IL NUOVO SPETTACOLO DEL LABORATORIO TEATRALE DEL LICEO: “LA SORELLA DI SHAKESPEARE”

DRAMMATURGIA DI FRANCESCO TORCHIA E REGIA DI SILVIA BEVILACQUA

venerdì 1° giugno 2018, alle ore 11.00 e alle ore 21.00,  Teatro comunale di Todi

 

E’ lo spettacolo prodotto dal Laboratorio teatrale del Liceo Jacopone che da circa trenta anni avvicina i giovani al teatro fornendo loro le qualità e le competenze necessarie all’attività teatrale ma anche, e soprattutto, la passione per il teatro. Francesco Torchia e Silvia Bevilacqua seguono il laboratorio teatrale da trenta anni e ogni anno hanno presentato uno spettacolo che non può essere definito ‘Saggio scolastico di fine anno” perchè tutti gli spettacoli teatrali prodotti annualmente hanno avuto la caratteristica della semiprofessionalità e gli allievi hanno mostrato quasi sempre di essere divenuti attori. Scrive il liceo  ”gli studenti partecipanti al Laboratorio e protagonisti dello spettacolo sono pienamente coinvolti, potendo esplicitare la propria creatività e curiosità intellettuale. E infatti, i risultati del nostro Laboratorio teatrale sono davvero straordinari, in quanto comportano una crescita interiore dei nostri allievi, che affinano le proprie capacità relazionali e le proprie attitudini alla ricerca, sviluppando curiosità e talento, volontà di partecipare e di creare.” 

Un grande merito della scuola e dei formatori, capaci di educare e di indirizzare i loro allievi. Nei trenta anni di attività, che forse cesserà con questa rappresentazione, hanno  educato moltissimi allievi e hanno istillato in molti di essi la passione per il teatro. E’ forse anche merito loro e del Liceo Jacopone se oggi il pubblico tuderte per il teatro sia ben più competente e numeroso di quello di altre città umbre. 

Lo spettacolo di quest’anno è una scrittura drammaturgica originale che monta alcune scene tratte dall’opera del Bardo di Stratford On Avon in una cornice narrativa inventata. Sulla scia di una supposizione visionaria di Virginia Woolf, si è immaginato che Judith, sorella di fantasia di Shakespeare, dotata del suo stesso talento, avesse fondato una compagnia di sole donne e, con esse, avesse dato vita a tutte le opere del fratello, scrivendole e mettendole in scena. Un rovesciamento non privo di conseguenze anche sull’ordine delle questioni sociali e politiche. È noto infatti il divieto, in auge nell’epoca elisabettiana, alle donne di far parte di compagnie teatrali e di calcare le scene. Ebbene, contro questo divieto, usando il sotterfugio del travestimento, si muovono sulla nostra scena immaginaria Judith e la sua compagnia tutta al femminile. Così, lungo l’itinerario che attraversa i tempi e i luoghi dell’Inghilterra scespiriana, vanno prendendo corpo, componendosi e rappresentandosi, le opere del grande drammaturgo inglese.