L’insegnamento dell’Educazione civica nella scuole.

Ancora un contributo del dott. Alfonso Gentili su un tema molto attuale nella educazione degli allievi.

Da una nota pubblicata sul sito ufficiale del MIUR il 27 agosto scorso risultava che un decreto ministeriale in corso di emanazione, inviato al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione(CSPI) per il prescritto parere, ne avrebbe introdotto la sperimentazione già dal corrente anno scolastico. Le Linee guida per lo studio dell’Educazione civica, necessarie alle scuole per attuare la disciplina in questione, erano già state trasmesse allo stesso CSPI  nei primi giorni di agosto. Ma il CSPI, nella seduta dell’ 11 settembre, ha espresso un parere nettamente contrario ad ogni forma di  sperimentazione nel corrente anno scolastico con ampia motivazione, dettagliando le condizioni mancanti per introdurre tale riforma e suggerendo le cose da fare nel corrente anno scolastico per poter dare poi concreta attuazione al nuovo insegnamento.

La recente legge n. 92 del 20 agosto 2019, pubblicata nella G.U. n. 195 del 21 agosto, ha istituito (art. 2)  nella scuola l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della legge stessa che, essendo però avvenuta il 5 settembre scorso  dopo la c.d. “vacatio legis”, ne fa slittare l’applicazione all’anno scolastico 2020-2021.

L’insegnamento obbligatorio dell’Educazione civica viene previsto sia nel primo ciclo del sistema nazionale d’istruzione (Scuola primaria della durata di cinque anni e scuola secondaria di primo grado della durata di tre anni) che nel secondo ciclo (istruzione secondaria di secondo grado: nuovi Licei, nuovi Istituti tecnici e nuovi Istituti professionali) ed inoltre iniziative di sensibilizzazione  alla cittadinanza responsabile devono essere avviate dalla scuola dell’infanzia (aperta a tutti i bambini e le bambine di età tra i tre e i cinque anni compiuti al 31 dicembre, della durata di tre anni e non obbligatoria).

In base ai principi contenuti nell’art. 1 della legge 92 l’educazione civica dovrà contribuire a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale della comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. L’educazione civica è infatti volta a sviluppare nella scuola la conoscenza della Costituzione italiana e delle Istituzioni dell’Unione europea al fine disostanziare la condivisione e la promozione dei principi di legalità, di cittadinanza attiva e digitale, di sostenibilità ambientale e del diritto alla salute e al benessere della persona.

La Costituzione repubblicana  viene posta a fondamento dell’insegnamentodi tale disciplina ( art. 4) e rientra tra le competenze di cittadinanza che tutti gli studenti devono conseguire e che sono ispirate ai valori della responsabilità, della legalità, della partecipazione e della solidarietà.

 L’insegnamento dell’educazione civica sarà pertanto finalizzata  a sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici ed ambientali della società (art. 2). Al fine di promuovere la  cittadinanza  attiva, possono essere attivate iniziative per lo studio dei diritti e  degli istituti di partecipazione a livello statale, regionale e locale (art. 4). Si prevede, inoltre, che, nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica, siano promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva.

Le istituzioni scolastiche dovranno prevedere nel curricolo d’istituto l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l’orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue (un’ora a settimana) da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti, potendosi anche avvalere della quota di autonomia utile per modificare il curricolo. Nel palinsesto degli orari scolastici comparirà pertanto l’Educazione civica, per un’ora alla settimana.

In sostanza però non ci sarà un’ora aggiuntiva di Educazione civica, ma tale disciplina, il cui curricolo sarà definito in seno al Collegio dei docenti, dovrà essere svolta “trasversalmente” all’interno delle ore già previste dalle tabelle legate ai vari ordinamenti scolastici, oppure si potrà ricavare un apposito spazio orario avvalendosi della quota oraria dell’autonomia e flessibilità prevista dalla normativa vigente.

Nelle scuole del primo ciclo, l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è affidato in contitolarità ai docenti sulla base del curricolo d’istituto, utilizzando le risorse dell’organico dell’autonomia. Nel secondo ciclo, l’insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili, nell’ambito dell’organico dell’autonomia. Per ciascuna classe sarà individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, un docente coordinatore che ha, tra l’altro, il compito di formulare la proposta di voto acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti a cui è affidato il medesimo insegnamento. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica sarà  infatti oggetto  di valutazione periodica e finale, espressa in decimi.

Li  12 settembre 2019          

Dott. Alfonso Gentili – ex Segretario generale del Comune di Todi