Pubblicità su quotidiani e periodici: cala nel 2018, c’era da aspettarselo

 

Fatturato pubblicitario in calo nel periodo gennaio – agosto 2018 per quotidiani e periodici rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Lo fa sapere l’Osservatorio Stampa Fcp. C’è stato un significativo -6,8 per cento, con i quotidiani che, in totale, fanno registrare un andamento negativo del fatturato (-5,8 per cento) e positivo per lo spazio venduto (+0,6 per cento); i periodici segnano un calo sia per quanto concerne il fatturato (-8,5 per cento) sia per quanto riguarda lo spazio (-1,9 per cento).

Scendendo ancora di più nel dettaglio, possiamo notare che i settimanali hanno avuto un andamento negativo del fatturato del 7,9 per cento e positivo a spazio del +0,4%, i mensili hanno visto calare sia il fatturato, -6,4 per cento, sia lo spazio, -2,7 per cento. Le altre periodicità, sempre considerando il 2018 e lo stesso periodo del 2017, fatturano -45,3 per cento e -26 per cento per lo spazio.

La tabella dell’Osservatorio ci spiega anche altro. Per i quotidiani, i commerciali nazionali hanno il 7,9 per cento in più di spazio rispetto al 2017, ma un fatturato in calo del 3 per cento. I ‘classified’ perdono il 16 per cento in spazio e il 5,6 per cento nella fatturazione. La pubblicità legale ha il -11,8 per cento di spazio e addirittura il -21,5 per cento di fatturato. La pubblicità finanziaria guadagna il 5,2 per cento in spazio e perdono lo 0,8 per cento nelle fatturazioni. Infine, il commerciale locale si attesta sul -0,1 per cento per lo spazio e -4,1 per cento per le fatture.

 

Il giro d’affari del periodo gennaio – agosto per la pubblicità sul cartaceo è stato in totale di 528 milioni di euro. Una bella fetta spetta ai quotidiani (340 milioni), i periodici incassano 187 milioni di euro. La stampa locale ha avuto un giro d’affari di più di 112 milioni.

 

Tutto sommato sono dati attesi. Il cartaceo continua infatti a perdere colpi sia per quanto concerne le copie vendute in edicola, sia parallelamente per la pubblicità. Che, invece, si sta spostando sempre di più verso il web.