dal Primario dott. Paliani e dal Cardiologo Claudio Fuoco.

Ieri 14 febbraio, dalle ore 10:00 alle ore 14:00, la Cardiologia dell’Ospedale Media Valle del Tevere ha aderito all’ iniziativa delle “ Cardiologie Aperte “ organizzata da ANMCO ( Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri )  insieme alla ‘’Fondazione per il tuo cuore, ente di ricerca per l’ANMCO“ . L’iniziativa, attuata anche in altri ospedali, aveva il fine di informare la popolazione sull’importanza della Prevenzione Primaria e cioè sulla conoscenza dei fattori di rischio cardiovascolari.

Infatti, nonostante notevoli progressi, la mortalità per patologie cardiovascolari continua ad essere tra le prime cause di morte in Italia e nei paesi più industrializzati nel mondo.

Durante la mattinata numerosi sono stati gli utenti che si sono presentati presso la  struttura ospedaliera; a tutti è stato fatto un Elettrocardiogramma ed è stata valutata la Pressione arteriosa grazie anche alla collaborazione del personale infermieristico ( Roberta Pierini, Nadia Angeloni; Angela Tilli e la fisioterapista Flora Emami ). Inoltre tutti gli utenti hanno potuto fare un colloquio individuale con Il Cardiologo, Dottore. Claudio Fuoco e  il Direttore della U.O.C. di Medicina, Dr.Ugo Paliani il quale ha anche esposto a tutti i partecipanti quali siano i fattori di rischio cardiovascolare e  risposto a tutte le numerose domande fatte dai partecipanti.

E’ stato spiegato ad un folto pubblico che la mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto si è ridotta dal 30% nel periodo pre UTIC (cioè prima dell’esistenza dell’unità di terapia intensiva coronarica ) al 15%  con il ricovero dei pazienti nelle Unità Coronariche.

La mortalità si è ulteriormente dimezzata con la Fibrinolisi (farmaco che scioglie il trombo che va ad occludere la coronaria in caso di infarto), ed oggi con l’ angioplastica primaria la mortalità intraospedaliera si è abbassata fino ad arrivare intorno al 2%.

Ciononostante la mortalità per infarto miocardico acuto, in quei pazienti che non riescono ad arrivare in tempo in Ospedale, continua ad essere elevata ed è per questo che la Prevenzione Primaria continua ad essere un obiettivo essenziale.

L’evento ‘Cardiologie aperte’ anche un altro obiettivo, quello di trasmettere agli utenti un principio fondamentale nel rapporto tra medico specialista e paziente, cioé  che i medici specialisti non si siamo dimenticati che il significato originario della parola Curare, corrisponde prima di tutto al prendersi a CUORE, cioè a prendersi  pensiero e quindi  occuparsi del benessere dell’ altro

Un altro intento di questa iniziativa è consistito nel cercare di ripristinare l’ alleanza tra Medico-Paziente, dove il paziente non è un oggetto da osservare, studiare, indagare ma un soggetto attivo che porta, nella relazione di cura, importanti informazioni.

Questa finalità è molto importante perché da un pò di tempo si va diffondendo nei pazienti l’idea di essere solo oggetti da manipolare. Per questo motivo, e al di là delle buone intenzioni dei singoli Medici, i Pazienti si sentono sempre più indagati ma non conosciuti; analizzati ma non compresi, curati ma non guariti. 

L’ auspicio è quindi che si possa instaurare di nuovo quel patto di fiducia tra Medico e Paziente che è alla base anche di una buona riuscita terapeutica

I medici stessi presenti (dott. Claudio Fuoco, cardiologo e dott. Ugo Paliani) hanno spiegato che, nel loro lavoro clinico, non si trovano mai davanti ad un organo o a una malattia ma ad un uomo malato che spesso, con le sue domande sull’origine e i motivi della malattia, ricorda ai medici come la malattia si collochi nel contesto della sua storia.